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Autore: Cloe87    26/02/2019    3 recensioni
«Tu cosa ne pensi?» domandò sottovoce Eaco, osservando di sottecchi la neo Regina degli Inferi che sfoggiava una maglietta rosa confetto, con sopra stampato il segno della pace, mentre dava le ultime disposizioni a Radamante, a cui era stato affidato l’incarico di ripulire l’Europa e l’Africa dall’ondata di zombie.
«Che ha un bel culo»
«Sto parlando seriamente, Minosse!»
«Anche io!»
«Ehi, voi due, invece di stare lì a guardarmi il fondoschiena, che ne direste di darvi una mossa? I morti non ci tornano da soli nell’Ade!» la voce della diretta interessata li fece sobbalzare.
«Sì, signora. Subito signora!» si ritrovarono quindi a dire i due Giganti, presi in castagna, per poi affrettarsi a darsi da fare.
«Dannazione! Che sia telepate?» sfuggì di conseguenza ad Eaco, preoccupato per la figura barbina in cui era appena incappato, mentre sbraitava ordini a destra e a manca ai suoi sottoposti.
«E cosa vuoi che ne sappia io! Fino a ieri nemmeno sapevo che Ade avesse una figlia!» gli rispose di conseguenza Minosse, con un’alzata di spalle.
Genere: Comico, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gemini Kanon, Nuovo Personaggio, Un po' tutti, Wyvern Rhadamanthys
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dove non si crede, l’acqua rompe:

e sono cazzi amari!

(terza parte)

 

“Dannazione, devo farmi venire in mente un’idea in fretta per levarmi dalle palle Ares, o potrebbe essere un problema” Rimuginò Chrys tra sé e sé.

L’alto livello d’impegno, sia fisico che mentale, che lo scontro con il Signore della Guerra stava richiedendo, stava iniziando a logorarla. Infatti, nonostante le abili doti combattive coltivate con gli insegnamenti di Marte, la disparità di resistenza fisica tra una divinità della Morte e una della Guerra, stava iniziando a farsi sentire.

Doveva quindi assolutamente riuscire a sigillare l’anima di Ares il prima possibile, ma purtroppo non era così facile. Il dio della Guerra infatti, essendosi già scontrato con lei in passato, era ben conscio della letalità dei suoi Death Needles, ed aveva quindi ben cura di evitare di farsi colpire.

Inoltre, per separare l’anima dal corpo divino di un dio del calibro di Ares, non era sufficiente colpire il Chakra della Corona, sede dell’anima, come nel caso di una divinità in un ricettacolo umano, ma era necessario centrare tutti e sette i Chakra principali*, e ovviamente Ares non era così scemo da rimenare fermo per farseli colpire.

Doveva quindi fare in modo di riuscire a bloccare i suoi movimenti trapassandolo con la Spada Degli Inferi, che aveva la facoltà di far finire in coma chi ne veniva trafitto.

«Che ti prende Chrys? Non sai più che fare e stai andando nel pallone?» la schernì Ares, notando che la Regina degli Inferi stava prendendo tempo.

Ma Chrysanthe non gli rispose. Espanse invece il suo Cosmo, concentrandolo prevalentemente sulle gambe, per poi scagliarsi fulminea in un affondo, dando fondo a tutta la sua forza, prendendo completamente di sprovvista Ares, che mai si sarebbe aspettato un attacco stile kamikaze da parte di una guerriera essenzialmente tattica come Chrys, venendo quindi colpito in pieno petto.

«Tu maledetta cagna, cosa pensavi di fare!?» inveì quindi Ares, che per puro miracolo non finì infilzato dalla spada di Chrys. La sua armatura infatti aveva fatto il suo sporco lavoro ed aveva assorbito i danni andando in frantumi, mentre sul costato ben definito del dio si era aperto solo un misero taglio del tutto irrilevante.

«Maledetta Kamui di merda, se non fosse stato per lei, per qualche secolo non ti avrei più avuto tra i coglioni!!!» fu invece la reazione irritata della dea della Morte, prima di accorgersi di essere un po’ troppo vicina ad Ares, che nel frattempo aveva richiamato a sé un po’ troppa energia, cosa che fece capire a Chrysanthe di levarsi di lì alla svelta. 

Fu così che la Regina degli Inferi per poco non venne investita in pieno dal katastrofí tou polémou del suo avversario, rischiando comunque di finire scaraventata in malo modo contro un elemento architettonico. Fortunatamente però la sua caduta fu inaspettatamente frenata dolcemente da due poderose braccia, mentre i suoi occhi si posarono su due lucenti ali nere, che si erano chiuse su di lei, per proteggerla dalla deflagrazione del colpo.

«Radamante!» fu la conseguente esclamazione incredula di Chrys, cosa che fece assumere alla Viverna un’espressione perplessa.

«Perché tanta sorpresa nel vostro sguardo, mia Signora? Sono uno Spettro. Proteggervi è mio dovere. Anzi…» lo sguardo di Radamante si spostò prima sul graffio sul viso della dea e poi sul suo braccio destro e aggiunse: «… mi rammarico per non essere riuscito a sconfiggere prima Deimos»

Chrys gli posò quindi grata la mano sul braccio, mentre Radamante spalancava le sue ali: «Non hai nulla per cui dispiacerti. Hai fatto un ottimo lavoro» disse infatti la dea degli Inferi, per poi alzarsi in piedi, ritrovandosi così di fronte allo Spettro di Bennu e a quello di Cetus, con indosso le relative Surplici.

«Come state Lady Chrysathe?» domandò quindi Christine, esaminando le ferite della dea.

«Un po’ammaccata, ma nulla di grave» rispose di conseguenza Chrys, mentre Ursula buttava lo sguardo verso Ares.

«Spiacente di interrompere i convenevoli, ma avremmo ancora un problema da risolvere…» intervenne infatti Bennu, il cui Cosmo aveva iniziato a salire di temperatura.

«Hai ragione. È ora di farla finita» asserì Chrys, per poi rivolgersi a Christine: «Cetus, mi spiace chiederti di darmi una mano essendo conscia del tuo desiderio di tornare ad essere una comune mortale, ma ho bisogno d’intrappolare Ares per usare il “Separation Soul”»

«Nessun problema milady. Sarò lieta di assicurarvi la vittoria. In questo modo potremo riprendere da dove siamo state interrotte.» acconsentì di conseguenza Cetus, per poi prepararsi a fronteggiare Ares, che aveva iniziato a comprendere di essere leggermente nella merda, dato che, nonostante il suo fisico prestante, anche lui non era più fresco come una rosa. Quindi trovarsi di fronte a due ex Demoni Infernali, a un Gigante degli Inferi, e a una dea, non era per nulla una bella cosa; soprattutto dopo essersi resi conto di essere rimasti soli sul campo di battaglia, dato che Deimos, Phobos e Adrestia erano stati messi ko.

«Chrys giuro che prima o poi avrò la mia vendetta» sibilò infatti Ares, preparandosi allo scontro, ritrovandosi così a dover schivare i Lete’s Oblivion scagliati da Christine, ai quali ben presto si unirono anche i Corona Blast di Ursula e i Greatest Caution di Radamante.

Fu così che, essendo concentrato a schivare anche gli attacchi di Bennu e della Viverna, Ares non si accorse di essere finito nella trappola di Christine, che ben presto riuscì ad imprigionarlo fino alla cintola, mani incluse, invocando le acque giacciate del Cocito con il suo Frozen Hell; per poi, insieme agli altri due spettri, lasciare campo libero a Chrys.

«Bene, bene… Ares! Che dici, ti va di fare un po’ di nanna?» lo sfotté quindi Chrysanthe, sfoderando un sorrisetto bastardo, mentre attorno a lei si materializzavano i suoi Death Needles; per la precisione sette.

«Vai a farti fottere, stronza!» fu la conseguente risposta di Ares, che aveva intuito che Chrys aveva intenzione di usare su di lui il “Separation Soul”, per poi sigillargli corpo e anima.

Peccato che non appena Chrysanthe fece per attuare la sua tecnica, i suoi aghi di cosmo svanirono, mentre un improvviso senso di spossatezza si impadronì del suo corpo, facendola stramazzare al suolo priva di forze.

«Mia Signora che succede?» fu la conseguente reazione preoccupata di Radamante che si precipitò a soccorrerla, finendo così per sbattere contro una barriera invisibile di Cosmo.

 «Ma che diamine significa!» esclamò quindi irato la Viverna a cui nulla valse tentare di sfondare l’ostacolo.

«Radamante, mantieni la calma! È inutile sprecare cosmo senza un senso logico. Questa barriera infatti è addirittura superiore a quelle che è in grado di erigere Atena! Non è così semplice sfondarla! Ci vuole un piano d’azione!» intervenne quindi Christine esaminandola da vicino. E la cosa non le piaceva per nulla, così come a Ursula, il cui volto si era incupito.

«E se non erro vi è una sola divinità in grado di erigere barriere del genere» disse infatti Bennu.   

«Già, Ecate. La Signora dei Fantasmi» confermò Cetus decisamente preoccupata, mentre una figura femminile spettrale, avvolta in un pesante mantello grigio scuro, dal cui cappuccio spuntavano solo dei lunghi capelli bianchi, si materializzò all’interno della barriera.

«Alla buonora! Ti eri addormentata?» ringhiò quindi Ares, alla vista della dea che, dopo essersi tolta il cappuccio, rivolse i suoi occhi vitrei ed inespressivi verso il Signore della Guerra.

«I miei incantesimi necessitano di tempo per essere evocati. Tu piuttosto, cos’hai da dire sul fatto di esserti fatto nuovamente mettere al tappeto da Chrysanthe? Sbaglio o dovresti essere tu un dio della Guerra e lei degli Inferi?» lo rimproverò quindi Ecate, per poi rivolgere lo sguardo a Chrys, semi svenuta sull’asfalto.

«Comunque mi compiaccio che almeno tu sia riuscito a sfiancarla a sufficienza. Altrimenti non so se il mio incantesimo sarebbe stato in grado di inibire il suo Cosmo fino a renderla inoffensiva» commentò Ecate, per poi con un gesto secco della mano, far comparire una lastra di marmo simile ad una lapide, con alla base un contenitore, alla quale incatenò Chrysanthe che, mezza incosciente, riuscì solo a proferire un:

«Ecate? Ma che ci fai tu qui?»

«Nulla di cui tu ti debba più preoccupare, d’altronde nello stato di catalessi parziale in cui ti trovi, dovrebbe risolversi tutto in modo piuttosto indolore» rispose quindi Ecate, per poi estrarre un coltello cerimoniale da sotto il mantello e, dopo aver liberato gli avambracci di Chrys dalla Kamui, recidere i polsi della Regina degli Inferi con un taglio netto, cosa che fece andare su tutte le furie Radamante, che si scagliò nuovamente sulla barriera, ottenendo ben presto manforte da Ursula, ma senza risultato. I loro colpi infatti non sortirono alcun effetto, ritrovandosi così impotenti di fronte all’icor della loro dea, che sgorgava inesorabile dalle sue ferite, andando a raccogliersi nel recipiente alla base delle stele di marmo.

Intanto il repentino calo della forza vitale di Chrysanthe, nonché la percezione dell’arrivo di un nuovo ingente cosmo divino ostile, avevano fatto accorrere anche Earhart e Leybold sulla scena.

«Che diamine sta succedendo?» fu infatti la domanda di Earhart, per poi rimanere sconvolto, insieme a Upyr, alla vista di Chrys incatenata e grondante sangue.

«Purtroppo pare che Ecate sia intervenuta, per non so quale motivo, in favore di Ares, e sia riuscita ad indebolire Chrysanthe con uno dei suoi incantesimi. Purtroppo la barriera che ha eretto intorno a loro è molto resistente, Radamante e io infatti non le abbiamo fatto un baffo» riassunse Bennu, demoralizzata e con il fiatone.

«Inoltre se non riusciamo a penetrare all’interno della barriera Lady Chrysnathe rischia di morire dissanguata» aggiunse Radamante tra il disperato e l’irato, non sapendo più che cosa provare per tirare giù quella dannata protezione. L’unica cosa di cui era sicuro era però che se non fosse riuscito a tirare fuori la Regina degli Inferi da lì, non se lo sarebbe mai perdonato.

Intanto Christine era rimasta molto perplessa dalla decisione di Ecate nel tagliare i polsi di Chrysanthe. Infatti per assicurarsi una facile vittoria, ed accaparrarsi del prezioso sangue divino per le sue pozioni, sarebbe stato più veloce recidere la gola. Invece aveva prediletto tagliare i polsi, in modo che il sangue sgorgasse più lentamente, in modo che nulla venisse sprecato, rischiando però di esporsi ad eventuali attacchi per via del tempo necessario, che consentiva l’elaborazione di un piano da parte loro. L’unica spiegazione era dunque che a Ecate servisse che l’icor di Chrysanthe fosse ancora intriso del suo cosmo, seppur indebolito dal suo incantesimo.

Fu così che un’ipotesi agghiacciante attraversò la mente dello Spettro di Cetus, che si rivolse all’armata alla sorella:

«Ursula, dobbiamo immediatamente eseguire la Demonic Apocalypse!»

«È una follia effettuarlo in due! Non saremmo in grado di gestirlo!» esclamò però Bennu, ben conscia della potenza di quella tecnica, paragonabile solo all’Atena Exclamation. Di per sé nulla di male, se non fosse stato che dentro la barriera che avrebbero dovuto far saltare in aria c’era anche la loro dea.

«Non abbiamo alternative se vogliamo tirarla fuori di li. Radamante, tieniti pronto ad afferrare la dea e a proteggerla con le tue ali, e tu Earhart preparati ad aprire un varco per gli Inferi. Dobbiamo collaborare in perfetta sincronia, per evitare che Lady Chrysanthe finisca coinvolta nell’esplosione. Infatti senza Mefistofele non possiamo garantire un’accurata precisione nel colpire il bersaglio con tale tecnica. Infatti c’è l’alta probabilità che non riusciremo a calibrare bene il colpo e che faremo saltare in aria tutto, oltre che la barriera. Ma non ho altre alternative» spiegò Cetus e sia la Viverna, che Vampir, diedero segno d’assenso, mettendosi in posizione per essere pronti ad intervenire, mentre le due sorelle, messi da parte per un momento i loro dissapori, si misero l’una di fronte all’altra per concentrare tra le loro mani una sfera di energia carica dei loro Cosmi espansi al massimo.

Il crescendo dei Cosmi dei due ex Demoni mise però in allarme Ecate, che non ci mise molto a capire che cosa stava per succedere.

“Dannazione, quelle due saranno una bella spina del fianco, ora capisco perché Chrysanthe ha rischiato così tanto per loro, ma almeno siamo riusciti ad ottenere una quantità di sangue sufficiente per il rituale. Anche se il risveglio sarà parziale.” Fu il conseguente pensiero della Signora dei Fantasmi, prima di svanire com’era venuta, portandosi con se Ares e il sangue raccolto dai polsi di Chrys, mentre il devastante colpo scagliato dagli Spettri di Bennu e Cetus faceva esplodere la barriera, radendo al suolo buona parte del complesso industriale in cui si trovavano e Radamante si premuniva di portare in salvo la dea priva di sensi, proteggendola con il proprio corpo, facendo finire a brandelli la Surplice della Viverna, per poi infilarsi nel varco aperto da Earhart, insieme a Upyr, Bennu e Cetus.   

 

Fu così che Pandora si vide piombare nella sala del trono quattro Spettri sfiniti e coperti di sangue e un Gigante Infernale con una Surplice praticamente ridotta ai minimi termini, conciato malissimo e con in braccio la dea in fin di vita.

«Luko, presto. Abbiamo bisogno di lui!» sbraitò la Viverna a Pandora che, viste le condizioni degli astanti, non se lo fece ripetere due volte, e nel giro di qualche minuto, l’intera equipe medica degli Inferi, capitanata da Luko della Driade, arrivò sul posto per prestare i primi soccorsi e portare immediatamente i feriti in infermeria.

«Preparate immediatamente il necessario per una trasfusione! Lady Chrysanthe ha perso molto sangue e non c’è tempo da perdere!» ordinò quindi Luko, e le infermiere si affrettarono ad eseguire, mentre lo Spettro della Driade ringraziò il suo zelo nell’aver insistito perché la dea l’asciasse in dotazione all’infermeria un prelievo del suo sangue per ogni evenienza. Altrimenti sarebbe stata veramente dura riuscire a stabilizzare le sue condizioni fisiche, dato che l’icor non era esattamente un tipo di sangue facile da reperire.

 

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NOTE

*I sette Chakra principali, sui quali Chrys va ad intervenire sono i seguenti: “Della Radice” corrispondente sommariamente agli istinti primari e alla riproduzione, “Sacrale” relativo all’emotività, alla sessualità e alla creatività, “Plesso Solare” relativo alle funzioni digestive e alla volontà, “Del Cuore” relativo all’amore nel senso di capacità di amare, “Della Gola” relativo alla capacità di comunicare, “Terzo occhio” relativo alle capacità cognitive e ultrasensoriali; “Della Corona” relativo all’anima e all’illuminazione.

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Volevo inoltre fare un ringraziamento speciale a Sapphir Dream per il suo bellissimo disegno. Chrys ringrazia di cuore, così come tutto lo staff degli Inferi!

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