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Autore: NeverEnoughOfStyles    03/03/2019    2 recensioni
Harry è etero ma si offre comunque di accompagnare il migliore amico che ha da poco fatto coming out in un locale gay, in cambio di tutti i favori che Liam gli ha fatto... Non si aspetta di certo la svolta che prenderà la sua vita dopo quella serata al 17Black.
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Harry si era subito pentito di avergli detto sì non appena varcata la soglia di quel posto. 

In realtà era stato lui stesso a proporre al migliore amico di uscire assieme in un locale gay. Era etero, ma Liam aveva da poco fatto coming out, confidandosi a lui per primo. Onorato di quel gesto coraggioso e consapevole di tutti i piaceri che riceveva di continuo, senza pensarci un attimo se n'era uscito con: "Allora per festeggiare e per dimostrarti che questo non cambierà niente nella nostra amicizia, ti accompagnerò in un gay club."

Liam l'aveva guardato un po' scettico, ma la sua espressione seria e sincera l'aveva convinto. La proposta era interessante e il solo pensiero di poter essere finalmente libero di mostrarsi al mondo per com'era davvero, gli aveva scaldato il sangue piacevolmente. Aveva sorriso come mai in vita sua e aveva stretto l'amico in un abbraccio spaccaossa sussurrandogli una serie di grazie con le lacrime agli occhi.

Ed ora che erano entrati nel 17Black, famoso locale perché considerato il migliore di quel genere in città, Harry non era più così sicuro di quella decisione. 

C'erano coppie di omosessuali ovunque, avvinghiati in ogni angolo a limonare con foga come se fossero gli unici là dentro. La musica assordante e le luci di tutti i colori possibili ad intermittenza lo stordirono per un buon minuto, finché non si abituò all'atmosfera. L'odore di corpi sudati si mischiava a quello di profumi maschili decisamente forti e a volte stomachevoli.

Harry avrebbe tanto voluto fare dietrofront e tornasene a casa, ma Liam gli impedì anche solo di valutarlo, perché lo prese per mano trascinandolo dietro di sé. L'unica cosa che lo fece un attimo sorridere e rilassare fu vederlo così esaltato e felice mentre si inoltravano tra la folla. Stava saltellando come un bambino al parco giochi.

Quella visione lo fece sentire meglio perché finché Liam sorrideva, tutto andava bene e il contesto non importava o passava in secondo piano. Per quel giorno toccava a lui dimostrargli quanto gli volesse bene e che fosse disposto a qualsiasi cosa pur di vederlo così contento.

Si trovavano al centro della pista quando partí un'altra canzone che riconobbe immediatamente: Crying at the Discoteque. Liam rideva e aveva iniziato a muoversi a ritmo della melodia energetica, così Harry concentrò lo sguardo sull'amico ignorando una coppia di lesbiche affianco che si stavano strusciando addosso senza pudore. Si lasciò andare a una risata, abbandonandosi ad un ballo scomposto a sua volta.

Gli faceva strano vedere due ragazze baciarsi e toccarsi in quel modo, quando era abituato a vederle farlo con uomini. Non gli piaceva, ma non gli faceva nemmeno schifo. Era semplicemente indifferente. Per lui ognuno era libero di fare ciò che più desiderava. 

Non erano dei bravi ballerini, per niente. Ma se ne fregarono bellamente continuando ad agitare i fianchi e le braccia al cielo, cantando ad alta voce il ritornello. 

"Grazie per essere qui, Harry. Significa molto per me." Urlò Liam per sovrastare la musica con un sorriso gigante e gli occhi marroni luccicanti. Harry sentì il cuore riempirsi di tenerezza e gioia.

"È un piacere, Lí. Sai che puoi contare sempre su di me." Glielo disse avvicinandosi al suo orecchio per farsi sentire meglio. 

Cavolo, non credeva che i gay fossero così rumorosi. Nei locali dove andava di solito c'era decisamente meno trambusto, meno movimento e molti meno colori. Lì invece, c'era un tripudio di tutto. Sotto sotto doveva ammettere che non gli dispiaceva, non era perfettamente a suo agio ma l'aria di festa e divertimento che si respirava era piacevole.

Ad un certo punto, sopra le loro teste scoppiò una nuvola di glitter argentati che cadde su di loro come neve. Harry sgranò gli occhi e sentì Liam ridere più forte di fronte alla sua faccia. I suoi ricci vennero presto cosparsi di uno strato di brillantini, alcuni gli finirono addirittura in bocca e nel naso facendolo tossire e starnutire. 

Sulla sua fronte si formò un cipiglio ma quando risollevò gli occhi verdi sul ragazzo di fronte, si lasciò inevitabilmente scappare una risatina. Liam allungò una mano e la immerse nei suoi capelli morbidi per scuotergli via la polvere luccicante.

Trascorsero un'oretta in quel modo, e ad un certo punto si dovettero fermare perché si trovarono entrambi grondanti di sudore e col respiro corto. Avevano bisogno di una pausa.

"Andiamo a berci qualcosa." Propose Harry e Liam annuì seguendolo al bar posto in fondo alla sala. 

Quando arrivarono davanti al primo barista libero, Liam si immobilizzò e perse un battito. Il riccio non notò quel cambiamento improvviso nell'amico, così dopo aver riflettuto sul drink da ordinare, gridò: "Un Bloody Mary, per piacere."

Il moro dall'altra parte del bancone annuì voltandosi verso l'altro ragazzo, in attesa della sua richiesta.

Liam rimase completamente senza parole sotto i suoi occhi dorati ma alla fine riuscì a balbettare un: "Prepar-ami un Vodka l-emon, graz-ie."

Il barista capì al volo il problema del castano, così soddisfatto della sua reazione gli fece l'occhiolino. Solo in quel momento Harry realizzò cosa stesse succedendo. Aspettò che il ragazzo si fosse voltato a preparare i cocktail, per afferrare un braccio di Liam che stava annaspando in cerca di ossigeno e bisbigliargli contro: "È davvero un bel tipo, dovresti provarci. Sembra interessato anche lui." 

Liam aveva le guance arrossate e la vista fuori fuoco. Non stava capendo più nulla e tutto ciò che riusciva a vedere erano le braccia tatuate del barista agitare lo shaker velocemente. Dio, aveva dei muscoli assurdi e gli venne l'acquolina in bocca. 

Harry ghignò dandogli un colpetto sulla spalla come per infondergli coraggio e lo abbandonò lì a pendere dalle labbra del moro, non prima di aver pagato e raccolto il suo Bloody Mary dal profumo invitante. 

Liam non si accorse nemmeno di essere rimasto solo, troppo concentrato a fissare il petto nudo del giovane lucido d'olio, una misera cravatta nera appesa al collo a sfiorare gli addominali ben definiti. I pantaloni eleganti del medesimo colore erano l'unico indumento normale che indossava, sebbene gli aderissero alle cosce in modo osceno azzerando spazio all'immaginazione. 

Nel frattempo Harry si era spostato in una zona del locale più tranquilla, dove si trovavano diversi tavolini circondati da sedie. C'erano donne e uomini intenti a chiacchierare, la maggior parte di essi sembrava avere qualche anno in più dei suoi vent'anni, qualcuno forse raggiungeva pure i 40.

Decise di prendere posto ad uno di quelli al centro rimasto libero per sorseggiare e gustare con calma la bevanda. Bevve un sorso dalla cannuccia sogghignando all'ombrellino rosa stravagante che il barista aveva aggiunto e che non aveva alcun senso. Lo prese in mano e lo fece girare tra due dita distrattamente, sollevando poi gli occhi per guardarsi intorno. 

La musica era meno alta ma rimbombava comunque giungendo dalla pista da ballo principale. Alla sua destra c'erano due uomini adulti che stavano discutendo e li sentì parlare di un certo spettacolino che sarebbe iniziato a breve. 

Harry ascoltò la loro conversazione senza farlo apposta perché stavano praticamente sbraitando e corrugò le sopracciglia a quelle parole. Liam non gli aveva accennato di nessun spettacolo. 

La sua attenzione venne catturata da quella che pareva essere una grande tenda dorata esattamente di fronte a lui. Intravide sotto di questa, un rialzo in legno che aveva tutta l'apparenza di appartenere ad un palchetto. Aveva sentito voci riguardo certi spettacoli di drag queen e forse era lì che quei personaggi si esibivano. 

Non gli piaceva l'idea di assistere ad uno show di travestiti, la curiosità fu però più forte di lui. Pensò che non avesse niente da perdere né nulla di meglio da fare, se non aspettare e vedere cosa sarebbe successo. Così stette a sorseggiare il drink fruttato e leggermente piccante, tamburellando le dita sulla superficie liscia e vetrata del tavolo.

Dopo circa una ventina di minuti e un secondo drink, mojito per l'esattezza, le luci della stanza calarono rendendo l'ambiente più scuro. Nel frattempo, la musica si era fatta più lontana e voltandosi indietro, capí il motivo. Qualcuno aveva chiuso le porte che conducevano alla pista da ballo del 17Black. 

All'improvviso una voce profonda proruppe da un microfono seguita dall'apparizione di una "signora" robusta, che più che una donna sembrava un pagliaccio. Come previsto si trattava di drag queen. Harry la osservò salire i tre gradini del palco, mettendosi una mano davanti alla bocca per trattenersi dal ridere. 

Indossava una parrucca bionda gigantesca e sicuramente pesante sulla testa tonda e paffuta, aveva un trucco pesantissimo ed esagerato e un vestito ingombrante che occupava minimo tre metri di circonferenza tutt'attorno. 

"Buonasera amici miei!" Esclamò questa, facendo un gesto elegante con la mano che non reggeva il microfono. La sua voce era maschile e molto bassa, ma cercava di imitare lo stesso un tono femminile fallendo miseramente, il che fece comparire una smorfia sulla faccia del riccio. A chi poteva piacere un essere simile? Mah. 

Era una scena divertente e allo stesso tempo inquietante. Continuò ad ascoltarla comunque, preparandosi al peggio. Già immaginava un can can o una sfilata di uomini/donne eccentrici.

Quello che lei annunciò invece, lo sorprese aumentando a dismisura la sua curiosità, facendogli rizzare la schiena.

"Questa sera, come tutti ben sapete, abbiamo qui con noi la nostra, nonché vostra star preferita... l'unico in grado di far impazzire chiunque con un solo sguardo, l'unico capace di far ribollire persino il sangue dei più gelidi, lui con il corpo perfetto che tutti desiderano, il culo più bello d'Inghilterra -così dicono ahaha, ma è vero no?- eh sì, proprio lui. Il solo e unico Tommo the Tease!" 

Il piccolo pubblico esplose in un lungo applauso caloroso accompagnato da fischi assordanti. Harry rimase immobile ad osservare con un cipiglio perplesso la gente che stava praticamente dando di matto, alzandosi in piedi, salendo sopra le sedie e saltando eccitata, impaziente. 

Rimase impassibile finché le luci non si spensero del tutto e tutti si fecero silenziosi. Ma che diavolo-

Sussultò appena quando una luce rossa venne puntata contro il drappo oro che si aprì lentamente rivelando quello che aveva indovinato fosse un palco dalle dimensioni ridotte. Aguzzando la vista scorse al centro di esso un palo da pole dance e dietro di questo una sagoma nera voltata di spalle. 

Le persone ripresero ad esultare ancora, probabilmente per quella figura che il pagliaccio aveva chiamato Tommo the Tease. La luce salí dal basso verso l'alto fino a illuminarla, mostrando meglio il trench che indossava e che pareva legato in vita da un nastro. Le sue gambe erano scoperte dalle ginocchia in giù e ai piedi portava dei tacchi vertiginosi color carminio. 

Senza nessun preavviso la figura si girò di scatto, ma ancora non si riusciva a leggere la sua identità, dato che con una mano teneva sulla fronte un Fedora a coprire metà della sua faccia e a fare ombra alla restante. 

Poi una melodia cominciò a prendere vita, da impercettibile aumentò sempre di più. Harry sbarrò gli occhi quando la riconobbe: High for This di The Weeknd. Era una canzone molto sensuale e provocante e quello che stava per avvenire su quel palco non poteva essere da meno.

Nel momento in cui partì il primo verso del cantante, il cappello venne gettato via scoprendo il volto del personaggio misterioso e quando questo alzò lo sguardo sul pubblico fremente, Harry schiuse le labbra scioccato.

Altro che pagliaccio, davanti a lui c'era un ragazzo molto giovane dai lineamenti delicati. Labbra sottili dipinte dello stesso rosso scuro delle scarpe, naso piccolo e grazioso e occhi- Dio che occhi! Non aveva mai visto un azzurro così limpido e travolgente come quello, il quale risaltava ancora di più grazie alla riga di eyeliner disegnata sopra e sotto le ciglia. Non avrebbe mai immaginato che ad un uomo il trucco potesse donare così tanto. Non era appariscente come quello della precedente drag queen, ma stranamente perfetto per il suo volto.

Tommo the Tease abbozzò un sorrisetto prima di iniziare a muoversi al tempo della musica. Roteò i fianchi sinuosi segnati dal cappotto che vi aderiva, poi fece qualche passo sicuro su quei trampoli e il riccio pensò che non esistesse una donna in grado di camminare con così tanta dimestichezza come lui, specialmente quando si avvicinò al palo e prese a danzargli attorno, balzando sui propri piedi con leggerezza. 

Close your eyes, lay yourself beside me 

Il ragazzo chiuse gli occhi e si distese per terra inarcando la schiena in modo spaventoso.

Hold tight for this ride 

Rotolò su se stesso fino a trovarsi con la pancia al pavimento, alzando poi le gambe dietro di sé per sforbiciarle, mento poggiato sui palmi e gomiti a terra. Poteva sembrare un'immagine innocente, ma era tutto fuorché quello.

We don't need no protection

Rivolse un'altra volta lo sguardo al pubblico mordendosi il labbro inferiore con un ghigno sulla bocca rossa. Si rialzò in piedi e andò a posizionarsi appena sopra i tre scalini per essere più vicino alla gente lì per lui ad acclamarlo.

Come alone, we don't need attention

Harry si agitò sulla sedia, cominciando a sentire caldo ovunque, decidendo così di allentare qualche bottone della camicia fino a scoprire i pettorali e le due rondini che vi erano tatuate. 

Open your hand

Come proruppe il ritornello, il ragazzo si strappò di dosso il trench rivelando il suo corpo nudo, se non per un paio di mutande striminzite che di certo non erano un modello da uomo. 

Harry per un attimo si sentì svenire quando i suoi occhi finirono su queste, vedendo pizzo nero e qualche fiocco rosso a decorarle. 

Take a glass

Adesso si era voltato mostrando a tutti il suo sedere perfettamente rotondo e sodo. E sì, quello era decisamente il culo migliore d'Inghilterra. 

Harry si schiaffeggiò mentalmente per aver fatto quella considerazione ma diede colpa all'alcol, valutando non fosse il caso di bere anche il terzo drink che si era fatto servire. Lo spinse più lontano sul tavolo per non farsi tentare, visto la sete improvvisa che gli aveva seccato la gola.

Lo stripper tornò al palo e si strusciò un po' contro. Harry non riusciva a smettere di fissarlo, non badando più agli schiamazzi della folla, come racchiuso nella sua bolla. Sentiva solo la musica e gli pareva persino di distinguere il respiro pesante del ragazzo che si era avvinghiato al metallo per fare delle acrobazie. Lo faceva con dei movimenti talmente fluidi e leggeri da farla apparire come la cosa più semplice e naturale al mondo. Sembrava una piuma danzare nel vento, era affascinante, ipnotizzante, wow.

You wanna be high for this

Fu veloce e inaspettato. Il ragazzo tornò sui propri piedi terminando la sua pole dance e per caso incrociò il suo sguardo. Harry trasalì perché quegli occhi tremendamente azzurri ora lo stavano guardando, con una tale intensità da fargli sentire tutti gli arti intorpiditi. 

Deglutì a vuoto perché non aveva più saliva e il suo cervello andò in tilt completamente, quando notò lo stripper scendere gli scalini e incamminarsi verso di lui con passo felpato, senza mai rompere il contatto visivo.

E in un secondo se lo ritrovò addosso. Tommo the Tease divaricò le gambe sotto il suo naso e si sedette sulle gambe dello sconosciuto attraente, cogliendolo alla sprovvista.

Ad Harry si mozzò il fiato non sapendo come reagire. I muscoli non rispondevano agli impulsi delle sinapsi, sentiva solo delle voci gridargli nella testa di spingerlo via e altre di tenerlo stretto. Ma quello che fece fu limitarsi a schiudere la bocca con le braccia a penzoloni lungo i propri fianchi. 

Il ragazzo sopra di lui tirò le labbra rosse in un sorrisetto malvagio e cominciò a spingere il bacino contro quello del riccio. Le persone si erano spostate dai loro tavoli e li avevano circondati per assistere allo spettacolo con occhi famelici e gridolini eccitati. 

Harry era completamente partito per la tangente a quel punto. Lo stripper si era aggrappato alle sue possenti spalle per sostenersi e visto così pareva lo stesse cavalcando davvero. Le sue mani erano piccole come il suo corpo minuto e magro, l'opposto rispetto quello di Harry che era muscoloso e slanciato. 

Take it off, you want it off 

A quelle parole della canzone, Tommo the Tease gli afferrò la camicia dal colletto e scese con le dita per sciogliere gli ultimi bottoni rimasti fino a rivelare il suo addome abbronzato. Con un movimento languido lo accarezzò riempiendolo di brividi e facendogli contrarre gli addominali involontariamente. 

Le urla si erano fatte più forti come per incitarli a fare di più. Harry sapeva che fosse sbagliato quello che gli stava permettendo, ma non poteva fare nulla se non accettare le sue attenzioni. Nel profondo stava infatti prendendo forma la consapevolezza che gli stesse piacendo.

Cause I know what you're feeling

Harry sollevò lo sguardo sul viso del giovane notando che stesse canticchiando la lyrics. I suoi occhi da vicino erano se possibile ancora più belli e splendenti. 

Poi accostò le labbra colorate al suo orecchio per sussurrargli contro.

It's okay, boy, I feel it too

Il suo respiro caldo gli soffiò sulla pelle facendolo rabbrividire, i peli in tutto il corpo gli si rizzarono. 

Let it be, baby breathe

A contrario di quello che gli aveva appena cantato, Harry non riuscì più a respirare, perché lo stripper gli aveva appena baciato il collo e adesso gli stava mordendo il lobo sinistro. 

Il riccio dovette serrare le palpebre incapace di resistere a quel piacere che l'aveva travolto con prepotenza e senza permesso. 

I swear I'm right here

Glielo disse facendo vibrare la voce cristallina e si sentì afferrare dai polsi. Harry aprì gli occhi e realizzò dove stesse guidando le sue mani, ma ancora una volta non poté dare ascolto al proprio buon senso e cedette. I suoi palmi si appoggiarono sulle sue natiche per poi stringerle quasi con cattiveria, sentendo i nervi sotto la pelle pulsare per il movimento che non aveva mai arrestato. 

Era ormai evidente l'erezione nei suoi boxer. Quel ragazzo gli stava praticamente twerkando sopra, era impossibile non eccitarsi nonostante fosse un maschio e lui etero. 

We'll be good, I promise we'll be so good

Ora i movimenti del ballerino erano diventati più frenetici e sconclusionati. Gli occhi di Harry rotearono all'indietro, il petto a sollevarsi e abbassarsi rapido mentre gli reggeva saldamente il culo che sembrava essere stato plasmato per stare tra le sue mani grandi piene di anelli. 

Nessuna ragazza gli aveva mai fatto provare sensazioni simili, nessuna donna l'aveva mai fatto uscire di testa con una lap dance. 

Il suo collo esposto fu un invito per il bel giovane che non perse l'occasione per chinarsi a baciarlo, leccarlo, marchiarlo. Il riccio si lasciò sfuggire un gemito roco percependo quella bocca peccaminosa vagare sulla sua pelle tesa, aperta in un sorriso compiaciuto. 

Riaprì le palpebre di colpo, sentendo delle mani estranee allungarsi sul corpo che aveva in braccio. Vide uomini di ogni età tentare di toccarlo, alcuni di questi indugiavano sulle sue parti intime, altri incastravano nell'elastico delle sue mutante banconote preziose. Non seppe spiegarsi perché, ma Harry provò rabbia nel guardare tutte quelle manacce cercare di avere un assaggio del corpo della stella. La sua stella, perché era lui che aveva mirato e scelto per quella notte.

Allora ringhiò come preso da un attacco di gelosia, quando una mano sfiorò la sua, ancora incollata al fondoschiena del ragazzo dagli occhi blu, che differentemente da lui non pareva infastidito da tutti quei tocchi. Era abituato, non c'era da sorprendersi. 

E Harry non si sarebbe dovuto sentire così possessivo nei confronti di una persona che neanche conosceva. Per di più se si trattava di un ragazzino che come lavoro faceva lo spogliarellista in un locale gay.

Non notò il ghigno diabolico sulle sue labbra rosse perché impegnato a gettare sguardi letali in giro. 

La gente parve calmarsi un attimo quando fece un passo indietro per dare spazio allo stripper di concludere il suo spettacolino coi fiocchi. In quel momento non c'era nessuno che non desiderasse trovarsi al posto di Harry a godersi la pelle di quell'angelo magnifico sceso dal cielo o salito dall'inferno. 

Open your hand, take a glass 

Il ritornello risuonò per la seconda volta nell'aria intrisa di eccitazione e Tommo the Tease trovò appropriato prendere il calice di vino che lo sconosciuto aveva dimenticato sul tavolino trasparente. Lo costrinse a staccargli una mano di dosso per porgerglielo e Harry ubbidì come un cagnolino sottomesso al padrone, approfittandone per lenire la gola asciutta.

Per poco non si strozzò quando il suo collo venne avvolto da due braccia magroline che lo strinsero forte fino a fargli aderire la testa contro il suo petto liscio e profumato di vaniglia. Un po' di vino fuoriuscì dal bicchiere bagnandogli le dita, ma non poteva fregargliene di meno. Lo spogliarellista inarcò la schiena come aveva fatto precedentemente sul pavimento, spingendosi e strusciandosi senza sosta contro l'addome nudo del ragazzo annaspante. 

Harry lo avvertì decisamente duro nelle mutandine, forse tanto quanto lui, sempre più sconvolto ed eccitato. I pantaloni lo stavano soffocando e aveva soltanto voglia e necessità di venire. Era quasi arrivato al limite e non sapeva se mettersi a urlare o piangere, la sensazione era semplicemente troppo da gestire.

Don't be scared, I'm right here

Tommo the Tease glielo sussurrò chinandosi per raggiungere il suo orecchio con un tono dolce ma seducente. Harry mollò il bicchiere, per niente preoccupato che si fosse frantumato al suolo e affondò con le unghie nella carne tenera dei suoi fianchi. Il ragazzo dagli occhi blu rispose mugolando a bocca aperta sulle sue guance avvampate, sospirando pesantemente e scaldandolo ancora di più. 

Trust me boy, you wanna be high for this

Ancora una volta sostituì la parola girl del testo con quella più appropriata, respirandogliela addosso come una brezza piccante. Harry ansimò, la mente annebbiata insieme alla vista.

You wanna be high for this.

Ma presto la musica cessò e con quella anche la danza dello stripper, che dopo un ultimo colpo di reni balzò nuovamente suoi propri tacchi. Era ancora troppo vicino a Harry quando gli voltò le spalle, schiaffeggiandogli il culo in faccia. 

Il riccio non aveva più ossigeno nei polmoni quando vide una sua mano sparire dentro gli slip femminili e solo in quell'istante notò nel retro esserci stampata la scritta Tommo the Tease in caratteri graziosi argento, costellati di pajettesLe sue esili dita riapparvero dopo un attimo con un bigliettino rosa che Harry si ritrovò nella tasca dei jeans il secondo successivo.

Sbatté le palpebre disorientato mentre una miriade di emozioni lo travolgevano, gli occhi dalle pupille dilatate a seguire il ragazzo e i suoi bellissimi lineamenti, finché non scomparve sculettando dietro le tende che si richiusero al suo seguito con un fruscio. 

Harry era decisamente sconvolto, accaldato ed euforico ma allo stesso tempo infastidito e frustato. Aveva un enorme problema tra le gambe e la gente non aveva smesso un attimo di tormentarlo con commenti del tipo: "Bel spettacolo!", "Beato te amico!", "Che bocconcino delizioso, l'avrei divorato se fossi stato in te!", "Un gran peccato vedere ma non poter toccare!", e così via.

Poteva quindi dirsi fortunato di avere ricevuto una lap dance da Tommo the Tease, certo, ormai aveva inteso fosse più unico che raro quel corpicino.

Però non bastava. 

E no, perché adesso che l'aveva provato, ne voleva ancora. Come una sigaretta o una droga che crea dipendenza, Harry sapeva che non sarebbe più stato soddisfatto se quella parentesi si fosse chiusa lì. Se non avesse più rivisto o toccato quel ragazzo sarebbe impazzito. Doveva portare a termine quello che aveva iniziato, non poteva lasciarlo così, con il ricordo del suo sorrisetto strafottente ad assillarlo nei pensieri e nei sogni.

Eppure lui aveva la soluzione in tasca.

Tommo the Tease 
Chiamami: 003-.....
💋

Harry sorrise come mai in vita sua nel leggere quelle poche scritte.

Poi si ricordò dell'amico che aveva lasciato al bancone del bar per amoreggiare col barista, così decise di andare alla sua ricerca dopo aver rimesso il bigliettino al suo posto e al sicuro. 

Lo trovò cinque minuti dopo che già gli stava correndo incontro, un sorriso smagliante sulla bocca e gli occhi nocciola emozionati. 

"HAZ! HO IL NUMERO DI ZAYN OHMIODIO NON CI CREDO AIUTO!" Gridò Liam quando lo raggiunse con le mani tremanti che reggevano un tovagliolo tutto spiegazzato con delle cifre scarabocchiate sopra. 

"Grande amico! Te l'avevo detto." Esclamò Harry sorridente prima di accoglierlo in un abbraccio fraterno. 

Quella sera non solo aveva reso felice Liam portandolo in quel posto, ma aveva molto probabilmente trovato anche la sua di felicità. E forse aveva appena scoperto di avere qualcos'altro in comune con il suo migliore amico, ma era troppo presto per averne la certezza. Doveva prima fare una telefonata importante...


 

Ciao ❤️

Questa storia l'ho pensata come una one shot quindi dovrei confermare che finisce così, ma accorgendomi del finale che lascia il racconto in sospeso, è possibile che la completi con una seconda parte. Ovviamente dipende da voi lettori farmi sapere se ne vale la pena e ci tenete ad un continuo...

Grazie :)

-Alice

   
 
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