Storia partecipante al contest "Gara di Flash San Valentino 2019" indetto dal gruppo Takahashi fanfiction Italia.

 

Basta avere Speranza

Il sorriso contornava il volto di una ragazza e di un ragazzo, molte persone quando li vedevano alzavano un sopracciglio scioccati, oppure bisbigliavano alle loro spalle con amici e parenti, credendoli folli. Loro però non sapevano che ciò che li faceva sorridere, nonostante la guerra appena conclusa, nonostante la città fosse divisa in due dal muro, era che i due avevano la speranza.
La speranza era un’arma incredibile se uno ci credeva per davvero, e loro non avevano mai smesso di crederci.
Sango controllò l’orologio appeso al muro e sorrise spensierata quando vide che mancava poco alla fine del suo turno, poteva rivederlo solo una volta alla settimana e finalmente era arrivato quel giorno. Vivevano nella stessa città, a un paio di isolati di distanza, ma non potevano vedersi a causa di quel muro, costruito per divedere la terra ai due conquistatori, ma che di fatto aveva diviso le persone che ci vivevano.
Scoccò l’ora, le campane iniziarono a suonare, segnando la fine del lavoro, senza perdere tempo si cambiò e uscì dal palazzo a passo svelto. Avevano scoperto non molto tempo prima che il muro aveva alcuni punti in cui, invece di pietre e mattoni, c’erano delle grate di ferro, che permettevano di osservare dall’altra parte. Purtroppo però erano controllare da guardie che impedivano che si comunicasse dalla parte est alla parte ovest, ma non avevano perso la speranza.
Una volta a settimana le guardie lasciavano il posto per un’ora, una fascia di tempo minima, ma che loro sfruttavano al meglio per potersi vedere, un’ora che per due innamorati era come una boccata d’aria fresca in un’estate afosa.
Arrivò cinque minuti prima che le guardie se ne andassero, si nascose come faceva ogni settimana dietro un muro, seduta su una cassa di legno, riprendendo fiato dalla corsa appena fatta e aspettando.
Quattro minuti.
Tre.
Due.
Uno.
Sentì i passi delle guardie allontanarsi sempre di più, fino a non sentì più nulla se non il vento e il solito brusio indistinto. Uscì dal suo nascondiglio e lo vide, dietro a quella grata a osservarla, lui sapeva che sarebbe sbucata da lì e lei sapeva che Miroku sarebbe già stato sul posto ad attenderla.
Non sapeva come facesse ad essere lì appena se ne andavano le guardie, le era nato il sospetto che fosse lui a pagarle per lasciarli soli, ma non aveva mai chiesto.
«Finalmente! Ogni volta che ti vedo sei sempre più bella Sanguccia!»
Lei rise del complimento appena ricevuto arrossendo leggermente, si era innamorata di quegli occhi viola che la osservavano ammaliato.
Lo raggiunse svelta e si appoggiò alla grata, intrecciando la sua mano in quella del ragazzo, stringendola e sospirando felice.
«Sei il solito Don Giovanni Miroku.»
«Così mi offendi! E io che sto attendendo con ansia che tu possa diventare la madre dei miei figli!»
«Quando questo muro non ci sarà più, ti prometto che darò alla luce tutti i figli che vuoi.»
Sorrisero entrambi, le mani intrecciate, la speranza a farli andare avanti.


Angolo Autrice
Come sempre sono pubblico all'ultimo minuto! In realtà avevo già scritto quasi metà storia ieri, ma non mi convinceva per niente e alla fine ho cancellato tutto per riscrivere questa qui!
Non so se vincerò, ma non mi importa, sono contenta di quello che ho scritto e spero che vi sia piaciuta questa flash con Sango e Miroku, che non perdono la speranza nonostante tutto quello che succeda.
La gara aveva come tema un'immagine, ma da brava stordita non riesco a metterla, se voi sapete come inserirla modifico e aggiungo <3