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Autore: Ily Briarroot    12/02/2019    7 recensioni
Raccolta di fanfic partecipante al "Garden in Love" del Giardino di EFP.
#1) Un sentimento puro, di chi non ne ha mai ricevuto uno simile, unito a colui che non era in grado di darne, non a quel modo.
Un uragano che strappava entrambi dalla realtà delle loro vite incatenate e sfuggenti al tempo stesso.

#2) Prima classificata - pari merito - al "contest del fluff", indetto da wurags, sul forum di EFP.
Shiho si voltò, osservando i dintorni nella speranza di trovare un riparo senza neanche accorgersi dell'ombrello che il ragazzo stringeva nella mano destra.
Rei sorrise sornione prima di sollevarlo e aprirlo con uno scatto, dopodiché rimase a guardarla. I suoi occhi si specchiarono in quelli di lei come se fosse l'invito inequivocabile ad avvicinarsi.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Gin, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Shiho Miyano/Ai Haibara, Shiho Miyano/Shinichi Kudo
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Hurricane




Grazie a Elgas per l'ispirazione,





[Burn let it all burn

This hurricane's chasing us all underground]
Thirty Seconds To Mars 




I passi echeggiavano decisi dal corridoio alle sue spalle. Uno dopo l'altro proseguivano lentamente, fino a bloccarsi sulla soglia della stanza.

La ragazza si voltò, guardando per qualche istante il giovane uomo che da qualche tempo era diventato il centro di tutto, della sua intera esistenza.
Lui l'aveva scelta tra molte, una soddisfazione, un orgoglio che non cessava mai. Non sapeva cosa fosse l'amore, prima d'incontrarlo.
Lo stava provando da diversi mesi, ma Sherry aveva diciassette anni e non aveva bisogno di sperimentare altro.
I segnali erano quelli, gli stessi identici che provavano tutte una volta conosciuto il compagno perfetto: il cuore che batteva forte nel petto, il conto alla rovescia nell'attesa di rivederlo.
Poi rivedeva quei capelli lunghi, di quel biondo spento. La virilità nella sua persona, lo sguardo determinato che sembrava la stesse chiamando a gran voce.
"Mi stavi aspettando?".
"Sì, ho finito presto in laboratorio".
Poi, di colpo, Gin le si avvicinava e le sfilava di dosso tutto ciò che potesse proteggerla. Era quello il momento in cui iniziava la danza di fuoco, un gioco di labbra che si mordevano, di passione. Di dita che scivolavano lente sulla pelle di entrambi, percependo il calore. Quello bello, quello piacevole.
Quello che Sherry avrebbe voluto, ma che non era in grado di riconoscere.

"Stai giocando con il fuoco".
"Lo so. Non m'importa".

Le mani frenetiche di lui la accarezzavano, mentre si stringeva a lei completamente perso nel profumo dei suoi capelli ramati.
Mentre otteneva ciò che voleva da una ragazzina che, in cambio, chiedeva solo l'amore.
Un sentimento puro, di chi non ne ha mai ricevuto uno simile, unito a colui che non era in grado di darne, non a quel modo.
Un uragano che strappava entrambi dalla realtà delle loro vite incatenate e sfuggenti al tempo stesso.
Nonostante tutto, anche il cuore di lui batteva di pari passo.

"Sei innamorato di me, Gin?".
"Sei la mia donna. Sbrigati, andiamo".

Poi, Sherry era cresciuta. Lo aveva fatto senza più illudersi, senza pretendere ciò che non avrebbe mai potuto avere. Accoglieva ciò che lui le dava, perché le andava bene così.
Perché stava amando un assassino, un uomo che non aveva mai nascosto, né negato nulla.
E allora la notte, quando credeva che Gin dormisse profondamente sul suo lato del materasso, si alzava a osservare la pioggia dalla finestra. Probabilmente era tutto un enorme sbaglio, ma lui la faceva sentire bene. Anche con le mani macchiate di sangue, le stesse che la toccavano. Non importava.
Tuttavia, Gin se ne accorgeva ogni notte e si fingeva addormentato, mentre scrutava attentamente ogni suo movimento.

"Dimmi, uccideresti per salvare una vita?" gli chiese una volta, incapace di tenersi un dubbio che la distruggeva da troppo tempo.
"Dimmi, uccideresti per dimostrare che hai ragione?" le rispose Gin con un sorriso beffardo dipinto sul viso. Soltanto per dimostrare quanto quella vita e quell'ambizione li rendesse uguali.

Sherry se n'era andata da mesi, e lo aveva fatto quando lui le trafisse il cuore, annientando l'unica parte di se stessa che ancora era viva, la speranza.
Tutto ciò che le era rimasto, una sorella che equivaleva a una famiglia.

Dove sei andata?

Sherry. L'uragano Sherry, che colpiva, devastava e poi si allontanava velocemente, fino a scomparire nel nulla.
La ragazza che aveva fatto breccia dentro di lui, tramite una passione che aveva assecondato e che si era rivelata pericolosa.
Gin aveva avuto oltre donne, dalla sua fuga.
Ma neanche una simile a lei.

Ti ritroverò.

Aveva deciso di tradirlo così, di punto in bianco, scappando chissà dove.
Da un altro uomo che la stava aiutando a fuggire, ormai ne aveva avuto la conferma.  
Ma non l'avrebbe passata liscia, perché il desiderio di rivedere quegli occhi verde mare e quei i capelli mossi era troppo da sopportare.
Il cuore batteva ancora forte a quel pensiero, nonostante la voglia scalpitante di ucciderla.
Ucciderla, perché lei non sarebbe mai tornata al suo fianco. E, se non con lui, con nessun altro.

"Aniki, non si trova da nessuna parte".
"È impossibile. Perlustriamo la città, a costo di dare fuoco a tutto".
Brucia, lascia che tutto bruci. Al diavolo, Sherry!

La notte non era più la stessa senza di lei, così come il giorno. L'assenza delle sue labbra che lo stuzzicavano, che lo spogliavano dei suoi peccati, fino a torturarlo, adesso gli mancavano più che qualsiasi altra cosa.
Si rigirò nel letto, così vuoto e spoglio quella sera. Non aveva voluto nessuna, perché il pensiero della scienziata che gli aveva fatto perdere la testa era ancora vivo dentro sé.
Ripensò a quella domanda che lei gli aveva posto qualche mese prima di andarsene.
"Vuoi davvero me?".
"Cosa?".
Si era voltato indifferente, la sigaretta stretta tra le labbra mentre Sherry, nuda e bellissima tra quelle lenzuola, lo osservava con gli occhi spalancati. Al tempo, era ancora una ragazzina che si divertiva a credere nell'amore e che lo seguiva passo dopo passo. L'espressione ingenua che si era accorto di adorare.
"Sì, voglio te. E ti vorrò più a lungo di quanto tu possa pensare".

Era accaduto prima ancora che lei diventasse la donna che riuscisse a tenergli testa e che non aveva più paura di guardarlo negli occhi, ora di ghiaccio.
A quel pensiero, percepì il cuore aumentare i battiti e si insultò mentalmente quando si rese conto di non riuscire a cancellare l'immagine di Sherry, né a odiarla.
L'uragano che continuava a confonderlo, a fargli perdere il contatto della realtà in un vortice che non aveva fine.
E che lo faceva sentire incredibilmente bene.  





***********




Note dell'autrice
Ciao a tutti, cari lettori! In realtà questa oneshot è stata scritta appunto per la challenge di San Valentino, ma la nostra Elgas è stata d'ispirazione per scrivere di getto sulla canzone che ha proposto (appunto, "Hurricane" dei 30stm) e non sono riuscita a fare diversamente. In fin dei conti, l'amore c'è, anche se è un amore diverso, che ho cercato di descrivere in modo obiettivo. Un sentimento che cambia, cresce e poi può anche sparire. L'amore ingenuo, quello ossessionante, quello fisico. La trama riguarda un altro punto di vista sul rapporto tra Gin e Sherry prima che lei lasciasse l'Organizzazione e tutto ciò che accade in questa fanfic è basato sul testo della canzone... infatti troverete anche alcune citazioni sottoforma di dialoghi dei due protagonisti, e non solo. Anche il titolo stesso, "Hurricane", spiega molto bene il sentimento che ho voluto descrivere. Ringrazio ancora una volta Elgas!
Alla prossima,
Ile

  
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