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Autore: ballerina 89    09/02/2019    2 recensioni
Raccolta di One-Shot dedicata ai nostri capitan Swan. Le storie tratteranno come tema principale scene di vita famigliare che tutti noi vorremmo vedere nella serie ma che purtroppo ci sono state negate. I personaggi che troverete all'interno di questa raccolta sono gli stessi delle mie due opere precedenti ( Happy Begining e l'amore vince ogni cosa). Buona lettura a tutti voi.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Nuovo personaggio, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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POV KILLIAN
Io non riesco ancora a capacitarmi di essermi fatto abbindolare in quel modo. Devo smettere di parlare di progetti e organizzazioni con mia moglie mentre siamo in intimità... finisco sempre col rimanere fregato ogni volta. Lei è furba, lei sa che mi fa questo effetto e ne approfitta ogni volta sapendo che poi la mia risposta sarà sempre si. Ecco come riuscì a farmi prendere l’aereo, chiedendomelo in un momento per me troppo delicato per capire qualsiasi altra cosa.
Era fissata per giovedì alle 13 la nostra partenza, avevamo stabilito di partire con un giorno di anticipo rispetto la nostra originale tabella di marcia in quanto il viaggio da sostenere sarebbe stato troppo lungo, otto ore salvo imprevisti, e la nostra piccolina ci avrebbe ripudiato a vita se le avessimo fatto perdere un’intera giornata. Partendo di giovedì quindi avrebbe avuto per godersi il parco divertimenti ben tre giorni: venerdì, sabato e domenica. Saremmo ripartiti domenica sera intorno alle 22:00 in modo da non perdere neanche quella giornata e in modo che la bambina potesse dormire durante il viaggio e stare tranquilla.
- Amore si può sapere che hai? È più di un’ora che sbuffi! - esclamò Emma lasciando momentaneamente il gioco che stava facendo con nostra figlia pur di distrarla dall’incessante attesa.
- Avremmo fatto prima con la mia nave! - mi lamentai - O con la magia... Si può sapere a cosa serve arrivare in aeroporto con due ore in anticipo se poi bisogna restare seduti ad aspettare?
- E’ la prassi Killian, non faccio mica io le regole. Andiamo... che sarà mai aspettare un pochettino... - non le risposi e sbuffai per la millesima volta. - A meno che...
- A meno che cosa? - le dissi. Non era mani buon segno quando non terminava le frasi.
- A meno che sbuffi per altro... non è che sotto sotto hai paura dell’aereo?
- Papo no Paula! Papo colaggioso pilata! Lui no paula di niente. Belo papo? - ed eccola la mia principessina venire in mio soccorso. Ma quanto posso amarla?
- Ben detto amore di papà! Menomale che ci sei tu a difendermi! - feci una linguaccia buffa a mia moglie e tre secondi dopo mia figlia ripetè il mio gesto facendoci ridere a crepapelle terminando così quella buffa discussione. Giocammo con la piccina per ingannare il tempo e finalmente il nostro volo venne chiamato, stavamo ufficialmente per imbarcarci.
- Mamy è quetto l’aeleo! - chiese Chloe stringendo la mano di Emma
- Si amore, andiamo a sederci dai - andammo alla ricerca dei nostri posti. Che fortuna, eravamo capitati tutti e tre vicini. - Dove ti vuoi sedere amore? In mezzo a me e papà o vicino al finestrino?
- Io pinettrino , tu in mezzo e papo qui - indicò l’altro sedile. Dai, ero stato fortunato dopotutto... se si fosse messa al centro per otto ore non avrei potuto avere un contatto decente con mia moglie. Prendemmo posto e da lì altri minuti interminabili di attesa. Vennero spiegate le tecniche da utilizzare in caso di pericolo, le quali fecero divertire molto mia figlia in quanto, secondo lei, le hostess erano buffe, dopodiché l’aereo finalmente decollò. Se dovessi riassumere in poche parole l’esperienza di questo viaggio la definirei stancante... non pensavo che viaggiare in aereo con una bambina piccola fosse così complicato. Non appena l’aereo decollò Chloe, spaventata da quello strano movimento, iniziò a piangere disperata gridando di voler scendere.
- Chloe tieniti stretta a me ok? Non è nulla, non devi sentirti spaventata - dissi cercando di farla calmare, si stava disperando poverina ma avevo anche paura che qualche passeggero si potesse lamentare. Non che me ne importasse in realtà molto, stavamo parlando di mia figlia dopotutto, ma volevo comunque sentire meno polemiche e lamentele possibili.
- Fa paula papo! Boglio scendele. - singhiozzò.
- Ascolta papà tesoro: quante volte mamma e papà hanno lasciato che tu fossi in pericolo?
- Mai! Boi difeso me semple semple.
- Esattamente amore mio e anche adesso sarà così: questo è solo l’aereo che sta salendo su nel cielo per portarci dalle principesse. Vuoi vederle ancora vero?
- Ti!
- Allora cerca di star tranquilla, tra poco quando arriveremo li vicino alle nuvole questa strana sensazione svanirà .
- Me lo plometti papo?
- Te lo prometto principessa.
Smise di piangere rumorosamente ma continuò a singhiozzare abbracciata a me e tenendo stretta la mano della sua mamma. Come promesso il decollo fini e finalmente l’aereo prese la sua stabilità facendo calmare immediatamente la mia bambina. Tirai un sospiro di sollievo pensando che il peggio fosse passato e invece no! Passato il momento panico arrivò il momento entusiasmo. Guardando dal finestrino si potevano intravedere le nuvole ad un palmo dai nostri nasi e questo creò curiosità agli occhi di mia figlia che iniziò una serie di domande a raffica. “ ma quelle sono nuvole? Come mai ci sono le nuvole vicino a noi? Siamo su nel cielo? Come mai non si vedono le case? Nonno riesce a vederci da lo giù? E zia! Erik? Lui vive in un castello, lui può vederci?” A queste domande se ne aggiunsero altre del tipo: “ci sono i bagni qui? Devo andare al bagno! Possiamo alzarci o dobbiamo rimanere sempre seduti? Ci sono i tavolini per mangiare? Come si mangia se non ci sono?” Sarebbe complicato pronunciare le domande come lo fece lei ma questo è in parte il riassunto di ciò che chiese nel giro di dieci minuti. Vedevo Emma sempre di più in difficoltà in quanto la bambina aveva un tono di voce sempre più alto e lei non faceva altro che cercare di dirle di abbassare la voce per non disturbare le altre persone che erano con noi. Stranamente nessuno si lamentò delle urla di gioia della mia piccolina anzi, diventò ben presto la mascotte di quel volo. Tutti sorridevano nel sentirla parlare e qualcuno di loro le diede anche corda facendole domande e giocando con lei. Fui io quello che a metà viaggio si stranì, pensavo ci fosse solamente mia figlia come bambina su quell’aereo e invece sbagliavo. Dopo qualche ora un piccolo marmocchio che poteva avere massimo sei anni si avvicinò ai nostri sedili e guardando mia figlia le disse:
- ciao bambina lo sai che sei bellissima? Io mi chiamo Andrew, tu come ti chiami?
- Chloe con la y!
- Vuoi venire giocare con me Chloe? C’è un posto libero vicino a me e la mia mamma, puoi sederti li!
- Ei piccoletto frena un secondo! Dove vorresti portare mia figlia senza prima chiedermi il permesso? - lo guardai brutto mentre Emma se la rideva sotto sotto. Il bimbo rimase a fissarmi impaurito non sapendo cosa fare. Bene, molto bene... è questo l’effetto che voglio fare ai loro amici maschi... sia adesso che in futuro. Devono avere paura di me cosicché non faranno pazzie con loro.
- Andrew piacere di conoscerti, io mi chiamo Emma e sono la mamma di questa piccolina. Certo che può venire a giocare con te se vuole. Amore vuoi andare?
- Ti mamy! Ma tu bieni con me velo? - nonostante le ore di sedute con Archie la piccola era ancora dipendente da sua madre. Aveva paura ad allontanarsi senza di lei.
- Dove sei seduto Andrew? - gli chiese mia moglie.
- Alla terza fila dopo di voi. Proprio lì - indicò la sua mamma che lo controllava da lontano.
- Amore puoi andare anche da sola se vuoi, saremo comunque vicine e potrai tornare qui quando vorrai! L’aereo non è poi tanto grande.
- Ba bene! Boglio andale! - si fece slacciare la cintura che ancora aveva ancorata a se e andò a sedersi vicino al suo nuovo amico.
- Non guardarmi male! - mi disse Emma riferendosi al fatto che non mi aveva dato ascolto
- Lo sai che se iniziamo così controllarla da grande sarà impossibile vero? È un maschio quello lì!
- Quello li, come lo chiami tu, è solo un bambino. Dai Killian... tutte queste storie solo perché le ho dato il permesso di andare a giocare mezzo metro lontano da noi? Non esagerare ok? Pensa invece che per un paio d’ore potremo goderci il viaggio come una vera coppia di sposi novelli. - mi baciò facendomi completamente passare tutta la gelosia che fino a pochi istanti prima aveva invaso il mio corpo. Bastava sfiorare le sue labbra per non capirci più nulla. Quella donna aveva un potere su di me allucinante e la cosa in un futuro avrebbe portato a seri guai se l’avesse usata come tattica per aiutare le sue figlie. Continuammo a baciarci incuranti del fatto che non fossimo soli su quell’aereo poi improvvisamente mi venne un’idea geniale.
- Amore, mi allontano un secondo... non mi sento tanto della quale, vado a darmi una rinfrescata in bagno. - le dissi alzandomi improvvisamente.
- Vuoi che ti faccia compagnia? - chiese allarmata - sicuro di sentirti bene?
- No tranquilla vado da solo. Faccio in un attimo...
 
POV EMMA
Mi aveva detto di non preoccuparmi, che sarebbe tornato presto ma era più di un quarto d’ora che si era alzato per andare in bagno e ancora non era tornato. Cercai di star tranquilla e aspettare altri dieci minuti ma quando vidi che non era intenzionato a tornare decisi di andare a dargli un’occhiata. Mi avvicinai alla mia bimba che sta a giocando con il suo nuovo amico e dopo averle dato qualche attenzione per non insospettirla chiesi gentilmente alla mamma di Andrew se poteva darle un’occhiata nel mentre andavo a vedere cosa fosse successo a mio marito. Si rivelò molto gentile, mi disse di non preoccuparmi così la ringraziai e raggiunsi il bagno.
- Signora, aspetti - mi disse un’hostess prima che riuscii ad aprire la porta del bagno. - quel bagno è occupato. Dovrebbe gentilmente usare l’altro.
- Lo so, ma c’è mio marito lì dentro... non si sente tanto bene e vorrei vedere come sta. - non ebbe il tempo di rispondermi che la porta del bagno si aprì facendo spuntare la testa di Killian
- Signorina stia tranquilla è mia moglie, può entrare. - non esitai un secondo e lo raggiunsi dentro. Eravamo un po’ strettini ma non volevo che restasse da solo.
- Allora amore? come ti senti? - chiesi preoccupata ma lui di tutta risposta mi sorrise e mi baciò improvvisamente lasciandomi sorpresa da tale comportamento - Killian ma...
- Shhh... stavo pensando ad una cosa: l’hai mai fatto su un aereo? - mi guardò con fare provocatorio.
- Non... non stai male quindi...
- Mai stato meglio love! Allora? Nuova avventura per il Signor e la signora Jones?
- Mi hai fatto prendere un colpo idiota! Pensavo stessi male sul serio! - dissi alterata schiaffeggiandogli leggermente una spalla.
- Si sì sì, mi farò insultare dopo.. ora.... - iniziò a vagare con le mani sul mio corpo - lasciati andare ok?
- No... Killian... fermati per favore! Non è il caso. Nostra figlia è di la da sola.
- È supervisionata e poi non può scappare.
- E se il bagno dovesse servire a qualcuno?
- Ce n’è un altro. Non hai scusanti amore. - Riprese a baciarmi. Non volevo cedere così... non dovevo cedere così... e invece? invece cedetti.
- Una cosa veloce però! - ordinai.
- Shhh! Lascia fare a me!
uscimmo da quel bagno venti minuti dopo. L’hostess ci chiese se tutto fosse ok, riferendosi a Killian naturalmente, ma io ero troppo imbarazzata per rispondere così lo lasciai fare a lui. Non lo avessi mai fatto... mi fece fare una figuraccia clamorosa.
- Sto benissimo adesso grazie! Mia moglie sa sempre come tirarmi su! - le fece addirittura l’occhiolino con faccia soddisfatta... avrei voluto morire. Controllammo Chloe che sembrò non accorgersi minimamente della nostra piccola assenza dopodiché tornammo ai nostri posti. Lei ci raggiunse poco dopo arrabbiata che si stava annoiando perché il suo amichetto si era addormentato, ma neanche cinque minuti, dopo grazie alle mie coccole, si addormentò sfinita anche lei. Passammo così le ultime ore di viaggio, abbracciati l’uno all’altro con la nostra piccolina nel mezzo, avevamo cambiato disposizione per poterla coccolare entrambi, poi finalmente atterrammo. Prendemmo i bagagli e chiamato il taxi raggiungemmo l’albero che era situato proprio difronte il parco divertimenti. All’esterno sembrava un vero castello principesco, tutto rosa e bianco, era meraviglioso ma non era per nulla paragonabile all’interno e alle stanze. La nostra ad esempio era un trionfare di rosa sulle pareti, si salvava solo il bagno che era bianco. Vi erano due letti, uno enorme nel centro della Stanza e uno più piccolino accanto alla parete, entrambi erano in stile principesco e avevano il baldacchino. Sembrava di essere in uno dei racconti di Henry sulla foresta incantata. Sulle pareti vi erano quadri raffiguranti tutti i personaggi di quel magico mondo e anche alcuni dipinti. Peccato che la mia piccolina si stesse perdendo tutto quello spettacolo, ma svegliarla mi sembra una crudeltà. Avrebbe avuto modo di vedere il tutto la mattina seguente quando si sarebbe svegliata. Di sicuro, conoscendola, si sarebbe fatta comprare un lettino così. Le misi velocemente il pigiamino e la misi a letto dopodiché anche io e Killian la imitammo e nel giro di poco ci ritrovammo addormentati.
Mi svegliai il mattino seguente con un dolore alla schiena assurdo, Killian si era mosso incessantemente per tutta la notte riempiendomi di calci. Ero troppo stanca per dirgli qualcosa quindi feci finta di nulla ma quando si svegliò anche lui e esordì con un buongiorno accompagnato da “ hai finito di prendermi a calci?” Mi voltai per prenderlo a male parole ma scoppiai a ridere non appena vidi nostra figlia dormire nel lettone tra di noi in maniera tutt’altro che comoda. Ecco chi era che ci aveva massacrato di botte. A suon di coccole la svegliai e lei dopo essersi stropicciata gli occhietti mi rivolse un sorriso meraviglioso.
- Gionno! - disse mettendosi subito a sedere e guardandosi attorno meravigliata.
- Buongiorno principessa, allora cosa ne dici della nostra stanza? Ti piace? - le chiesi
- È tutta losa! È bella!
- Il tuo lettino ti piace? - annuì felice - A si! E come mai hai dormito tra me e papà se ti piaceva?
- Mi mancavate! - scrollò le spalle - e poi quetto è più gande! - sorrise da gran furbetta quale era - ne boglio uno anche a casa!
- lo sapevo. Vedremo cosa si può fare ok?
- ok! Ho pame mamy!
- Hai fame? E allora cosa stiamo aspettando è?vestiamoci e andiamo a fare colazione.
- Poi andiamo a pacco tocchi a tocare?
- Si, mangiamo e poi andremo a caccia delle giostre più belle e delle tue amate principesse.
- Ebbiba!
Non dovemmo aspettare di terminare la
Colazione per poterle incontrare, essendo l’albergo del parco divertimenti, le principesse e altri infiniti personaggi erano lì ad animare anche quel momento della giornata. Mia figlia nel vederle per poco non cadde dalle scale tanto era l’emozione.
- Buongiorno e benvenuti! - ci disse una ragazza vestita da Belle - come ti chiami piccola? - di tutta risposta Chloe si nascose dietro suo padre con fare timido. - che c’è ti vergogni? - le chiese gentilmente rivolgendole un gran sorriso.
- Non si lasci abbindolare, è una finta timida questa signorina. Avanti amore dille un po’ come ti chiami? - la incitò Killian riuscendo nell’impresa.
- Chloe!
- Ma che bel nome... degno di una principessa lo sai? - annuì lusingata. - Che ne dici Chloe, ti va di venire con me e gli altri bambini a fare colazione mentre mamma e papà si godono un po’ di tempo da soli? - avrei giurato che dicesse di no, ma mi sbagliavo... diede un bacino a me e a Killian dopodiché stringendo la mano della ragazza andò in un tavolinetto poco distante insieme a lei.
- Non fare quella faccia, è un bene che si stacchi con facilità. Non avremo problemi la prossima settimana con l’asilo. - mi disse Killian vedendo il mio sguardo triste nel vederla felice di allontanarsi. Era pur sempre la mia piccolina e stavo male nel vederla lontano da me. - Avanti che stiamo aspettando, troviamo un tavolo, muoio di fame.
Una volta terminata la colazione andai a recuperare mia figlia che stranamente aveva mangiato senza pianti e capricci e ci recammo finalmente all’ingresso del parco giochi. Vide delle bambine vestite da principessa e ci chiese di vestirsi anche lei. Non sapevo se quelle ragazzine avessero comprato lì i vestiti o li avessero portati da casa, così mi informai e scoprii che neanche cinquanta metri più avanti vi era un negozio dove vendevano vestiti, gadget e vi era addirittura il servizio trucca bimbi. La portammo li come prima tappa, i suoi occhi brillarono di gioia alla vista di tutti quei vestiti, non sapeva quale scegliere, ne provò come minimo una decina e alla fine scelse quello che ero sicura fin dall’inizio che avrebbe è scelto: l’abito di Elsa. Quella mattina si era fatta fare anche una treccia laterale quindi quel vestito le stava a pennello. Una volta vestita si fece truccare e mentre la commessa svolgeva il suo compito su di lei chiese alla piccola se voleva vedere i suoi genitori con qualche maschera in particolare.
- tiiiiii! Mamy papo bettitevi anche boi.
- Tesoro non credo abbiano vestiti adatti a noi, siamo grandi!
- Quei cecchietti! Mettete quelli! - indicò una parete piena zeppa di maschere e cerchietti di ogni tipo. - pe favole - fulminai con lo sguardo la commessa che si limitò a sorridere e successivamente a chiedere a Chloe cosa volesse che indossassimo.
- Mamy cecchietto topolino! - in fondo ero stata fortunata dai.... - papo la tleccia di rapunzel. - ecco, lui lo era stato un po’ meno. Non riuscii a contenermi dalle risate ma ve lo immaginate mio marito con un dosso una lunga treccia bionda? Beh posso assicurarvi che fu un vero e proprio spettacolo. Purtroppo decise di indossarla solo per quindici secondo, giusto il tempo di far sorridere nostra figlia, poi per uscire dal negozio facemmo a scambio. Tranquilli però, sono comunque riuscita a fargli una foto.
Una volta travestita dalla più bella Elsa che presse esserci iniziammo sul serio l’avventura in quel meraviglioso parco. Andammo sulle giostre, vedemmo numerosissimi spettacoli e la nostra piccolina incontrò tutti i suoi personaggi preferiti. In quel momento era la bimba più felice del mondo e ringraziai me stessa per aver insistito a portare la videocamera con noi.
- mamma mamma c’è una finta Biancaneve! - indicò nella sua direzione
- amore non si dice così...
- Ma lei no è nonna! No somiglia! No no!
- Lo so tesoro ma quella signorina sta semplicemente lavorando. Vuoi fare una foto anche con lei?
- Tiiiiiiii - le feci non so quante raccomandazioni sul non pronunciare la parola Biancaneve affiancata a sua nonna ma non seppi dire con precisione se mi desse ascolto oppure no, i miei occhi si concentrarono improvvisamente su alto. quella piccola, insignificante principessina Quella piccola principessa da quattro soldi aveva appena messo gli occhi addosso a mio marito. Ero rimasta qualche metro più indietro per riprendere la tenera scenetta tra Chloe e quella ragazza travestita da sua nonna quando i miei radar percepirono altro. Spensi la telecamera ma rimanendo comunque in disparte mi misi ad origliare la loro conversazione.
- Ma che bella bimba che abbiamo qui... e che bel papino! - mi bastava questo per andare lì e inveirle contro ma decisi di vedere fino a che punto si sarebbe spinta.
- Tao Biancaneve... pacciamo una poto? La boglio far vedere a....
- Fammi indovinare: alla mamma?
- No... alla nonna! - non so perché ma intravidi in quella donna un barlume di speranza alla risposta di mi figlia. Fece la foto dopodiché tornò a parlare con Killian.
- Spero di averla accontentata. - disse sorridendogli - mi piacciono da impazzire i bambini - potrei giurare di averla vista anche ammiccare.
- Lo puoi vedere dal suo sorriso quanto è felice. Grazie.
- Ma figurati... ti do del tu, ti dispiace? Sei così giovane... non deve essere semplice crescere una bambina tutto solo....
- veramente io non so... - non lo fece neanche parlare
- Mi piacciono i papà single sai? - gli fece l’occhiolino e Killian con la coda dell’occhio mi guardò. Sapeva che li stavo osservando - stasera ci sarà una festa in hotel, vi consiglio di partecipare. Abbiamo un ottimo cast di animazione che terra occupati i più piccini mentre i grandi potranno rilassarsi. Vi aspetto.
- Ti papo andiamooooo andiamooo!
- D’accordo principessina. - disse a nostra figlia per poi salutare la ragazza - A stasera allora - gli sorrise cordialmente ma lei naturalmente lo percepì in maniera differente.
Si allontanarono dalla principessa da quattro soldi e mi raggiunsero. Chloe mi raccontò subito della serata mentre Killian mi fissava sogghignando.
- che vuoi? Cosai l’hai da ridere tanto? - domandai assicurandomi che Chloe non stesse sentendo.
- Ti sei ingelosita non è vero?
- Chi io? Figurati se mi faccio prendere dalla gelosia per una “princess” come quella. - ok lo ammetto ero un po’ gelosa... come non esserlo, in fondo quello era mio marito e nessuna doveva permettersi di guardarlo in quel modo. È anche vero però che lui non aveva fatto nulla di male e quindi cercai di reprimere la mia gelosia. Tornammo in albergo e ci preparammo per la serata. Chloe era seduta sul suo lettino a giocare con un nuovo peluches comprato sulla via del ritorno, Killian era in bagno a prepararsi e io già pronta e in attesa che lui uscisse mi misi a sistemare meglio le valige. Trovai una maglietta di Leila e una tutina di Liam al suo interno, le avevo portate con me per sentire meno la loro mancanza ma avevo dimenticato dove le avessi messe. Le presi e iniziai ad annusarle, i miei bambini... mi mancavano incredibilmente.
- non posso crederci... - sorrise Killian beccandomi in flagrante - non sei poi così tosta come pensano tutti! - mi prese in giro abbracciandomi da dietro.
- Mi mancano...
- Anche a me... molto! - ci baciammo... poi Chloe se ne accorse.
- No! No baci! No tempo per baci. Fetta! Dobbiamo andale alla fetta - come al solito la nostra piccola guastafeste ci interruppe correndo a dividerci.
- Ooook, andiamo di sotto principesse del mio cuore, la festa ci attende.
Avevano organizzato tutto nei minimi dettagli: buffet, musica, decorazioni e giochi di intrattenimento per i più piccini. Tutto era perfetto e tutti, sia noi grandi che i piccini, ci stavamo divertendo un mondo. Era il viaggio della nostra piccola quello che stavamo facendo eppure riuscimmo a trovare del tempo anche solo per noi due. Ne fui davvero felice ma presto quella felicità scomparve lasciando nuovamente il posto alla gelosia. Ogni papà venne chiamato a ballare con la sua principessa così ogni mamma con il suo principino, immortalai il momento del lento tra Killian e Chloe con le lacrime agli occhi... erano meravigliosi quei due insieme ma poi il ballo finì e quella principessa da strapazzi, che avevo visto quel pomeriggio, scansò mia figlia e corse a ballare con mio marito. Lui non si negò e gli concesse il ballo. Lo fece solo per carineria, ne ero sicura, ma questo non lo avrebbe di certo reso immune da qualche sfuriata. Cercai di restare calma, in quanto mia figlia era venuta li vicino a me, ma non appena vidi le mani di quella sgualdrina tastare il sedere di mio marito non ci vidi più.
 
POV KILLIAN
Mi aveva preso alla sprovvista e aveva iniziato una specie di lento con me. Non ebbi neanche il tempo materiale di dirle di no che me la ritrovai praticamente addosso. La lasciai fare, in fondo era solo un ballo, ma dentro di me già sapevo che mi sarei dovuto preparare al peggio. Mia moglie era lì e ci stava osservando con fare minatorio. Nessuno mi avrebbe salvato da quella strigliata.
- ti ho visto ballare con la tua bambina... eravate dolcissimi. Si vede che le vuoi un gran bene.
- Io la amo quella piccola peste e amo anche la sua...
- Non deve essere facile crescerla da solo...
- ma io non la sto crescendo da... - mi congelai sul posto e non riuscii a terminare la frase: mi stava palpando il sedere. Afferrai immediatamente le sue mani per scansarle ma prima che potessi allontanarla del tutto qualcuno ci divise in malo modo spingendo la ragazza a terra. Chi poteva essere se non mia moglie?
- Eiiii tu! Ma che accidenti ti prende! Sei ubriaca per caso? - le disse la ragazza offesa da quel gesto - hai rovinato un bel momento.
- TE LO FACCIO VIVERE IO UN BEL MOMENTO... CARINA! - le urlò prendendola per un braccio e facendola rialzare il malo modo. - apri bene le orecchie principessa perché mi ripeterò una volta soltanto: stai lontana da lui.
- A si? E chi saresti è? La ragazza che ha rimorchiato ieri sera? Evidentemente non sei stata in grado di tenertelo stretto. Ci sono io ora, fatti da parte ok? - vidi Emma diventare nera in viso e se non fosse stato per la mia prontezza di riflessi molto probabilmente le avrebbe sferrato un pugno in pieno volto. Fortunatamente riuscii a mettermi in mezzo tra le due e le divisi.
- Emma non ne vale la pena credimi.
- LASCIAMI KILLIAN, - provò a scansarmi - IO LA DISTRUGGO QUESTA SGUALDRINA.
- Eiii ma come ti permetti è! - le gridò
- Mi permetto e come! E’ mio marito il ragazzo con cui ci stavi provando ok? Mio, e sottolineo MIO, marito! il padre di tre dei miei quattro figli. Stai alla larga da lui se non vuoi che ti riduca in poltiglia.
- Stai... stai con lei? Io non lo sapevo... - disse innocentemente quando vide il capo dell’hotel avvicinarsi per sapere cosa stesse succedendo.
- Tutto bene qui?
- Capo, questa donna mi ha aggredita! - rispose la Ragazza con fare innocente... ma che stronza.
- È così signorina? - chiese lui serio.
- Signora prego! - lo corresse Emma - e no, non è così semplice la questione. Mi dica... È normale nel vostro hotel che i dipendenti ci provino con i clienti “sposati”? - era furibonda è il direttore lo capì immediatamente.
- Signora le porgo le mie scuse, le garantisco che non accadrà più! E tu... - indicò la donna difronte a noi - nel mio ufficio! ORA.
La festa prosegui come se nulla fosse successo, restammo ancora qualche minuto, visto che Chloe si stava divertendo con le sue amiche e che fortunatamente non si era accorta di quella interruzione, dopodiché tornammo in stanza. Potevo chiaramente vedere negli occhi di Emma che era ancora infuriata ma per il momento non feci nulla e la lasciai alle sue cure amorevoli verso nostra figlia. Le avrei parlato dopo.
- Mamy posso laccontatti una storiella bella? - forse era una semplice coincidenza o forse no, ma la bambina per la prima volta da quando aveva iniziato a seguire il percorso con il grillo aveva in qualche modo formulato alcune parole in maniera corretta.
- Certo amore mio, ma mettiamoci nel tuo lettino così poi potrai fare le ninne.
- Allola... cela una volta una plincipessima bella bellissima che ti chiamava Chloe. Abitaba in una casa castello tutta blu e biveva insieme alla pincipessa mamma Emma e al plincipe pilata papo Killian. La plincipessina Abeba anche un nemico: il nano Liam. Lui era il nano numero otto di Nonna Snow white, era cattivo... molto cattivo. Lui boleba rapire tutto il bene della principessa mamma e tenello tutto pel se. Ma la pincipessa Chloe sapeva che un giorno avlebbe trovato il modo per sconfiggello pe semple e tenele mamy pincipessa Emma tutta per se. Fine. - wow dovevo prendere appunti. Archie doveva essere messo al corrente di queste favolette. - Ti è piaciuta la fabola mamma?
- molto bella, davvero molto particolare! - Emma non accennò minimamente al suo fratellino, Archie era stato chiaro, non avremmo dovuto nominare gli altri figli per nulla al mondo durante quel viaggio, quei tre giorni erano solo ed esclusivamente i suoi. - ora a nanna però che domani ci aspettano altre giostre e altri spettacoli divertentissimi.
- Buona notte mamy! Notte Papo....
- Buona notte principessa. - un altro consiglio che ci diede il grillo, fu quello di non farle notare ne la problematica del linguaggio ne il possibile miglioramento. Facendo così prima o poi si sarebbe sciolta e infatti sembrava proprio essere così, quel viaggio stava portando in lei notevoli cambiamenti: nessuna pipì durante il sonno o da sveglia, nessun capriccio e il linguaggio migliorò leggermente. Si addormentò subito quella sera, sfinita dalle tante avventure vissute, così ne approfittai per passare del tempo con mia moglie. Fu un enorme buco nell’acqua, non appena la bimba di addormentò andò a mettersi a letto, senza degnarmi neanche di uno sguardo. La raggiunsi anche io, volevo chiarire la situazione venutasi a creare durante la festa ma avevo paura di fare di peggio. Restai quindi in silenzio e cercai di dormire. Due ore... riuscii ad appisolarmi per solo due ore, il peso nel petto era troppo grande per poter dormire, non avevo fatto nulla è vero ma mi sentivo in colpa comunque... mi avvicinai a lei, sperando stesse dormendo, e l’abbracciai. La sentii singhiozzare il che mi portò a prendere coraggio e ad affrontare l’argomento.
- Amore... mi dici che hai? Perché stai piangendo?
- Dormi Killian... - mi rispose
- No non dormo se so che stai male... - la girai delicatamente facendo sì che i suoi occhi incrociassero i miei. - dimmi quello che ti turba ok? Non tenerti nulla dentro.
- Lo sai... odio che ti si struscino tutte addosso! Odio il fatto che tu non ti renda conto di quando qualcuna ci provi con te, odio quella sgualdrina da quattro soldi che ha provato ad abbindolarti! Odio il genere femminile!
- E non sei arrabbiata con me? - sperai davvero che dicesse di no.
- Dovrei avercela sai? Ma no! Sei solo troppo ingenuo... da quando ti sei sposato hai perso la capacità di fiutare i flirt. Ti sei rincoglionito.
- Non mi sono rincoglionito amore, è solo che amo solo i tuoi flirt. Quelli delle altre sinceramente non mi scalfiscono proprio - la baciai dolcemente per rasserenarla, non si fece negare così provai di approfondire un po’ di più la cosa... niente da fare, mi bloccò.
- Scusa Killian ma mi ha fatto talmente infuriare quella poco di buono che mi è venuto un mal di stomaco atroce. Dormiamo dai... domani sarà una lunga giornata.
Le diedi ascolto e abbracciati ci addormentammo nel giro di poco, eravamo stanchi anche noi dopotutto. Sperai in un dolce risveglio da parte della mia lei ma venni svegliato bruscamente da mia figlia che mi urlò nelle orecchie di svegliarmi e andare in bagno.
- amore è presto, torna a dormire, la doccia la faccio più tardi - le dissi vedendo che erano solo le sei del mattino.
- Papo sbegliati fozza ! La mamma sta male! - quelle parole furono una vera doccia gelata: scattai a sedere e effettivamente notai che Emma non era a letto.
- Amore che cosa siccesso? Dov’è la mamma? - chiesi vedendo mia figlia spaventata e con le lacrime agli occhi.
- Io mi tono svegliata per andale in bagno, non bolebo fale la pipì a letto, ma quando sono entrata ho bitto mamma al bagno e lei mi ha glidato di uscire. Mi tono spaventata e... e ho fatto la pipì sotto io.....
- shhhh amore non fa niente - l’abbracciai - hai cercato di controllarti e ci sei riuscita benissimo. Vado a vedere cos’ha la mamma e perché ti ha mandato via dopodiché ci faremo un bel bagnetto. Gioca con il tuo nuovo amico ok? - le porsi il suo peluche e corsi in bagno. Mia moglie era praticamente abbracciata al water e credo stesse rimettendo anche l’anima.
- EMMAAAAAA!!!! - esclamai preoccupato raggiungendola.
- Killian.... vai... vai fuori per favore! - rispose tra un conato e l’altro.
- No amore non se ne parla, non ti lascio in queste condizioni. - dissi spostandole i capelli e tenendole la fronte sollevata per darle un po’ di sollievo - Da quanto stai così?
- trenta minuti circa...
- che ti senti?
- Ho lo stomaco sulle montagne russe... - riprese a rimettere per altri buoni dieci minuti, ero quasi sull’orlo di chiamare qualcuno di competente per aiutarla ma improvvisamente si riprese. - Ok... sto meglio! Accidenti deve avermi fatto male qualcosa.
- Emma tesoro, siediti un secondo. sai cosa potrebbe essere vero? - cercai di essere il più delicato possibile ma lei mi bloccò.
- Shhhh non nominare assolutamente nulla di quello che stai pensando. No, no e ancora no! lo escludo.
- Tu lo escludi ma... questo, il tuo nervosismo, il nostro clamoroso piccolo incidente di capodanno.... magari dobbiamo iniziare ad indagare un po’ non credi?
- No, io sto bene era solo un’indigestione...
- Che guarisce miracolosamente? ma fammi il piacere. Ti concedo questo week di pausa ma se il malessere dovesse tornare lunedì fili dritta da Whale. - alzò gli occhi per aria ma non rispose. Si alzò e una volta essersi sciacquata il viso e la bocca andò da Chloe e si occupò della bambina che si era spaventata sul serio nel vederla in quelle condizioni.
Aspettammo l’ora della colazione e scendemmo al piano di sotto, Emma decise di saltare il pasto, lo stomaco stava meglio ma non era ancora del tutto guarito, io le feci compagnia non avendo molta fame ma Chloe ne aveva bisogno e corse come il mattino precedente al tavolo dei bimbi a mangiare in compagnia delle principesse. La ragazza della sera precedente non era in stanza e questo mi tirò un po’ su il morale, non volevo che Emma si stranisse ancora una volta.
Dopo la colazione tornammo ad ispezionare il parco ma solo dopo che Chloe si fu travestita da “Anna”, un’altra delle sue principesse preferite. Provò nuove giostre, alcune con me e alcune con sua madre, ripetè alcune di quelle già provate il mattino seguente e si mise in fila insieme a noi per poter assistere, a detta sua, allo spettacolo disney per eccellenza: frozen. Eravamo in fila da un po’, Chloe saltellava impaziente di voler entrare io al contrario ero distratto nel guardare Emma che non sembrava in lei.
- ti senti bene? - chiesi
- Certo! Sono solo un po’ stanca. Dopo l’incidente di questa mattina mi sembra il minimo.
- Vuoi tornare in stanza a riposare? Ci penso io a Chloe!
- No figurati, mi fa piacere stare qui. E poi in stanza non saprei che fare... - la baciai ma come a farlo apposta il mio cellulare squillò. Risposi e una voce che non mi sarei mai aspettato mi arrivò alle orecchie. Non sapevo cosa fare: ascoltare, rifiutare la chiamata o rendere partecipe Emma.
- Problemi a casa amore? - chiese subito lei vedendo la mio viso corrugato. Mimai un no con la testa e feci l’unica cosa che avrei dovuto fare pentendomene immediatamente: misi il viva voce.
- Scusa ma il mio telefono non prende bene, potresti gentilmente ripetete? - chiesi al mio interlocutore in modo che anche mia moglie potesse ascoltare.
- Killian, mi dispiace per ieri sera, non dovevo agire in quel modo... davanti a tutti... davanti a lei. Sarebbe stato meglio farti capire i miei sentimenti in privato... sai non me ne frega nulla che sei sposato.
- ehm...
- Mi intrighi Killian... mi intrighi davvero molto...
- Come hai avuto il mio numero? - chiesi freddamente e anche un po’ sostenuto mentre il viso di mia moglie diventava sempre più scuro.
- L’ho rubato in reception... è l’unico modo per poterti sentire visto che grazie a tua moglie non posso accedere alla sala da pranzo fino alla vostra partenza.
- Ha difeso il suo territorio dopotutto, non ha colpe.
- Si ok ma non sono qui per parlare di questo o di lei! Voglio vederti, voglio toccarti... voglio sentirti mio- Emma mi strappo il telefono tra le mani e riagganciò. Era furiosa.
- Non prendertela con me, ti ho fatto ascoltare la chiamata, se avessi avuto qualcosa da nascondere non lo avrei fatto. Amore mio non crederai che...
- Non centri nulla, sembrerà strano ma non ti faccio nessuna colpa. Non è colpa tua Se sei bellissimo. È solo che non mi va giù il fatto che questa donnina da due soldi ti stia appiccicata o ti stolkeri per telefono. - sbuffò.
- Di che pallate mamy? Chi ela al telefono? Nonno? - ci interruppe la nostra bambina. Io Emma ci guardammo per una manciata di secondi e arrivammo alla stessa conclusione: eravamo lì per lei, il resto non contava o almeno... se me sarebbe parlato in seguito. Mettemmo sul volto il nostro miglior sorriso e dedicammo tutta la giornata a lei come giusto che fosse. Si divertì tantissimo e differentemente dal giorno prima ci chiese anche di provare i giochi d’acqua. Non riuscimmo a farli tutti visto l’orario che si fece, ma con la promessa che saremmo tornati l’indomani riuscimmo a riportarla in Hotel senza troppi convenevoli. Doccia veloce e poi subito a cena... si così credevo. Proprio mentre uscii dal bagno per potermi vestire vidi Emma mostrarmi una cosa. Era un bigliettino. Mi trascinò in bagno con se e me lo lesse ad alta voce.
- “non so chi sia quella biondina che ti sta sempre dietro ma non mi interessa.... ti lascio il mio numero. Chiamami ci conto. Ps. Stanza 678... sei voi divertirti sul serio passa a trovarmi.” MA STIAMO SCHERZANDO? E DEVO STARE ANCHE ZITTA? MA IO LA DISTRUGGO QUELLA PU....
- Ei, c’è Chloe di la. - presi un respiro non sapendo come calmarla - Molto probabilmente deve avermelo messo in tasca ieri quando... senti Emma non roviniamo la nostra vacanza per colpa di una ragazza per me insignificante ok? Chloe si sta divertendo e anche noi lo stavamo facendo fino a quando non è successo tutto questo. Lo vedo che non sei tranquilla ma vorrei ci provassi. Con me puoi dormire su sette cuscini: non ti tradirei mai!
- Lo so amore e hai ragione: dovremmo goderci la vacanza.... lo faremo.
- Brava!
- Si, ma non prima di aver fatto una cosa! - fece per uscire ma la bloccai, sapevo dove fosse diretta.
- Alt! Dove vuoi andare è?
- indovina?
- Tu non ti muovi da qui se non ci sarò anche io con te! Ordini del tuo capitano!
- Ah si? - ammiccò. Wow forse ero riuscito a dissuaderla da qualunque cosa le stesse passando per il cervello. La baciai come a volerle confermare il tutto ma Chloe come al suo solito ci interruppe.
- Che ci fate in bagno? Non tate dando bacini belo? Bacini solo a me! - ridemmo nel sentirla rimproverarci - allola? Uscire fuori!
- La principessa reclama le nostre attenzioni. - mi disse Emma ridendo
- Andiamo da lei, noi recupereremo il tempo perso ieri e adesso questa sera. - con un ultimo bacio ci separammo definitivamente e prendendo la nostra piccina raggiungemmo la sala da pranzo per cenare. Feci trovare alle mie donne una piccola sorpresa non appena arrivammo al Tavolo. Due rose: una rossa per la mia lei è una rosa per la mia principessina. Rimasero entrambe sorprese da quel gesto inaspettato.
- Mamy! Il nottro plincipe ci ha legalato una rosa! Ci ama! È velo papo? Ci ami?
- Vi amo più della mia stessa vita!
- Posso falla vedele alle mie amichette? Salanno tutte inbidiose.
- Vai pure ma non essere scortese ok?
- Ok! - rimanemmo da soli e come a voler continuare la mia sorpresa chiesi al cameriere di abbassare leggermente le luci che davano sul nostro tavolo chiedendo, sempre a lui, di sostituirle con delle candele. Una cenetta a lume di candela era quello che ci voleva.
- Killian tesoro.... non dovevi.
- Tutto per renderti serena amore mio! - mi baciò - vogliamo mangiare? Come va il tuo stomaco?
- Mmmh così così... non ho molto appetito ma qualcosa mangierò ugualmente. E prima che parli... la nausea non dura una giornata intera quindi qualcosa deve avermi fatto male sul serio.
- Puoi escludermi con assoluta certezza di non essere in dolce attesa?
- Ancora no ma...
- Allora niente! Rimango della mia idea... ora sediamoci, a differenza tua Io muoio di fame.
Stuzzicò qualcosina, niente di che, ma non insistetti... sarebbe stato peggio se lo avessi fatto. Parlammo del viaggio, dei miglioramenti della nostra piccolina e di quanto ci mancassero gli altri, poi improvvisamente con la scusa di andare in bagno si alzò e mi lascio da solo. Dopo venti minuti ancora non era tornata e mi preoccupai... che stesse nuovamente male? Mi assicurai che Chloe fosse con gli animatori e corsi a controllare i bagni, sia quelli del piano che quello della nostra camera. Non c’era. Dove accidenti era finita? Feci un piccolo giro all’esterno dell’hotel pensando fosse uscita per prendere aria ma anche quello fu un buco nell’acqua. Tornai al tavolo per aspettarla ma con gran sorpresa la trovai li. Era diversa, più tranquilla e di sicuro più sorridente. Aveva combinato di sicuro qualcosa.
- amore, dove eri finita? - chiesi
- In bagno, te lo avevo detto! - rispose con fare innocente che sotto sotto nascondeva altro.
- Ho controllato visto che ero preoccupato che non tornassi. Non eri in bagno. - abbassò per un secondo lo sguardo dandomi conferma della mia teoria, aveva architettato qualcosa - Allora? niente segreti con me tesoro, lo sai.
- E va bene, ho incontrato il direttore dell’albergo e ho fatto quattro chiacchiere con lui.
- Chiacchiere di che tipo? Sorridi troppo per i miei gusti. Che hai fatto?
- Ho solo marcato il mio territorio: gli ho fatto vedere il bigliettino che ti è stato recapitato e fatto ascoltare la chiamata che questo pomeriggio ti è arrivata... sai, l’avevo registrata. Oooops!
- E lo avresti fatto per?
- Ti sembra normale che una donna, la quale per lavoro dovrebbe gestire dei minori tra cui mia figlia , durante le ore di servizio provi a sedurre uomini oltretutto sposati? Comunque non dobbiamo più preoccuparci... credo che da Domani quella donzella dovrà trovarsi un nuovo lovoro.
- Emma! Mah...
- Che c’è, poteva pensarci prima di importunare “MIO” marito! - non potevo credere alle mie orecchie. Mia moglie aveva appena fatto licenziare una ragazza per via della sua gelosia. Mi venne da sorridere.
- Sei terribile amore mio, ma ti amo incondizionatamente anche per questo tuo carattere vendicativo. Recuperiamo quella peste e torniamo in stanza, lei deve dormire e noi... beh noi dobbiamo finire un certo discorsetto.
Recuperare Chloe fu un vero e proprio problema,si stava divertendo talmente tanto che non era assolutamente intenzionata ad andare via. Mi passò l’idea di lasciarla giocare ancora un po’ mentre io mi prendevo cura di sua madre in camera ma poi esclusi la cosa: Emma non me lo avrebbe permesso e secondo non saremmo di sicuro usciti da quella stanza in tempi brevi. Optai quindi per una passeggiata romantica insieme alla mia dolce metà mentre la nostra cucciola giocava poi quando il servizio animazione finì recuperammo nostra figlia è la portammo a letto.
Si era stancata talmente tanto che si addormentò durante il tragitto verso la stanza... bene, molto bene, più tempo per me e Emma.
L’adagiai sul letto, le rimboccai le coperte e raggiunsi Emma nel nostro principesco letto. Odiavo tutto quel rosa ma non aveva importanza quando accanto a me c’era tutto quel ben di Dio. Provai un approccio evidente, senza tanti giri di parole ma lei mi rifiutò.
- amore ma... cosa.. pensavo che volessi...
- Killian non possiamo, non qui! Chloe è in stanza con noi... potrebbe svegliarsi. Non voglio che ci veda. - si giustificò
- Svegliarsi? Sta dormendo come un sasso e in più ci sta dando le spalle. Sarò silenzioso, non se ne accorgerà. E daiiii..... - le accarezzai il corpo cercando di provocarle qualche reazione.
- Mi piacerebbe, davvero, ma non mi sento tranquilla... lo sai anche tu che delle volte si sveglia, ieri lo ha fatto per andare in bagno e l’altro ieri per dormire con noi. Se non dovessimo accorgerci che è sveglia? Non voglio causarle ulteriori traumi.
- Terremo la bajour accesa, al suo minimo movimento smetterò! E dai... mi manchi... - la baciai continuando a toccarle i suoi punti deboli.
- e va bene ma non perderla di vista neanche un secondo....
iniziammo ad amarci, non avevamo incontri così ravvicinati dal giorno della partenza e sull’aereo è vero, ma per me era comunque un eternità, qualche minuto dopo però mi scansò interrompendo la nostra danza.
- Emma sta dormendo stai tranquilla.
- No Killian non ci riesco, non con lei qui! È più forte di me. Mi dispiace... mettiti a dormire ok? Domani sera a casa nostra avremmo del tempo per recuperare.
- Non resisto fino a domani e non posso di certo dormire in queste condizioni. - mi alzai e prendendola di peso tra le braccia la portai in bagno e chiusi a chiave. - qui non può vederci!
- E se si sveglia e non ci trova? Fai la persona seria amore! Non si può!
- Se si dovesse svegliare ci chiamerà e noi interverremmo immediatamente. Fidati di me!
- Ho qualche alternativa? - alzò gli occhi rassegnata
- No! Direi di no!
Ci amammo consolidando ancora di più il nostro rapporto è fortunatamente la piccina rimase nel suo mondo dei sogni. Si svegliò il mattino seguente alle 11:00 e nonostante fosse tardi volle comunque andare al parco. Decidemmo di pranzare li, in uno di quei magnifici giardinetti in modo da non dover tornare nuovamente in albergo e con la scusa finimmo di visitare il parco provando le ultime attrazioni che ancora non avevamo avuto modo di provare. Tornammo in albergo solo per riprendere le valige dopodiché con un taxi arrivammo in aeroporto e dopo un paio di ore ci imbarcammo e partimmo verso casa. Dormimmo per tutto il viaggio e al nostro risveglio eravamo già a Boston. Ci concedemmo una sana colazione per rimetterci in forze dopodiché prendemmo il maggiolino di mia moglie e tornammo a Storybrooke.
 
POV EMMA
È stata una vacanza meravigliosa, escluso il mio mal di stomaco e l’intervento di quella vipera ruba uomini per il resto è stata davvero un’avventura impeccabile e ricca di divertimento. Chloe era la bambina più felice del mondo e nonostante fosse un pochino triste per la fine di quel viaggio era pronta ad incontrare i suoi nonni, i suoi zii e Henry per potergli raccontare tutto. Non menzionò ne Leila ne Liam. Quanto mi erano mancati i miei bambini? Non vedevo l’ora di poterli riabbracciare anche se avrei dovuto aspettare un po’. Ero certa che i miei li avrebbero portati con se non avrei potuto ugualmente buttarmi su di loro a braccia aperte. Avrei vanificato tutto il lavoro fatto in quei giorni con Chloe. La cosa migliore, in base a quello che ci disse Hopper era far avvicinare prima la bimba ai suoi fratelli e poi successivamente noi.
Arrivammo da Granny, luogo dell’appuntamento e non appena poggiai la bambina a terra eccola correre in direzione della porta!
- SONO TONNATAAAAAAAAA! - strillò facendo voltare l’intero locale verso di noi.
- Eccola l’amore del nonno! Corri qui avanti! - naturalmente fu nonno David il primo ad accaparrarsi le coccole della piccina! Poi fu il turno di Regina,Snow, Henry e nonna Alice. Se la spupazzarono tutti, era mancata a tutti. Addirittura sua sorella richiamò la sua attenzione.
- Chloe mi sei mancata! - le disse sorridendole.
- Anche tu Leila! - scese dalle braccia di Henry che la stava facendo volteggiare in aria e corse ad abbracciare sia sorella. - la prottima volta andiamo insieme ok?
- Una prossima volta? - disse Killian esasperato - volete riportarmi in tutto quel caos di rosa e principesse canterine? Aiuto!
- Coeeeee! Coeeeeeeeeeeeee! - il mio cuore perse un battito quando sentii il mio piccolo cucciolo chiamare tutto euforico sua sorella. Mi sarei aspettata che chiamasse me o suo padre ma non lo fece: chiamo Chloe. Credo che anche a lui fosse mancata. Sperai vivamente che la piccola non cominciasse con gelosia e cose varie ma fortunatamente anche lei mi stupì. Mi guardò come a chiedermi il permesso dopodiché si avvicinò a suo fratello.
- Ciao nano, ho biaggiato da sola con mamma e papà lo sai? Mi sono divertita tanto tanto. - disse vantandosi poi verso di me. - mamy non lo saluti Liam? Poi piange e io non voglio sentirlo. Non boglio mal di testa.
- Aspettavo che lo salutassi tu per prima. - le spiegai. Era arrivato il momento di parlarle a cuore aperto. - tesoro ascoltami per un secondo... cerchiamo di ricominciare da capo ok? Mamma ti vuole un bene dell’anima e si impegna insieme a papà a passare del tempo solo ed esclusivamente con te come in questi giorni, ma devi capire che un po’ di tempo lo dobbiamo passare anche con Leila e Liam. Sono comunque nostri figli come te. Lo capisci questo? Tranquilla il nostro bene per te non cambierà mai, posso garantirtelo. - le baciai una guancia.
- Se Liam no distubba me quando sei da sola con me allola io no dispetti a lui.
- Promesso?
- No... non so se sono capace. - risi e l’abbracciai. - ti aiuteremo io e papà ok?
- Ok! Ti voglio bene mamma. Ti boglio bene papo.
Ne ero sicura, ci sarebbe stato ancora molto su cui lavorare e avremmo avuto altri giorni bui, ma quello era già un piccolo passo avanti. Il semplice fatto di non aver fatto nessun capriccio in quei giorni, di non aver fatto nessuna scenata nel rivedere suo fratello mi fece capire che Archie aveva ragione: la bambina viveva un disagio e parte di quel disagio era dovuto dal mio modo di comportarmi con lei. Per entrambe ci aspettava un lungo camminato da affrontare, ma una cosa è certa: avremmo imparato dai nostri errori e ce l’avremmo fatta....Come sempre del resto.
- Ei signorina ancora non ci hai raccontato nulla - le disse Henry portandola sulle sue ginocchia - raccontami un po’: come è stato questo viaggio?
- Bellissimo! - celano tante pincipesse, il letto era tutto losa e papà ha messo la treccia di rapunzel.
- Davvero Killian? Ti prego ditemi che avete una foto! - Henry se la rideva alla grande immaginando il suo patrigno in quelle vesti e quando gli mostrai la foto la cosa fu addirittura più eclatante.
- Ragazzo non prendermi in giro! - rispose minacciandolo scherzosamente
- Abbiamo il bideo! Lo pottiamo vedere mamy?
- Tesoro non abbiamo un televisore dove collegare la telecamera.
- A questo penso io! - Regina con un colpo di magia ci teletrasportò in una delle camere di Granny. - Avanti fateci vedere cosa avete combinato in questi giorni.
Collegai la telecamera al televisore e iniziammo a vedere il video. Tutti poterono notare la felicità e la spensieratezza negli occhi di Chloe, ma poi oltre a quello videro altro. Qualcuno... una bimba a caso, giocando con la telecamera mentre eravamo distratti, aveva ripreso me e Killian baciarci appassionatamente.
- Era un filmino davvero molto interessante fino a quando non è diventato un video vietato ai minori di 14 anni! - esclamó mio padre alterato da quella visione mentre gli altri, a differenza sua, se la ridevano nel vedere me e Killian in imbarazzo. Menomale che la sera che Killian ebbe l’idea di sperimentare quel letto dissi di no altrimenti altro che vietato ai minori... saremmo finiti direttamente su qualche sito a luci rosse. Corsi immediatamente a scollegare i filo della telecamera.
- Ma mamy poi c’è il bideo dello spettacolo. - protesto Chloe non capendo la situazione.
- Prima di farglielo vedere controllerò personalmente che ti non abbia giocato altre volte a fare la regista. Nel mentre perché non finisci di raccontare la tua l’avventura?
- Si sì! C’è una cota che non ho laccontato. Mamma ha picchiato la pincipessa Snow white e l’ha presa a brutte parole - rise.
- Mamma ha fatto cosa? - disse Henry tra il divertito e l’incredulo. - Mamma è vero!?
- Io non ho picchiato nessuno... - risposi
- Solo perché sono intervenuto io amore; ma a male parole l’hai presa sul serio quella povera ragazza - disse Killian ridendo e confermando così le parole della piccola.
- Ci provava con te quella “povera” ragazza. Se l’è meritato. - mi giustificai
- E cosa le hai detto? - continuò Henry sempre più curioso.
- Cosa non le ha detto! - corresse Killian
- Ma insomma! Che avete da prendermi in giro è? Ho difeso solo il mio territorio. E poi... non importa sapere cosa le ho detto, l’importante è che sappiate che per questo piccolo incidente sono diventata l’icona per eccellenza di Disneyland paris!

(Ecco a voi la camera assegnata alla famiglia Jones per questa piccola ma dolce vacanza,chi non ha mai desiderato da piccola una camera così?)
 
Note dell'autore: non so se sia più divertente Killian vestitino con gli accessori di Rapunzel o Emma vs Snow white. Lascio scegliere a voi. Ehehehe il viaggio è stato tranquillo, a parte quel piccolo incidente e sia Chloe che i suoi genitori si sono divertiti parecchio. La bimba ha fatto ulteriori progressi e mamma e papà hanno sperimentato cose nuove, l'aereo ad esempio 😂😂😂😂 ma quei due ci sanno stare un po' tranquilli? E il malessere di Emma a cosa sarà dovuto?  Alla prossima storia ragazzi che sarà ambientata nel..... non lo so! 😂 non ho ancora scelto cosa pubblicare eheheheh
  
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