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Autore: Graffitisuimuri    21/02/2019    2 recensioni
Sera di capodanno.
Inuyasha e Kagome.
Ex compagni di liceo nonchè ex fidanzati.
dopo anni passati ad ignorarsi si ritroveranno costretti a condividere un minuscolo spazio: sarà un bagno di sangue o riusciranno finalmente a chiarirsi?.
Dal testo:
<< Hey, Mary Poppins, cosa cerchi la dentro? >>
 Vorrei rispondere “la mia dignità” ma sembra troppo drammatico perfino per i miei gusti per cui tiro fuori un pacchetto di mentine. Sorride ironico << mi spiace deluderti Kagome ma quest’ anno nessun bacio a mezzanotte >>.
 Odioso, è veramente odioso.
 Faccio roteare gli occhi, pensando che la me adolescente doveva essere proprio imbecille per essere innamorata persa per un tipo così.
Gli lancio il pacchetto che lui afferra al volo. << Fammi un regalo di anno nuovo: strozzatici >> 
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hojo, Inuyasha, Kagome, Kikyo | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tutta colpa di un paio di calze - parte seconda.
 

" And I know I shouldn't tell you
But I just can't stop thinking of you
Wherever you are
You
Wherever you are
Every night I almost call you
Just to say it always will be you

Wherever you are "



<< Tu >> indico prima lui << che pensi a me …? >> poi punto l’ indice verso di me. La cosa mi sembra assurda. Lo stesso Inuyasha che non ha esitato un minuto a infrangere il mio piccolo cuoricino pensa a me dopo una rottura con una delle ragazze più belle che abbia mai visto. Fa ridere già così.
E infatti scoppio in una fragorosa risata.
Non dovrei, lo so, è assolutamente indelicato da parte mia ma giuro che proprio non riesco a fermarmi.
Inuyasha, che non ha esattamente preso bene questo scoppio di ilarità, si allunga verso di me e mi da un pizzicotto sulla pelle nuda della gamba. Smetto subito di ridere e mi massaggio il punto in cui mi ha pizzicato. << Ma sei scemo!? >> gracchio fulminandolo con lo sguardo.
 
<< Io sarei scemo? Io mi apro con te e tu mi ridi in faccia >>.
 
<< Oh perdonami, ma mi risulta un po’ difficile crederti >>.
 
<< E perché di grazia?>>.
 
<< Mah, forse perchè sei la stessa persona che mi ha lasciato trasferendosi dall’altro capo del mondo>>.
 
Ecco qua, ho appena innescato una bomba che potrebbe tranquillamente esplodere da un momento all’ altro.
 
<< Dio santo Kagome, non ricominciare, non sono stato io a lasciarti, sei stata tu!>>.
 
Eh lo so, non ci starete capendo nulla.
Ma andiamo per gradi che è meglio.
Dovete sapere che Inuyasha l’ ultimo anno di superiori aveva vinto una borsa di studio per frequentare un prestigioso College negli U.S.A. Il genio però aveva pensato di avvertirmi solo due giorni prima della cerimonia del diploma.
Vi lascio solo immaginare il litigio che ne era conseguito. Vi dico solo che il mio regalo per lui per il diploma non è mai arrivato intatto a destinazione.
Quel giorno è stata l’ ultima volta che l’ ho visto, non sono nemmeno andata a salutarlo all’ aeroporto.
E lo so che cosa vi starete chiedendo: allora se l’hai lasciato tu perché fai tutte queste storie?.
Beh, provate a dirmi come vi sareste sentite se all’ improvviso il vostro fidanzato vi dicesse che parte per una destinazione a milioni di chilometri da voi, che ha deciso mesi fa e che spera che voi lo possiate capire. Non so se sareste poi tanto comprensive.
 
 
 
<< Ah certo, tu mi hai nascosto che partivi per mesi Inuyasha. Mi hai mentito spudoratamente, a te non è mai importato un accidente di noi! >>.
 
La mia voce è appena passata da “moderatamente acuta” a “ così acuta da rompere i bicchieri”. In poche parole sto urlando. E anche tanto.
 
<< Non è assolutamente vero! Io ti avrò pure mentito ma tu sei sparita completamente. Ho passato mesi cercando si parlarti, ti ho scritto centinaia di mail alle quali non hai mai risposto. Ti ho chiamato una volta al giorno per tre mesi ma niente >>.
 
La sua voce e bassa e rabbiosa. Le braccia serrate lungo i fianchi e i pugni stretti. Credo di averlo visto poche volte così arrabbiato.
<< Quell’ inverno sono tornato a Tokyo sperando di vederti, ma poi ho scoperto che avevi interrotto tutti i contatti con tutti i nostri amici, sono venuto sotto casa tua ma tua mamma ha detto “che eri uscita per delle commissioni” e solo ora probabilmente mi rendo conto che eri in giro con quel damerino faccia da triglia di Hojo. Per cui Kagome, seriamente, smettila perché questa tua rabbia è ridicola e l’ unico furioso qui dovrei essere io >>.
 
La sincerità delle sue parole mi colpisce in faccia come uno schiaffo o un pugno ben assestato. Mi lascia attonita, incapace di replicare.
E per la prima volta in tanto tempo mi rendo conto che ha ragione. Maledettamente ragione.
Rivedo come un film tutti i mesi dopo la nostra rottura e mi rendo conto che non sono stata l’ unica a soffrire.
Mi rendo conto di quanto sono stata infantile e di come, per colpa della mia rabbia, non gli abbia mai dato la possibilità di spiegarsi o, quantomeno, scusarsi.
Improvvisamente uno strisciante senso di colpa si fa largo in me.,
 
Eh si Kagome, sei stata proprio una stronza.
 
Abbandono quindi la mia postazione vicino al muro e mi avvicino lentamente ad Inuyasha stando attenta a non urtare il suo telefono che al moneto, con la sua torcia è l’ unica fonte di luce che rischiara questo buio proiettando lunghe ombre nere intorno a noi.
Ora sono in ginocchio di fronte a lui, esito per un secondo e poi delicatamente gli afferro il viso con entrambe le mani e lo faccio girare verso di me.  Siamo vicinissimi. Certo non che prima fossimo distanti, questo sgabuzzino è talmente piccolo che non possiamo stare fisicamente lontani. Ma ora i nostri nasi sono a pochi centimetri l’ uno dall’ altro. Non so se rendo l’ idea.
Cerco di non concentrarmi su questo dettaglio o sul fatto che per me, nonostante siano passati secoli, Inuyasha risulti sempre irresistibilmente attraente.
 
Concentrati Kagome.
 
Faccio un respiro  profondo.
<< Mi spiace >> mormoro << hai perfettamente ragione. Scusa >>.
Sento le sue guance riscaldarsi sotto i miei palmi e non riesco a capire se il motivo è la mia vicinanza o le mie improvvise scuse. Fatto sta che si ritrae e io mi ritrovo a stringere il nulla. Non faccio una piega ma invece di tornare al mio posto, mi siedo accanto a lui cercando comunque di mantenere una certa “distanza di sicurezza”.
<< tz, non fa nulla >> borbotta in fine << ormai sono cose passate >> si mordicchia il labbro inferiore leggermente,indeciso se continuare o meno << ma vedi è la verità quello che ti ho detto prima è la verità. Ho pensato a quanto deve essere stato difficile per me vedermi andare via. All’ epoca ero arrabbiato con te perché non riuscivi a capirmi, oggi invece mi rendo conto che con le mie scelte posso ferire chi mi sta in torno. Sono stato per anni così concentrato verso i miei sogni da dimenticarmi del resto >> reclina la testa all’ indietro, appoggiandola alla porta di legno dietro di noi. Socchiude gli occhi e per la prima volta mi appare stanco.
<< All’ epoca avrei dovuto parlarne con te, se l’ avessi fatto probabilmente tu non ti saresti arrabbiata con me e le cose sarebbero andate apposto. Ma se la cosa ti può consolare nonostante abbia ottenuto la carriera che volevo, nel paese dei miei sogni ma non sono comunque felice. E non riusco nemmeno a rendere felici le persone che amo: forse è per questo che Kikyo se ne andata >>.
 
A sentire queste parole quasi mi commuovo e capisco quanto sono stata sciocca. Per quanto al di fuori non sembri Inuyasha non è più il ragazzino del liceo dei miei ricordi ma bensì un uomo adulto che capisce i suoi errori e ne pagale conseguenze.
In uno slancio di tenerezza lo stringo in un abbraccio e non mi importa se la cosa è alquanto imbarazzante per un milione di motivi. Voglio fargli sentire un po’ la mia vicinanza.
<< Non ti devi scusare di niente con me, anche io sono stata sciocca: all’ epoca non capivo perché volessi trasferirti in America. Pensavo che avresti avuto le stesse opportunità anche qui, che in qualche modo avresti trovato la tua strada. Ma mi sbagliavo, sono stata egoista anche io perché non mi rendevo conto che in questo modo ti tarpavo le ali. E mi dispiace molto aver interrotto ogni contatto con te. Adesso mi sento davvero una cretina >>. Sciolino questo discorso poetico tutto di un fiato, perché se mi interrompessi so che non avrei più il coraggio di continuare.
E stranamente mi sento libera, come se avessi finalmente chiuso il cerchio.
Forse era destino ritrovarci rinchiusi qua dentro, dovevamo vederci per chiarire le cose tra noi.
 
È la sera delle grandi confessioni a quanto pare.
 
<< Kagome … >>sussurra il mio nome dolcemente, come non lo sentivo fare da anni.  Il suo respiro è caldo contro la mia guancia, mi allontano leggermente ma non abbastanza da annullare il contatto fra i nostri corpi. I suoi occhi a malapena rischiarati dalla luce bianca del cellulare sembrano ancora più neri e profondi. Con la mano mi sposta una ciocca di capelli dietro l’ orecchio e la fa scivolare lentamente dietro la mia nuca.
Ho un milione di sensazioni che mi vorticano nello stomaco, il cuore mi batte all’ impazzata e sembra voglia uscirmi dal petto.
Non riesco a formulare un pensiero coerente se non: che cosa sta succedendo?.
Però di qualsiasi cosa si tratti so di volerlo, ora e adesso, perché anche se domani potrei pentirmene in questo momento mi sembra la cosa più giusta.
Socchiudo gli occhi, aspettando il fatidico momento del bacio.
 
Bacio che non arriverà mai perché il telefono di Inuyasha decide di avvisarci che ha la batteria scarica proprio in questo momento.
<< Accidenti >> sibila staccandosi repentinamente da me per recuperare il maledetto cellulare che ha pensato bene di segnalare la sua dipartita proprio in questo momento.
 
Stupido aggeggio elettronico.
 
<< Non è che potresti usare la tua torcia? Il mio telefono ha deciso di crepare proprio ora >> . mi chiede mostrandomi l’ oggetto incriminato.
Sospiro, rammaricata per il momento romantico mancato che non tornerà più indietro. Anche se forse è meglio così, siamo ex, c’è una distanza da mantenere.
E mentre cerco di auto-convincermi che questo sia un segnale dell’ universo che mi sta dicendo che non devo assolutamente baciare Inuyasha tiro fuori il cellulare dalla borsetta.
Sbloccandolo mi accorgo dell’ orario che campeggia in bianco nella parte alta dello schermo: 23:59.
Manca un minuto alla mezzanotte.
 
Mi volto verso Inuyasha – che intanto è tornato a sedersi accanto a me – e gli mostro il cellulare.
 
<< Manca un minuto alla mezzanotte: qualche desiderio per l’ anno nuovo? >>
 
Lui mi sorride a mezza bocca.
 
<< Attenta, potrei cominciare a pensare di starti simpatico >> mi schernisce.
.
Faccio roteare gli occhi.
 
<< Non fare il cretino: parlo sul serio. Cosa vorresti per questo 2019? >>.
 
Lui fa finta di pensarci su portandosi una mano sotto il mento.
 
Ecco, è tornato il solito imbecille.
 
<< In effetti c’è qualcosa che vorrei … >>  avvicina lentamente il suo viso al mio.
 
<< Beh, sentiamo e cosa sarebbe? >> non so per quale oscuro motivo ma la mia voce sta leggermente tremando.
Sorride.
 
<< Questo >>.
 
E proprio mentre esplode il boato dei fuochi d’ artificio che annunciano il nuovo anno si allunga verso di me e mi bacia.
Eh si, avete letto bene.
Io ed Inuyasha ci stiamo baciando. Un lungo ed appassionato bacio.
Le sue labbra sono morbide e calde come me le ricordavo, il suo odore così familiare mi invade le narici. In un attimo le mie mani sono aggrappate alla sua maglietta nel tentativo di avvicinarlo ancora più a me.
Ed è talmente assurdo che quasi non ci credo :io e lui, una vita dopo, rinchiusi in uno sgabuzzino ad amoreggiare. Non potrei chiedere di meglio.
Il mio cuore perde un battito quando mi mordicchia leggermente il labbro inferiore e stringo ancora più forte la mia presa intorno alle sue spalle.
Era una vita che non mi sentivo così: euforica e felice. Solo lui sapeva farmi sentire così.
 
Poi un pensiero mi attraversa la testa.
 
<< Non ero con Hojo quel giorno >>.
A sentire queste parole Inuyasha si discosta da me e mi osserva con un misto di irritazione e perplessità.
 
<< E ti viene in mente proprio adesso? >>.
 
Faccio roteare gli occhi e sospiro.
 
<< Quel giorno ero uscita con un amica dell’ università, non ero affatto con Hojo, ho cominciato a frequentarlo solo molto dopo io … >> sento le guance imporporarsi e so che con quello che sto per dire potrei perdere la mia dignità per sempre << … ero ancora molto innamorata di te. Non sarei potuta uscire con nessun altro >>.
Lo so che questo di stasera per lui potrebbe essere anche solo un bacio con una sua vecchia fiamma, ma io dovevo dirglielo. Dovevo fargli sapere che per molto tempo lui è stato l’ unico uomo che è riuscito a farmi battere il cuore.
Forse è ancora l’ unico che ci riesce.
Lo vedo sorridere, allunga la mano verso di me e mi accarezza dolcemente il viso. Poi appoggia la sua fronte contro la mia << mi sei mancata molto Kagome >> e detto questo mi bacia. Di nuovo.
E se è possibile questa volta è ancora più bella della precedente.
 
<< Buon anno Inuyasha >>.
 
<< Buon anno Kagome >>.
 
Meno male che non avevo un paio di calze di riserva, perché questo è assolutamente il miglior capodanno della mia vita.







Angolo autriceeeee:
buonsalve bella gente!
Eccomi qui, con la seconda parte di questa storia. Ci ho messo più di 10 giorni ad aggiornare perchè ho riscritto questa parte almeno venti volte perchè non mi soddisfaceva mai del tutto. Anche adesso non posso dire di essere del tutto contenta di cio che è venuto fuori.
Ma spero che in ogni caso a voi possa piacere.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Baci.
graffiti.
  
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