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Autore: ballerina 89    12/02/2019    3 recensioni
Raccolta di One-Shot dedicata ai nostri capitan Swan. Le storie tratteranno come tema principale scene di vita famigliare che tutti noi vorremmo vedere nella serie ma che purtroppo ci sono state negate. I personaggi che troverete all'interno di questa raccolta sono gli stessi delle mie due opere precedenti ( Happy Begining e l'amore vince ogni cosa). Buona lettura a tutti voi.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Nuovo personaggio, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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POV EMMA
Iniziai ad intravedere qualche piccolo cambiamento in Chloe già dalla sera prima della partenza di Leila per il college. Per tutto il pomeriggio se ne era stata sul divano, con tanto di televisore spento, senza fare praticamente nulla. Aveva un libro di scuola in mano, ma era chiaro come il sole che non lo stesse minimamente guardando. Feci finta di nulla per un po', ma quando vidi che con il passare delle ore la cosa non accennava a cambiare provai a chiederle se fosse tutto ok. Mi rispose di sì e mi liquidò con un sorriso. La lasciai stare, in fondo non stava facendo nulla di male... era solo un po' pensierosa. Mi misi a preparare la cena, l'ultima cena con tutti e tre i miei cuccioli, orami cresciuti, a casa quando di punto in bianco Chloe entrò in cucina richiamando la mia attenzione.
- mamma scusa, possiamo parlare un attimo! - lo sapevo che sotto sotto stava nascondendo qualcosa.
- Certo tesoro, dimmi pure. C'è qualche problema per caso?
- No è solo che volevo sapere se... beh volevo chiederti se per domani potessi avere il permesso di saltare scuola e venire con voi ad accompagnare Leila a Boston. - sorrise
- È un gesto davvero molto carino il tuo... quello di volerti personalmente liberare di tua sorella - risi ripensando a tutti gli anni in cui si erano prese a male parole - ma se non ricordo male domani hai un'interrogazione importante signorina...
- Si è vero ma potresti... non so, giustificarmi solo per questa volta? Non te lo chiedo mai ma questa volta...
- Mi dici quale è il vero problema Chloe? Non sei preparata per sostenere L'interrogazione per caso? Guarda che puoi dirmelo se è così.
- In effetti non sono poi così tanto preparata e non vorrei andare lì e prendere un brutto voto. Rovinerei la mia media e non mi va. Allora? Posso non andare?
- Tesoro mio, ti voglio bene e lo sai, ma sai anche come la penso: hai preso un impegno e devi portarlo avanti. Hai avuto quante settimane per preparare questa interrogazione? Due? Cosa hai fatto in queste due settimane è? 
- Avevo altre materie... e.....
- Potevi organizzare meglio il tuo tempo. Non è  ancora domani, hai ancora parte del pomeriggio e stasera per terminare il tuo lavoro ed essere interrogata. Non salterai scuola ma se vuoi  ti darò una mano a studiare. Va bene come compromesso?
- Mamma lascia stare non fa niente, vado in camera mia. Grazie lo stesso. - ve lo giuro averle mentito è stata la cosa più difficile che abbia mai fatto. È una studentessa modello, la migliore di tutto l'istituto se vogliamo essere precisi, se avesse saltato la scuola e di conseguenza l'interrogazione l'indomani non me ne sarebbe importato proprio nulla, ma ne avevamo parlato qualche sera prima con Killian e Leila: a Chloe non avrebbe fatto bene vivere in maniera così diretta la partenza di sua sorella, volevamo fargliela vivere come una cosa di poco significato, come a farle intendere che non sarebbe cambiato nulla e quindi mandarla a scuola come se fosse un giorno come tutti gli altri era la cosa migliore da fare. Lo penso sul serio che il cambiamento non sarà poi così eclatante, certo Leila non vivrà  più qui con noi, ma questo non significa che non continuerà a far parte delle nostre vite quotidianamente. Guardiamo Hanry... lui ormai ha finito il suo corso di studi ed è tornato a vivere a Storybrooke  ma durante la permanenza al college sono state più le volte che è stato con noi che nel suo appartamento. Chloe però ha solamente 15 anni, è ancora una ragazzina, non riesce a vederla in questo modo e assistere alla partenza di sua sorella, con la quale negli ulti anni ha vissuto un rapporto in simbiosi, sarebbe troppo straziante. Lo sto facendo per lei... forse mi odierà, ma in un futuro, quando magari sarà una mamma anche lei, capirà.
Continuai ad occuparmi della cena e solamente quando furono tutti rientrati a casa la servii. Avevo apparecchiato per sei quella sera: noi cinque più Henry che aveva deciso di aggiungersi a noi. Furono però  solo cinque m i posti che vennero occupati: Chloe non scese.
- Posso sentirlo, è inquieta, sta male... cosa le è successo manma? - domandò Leila indicando il piano di sopra facendomi capire che si riferisse a sua sorella.
- È inquietante questa cosa per cui riesci a sentire come si sente a distanza... perché con me non succede? Dovrei ritenermi offeso sai? Sono anche io tuo fratello. -  rispose il mio ometto che ormai era un bimbo di 12 anni. -Comunque non guardarmi così.. non ho fatto nulla io questa volta. Non è arrabbiata con me.
- Mi ha fatto la domanda che ci aspettavamo da giorni, mi ha chiesto il permesso di non andare a scuola e di accompagnarti, le ho detto di no... - confessai 
- Hai fatto la cosa giusta manma!
- Dici? Mi ha messo come scusante, credo almeno che fosse una scusante, il fatto di non essere pronta per l'interrogazione. Le ho fatto capire che non me ne importava e che sarebbe dovuta andare comunque... mi sento un vero schifo.
- Lo stai facendo per lei mamma... ti ho già raccontato cosa mi disse la sera prima del suo compleanno: ha paura di rimanete qui da sola senza di me, pensa di non essere in grado di gestire molte cose...
- sei il suo punto di riferimento più grande... posso solo immaginare come possa sentirsi, ecco perché mi sento in colpa. Magari...
- Non devi sentirti in colpa amore mio, starà male in ogni caso ma in questo modo, messa davanti al fatto compiuto, sarà meno difficile. Se la portassimo con noi domani si disperderebbe rendendo la cosa straziante per tutti, compresa Leila. Qui a casa sapremo gestirla meglio, le staremo accanto e le faremo capire che non ha bisogno del continuo aiuto di Leila, può contare su se stessa sempre. - anche Killian provò a rasserenarmi e in fondo non aveva poi torto, sarebbe spettato a noi genitori in ogni caso rasserenarla ma forse nel modo in cui stavamo agendo sarebbe stato più semplice.
 
POV LEILA
Non poteva restare digiuna e soprattutto non volevo che si rinchiudesse in camera. Mi alzai da tavola e la raggiunsi in camera, era sui libri... forse non era una bugia che non fosse tanto preparata per l'interrogazione. Feci finta di non sapere niente e parlando del più e del meno riuscii a convincerla a scendere per una pausa nonostante fosse alquanto titubante. Rimase in nostra compagnia per pochissimo tempo, non disse mezza parola e mangiò a stento. Dopo neanche mezz'ora eccola nuovamente ritornare in camera sua. Avrei voluto parlarle, capire meglio il suo stato d'animo, ma potevo vederlo dai gesti del suo corpo: non era il momento buono per farlo. Sistemai quindi  le mie ultime valige e mi feci aiutare da Henry e papà a metterle in macchina in modo da risparmiare tempo prezioso l'indomani. Ero terribilmente stanca e decisi di raggiungere la mia stanza per la mia ultima notte li. Ero emozionata e agitata allo stesso tempo, una nuova avventura stava per iniziare e non sapevo se sarei riuscita ad affrontarla nel migliore dei modi. Adrenalina pura scorreva nelle mie vene e questa adrenalina si ripercosse sul mio sonno che tardò ad arrivare. Non era l'unica causa della mia insogna, dall'altro lato continuavo a sentire Chloe. Il suo cuore era un mix di emozioni e nessuna di esse sembrava essere positiva: rabbia, paura, tristezza... qualcosa la stava seriamente tormentando ed era giunto il momento di parlarle. Raggiunsi la sua camera e come immaginavo non la trovai addormentata. Era in piedi, appoggiata alla finestra che fissava l'orizzonte.
- È tardi scimmietta, perché non dormi? - esordii
- Non ho sonno...
- Vuoi parlare un po'? Ti va? - chiesi raggiungendola e mettendole una mano sulla spalla. - scosse la testa - ok, come vuoi tu ma dimmi una cosa: la mamma mi ha detto che sei preoccupata per l'Interrogazione di domani, è vero? - annuì - ma come... una secchiona come te ha paura di farsi interrogare?
- Non ho avuto tempo per studiare... - scrollò le spalle.
- Sicura che sia solo questo? È successo altro per caso? Che ne so con Erik magari, o forse hai paura per doma....
- So dove vuoi arrivare... sto bene non ho nulla che non va. Non sono preparata ecco tutto! - scattò sulla difensiva il che voleva dire solo una cosa: non era pronta a parlarne. La conoscevo fin troppo bene ormai. Lasciai cadere li il discorso è feci l'unica cosa che mi venne in mente: presi il libro di fisica che era sulla sua scrivania e decisi di farle qualche domanda per capire se anche sul fattore studio ci fosse seriamente qualche problema. Fu molto restia all'inizio, non aveva un gran voglia di collaborare, ma poi si convinse e si lasciò andare. Rispose ad ogni singola domanda, sapeva tutto anche le nozioni più superficiali e inutili... il problema dunque era di sicuro quello che pensavamo tutti.  Non affrontai l'argomento ma decisi di restare con lei quella notte e fu  solo così che riuscì a chiudere gli occhi e riposare un pochino. Il mattino seguente, quando mi svegliai, lei dormiva ancora profondamente. Scesi al piano di sotto e dopo aver mangiato qualcosa, visto che stavo morendo di fame, decisi di iniziare a prepararmi. In casa regnava il silenzio più totale, era una sensazione stranissima, forse mai provata in tutti questi anni... mi sarebbe mancato molto quel posto, ma di sicuro sarei tornata molto presto. I miei pensieri vennero interrotti dall'arrivo in salotto di Henry e Liam  seguito da mamma e papà che ruppero quel bellissimo silenzio. Chloe scese per ultima, e propio mentre stavamo parlando del viaggio. Aveva un aspetto orribile, bianca come non l'avevo mai vista e con due occhi infettati di sangue. Stava facendo di tutto pur di trattenersi dal piangere e tanto fu lo sforzo che non appena mi avvicinai per abbracciarla iniziò a tremare e ebbe un capogiro. Fortunatamente Henry era proprio dietro di lei e la prese in tempo prima che sbattesse la testa contro il tavolinetto del salotto.
- Chloe... - dissi spaventata raggiungendola e aiutando Henry a sistemarla sul divano. - scimmietta tutto ok?
- Non... non andartene... resta... resta qui con me... - un semplice sussurro furono quelle parole accompagnate poi da un pianto silenzioso che nel giro di poco si trasformò in un vero attacco di panico. - io... io non.. non vo.. voglio che... che...che tu...
- Shhhhhh è tutto ok tesoro mio, non c'è nulla per cui piangere ok? Respira e cerca di calmarti ok? Ci sono io qui con te, non me ne andrò se prima non ti vedo sorridere di nuovo. - l'abbracciai e la tenni stretta a me fin quando non la sentii rilassarsi un pochino. - va meglio? - annuì.
- Voglio venire con voi... non voglio essere a scuole mentre tu... io voglio salutarti come si deve! - me ne sarei pentita per tutta la vita e forse quello era il il gesto per cui il nostro rapporto si sarebbe rotto per sempre ma non potei far altro che mentirle.
- Facciamo così, dammi un grosso abbraccio adesso e vai a scuola.
-  mah... no io...
- Ti aspetterò qui Chloe! Una volta che sarai  rientrata m, se non avrei tanti compiti da fare e ne avrai ancora voglia allora verrai con noi. Va bene così?
- Promettimelo.
Non le avevo mai promesso il falso... mia madre mi guardò brutto come a farmi capire di lasciar perdere e non continuare con quella farsa, ma ormai il danno era fatto non potevo tirarmi indietro - Te lo prometto scimmietta. Ora va e fai vedere a tutti chi è che comanda. Ci vediamo a pranzo. - mi abbracciò con quanta più forza avesse in corpo e dopo avermi regalato un splendido sorriso prese l'auto e si recò a scuola.
- Tu lo sai cosa hai appena fatto vero? Lo sai che ora...
- Mamma mi fido di voi, saprete cavarvela come sempre. Starà  bene, andiamo adesso: Boston non è di certo dietro l'angolo.
 
POV KILLIAN
Salutare Leila fu una cosa davvero straziante anche per un duro come me, pensate cosa sarebbe successo se avessi lasciato Chloe venire con noi.
Io ed Emma accompagnammo nostra figlia maggiore fino al suo appartamento, la salutammo, le facemmo un milione di raccomandazioni e dopo averle svelato di averle scritto una piccola lettera ripartimmo verso Storybrooke. Emma era molto preoccupata per il pomeriggio che ci attendeva e anche io lo ero. Non sarebbe stato facile far accettare a Chloe quel piccolo " tradimento" da parte di sua sorella se così si può chiamare. Conoscendola avrebbe fatto il diavolo a quattro. Provammo a prepararci un discorso sperando che sarebbe servito almeno a calmarla un po' ma come ormai avevo imparato con Chloe non si può seguire un copione, le sue reazioni sono sempre imprevedibili. Tornò a casa con mezz'ora di anticipo rispetto al suo solito, non aveva perso tempo ad intrattenersi con i suoi amici e non dovette neanche aspettare Liam che quel giorno sarebbe andato a pranzo da sua nonna. Entrò in cucina che sembrava tranquilla.
- Bentornata tesoro, come è andata a scuola? E l'interrogazione? - chiese Emma mostrandole uno dei suoi migliori sorrisi.
- mi ha messo solo nove e mezzo... dice che le sembravo troppo agitata e che quindi non le sono sembrata perfetta... mi farò interrogare di nuovo, sapete...non voglio abbassare la media.
- E tu che avevi tanta paura, hai visto che... - non le fece terminare la frase che subito la sovrastò con una domanda:
- Si sì ok! Dov'è Leila? - caspita.., credevo che avremmo avuto un po' più di tempo.
- Beh tua sorella... - stavo per provare ad inventare qualcosa ma fui interrotto dal suono del suo cellulare, un sms per la precisione ma comunque una vera manna dal cielo, mi diede un po' più di tempo per elaborare qualcosa... o almeno così credevo: improvvisamente vidi gli occhi di mia figlia stringersi in due minuscole fessure e senza avere neanche il tempo di dirle o fare qualcosa la vidi sbattere con forza  il suo cellulare a terra e scappare come un furia verso il portone principale!
- CHLOEEEEEEEEE..... - provai a seguirla ma Emma mi fermò. Aveva preso il cellulare di Chloe tra le mani e nonostante il display completamente rotto riuscì a leggere l'sms appena ricevuto. Era di sua sorella ma questo lo avevo già intuito.
 
" Spero di aver fatto bene i calcoli e che tu sia arrivata già in prossimità di casa. L'ho fatto per te scimmietta, per il tuo bene e spero davvero che potrai perdonarmi per la piccola bugia che ti ho detto. Sono già partita, sono a Boston adesso. Scusami davvero ma non volevo che mi accompagnassi perché non volevo vederti star più male di quello che ho già visto in questi giorni o questa mattina. Manma e papà non c'entrano nulla in questa storia, non volevano ti mentissi così. Se devi prendertela con qualcuno prenditela con me ma non con loro.  Ti amo Chloe e sappi che se ho fatto tutto questo è solo per il tuo bene. Chiamami per favore anche se solo per insultarmi. Ti voglio bene. Leila" 
 
- Lasciamola andare Killian! Deve digerire la notizia - mi disse nonostante glielo si leggesse negli occhi che fosse preoccupata almeno quanto me. - Tornerà  non appena si sarà calmata.
- E tu riesci a startene qui senza fare nulla? Io no!
- È difficile, mi verrebbe voglia di utilizzare la magia e raggiungerla, ma invaderemo solo  i suoi spazi così e sarebbe peggio. La conosco bene, è un po' ribelle ultimamente ma è una brava ragazza, non si metterebbe mai in pericolo, sa badare a se stessa.
- Ha solo 15 anni... non mi piace che se ne stia in giro da sola.
- Lasciamole un paio d'ore tutte per lei, non appena si farà scuso, se ancora non sarà tornata, andremo a cercarla: con o senza magia.
Mi lasciai convincere, in fondo Emma e Chloe avevano un rapporto invidiabile, la mia piccola diceva tutto alla sua mamma e nessuno, forse neanche Leila, conosceva Chloe meglio di Emma. Rimasi fermo sul porticato di casa per oltre due ore nella speranza di vederla almeno in lontananza ma niente...  sembrava essersi volatilizzata nel nulla Non aveva neanche il
cellulare con se quindi ero ancora più preoccupato, se avesse avuto bisogno di qualcosa non avrebbe potuto contattarci. Aspettai qualche altro minuto ma poi decisi di andarla a cercare. Entrai in casa per avvisare Emma ma ecco mia moglie raggiungermi con un lieve sorriso sulle labbra.
- Puoi tranquillizzarti: è da Regina! È appena arrivata a casa sua.
- E come sta?
- È distrutta,ma questo penso lo sapessi già.
- Andiamo a riprenderla dai! - presi le chiavi di casa con gran velocità.
- Aspetta un momento. Regina mi ha detto che la terrà con se stanotte, lei per adesso non vuole saperne di tornare a casa. Non se la sente.
- È nostra figlia Emma! Non mi interessa se non vuole tornare! Decidiamo noi non lei!
- È anche colpa nostra se non vuole tornare Killian, le abbiamo mentito... noi, i suoi genitori... coloro che le hanno sempre insegnato ad essere sincera. Come ti sentiresti tu sapendo che le persone di cui più ti fidavi  ti hanno pugnalato alle spalle?
- Non esagerare adesso. Lo abbiamo fatto per il suo bene.
- Io non lo penso più... dovevamo essere sinceri fin dall'inizio, è giusto che ora sia arrabbiata!
- E quindi cosa dovremmo fare secondo te? Lasciarle fare quello che meglio crede?
- Non sta facendo niente di male, si è rifugiata da sua zia. Lasciamola stare per oggi, domani andremo e le parleremo. Ora non servirebbe proprio a nulla. Mi ha chiamato Leila poco fa, Regina ha chiamato anche lei per informarla... Chloe non vuole parlare neanche con sua sorella. Fidati di me ok,'? il suo lato da sbruffona lo ha preso sicuramente da te ma a livello di insicurezze e paure è tutta me quella ragazzina! So io come dobbiamo comportarci in questi momenti, abbi fede, risolveremo ogni cosa.
Mi fidai di mia moglie ancora una volta nonostante avessi i miei dubbi sul lasciarla stare indisturbata, ma in fondo Chloe non aveva fatto nulla di male se non reagire ad un evento importante della sua vita, per cui tornai in casa e dopo aver aiutato Liam a fare i compiti, cosa che non voleva minimamente sapere di fare, andai a letto.
Il mattino seguente, come concordato, andammo a casa di Regina e finalmente riuscimmo ad avere un approccio
Con Chloe. Non era più arrabbiata con noi, capiva il nostro punto di vista ma non sopportava l'idea che sua sorella le avesse mentito. Ammise che forse anche lei avrebbe fatto lo stesso se  fosse stata al suo posto ma questo non la rendeva certo Leila immune dalle sue colpe. Per me andava bene così ma per Emma no e attraverso discorsi che secondo me non centravano nulla riuscì a farle confessare che tutta questa rabbia e delusione era dovuta alla paura di non avere più con se il suo punto di riferimento costante. Provammo a farle che che non aveva nulla di cui preoccuparsi, che le cose le sarebbero venute automatiche e che in caso di possibili momenti di crisi, sia noi che Leila saremmo stati lì, materialmente o anche solo per telefono,  per sostenerla. Sembrò ascoltare i nostri consigli e nel giro di un paio di giorni si riprese. Le comprammo un nuovo telefono, visto la brutta fine che fece quello precedente, e lo utilizzò subito per chiamare Leila e scusarsi di non averle voluto parlare in quei giorni. Tutto bene quel che finisce bene no? No... niente è finito bene in quella storia. Passarono due settimane e bene o male ognuno di noi aveva metabolizzato il tutto: io smisi di entrare al mattino in stanza di Leila per svegliarla, Emma smise di apparecchiare a pranzo e cena per una persona in più e Liam smise di chiedere perché Leila fosse andata in gita scolastica per così tanti giorni mentre invece lui non poteva ancora andarci. L'unica che non menzionò più Leila fu proprio Chloe, quella con cui pensavamo di avere più problemi in fatto di accettazione. Apparire il malessere iniziale sembrò essersi rimessa in carreggiata nel migliore dei modi: andava a scuola, usciva con le sue amiche, passava ore interminabili al telefono non si sa con chi... era la solita Chloe di sempre o almeno così credevo.  Aveva cambiato solo modo di vestire ma non credevo che dovesse essere considerato un fattore d'allarme... nessuno di noi lo credeva e invece quello fu il primo sintomo che avremmo dovuto cogliere. Era sempre stata una ragazzina attenta alla moda, ed in alcuni tratti, per quanto non mi piaccia ammetterlo, esibizionista. Aveva un fisico perfetto e non perdeva occasione di metterlo in mostra. Da qualche periodo a questa parte però la situazione era cambiata: vestiva sempre sportiva con maglie e pantaloni tre taglie più grandi di lei. Erano sempre alla moda dei giovani di oggi ma non era la sua moda. Iniziò a  truccarsi senza il mio permesso e ogni volta che la rimproveravo inventava una scusa del
Tipo che fosse in ritardo per la scuola o che aveva una cosa urgente da fare e usciva non dandomi ascolto. Emma a pranzo o a cena ha sempre cercato di dirle che non le piace il suo nuovo look che sembra una cosa forzata, che non è da lei, ma lei si è sempre limitata a dire che si sente a suo agio e che non ha intenzione di cambiare. La lasciammo stare, pensando fosse solo un periodo di ribellione ma un giorno successe qualcosa che ci fece insospettire sul serio: il preside della sua scuola ci chiamò per un incontro urgente. All'inizio ammetto che ero tranquillo, di sicuro il preside voleva parlarlarci dell'ottimo rendimento di nostra figlia e che come l'anno  precedenti era stata scelta per qualche viaggio studio. Andammo li con grande serenità ma quando il preside, affiancato dal coordinatore di classe, iniziò a parlare il mondo ci cadde letteralmente addosso.
- Vi ho fatti convocare con una certa urgenza, nonostante i colloqui ci siano tra solo un mese, perché la cos'è è alquanto strana è preoccupante. Chloe Jones si sa, è la nostra migliore studentessa da due anni a questa parte ormai ed è proprio per questo motivo che vi abbiamo fatto convocare: il suo rendimento scolastico è calato drasticamente, solo negli untimi giorni ha preso ben 5 insufficienze, è sempre distratta e con la testa tra le nuvole e come se non bastasse anche il suo look ha subito una modifica drastica. Ha chiesto il cambio della divisa: è l'unica della sua classe ad indossare la divisa con il pantalone e la felpa sportiva. Se fosse stata una ragazza con stili mascolini non avrei di certo considerato questo cambiamento come negativo, ma Chloe è una ragazzina che ci tiene sia alla popolarità che al suo modo di porsi, non mi sembra quindi un comportamento normale quello che sta avendo. - cademmo completamente dalle nuvole.
- Non so cosa dire, mi trova impreparata.  - rispose mia moglie cercando di restare calma -Non mi aspettavo minimamente una cosa del genere. So che ci tiene seriamente ad avere una media molto alta perchè vorrebbe fare domanda, tra due  anni, per diplomarsi in anticipo. Non so sinceramente cosa sia potuto succedere per farle avere questo calo abissale. Io e mio marito lavoriamo quasi per tutto il giorno ma la maggior parte delle volte quando tornaiamo a casa è ancora sui libri, non mi sembra cambiata in questo mentre per quanto riguarda il modo di vestire si... ho notato questo cambiamento anche io e non solo per la divisa scolastica. Pensavamo fosse solo una ribellione ma se ha avuto anche un calo a livello scolastico evidentemente sotto c'è altro.
Proveremo a parlarle e se mai ci saranno degli sviluppi glielo faremo sapere.
- Concordo con mia moglie, le parleremo e proveremo insieme a capire e a risolvere  qualsiasi problema abbia.
- Glielo ripeto, se fosse stato per un'altro alunno non ci saremmo preoccupati, ma lei è così perfettina e perfezionista che deve esserle di sicuro successo qualcosa. Attendiamo vostri riscontri e se nel caso dovessimo notare qualcosa noi ve lo terremo presente. Scusate ancora per la chiamata improvvisa ma abbiamo preferito non aspettare oltre.
- Avete fatto benissimo. Grazie di tutto.
Cercai di trattenere la calma ma mi stavo seriamente preoccupando, mia figlia stava cambiando sotto i nostri occhi e ne io e ne Emma ce ne stavamo minimamente rendendo conto. Tornammo a casa e impazienti aspettammo che rientra dasse anche lei.
- Ciao, sono tornata! - esclamò vedendoci in soggiorno.
- Tesoro vieni a sederti un secondo, ti aspettavamo. - le disse Emma cercando di essere il meno ansiosa e agitata possibile.
- Eccomi! - rispose buttandosi sul divano.
- È da un po' che non parliamo un po' tesoro: che mi dici? Ci sono novità nella tua vita?
- Novità su cosa mamma? E perché siete tutti e due qui? Non dovreste essere a lavoro? - effettivamente si avremmo dovuto essere a lavoro ma eravamo troppo preoccupati e non potevamo aspettare la fine dei nostri turni per parlarle.
- Ci siamo presi una giornata libera per oggi - rispose - e comunque intendevo novità in generale: la scuola, gli amici... tutto ok?
- Si mamma... Tutto come sempre... - si sbrigò a liquidarci e credendo fosse finita lì la nostra conversazione prese lo zaino e fece per andare in camera sua.
- Aspetta aspetta, dove vai? Non abbiamo ancora finito - intervenni io. Se le buone di Emma non funzionavano avrei provato con i miei metodi.
- Con calma Killian.... mi raccomando.
- Tranquilla Emma lasciami fare. - la tranquillizzai - Siediti Chloe dobbiamo parlare di una cosa importante.
- Ed è per questo che avete il giorno libero? - chiese spaventata. Sapeva che se la nostra risposta fosse stata si sognificava essere ad un passo dall'essere nei guai.
- Esatto tesoro... ci siamo presi una giornata per stare con te e provare a capirti!
- Capirmi? Che ho fatto adesso?
- Ci ha chiamato la scuola, il tuo preside ci ha convocato per un colloquio straordinario. - la vidi sbiancare leggermente ma riprendersi quasi subito dopo;
- Per quando è fissato l'incontro? Vorranno sicuramente dirvi le solite cose, che andate a fare tanto il viaggio studio sarà fuori città e non mi manderete mai! - sorrise sperando di cavarsela.
- L'incontro è stato oggi signorina e i tuoi professori e lo stesso preside ci hanno praticamente regalato una fantastica doccia gelata. - stavolta la sua espressione cambiò drasticamente e perse il sorrisetto che aveva cercato di mostrare poco prima. - Non hai nulla da dirci a tal proposito? Tutto bene a scuola?
- Ok... ok... lo ammetto: c'è un piccolo problema. Non so come sia potuto succedere ma non riesco più ad ottenere buoni voti. Studio ve lo giuro ma è come se non lo facessi! Non vi ho detto nulla perché pensavo di avere ancora un mese per risolvere la cosa è non volevo preoccuparvi inutilmente.
- Lo sai che devi venire da noi se hai dei problemi... - intervenne Emma - c'è dell'altro che dovresti o vorresti dirci?
- No! Niente.
- Allora te la faccio io una domanda tesoro ma vorrei mi rispondessi sinceramente: qualcuno ti ha in qualche modo fatto del male? Con le parole, con dei gesti... con qualsiasi cosa.
- Ma che domanda è mamma?
- Non devi vergognartene tesoro a noi puoi dire tutto.
- Nessuno mi ha dato fastidio mamma ma perché me lo chiedi?
- Perché ti mascheri in questo modo allora? Le indicò i suoi vestiti. - perché hai cambiato uniforme?
- Sto più comoda così e mi sembra di avercelo già spiegato: mi piace il mio nuovo look e di sicuro piacerà anche a te papà visto che non ho più le famose "gambe scoperte" - citò le mie parole.
- non avrai le gambe scoperte è vero ma non mi piace questo nuovo modo di vestire. Per quanto sembri assurdo ti preferivo prima. Sembri sciatta così, non è da te.
- Beh nella vita si cambia.... che c'è adesso non posso più neanche vestirmi come voglio?
- Per uscire fai come vuoi, ma per scuola no: rimetterai la divisa di sempre non appena ti verrà consegnata, l'abbiamo fatta ordinare oggi.
- PERCHÉ ACCUDENTI LO AVETE FATTO? - si alterò
- Perché ci stai nascondendo qualcosa è chiaro come il sole. Se hai un problema devi dircelo tesoro, siamo i tuoi genitori ti aiuteremo sempre.
- Non ho problemi oltre a quello che riguarda lo studio! Non voglio parlarne più! Devo mettere quella stupida divisa? Lo farò ma lasciatemi in pace ok? Io sto bene!
Reazione un po' troppo esagerata per i miei gusti  ma la considerai come solo uno sfogo dettato dall'essere stata beccata in flagrante.
Ci venne a chiedere scusa per il suo comportamento durante la cena e ci rassicurò ancora una volta che non aveva nessun problema e che nessuno la stava importunando. Le credemmo anche questa volta è la lasciammo fare. Emma l'aiuto nello studio e qualche miglioramento iniziò ad ottenerlo giá da subito, forse era una semplice mancanza di concentrazione la sua. Mi tranquillizzai ancora una volta ma anche stavolta ricevetti una doccia gelata: la scuola ci richiamò qualche giorno dopo e questa volta per un fatto ancora più grave: nostra figlia aveva avuto un collasso e l'avevano portata in ospedale.
 
POV EMMA 
Il mio cervello a quelle parole tornò indietro a dodici anni prima quando venni a sapere che mia figlia era stata portata in ospedale per via di un shock anafilattico. Sono stati attimi che non dimenticherò mai e dover rivivere quel panico e quella paura non fu affatto semplice. Prendemmo il maggiolino e raggiungemmo l'ospedale di Storybrooke in meno cinque minuti. L'ambulanza era arrivata da poco e mia figlia era in sala visite con il Dottor Whale. Ad accoglierci vi era uno dei suoi professori.
- Che le è successo? - chiesi in preda al panico - Cosa stavate facendo?
- Eravamo a lezione, stavo spiegando quando improvvisamente si è alzata ed è corsa al cestino per vomitare, da lì è stato un attimo: non ho fatto in tempo ad avvicinarmi per chiederle se fosse tutto ok che è svenuta. Non so dirle il perché signora Jones ma sono sicuro che i medici la sapranno tranquillizzare. Magari e solamente un po' di influenza.
Restammo in sala d'aspetto per buone due ore poi un' infermiera ci fece accomodare nello studio di Whale.
- Whale allora? Che accidenti le è preso? - chiese Killian agitato.
- Vorrei seriamente saperlo anche io. Non la vedo da un po' è vero ma non mi aspettavo di vederla così.
- Così come? - chiesi non capendo.
- Non avete notato nulla di strano in lei ultimamente?
- Beh... si è un po' strana, ha avuto problemi di concentrazione, ha cambiato modo di vestire... doveva forse dirci qualcosa tutto questo?
- Forse.. da quando si comporta così?
- Due settimane più o meno.
- Mmmh... dovrò fare ulteriori accertamenti allora!
- ACCERTAMENTI PER COSA WHALE! PARLA DANNAZIONE! - Killian era sull'orlo di perdere le staffe.
- Vostra figlia ha avuto un collasso molto probabilmente dovuto ad una perdita di peso eccessiva.  Ad occhio è sotto di sei kg... non è grave e si può recuperare tranquillamente ma vorrei sapere il perché e come ha fatto a ridursi così in solo pochi giorni e senza farsene accorgere.  - non potevo credere alle mie orecchie... era un sogno vero? No.. era la pura e cruda realtà.
- Voglio vederla subito Whale! Fammi portare da lei! È sveglia?
- Non è sveglia, le ho dato un sedativo per farla riposare qualche ora. Aveva la pressione 40 di minima e  70 di massima. È  il minimo riposare. Comunque si, puoi vederla. Stanza 278.
Corsi letteralmente per tutto il reparto di pediatria seguita da mio marito e insieme raggiungemmo la stanza. La raggiunsi e la prima cosa che feci fu scansarle le coperte. Aveva il camice ospedaliero indosso ma potevo vederlo chiaramente... Whale aveva ragione: era dimagrita tantissimo. Come accidenti avevo fatto, io, sua madre a non accorgermi di nulla? Come ha potuto in quindici giorni ridursi così sotto i miei occhi? Ora capivo il perché di quei maglioni... si nascondeva... perché non l'ho capito prima... Diedi un calcio alla sedia vicino al letto e la feci cadere rumorosamente a terra. Mi maledissi di essere diventata una pessima madre, non riuscivo più a rendermi neanche conto di quando mia figlia stava male...
- Emma so a cosa pensi ma sbagli, non è colpa tua ok?  È un adolescente e si sa come sono gli adolescenti... un giorno sono rivoluzionari, un giorno emo è il giorno dopo ancora figli dei fiori. Poteva benissimo essere un nuovo look e poi ad essere onesti abbiamo provato a parlarle e a capire se fosse tutto ok, ci ha detto di sì tesoro perché non avremmo dovuto crederle? Non ci ha mai mentito. Scopriremo cosa le sta succedendo te lo prometto e l'aiuteremo ad affrontarlo. Piangere e arrabbiarsi con se stessi non serve a nulla. Lei non ha bisogno di questo, ha bisogno che i suoi genitori siano lucidi e pronti ad aiutarla. - forse Killian aveva ragione ma in quel momento non lo accettai ugualmente.
Nonostante non fosse orario di visite, Whale ci lasciò stare indisturbati in stanza con lei, solitamente poteva rimanere un solo genitore in caso di minore ma lui ci conosceva e chiuse un occhio. Eravamo lì quando Chloe aprì gli occhi. Impiego un po' a capire dove fosse ma poi fece due più due. Sbarro gli occhi guardandoci  e cercò di coprirsi il più possibile.
- stellina mia, ti sei riposata un po'? - dissi accarezzandole il viso pallido
- Sei... sei arrabbiata? - mi chiese impaurita di qualche mia reazione.
- Per cosa dovrei esserlo tesoro?
- Perché ti ho mentito sul fatto dei vestiti... sul perché li indossassi.
- Non sono arrabbiata di nulla, neanche il tuo papà lo è - aggiunsi notando che i suoi occhi si spostarono su di lui - vogliamo solo aiutarti principessa. Lasciacelo fare ok? - annuì
- Bene, vedo che ti sei svegliata - esclamò Whale entrando - come ti senti?
- Voglio andare a casa mia...
- Prima risolviamo il tuo problema e rimettiamoti in piedi, poi penserai ad andare a casa. Ho bisogno di farti delle domande da inserire in cartella Chloe però devi sapere che essendo minorenne, i tuoi, o almeno uno di loro deve essere obbligatoriamente presente.
- Possono restare entrambi.
- Ok... rispondi sinceramente è solo routine... non ti sto accusando di nulla. Ho bisogno di sapere se hai avuto il menarca e  a che età lo hai avuto!
- Si... a 11 anni e mezzo circa.
- Prendi medicinali in questo periodo?
- No
- Fumi o bevi alcolici?
- Cosa?!! NOOOOOO!
- Chloe sii sincera tesoro. Non mi arrabbierò per questo ok? - le dissi guardando Killian e intimandolo con lo sguardo che avrebbe dovuto restare zitto ad ogni sua possibile rivelazione.
- No, non fumo e non bevo... ho solo bevuto un cocktail una volta ma non mi è piaciuto. Scusa mamma...
- Shhh stai tranqullla. Whale per favore continua.
- Per fumo e alcol intendo una cosa costante, non una cosa di una volta quindi ok, procedo. Hai mai avuto rapporti sessuali consenzienti?
- WHALE MA SEI FORSE SCEMO? È UNA BAMBINA MA CHE TI DICE IL CERVELLO È? CERTO CHE NON LI HA AVUTI, POSSO TRANQUILLAMENTE TISPONDERTI IO'. ROBA DA PAZZI...
- Killian... - provai a farlo ragionare
- EMMA! Non può parlare così di nostra figlia! Non è di certo una poco di buono.
- Non le ha detto nulla, le ha fatto solo una domanda: è la prassi.
- No... non ho avuto nulla di tutto questo.- rispose lei intimidita.
- Mi rispondi così perché c'è papà? Può uscire se non vuoi che ascolti...
- No! Ho detto che non ho avuto rapporti! È la verità.
- Consenzienti scrivo no, ma per caso qualcuno ti ha fatto del male?
- Cosa?? No! Certo che no! Ma per chi mi hai presa! So difendermi io!
- Quindi non sospetti una gravidanza...
- Questa poi! - borbottò Killian - Whale se non inizi a fare il tuo dovere come si deve vedo di trasferirla in un altro ospedale.
- Ovunque andrai le faranno queste domande quindi per favore tranquillizzati e fammi lavorare - tornò a guardare mia figlia che nel mentre gli aveva Risposto con l'ennesimo no.
- Ok va bene, da prassi però devi comunque farti fare un test di gravidanza - le allungo la confezione - puoi tranquillamente andare in bagno a farlo.
- Io... io.... non... non voglio. Perché devo farlo? Nessuno mi ha toccata.
- Devo semplicemente completare la tabella con questi dati e non posso farlo se non ho le prove che dimostrano tali affermazioni.
- Non so neanche come si fa.. - rispose imbarazzata
- Tranquilla, vieni con me, ti aiuto io. - le dissi cercando di metterla a propio agio.
- F... Farà male?
- Assolutamente no, devi solo farci pipì sopra.
- Non... non voglio lo stesso! Mi vergogno... non voglio farlo!
- Hai sentito Whale? Non forzarla è una bambina non vorrai traumatizzarmela.
- D'accordo, posso escludere la cosa anche tramite analisi, posso almeno farti un prelievo?
- Si le analisi si!
- Ok ora parliamo di alimentazione: quante volte mangi al giorno?
- Tante!
- Anche ultimamente?
- Sopratutto ultimamente....
- E dopo aver mangiato che fai?
- Sarò piccola come dice papà ma non sono di certo scema. Non vomito se è questo che vuoi sapere, non prendo lassativi e non faccio  sport in maniera eccessiva. Non sono né bulimia ne anoressica. Amo il cibo e non ho mai avuto problemi di linea. - lo zittì con quella risposta.
- A cosa pensi sia dovuto il tuo dimagrimento allora?
- Io non lo so ed e per questo che non ne ho parlato con nessuno. Avevo paura che nessuno mi credesse.
- A cosa non ti avremmo creduto amore? - dissi - prova a spiegare a Whale come ti senti...
- Io mi sento debole, come se non avessi le forze per fare nulla. Mangio più spesso nella speranza di assumere zuccheri ma nonostante ciò la cosa non cambia, faccio fatica a fare tutto anche a concentrarmi e a stare attenta a scuola... mi sento come se mi qualcuno mi rubasse l'energia e poi ultimamente....
- Ultimamente? - continuai vedendola indecisa se dirlo o no.
- tutto è  cominciato la settimana dopo che Leila è andata via, mi sentivo triste ed ero solo stanca. Ora sento la sua mancanza in maniera insostenibile e da quando provo questo mi fa male anche qui! Ho delle fitte fortissime -indicò il suo cuore -  dieci o quindici al giorno. - perché non me ne hai parlato mai è?
- Ho paura della verità mamma... da quando se ne è andata anche se la sento per telefono non la sento più qui - indicò di nuovo il cuore - forse... forse lei si è dimenticata di me! - iniziò a piangere disperata e non potetti far altro che abbracciarla.
- Tua sorella ti ama sciocchina, sono giorni che mi chiama chiedendomi il tuo stato d'animo. Lei ti sente, e sta percependo che qualcosa non va.
- voglio vederla! - disse nel panico ma venne colta da una di queste famose fitte. Mi misi paura al solo guardarla, sembrava quasi una scarica elettrica più che una fitta. Whale si allarmò all'istante e richiese un elettrocardiogramma di urgenza. Non lo avrà detto a voce alta ma potei leggere il suo sguardo: la cosa era seria.
 
POV LEILA 
Le prime settimane al campus furono molto belle ma allo stesso tempo impegnative. Iniziai le prime lezioni, conobbi nuove persone e mi occupai della nuova casa insieme alla mia coinquilina. Tutto andava a meraviglia se solo non sentissi quel peso incessante sul cuore. Era il cuore di Chloe che mi stava chiamando non c'era alcun dubbio. Nonostante la
Sentissi tutti i giorni al telefono la mia piccola scimmietta sentiva la mia mancanza. Provai a farmi sentire più spesso, magari la cosa si sarebbe risolta,ma niente... la situazione  non miglioro anzi... il contrario. Ogni giorno che passava era sempre peggio fino ad arrivare al momento in cui sentii come qualcosa rompersi. Solo un'altra volta mi capitò di sentire un dolore così forte e incessante... successe tantissimi anni fa, più precisamente il giorno che rischiò di morire. Fui invasa dalla paura e mi affrettai a chiamare mamma ma non rispose, ne a quella chiamata ne alle dodici successive. Stessa cosa per papà. Stava succedendo qualcosa me lo sentivo... qualcosa di brutto ed ero sicurissima che si trattasse di mia sorella. Presi uno zaino, vi misi dentro un paio di cambi e corsi alla stazione bus più vicina.. dovevo arrivare a Storybrooke. Feci un lungo tragitto sull'autobus e poi proseguii a piedi, non vi erano fermare previste per Storybrooke. impiegai più di mezz'ora ma alla fine attraversai il confine. Il dolore al petto si intensifico tanto da farmi cadere a fetta. Pensai a Chloe e con la magia mi temetrasportsi. Mi ritrovai in ospedale, più precisamente in una sala d'aspetto. Davanti a me vi erano i miei genitori increduli di vedermi li. Erano entrambi in lacrime.
- LEILAAAAA! - esclamó mia madre per poi correre ad abbracciarmi.
- Manma che succede? Chloe sta bene? - ebbi appena il tempo di finire la frase che un'altra fitta mi colpì facendomi emettere un grugnito. Mia madre se ne accorse
- Cos'hai stai mele anche tu?
- Il cuore di Chloe mi sta dicendo qualcosa mamma... sta male... molto male! A Boston lo sentivo in maniera ovattata ma qui lo sento chiaramente... devo andare da lei.
- Non possiamo entrare, Whale la
Sta sottoponendo ad una visita mirata.
- che genere di visita? Che le è successo?  - mi spiegò in linea di massima quello che era avvenuto in quel periodo in mia assenza e quello che aveva appena confessato mia sorella. Mi raccontò anche della scarica elettrica subita.
- Whale sospetta un problema al cuore, ora le sta facendo un elettrocardiogramma.
- PERCHÉ ACCIDENTI NON MI AVETE CHIAMATO È? E' MIA SORELLA MAMMA! LO SAI CHE RAPPORTO HO CON LEI, PERCHÉ NON MI HAI AVVISATO È? PERCHÉ SONO DOVUTA VENIRE DA SOLA? - persi il controllo e come successo anche poco prima ecco un'altra fitta fortissima colpirmi in pieno.
- Da quanto hai queste fitte? - chiese mia madre spaventata
- non pensare a me, pensa a...
- PARLA DANNAZIONE! - mi gridò come forse non aveva mai fatto. Se ne rese conto anche lei e si scusò immediatamente. - Scusami tesoro... comunque rispondimi: è importante.
-  da quando ho attraversato il confine... prima era solo una sensazione di stanchezza e malessere ma ora.... ti prego mamma portami da Chloe, sento che mi sta chiamando. - penso che quella frase la colpì e la fece viaggiare indietro nel tempo con i ricordi. Dissi le stesse parole quel maledetto giorno che venne considerata clinicamente morta. Sento mia madre prendermi la mano e insieme raggiungemmo la stanza di Chloe. Era irriconoscibile la mia scimmietta e si vedeva chiaramente che stava soffrendo.
- Emma...
- lei ha lo stesso problema di Chloe... l'ho visto con i miei occhi! La stessa scarica... la stessa potenza.
- È molto strano... ma ti farò una visita per capirci meglio qualcosa. Vieni con me, a tua sorella penserà linfermiera.
- posso salutarla? Ti prego...
- è sedata, soffriva troppo. Magari più tardi. Avanti vieni con me.
Venni sottoposta ad una visita approfondita dopodiché venni accompagnata da Chloe la quale ancora non aveva terminato la sua. L'infermiera non era stata in grado di registrare dei valori così fu Whale a riprendere in mano la cosa. Chiesi di poter rimanere in stanza e stranamente acconsento. Portai una sedia vicino al suo letto, mi sedetti e le presi la mano.
- sono qui scimmietta, andrà tutto bene.
Restai lì con lei per oltre 40'minuti, la stavano ancora monitorando, poi Whale mi chiese gentilmente di uscire.
-  cosa? Perché? Che succede?
- voglio verificare una cosa, niente di preoccupante. Esci per dieci minuti e poi rientra. Fidati di me... - nonostante non ne capissi il motivo seguii le sue direttive, uscii dalla stanza e rientrai qualche minuto dopo.
- incredibile... - commento Whale per poi prendere dei fogli e staccare mia sorella da quel macchinario.
- puoi restare qui, possono venire anche i tuoi genitori, io vado in studio ad elaborare i risultati dei test e sarò da voi quanto prima.
Fu di parola, neanche venti minuti dopo era già in stanza.
- hai i risultati? Che cos'ha Chloe? E Leila? - mamma era sul punto di svenire credo tanta era l'abitazione.
- ho i risultati, non ho idea di cosa sia ma so come aiutarvi.
- spiegato meglio...
- questo è un elettrocardiogramma normale - ci mostrò dei fogli - questo è quello delle vostre figlie. Vedete questa linea che ogni tanto appare? Beh non dovrebbe esserci ed a essere sinceri non esiste in nessun libro di medicina. Le scariche avute sono segnate in questo schema proprio da questa strana linea...
- quindi se non esistono sui libri non sai cosa sia... - aggiunse mio padre.
- Esatto, ma so chi può saperlo... avete mai pensato che possa essere un problema di natura magica?
Vidi i miei guardarsi negli occhi con uno sguardo d'intesa  e successivamente rivolgersi a me.
- Stai con lei, noi torniamo subito.
Li vidi uscire in una nuvola di fumo e tornare circa cinque minuti dopo con a seguito zia Regina e mio suocero... Mr. Gold. Vennero messi al corrente di tutto e gli vennero mostrati i nostri esami.
- Non ho mai visto o sentito una cosa del genere... non saprei da dove iniziare sinceramente. - esordì zia preoccupata.
- Guarda il tuo maestro e impara mia cara... lascia  fare me, so esattamente cosa sta succedendo qui.
- DAVVEROOOOO????????? - esclamammo io mamma e papà all'unisono.
- Ma che bel coretto! - ironizzò - comunque si, so cosa hanno le tue figlie salvatrice.
- Dimmi tutto quello che sai, in cambio farò per te qualsiasi cosa.
- Che proposta allettante ma purtroppo sono costretto a rifiutare. C'è di mezzo la fidanzata di mio figlio quindi non ti chiederò nulla in cambio... siamo una famiglia ormai... siamo consuoceri dopotutto: giusto capitano? - potevo intrasentire una nota di sarcasmo nella sua voce ma fortunatamente papà non abboccò e lui fu costretto a continuare - È magia... la linea che Whale non sa decifrare  in quest'etteocardiogramma è magia.
- Magia? È  la magia che  le fa star male?
- È un po' più complicato di così pirata. La magia scorre nel sangue e e da potenza al corpo ma stranamente non arriva ad alimentare il cuore. Loro al contrario di tutto e tutti sono due creature speciali, nate dal prodotto del prodotto del vero amore. Sono interamente impregnate di magia e lo sono anche i loro cuori. Lo abbiamo scoperto in passato che sono legate da un legameme indissolubile giusto? Beh questo legame arriva proprio dalla magia dei loro cuori. Nonostante non siano gemelle il loro cuore è unito in maniera speciale. La distanza l'una dall'altra porta ad un indebolimento del cuore stesso ma nonostante ciò non è questa la causa principale del malessere di Chloe. Riuscirebbero a vivere bene anche se fossero ai due poli opposti se il problema fosse solo il cuore.
- E allora qual'è il vero problema? - disse mamma.
- L'emotività, i loro sentimenti, le loro paure... tutto questo influisce negativamente. Whale, guarda i tuoi appunti e rispondimi. Nelle prime scariche, queste qui in sequenza crescente - indicò l' elettrocardiogramma - come stava emotivamente Chloe?
- Agitata e fuori controllo.
- Sai dirmi il motivo?
- Per sua sorella immagino. Ha fatto il suo nome molte volte.
- Bene... e in questa lunga fase di pausa invece?
- Quello è l'esatto motivo per cui ho pensato ci fosse di mezzo la magia... quello è il momento esatto in cui sono cessare, il momento in cui Leila le ha preso la mano e le ha parlato.
- Visto? il mio discorso non fa una piega! L'emotività di vostra figlia e la paura della distanza da sua sorella la sta portando all'auto distruzione. Le scariche di Leila al contrario sono dovute semplicemente dal richiamo del Cuore di Chloe. I due cuori comunicano anche a distanza e se soffre una soffre l'altra.  - aveva dell'incredibile mia sorella stava male per me e stava rischiando di morire... di nuovo? Non potevo permetterlo... dovevo assolutamente fare qualcosa.
- Ci sarà pure un modo per aiutarla no? - esclamò mia madre con espressione indecifrabile.
- Questo è il primo caso concreto di due cuori uniti che vedo! Anche se ci fosse un modo per aiutarle io non so quale sia. Per il momento l'unica soluzione è quella di tenerle unite.
- Che significa questo? Che dovremmo far rinunciare Leila al college o che dobbiamo trasferirci a Boston privando Chloe e Liam di tutti i loro amici? Non è giusto!
- Lo so Emma ma non è di certo una mia compa.  Finché  non verrà trovata una cura questa è l'unica alternativa che hanno per stare bene.
- Non può essere vero, non sta succedendo sul serio... non  posso credere che un legame così bello e speciale come il loro possa nascondere dentro di se un'arma tanto potente. Deve esserci una soluzione... non costringerò mai nessuna delle mie due figlie a sacrificare la loro vita per aiutare l'altra. Meritano entrambe di vivere le loro esperienze seremamente senza doversi preoccupare di cose di questo genere.
- Non c'è problema mamma... posso chiamare la Facoltà e rinunciare. - dissi convinta, avrei fatto di tutto per mia sorella.
- Non se ne parla - rispose secca.
- C'è in gioco molto di più di un semplice corso di studi mamma... non mi interessa nulla di avere una laurea se mia sorella a causa di questa cosa dovesse....
- Non dirlo neanche per Scherzo! Troveremo un modo. Lo facciamo sempre.
- Posso almeno restare qui fino a quando non ne saprete di più? Non sto tranquilla a Boston sapendo la sua situazione.
- E le lezioni? Non vorrai iniziare a saltare fin da subito!
- Il primo mese sono solo corsi di ambientamento, per vedere i livelli, in base al voto con cui sono uscita a liceo neanche servirebbe che li seguissi. Manderò una mail per spiegargli che a causa di problemi familiari inizierò più tardi. Ti prego mamma lasciamelo fare.  - Guardò papà come ad avere una sua opinione e alla fine acconsentirono entrambi. Decisero di lasciarla alle mie cure e a quelle di Whale mentre loro, Gold compreso, andarono subito in biblioteca a cercare tra i libri qualcosa che potesse tornarci utile. L'unico che rimase con noi credendo di essere più utile li che in biblioteca fu Henry, aveva paura che avessi avuto un crollo emotivo ed effettivamente non aveva poi tutti i torti, Chloe sarà pure una ragazzina troppo emotiva ma è sempre colpa mia se sta così. La lasciammo dormire per qualche ora poi, vedendo che non aveva avuto più nessun tipo di crisi, Whale decise di svegliarla. Le si illuminarono gli occhi non appena mi vide e subito dopo scoppiò in lacrime.
- sono... sono un fallimento... non so fare nulla senza di te io.. io non lo so che mi è successo... mi mancavi e...
- Shhh.... scimmietta è tutto ok, non sei un fallimento, non dirlo neanche per scherzo, sei solo una persona troppo emotiva, risolveremo tutto te lo prometto!
- Io sto bene solo quando so che ci sei tu con me!
- Ma io ci sono sempre lo sai, la distanza non conta tesoro dovresti saperlo meglio di me. Hai vissuto una storia d'amore a distanza quest'estate dovresti saper che non è così difficile tenersi in contatto. - mi resi conto solo dopo delle parole usate e che non eravamo sole in stanza. Maledetta lingua, parlo sempre a sproposito.
- Hai avuto cosa? - ed ecco Henry nella versione da fratello maggiore geloso che molte volte supera anche i livelli di gelosia di papà. - Chi è questo delinquente? Quanti anni ha? Dove vive?
- Henry ti pare il momento? Finiscila e comunque è già finita quindi non preoccuparti non è stato nulla di che... - dissi io per poi tornare a guardare Chloe e farle l'occhiolino. Sapevo che stavano ancora insieme ma Henry non necessitava di saperlo. - Ora dimmi: possiamo fidarci del tuo silenzio o devo farti qualche incantesimo e toglierti i ricordi?
- Starò zitto ma solo per questa volta.
- Comunque Chloe, stavo dicendo: cerca di vivere serenamente ok? Troveremo un modo per risolvere ogni cosa. Insieme.
Rimasi con lei per tutto il giorno e non ebbe nessun tipo di crisi. Iniziò a riaverle di notte quando purtroppo non ero con lei. Whale mi aveva costretta a tornare a casa. Andammo così per più di una settimana, nessuno riusciva a trovare un modo per aiutarla o meglio... aiutarci, così io e Henry decidemmo di prendere qualche libro dalla biblioteca e di portarlo in ospedale in modo da aiutare gli altri ma allo stesso tempo tenere compagnia a nostra sorella. Ne lessi due nel giro di una sola giornata ma niente, non c'era nulla che parlasse della nostra situazione. Il mattino seguente, ormai demotivata, decisi di non fare nulla e di dedicarmi solo ed esclusivamente a lei, alla mia ragione di vita, Henry al contrario raggiunse gli altri in biblioteca. Parlammo di tutto e ripensammo ai momenti passati quando eravamo solamente due bambine che litigano per qualsiasi cosa.
- Non mi hai mai raccontato una storia da che ne ho memoria sai? - mi disse facendo la finta offesa.
- quando eri una neonata si, lo facevo, me le inventano sai?
- Henry è stato decisamente più bravo di te... me le ricordo ancora le sue storie sai?
- Lo credo bene che le ricordi... sono le nostre storie quelle che ti raccontava.
- Si, ma aveva un modo particolare per farlo. Faceva le voci sai? A ripensarci mi viene ancora da ridere.
- Te la racconto io adesso una storia, ti va? Poi mi dirai chi è statao il più bravo ad intrattenerti. - ridemmo a quell'assurda idea che mi era appena venuta in mente e successivamente presi il libro delle Favole e iniziai a leggerlo. Una storia... due... tre. Persi il conto di quante ne lessi, ci  stavamo divertono molto, commentando ogni singola storia e prendendo in giro i nostri parenti, quando improvvisamente, sfogliano la pagina successiva, ebbi un'illuminazione.
- HO TROVATO CHLOE! So come possiamo risolvere tutto questo casino! Forse so come riuscire a guariti. - non disse nulla, mi fece solo segno di continuare - In questa storia - le mostrai la pagina - Zia Regina aiuta la sua controparte, la evil Queen, a non essere più così cattiva, le regala una seconda possibilità e per farlo ha semplicemente unito i loro due cuori: la evil Queen in quel modo ha preso un po' della bontà di zia e zia ha ricevuto in maniera equa un po' di oscurità, si sono bilanciare a vicenda e sono riuscite nel loro intento. Possiamo fare lo stesso anche noi... possiamo unire i nostri cuori e prendere ognuna qualocsa dell'altra in modo che quando saremo lontane avremo sempre qualcosa che ci unisce.
- È un'idea geniale Leila! Tu sei un fottuto genio!
- Ti va di provare? Sempre se ti fidi delle mie capacità naturalmente, sa.... non ho mai fatto niente di simile prima e chiederlo a mamma o zia ora come ora  sarebbe fiori questione.
- Non c'è lo farebbero mai fare - continuo la mia frase - Mi fido di te Leila. Non affiderei il mio cuore a nessun altro... Facciamolo.
- Io prendo il tuo cuore e tu il mio ok? Al mio tre! Uno... due...tre. - sentii un dolore atroce all'altezza del mio petto e guardando mia sorella capii che anche lei stava provando la stessa cosa. In un nano secondo i nostri cuori furono nelle nostre mani. Chloe mi consegno il mio e io, facendo accurata attenzione a non stringerli troppo, li avvicinai facendomi combaciare. Un bagliore di magia invase l'intera stanza e non solo...
 
POV EMMA
Niente... in più di dieci giorni non riuscii a trovare neanche mezza riga che parlasse di un caso simile. Ero arrabbiata, preoccupata e decisamente stanca ma non potevo arrendermi, dovevo trovare il modo di dare alle mie due ragazze una vita a tutti gli effetti normale. Avrei rischiato un esaurimento nervoso molto probabilmente... tutti noi lo avremmo rischiato ma non ci importava, loro venivano prima di tutto.
Facemmo solo una breve pausa per cambiare tipologia di libri ma fu proprio in quel momento che accadde qualcosa di inaspettato: un fascio di luce magica ci accecò costringendoci a chiudere gli occhi per qualche secondo.
- Ma... che accidenti è stato? - disse Regina guardandosi attorno spaventata che qualche cattivo potesse essere arrivato a Storybrooke in un momento decisamente poco indicato. Non aveva nulla da temere realtà, io sapevo benissimo cosa fosse quella magia e soprattutto da chi provenisse: dalle mie bambine...
- Sono loro! Leila e Chloe... sono loro - esclamai - Dobbiamo andare da loro... Adesso!
- Emma cosa dici? Come fai a sapere che...
- Killian le ho partorire io... le ho portate dentro di me per nove mesi , conosco la loro magia forse anche meglio di come conosco la mia! Ti dico che sono loro! Dobbiamo andare... - teletrasporti tutti in ospedale e li tutti poterono prendere atto che avessi ragione, erano loro ad aver creato quel fascio di luce.
- Ragazze cosa state... - solo ad allora vidi i due cuori in mano alla maggiore - CHE DIAMINE STATE FACENDO? Rimettetevi il cuore nel petto, subito!
- Mamma aspetta! Ho trovato la soluzione per salvarla, lasciami spiegare!
- Mi dirai tutto solo dopo che vi sarete rimesse il cuore nel petto! Ma siete diventate sceme entrambe? Non si gioca con queste cose!
- ASCOLTAMI CAVOLO! - bloccò il mio fiume di parole - Non le farei mai del male lo sai benissimo, non mi sognerei minimamente di metterla in perocolo, ti dico che è la soluzione giusta! - rimasi a guardarla e così ne approfittò per esporre il suo concetto. 
- Forse non è del tutto sbagliato... - esordì  Regina
- Vedi vedi che fidanzata intelligente si e scelto mio figlio!
- Piantala Gold - lo zittii - Almeno lascialo fare a tua zia - le consigliai - Di sicuro in fatto di magia ne sa più di me e voi messe insieme.
- No mamma, sento che devo farlo io. - la vidi riunire i due cuori dopodiché li risistemò ognuno nel proprio posto! - come ti senti sorellina? - le chiese speranzosa.
- Meno intelligente purtroppo - scherzò - No sul serio, mi sento bene. Davvero bene.
- Ora bisogna solamente  verificare il tutto. - la vidi prendere un profondo respiro - Ok, ora che la situazione è risolta posso anche togliere il disturbo. Tornò a Boston, fai la brava ok?
- No Leila aspetta io non.... - andò via sul serio lasciano Chloe triste per via di quella partenza così inaspettata e improvvisa.
Whale entrò in stanza poco dopo e decise che eravamo troppi così mandò via i nostri amici e famigliari lasciando solo a me e a Killian il permesso di restare. Chloe non disse una parola per ore, era triste, pensierosa e giurerei di averla anche vista piangere. Il risultato  di tutto quello sconforto sapere cosa porto? Niente...nessuna crisi! Tutti gli elettrocardiogrammi che le fecero per monitorata erano normali, forse vi era giusto qualche leggera alterazione ma tutto sommato era tutto nella norma. Leila aveva ragione, aveva salvato la vita sua sorella ancora una volta.
Verso ora di sera ero ancora lì in quella camera di ospedale a cercare di convincere Chloe a mangiare, non ne voleva minimamente sapere, era in protesta. Era rimasta malissimo per il modo di andar via di sua sorella e non riusciva a pensare ad altro.
- Allora? Guarda che se non mangi tutto e subito spazzolerò tutto io. Non scherzo, non si rifiutano i panini di granny - improvvisamente sentii una voce fin troppo familiare alle mie spalle
- LELLAAAAAAA - esclamó mia figlia finalmente con il sorriso.
- Credevi davvero che ti avrei lasciata qui così senza prima averti salutato per bene? Volevo solo vedere se avevo ragione e per farlo dovevi rimanere ferito in qualche modo. Mi dispiace scimmietta ma non c'era altra soluzione. Perdonami ok?
- Ti perdono solamente perché  adesso sei qui!
- Già, e non ho intenzione di andare via se prima non ti rivedrò in piedi e con qualche kg in più. Non per offenderti ma prima eri una bomba sexy, ora sembri un manico di scopa!
- Eiiiii come ti permetti! - esclamò trattenendo una risata
- Tranquilla però, sei il mio manico di scopa preferito!
Ecco cosa ho sempre desiderato vedere nelle mie figlie: complicità. Sono felice che nonostante i loro continui litigi, quando erano bambine, siano riuscite a creare un legame così speciale. Che sia la magia ad aiutarle in questo? Mmh... no. sono sicura che anche senza magia avrebbero avuto questo legame particolare.
Chloe impiegò qualche settimana a riprendersi completante e sua sorella in quel periodo, come promesso, non frequentò il collage ma restò a casa e a dare sostegno a sua sorella minore. La mia preoccupazione in tutto quel periodo fu la nuova partenza di Leila... avevo paura che tutto quel casino si sarebbe verificato di nuovo. Attesi con ansia e paura quel giorno ma alla fine arrivò: Chloe stava benissimo ormai e per Leila era arrivato il momento di andare. Rispetto alla volta precedente si salutarono la sera prima programmando una cena e un'uscita sono ed esclusivamente per loro due e dopo una lunga discussione tra me e Killian decidemmo anche di portarla con noi a Boston per renderla ancora più partecipe. Non mancarono lacrime e dispiaceri questi è vero, ed è anche vero che per qualche settimana Chloe fu più spenta del solito, ma questa volta niente cambiamenti drastici, niente isterismi, niente malesseri... niente di niente. L'idea geniale di Leila aveva funzionato e forse, visto che ormai stavano diventando tutti dei giovani adulti con idee brillanti, era arrivato il momento, per quanto riguarda la risoluzione di problemi magici, di passare il testimone alla nuova generazioni.
 
Note dell'autore:
Ciao! Sono sicura che vi starete chiedendo: " un altro aggiornamento? Ancora??????" È si, lo so... o impiego secoli nel farlo o pubblico a raffica, non so contenermi. Il capitolo era pronto e non mi piace tenerli in archivio ed aspettare... mi piace condividerli subito con voi ❤️ In questo aggiornamento non abbiamo visto moltissimo i nostri tesorucci, ma abbiamo avuto modo di vedere meglio come si sia evoluto il legame speciale delle due sorelle. Un legame talmente potente che avrebbe potuto causare la morte di una delle due... poveri mamma e papà, un problema dietro l'altro. Alla fine grazie all'idea geniale di Leila, presa spunto come al solito dal loro fantastico libro, tutto si è risolto per il meglio. Sarà vero quello che dice Emma? Che è arrivato il tempo di passare il testimone alle generazione successiva? Mmh forse si, ma sono altrettanto sicura che non lo faranno mai. I giovani affiancheranno i veterani nelle loro battaglie magari, ma fidatevi di me... non molleranno mai. Il prossimo capitolo credo che torneremo nel passato per il famoso viaggio di Leila e Emma dopodiché pubblicherò (finalmente) il capitolo del futuro di cui avevo messo l'anteprima qualche tempo fa. A proposito di anteprima: vi lascio un piccolo/grande spoiler su cosa accadrà nel prossimo capitolo ( lo troverete a fine nota). L'idea non è del tutto mia, la mia carissima amica di penna Neko quest'estate  mi ha suggerito un personaggio speciale da inserire all'Interno di una delle mie storie e l'idea mi è piaciuta molto. Non ho mai avuto modo di utilizzarla, ma finalmente ci sono riuscita... il prossimo capitolo sarà quello giusto! Alla prossima ragazzi. 💋💋💋 

  
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