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Autore: _thantophobia    11/02/2019    1 recensioni
[SPOILER sul finale di KHIII] [Kairi!centric | SoKai] [introspettivo, angst, malinconico]
Kairi ha sempre creduto di essere abbastanza paziente da poter aspettare il ritorno di Sora anche per tutta la vita, perché certa che sarebbe tornato sempre e comunque.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kairi, Sora
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
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And all I feel is this cruel waiting

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

«Kairi, ricordi cosa hai detto prima? Anche io sarò sempre con te. Tornerò, te lo prometto!»

«Lo so!»

 

 

La sorte, il fato o chi per loro avevano messo a dura prova Kairi e la sua pazienza.

Sora e Riku erano stati lontani dalle Isole del Destino per tanto tempo – più di un anno, forse, non lo sa con certezza, in un momento imprecisato ha smesso di contare i giorni perché in questo modo avrebbe fatto meno male – ma Kairi ha sempre continuato ad aspettarli, sicura che sarebbero tornati. Malconci, forse, ma sarebbero tornati… E Riku le avrebbe scompigliato i capelli quando lei sarebbe corsa loro incontro per abbracciarli, mentre Sora avrebbe sorriso. Sora avrebbe sorriso, uno di quei suoi sorrisi che brillano più di una stella, con le braccia incrociate dietro la testa, e Kairi avrebbe potuto smettere di preoccuparsi almeno per un po’.

Ma alla fine anche la pazienza di Kairi comincia a vacillare: stanca di restare indietro e aspettare con le mani in mano, impugna un Keyblade e inizia ad allenarsi – perché lo sa, arriverà il giorno in cui anche lei potrà fare la sua parte per fermare Xehanort, smetterà di essere la principessa da difendere e inizierà a camminare da sola senza dover sempre contare sugli altri. E allora potranno tornare a casa, lei e Riku e Sora, tornare alle corse sulla spiaggia e alle stupide gare in cui Riku vinceva e Sora aveva quel broncio adorabile che la faceva sorridere.

O, chissà, magari potrebbero partire per i mondi solo loro tre, senza preoccuparsi di Heartless e Nobodies e dell’Organizzazione che cerca di far piombare tutto nell’oscurità…

…è stato un timido sorriso, quasi invisibile, a infrangere tutti i suoi sogni: perché nonostante tutto Sora le aveva sorriso, seduto accanto a lei sul tronco curvo del paopu, le dita intrecciate con le sue. Nonostante tutto aveva trovato la forza di restare e sorriderle, come per chiederle scusa, prima di sparire insieme al sole che tramonta. Le ha chiesto scusa per non essere riuscito a tornare.

Ma Kairi è paziente, continuerà ad aspettarlo: lo ha fatto per mesi, può farlo ancora per tutta la vita. E a volte le pare di sentirlo lì, accanto a lei, mentre disegna con Naminè o scrive una lettera che mai spedirà – sente l’eco lontana della sua risata, una mano che le sfiora dolcemente i capelli e il vento che trasporta il profumo di sole e mare e libertà che è di Sora e Sora soltanto. Eppure tutte le volte che lo cerca con lo sguardo si ritrova sola, a spiegare a Naminè perché sia così distratta mentre cerca di non notare gli occhi blu di Aqua fissi su di lei, che sembra comprendere il suo dolore. E le mani che le arruffano i capelli sono troppo grandi, troppo sottili, troppo callose, troppo fredde – mentre anche il vento pare aver smesso di avere il profumo di sole e mare e libertà che è di Sora e Sora soltanto.

-Kairi?- la voce di Riku le arriva alle orecchie distante, quasi ovattata, mentre il sole continua il suo lento inabissarsi: il cielo muta dolcemente in un’immensa distesa di velluto blu, mentre il mare diventa un placido specchio d’inchiostro. –Che ci fai ancora qui?-

-Aspetto.- perché ha sempre fatto solo questo.

-Aspetti cosa? La marea?- le domanda ancora Riku, avvicinandosi fino ad appoggiarsi al tronco del paopu su cui è seduta.

-Sora.- pronunciare il suo nome le procura una fitta dolorosa al petto, proprio all’altezza del cuore. –Perché tornerà, prima o poi, vero?-

Riku non la guarda, gli occhi chiari fissi sulla luna che quella sera sembra fatta di glassa e le braccia lungo i fianchi. Passano secondi, forse minuti, Kairi non lo sa, attendendo che il ragazzo si decida a parlare. Che le dica che sì, Sora tornerà, ci vorrà del tempo ma alla fine tornerà e lei potrà smettere di preoccuparsi.

Kairi ha sempre creduto di essere abbastanza paziente da poter aspettare il ritorno di Sora anche per tutta la vita, perché certa che sarebbe tornato sempre e comunque. Invece adesso, fissando il profilo di Riku che nemmeno per un attimo ha distolto lo sguardo dalla luna e non ha detto una sola parola, capisce che non c’è nulla di peggio dell’aspettare invano.

Non sa bene quanti giorni, mesi o anni siano passati, non ha voluto contarli per non soffrire ancora di più, ma sta iniziando a dimenticare il suono della voce di Sora.

 

 

 

«…la verità è che non so aspettare,

ma alla fine aspetto sempre.»

 

 

 

 

 

 

 

 

 

D.D.V.D.L.: Deliri Dalla Valle Di Lacrime

…che bello arrivare in un nuovo fandom piangendo come una disperata, mi sembra corretto.

Salve, sono la Maki e so che avreste fatto volentieri a meno di me, spero mi possiate perdonare. Non mangiatemi, sono vecchia, stoppacciosa e tutta ossa.

Allora, avevo iniziato questa oneshot quasi due mesi fa, quando avevo finito di rigiocare a tutti i giochi della serie per prepararmi al terzo capitolo: questa cosa è uscita non so nemmeno io bene come e perché, forse perché mi erano tornati potentissimi i feels sokai o per esorcizzare la paura di un probabile finale… Non lo so, fatto rimane che mi sono completamente dimenticata di averla scritta fino a ieri, quando cercando un documento per il lavoro mi sono imbattuta nelle poche righe che avevo scritto [tra l’altro a mano, quindi come ci sia finito un foglio di quaderno in mezzo alle copie del mio curriculum e altre scartoffie credo rimarrà un mistero]. L’ho ricopiata, finita e corretta praticamente piangendo.

Questo è stato un colpo veramente basso, Nomura, anche per te, e non mi sento di dover aggiungere altro. Solo, non farci aspettare altri tredici anni, grazie.

 

Anyway, se la cosa di cui sopra vi ha trasmesso qualcosa, che sia odio, amore, gioia, disgusto, tristezza o l’arteriosclerosi galoppante, non esitate a farmelo sapere! Mi interessano le vostre opinioni.

Maki

  
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