Fumetti/Cartoni europei > I Dalton
Segui la storia  |       
Autore: jarmione    04/03/2019    2 recensioni
Immaginatevi se le dodici fatiche di Asterix le compissero i Dalton.
Cosa accadrebbe? Ci riuscirebbero?
Ed Evelyn? sarà di aiuto ai fratelli in queste dodici fatiche, o Joe la considererà la solita palla al piede? (da cui, si sa, non riesce a staccarsi alla fine)
ATTENZIONE: OOC - AU - CROSSOVER - WHAT IF?
Genere: Avventura, Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'I Dalton ed Evelyn'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Per chi non avesse indovinato le “citazioni” dello scorso capitolo, ve le elenco qui sotto (sono sparse, scusatemi):
1) "Vorrei che i Goblin mi portassero via all'istante" Labyrinth
2) “Se non sei ancora estinto batti le mani!” L'era glaciale 2-il disgelo
3) "Facciamo il chiamate aiuto?" Thor-Ragnarok
4) “Carmelooooo” La grande corsa (1965)
5) “Nessuno può mettere la mia pulce in un angolo” Dirty Dancing

6) La scena della diligenza che passa con gli indiani e la cavalleria, arriva dal cartone di Bruno Bozzetto "West & soda"
E con questo capitolo diamo la parola FINE a questa LONG (alla buon ora vero?) a presto!
 
EVELYN80: io penso che ti piacerà…soprattutto verso la fine.
 
 
 
Ci fu qualche momento di calma; la folla acclamava e non vedeva l’ora che il combattimento proseguisse.
“Erano anni che non facevo una bella scazzottata!” commentò uno dei detenuti “dovremmo farlo più spesso”
“Il primo fra voi che osa creare risse al penitenziario lo rinchiuderò nella gabbia in mezzo al cortile!” intervenne Peabody “Vi ricordo che dobbiamo mantenere una certa decoritudine, siamo in un paese straniero che ci ospita!”
“Che ne pensa se, dopo le prove, approfittiamo di un bellissimo giro turistico per Roma?” azzardò la signorina Betty, sorridendo entusiasta.
“Giammai!” rispose Peabody “E l’argomento è chiuso!”
“Vi sembra il momento di parlare di certe cose!?” domandò Joe spazientito “Qui rischiamo la pelle!”
“Vedi di stare calmo, Joe.” Intervenne Luke “Non è ancora finita”
“Ti prego, non altri gladiatori” mormorò Evelyn esausta, mentre Jack la consolava.
Cesare, dall’alto del suo palco, osservava gli spalti e l’arena.
Per quanto il suo volto risultasse impassibile, una nota di stupore aleggiava nei suoi occhi.
Non aveva mai visto nessuno resistere in quel modo a dei gladiatori, tutti coloro che avevano combattuto erano stati sconfitti senza pietà.
L’imperatore poteva già sentire i commenti e le risa del popolo; si sarebbero burlati di lui se i Dalton, assieme al penitenziario, avessero vinto.
Sarebbe stata la fine di Cesare e questo non poteva permetterlo.
Strinse i pugni e si alzò in piedi “Fate entrare le belve!”
“L-le belve?” domandò Jack, deglutendo “Scherza, vero?”
William scosse la testa “Temo di no” e si voltarono verso le grate, che si aprirono e attraverso esse entrarono svariati tipi di animali.
“Uuuh!” esclamò la signorina Betty, indicando uno ad uno gli animali che entravano “una Panthera Pardus! E c’è anche una Panthera Tigris! Non li avevo mai visti dal vivo, mi sembra di sognare”
I Dalton si erano già dati alla fuga, William si avvicinò alla signorina Betty e l’afferrò per un braccio “Mi perdoni, miss Betty, ma non è il momento di studiare” e la trascino via.
Le vie di fuga, però, non erano molte, anzi! Non ve ne erano affatto.
Gli animali furono presto vicini ai Dalton e al resto del penitenziario.
Ad esclusione della signorina Betty ancora entusiasta, erano tutti spaventati.
Rantanplan, dal canto suo, osservava incuriosito.
Pantere, leoni, tigri o leopardi, per Rantanplan erano tutti animali uguali a lui e, sfortunatamente per le belve, il segugio era arrivato a considerarli…suoi parenti.
“Tu devi essere la mia mamma!” esclamò avvicinandosi ad una pantera.
“Rantanplan, fermati!” tentò di fermarlo invano Luke.
Ma il cane non lo ascoltò ed iniziò a strusciarsi contro la pantera, che ringhiava
“Ciao mamma!” mugolò commosso Rantanplan.
La pantera, spazientita, ruggì e fece rizzare il pelo del cane; quest’ultimo indietreggiò con sguardo sconsolato e triste “Potevi dirmelo che ero in punizione”
Evelyn si ritrovò al muro senza via di scampo, guardò Luke e lo vide tranquillo…troppo tranquillo.
“Hai un piano?” chiese e lui annuì “Ti prego, attualo”
Lui sorrise e si avvicinò ad Averell, sussurrandogli qualcosa all’orecchio.
Questi variò di espressione, dapprima curiosa ed infine sorridente.
Joe, nel vederli, si incuriosì a sua volta, ma attese che il cowboy finisse di parlare con suo fratello prima di intervenire.
“Che cosa gli hai detto?” domandò.
“Fidati, Joe” rispose Luke “considera già conclusa questa prova”.
Senza aggiungere altro, osservarono tutti Averell che si avvicinava agli animali.
Li guardò attentamente poi cacciò un grido da fan isterica, spaventando i felini.
Iniziò a rincorrerli uno ad uno cercando di accarezzarli ed in men che non si dica riuscì a farsi obbedire dando il via, senza volerlo ad un vero e proprio circo.
Le pantere si mettevano in posa ed i leoni formavano persino una piramide mettendosi l’uno sopra l’altro.
Il pubblico si era ritrovato a ridere invece che incitare la violenza come avevano fatto pocanzi con i gladiatori.
L’intero penitenziario aveva iniziato a fare come Averell e, di conseguenza, ognuno di loro diede sfoggio delle sue capacità.
Chi faceva l’equilibrista e chi saltava da un animale all’altro con capriole e piroette.
Fra gli spalti le risa aumentarono.
Luke notò che l’energumeno accanto a Cesare si era messo a piangere come un bambino e che lo stesso imperatore aveva gli occhi sgranati e terrorizzati.
Vide anche Caius Pupus che segnava qualcosa sulla tavoletta con un sorrisetto soddisfatto.
Luke si fermò e richiamò l’attenzione di Evelyn, indicandole il palco di Cesare.
Lei osservò e sgranò gli occhi stupita “Che sta succedendo?”
“Ce l’avete fatta” le disse “avete superato la prova”
“Basta!” esclamò Cesare, non venendo ascoltato da nessuno…nemmeno dal pubblico “basta! BASTA!”
A quel punto l’intero stadio si azzittì e gli animali si fermarono di colpo; Rantanplan andò a sbattere contro la pantera che considerava la sua mamma “Verrai a casa con me, mamma?” domandò alla pantera, venendo ignorato.
“Ridevano!” singhiozzò l’energumeno al fianco di Cesare “Il pubblico rideva!”
Cesare lo ignorò e si alzò in piedi “Dalton!” esclamò a gran voce per farsi sentire “avete superato ogni prova…senza mai fallire!”
I cinque fratelli si strinsero l’uno all’altro, incrociando le dita.
“Per tanto io, Cesare, dichiaro la vostra vittoria e confermo il vostro sconto di pena di ventiquattro lune a testa!”
“Ventiquattro lune!?” domandò Joe “ma è una follia! Abbiamo fatto tanta fatica per ottenere solo ventiquattro lune!?”
“A me non dispiacerebbero” commentò Tubula Raggy “a me restano cinquant’anni, ventiquattro lune in meno mi farebbero comodo”
“Beh, meglio di niente” disse William, mettendo un braccio attorno alle spalle di Jack ed Averell “Ragazzi, ce l’abbiamo fatta!”
I fratelli esultarono tranne Joe, che non era d’accordo sul misero sconto di pena.
“Ci siamo riusciti!” esclamò Evelyn “e questo grazie anche a te, Luke”
“Io non ho fatto niente, avete fatto tutto voi”
“E ora andate!” disse Cesare “e spero che questo sconto via sia utile”
“Ottimo lavoro di collaboritudine, cari fratelli Dalton” si congratulò Peabody mentre uscivano “ma vorrei portare alla vostra attenzione un paio di cosette…” attese che il resto dei detenuti lasciasse la stanza e raggiungesse il carretto che li avrebbe condotti al porto “…innanzi tutto rinnovo le mie congratulazioni, siete più coriacei di quanto pensassi.”
Nessuno dei cinque fratelli osò fiatare e/o ringraziare; il volto di Peabody non prometteva nulla di buono.
“Devo comunque comunicarvi che, considerando il tentato omicidio di Lucky Luke, la tentata evasione e tenendo conto, ovviamente, dello sconto appena ottenuto direi che avete un risultato di…” si mise a fare i conti al volo con le dita “…un anno in più a testa, compresa la signorina Dalton la quale, considerando invece la sua comunicazione…” sventolò davanti ai fratelli un foglietto di carta derivante dal telegrafo portatile “…ottiene uno sconto di pena pari ad un anno e quindi rimane uguale ad adesso”
I fratelli non capirono molto, ma il sapere sapere di aver ottenuto un anno in più invece che in meno fece venire a tutti un mancamento.
“U-un anno?” Joe stava diventando di ogni colore “Tutta questa fatica per un anno in più!?” poi si voltò verso Evelyn “E tu che comunicazione avresti mandato a Peabody!?”
Evelyn sgranò gli occhi “J-Joe io…non ne ho idea, ma…” la ragazza guardò Luke che, con un gesto della mano, indicò il telegrafo portatile e poi la pistola.
Realizzò: Luke le aveva fatto scrivere a Peabody che i fratelli volevano tentare di evadere e che avevano la pistola.
“Joe…” tentò di parlare ma Joe, talmente era furioso, fece una scenata uguale a quella fatta appena rivisto Luke, solo che stavolta non fu una sola armatura a scappare ma tutte quelle presenti.
“Che bello!” esclamò Rantanplan “un nuovo cantante, un po’ stonato, ma comunque bravo”
Senza accorgersene, Joe venne ammanettato da Pit ed Emmet e lanciato letteralmente su un altro carretto; gli altri fratelli subirono, immediatamente dopo, lo stesso trattamento.
Evelyn, invece, rimase nella stanza.
La signorina Betty la abbracciò forte “Sono così felice che tu stia bene e che sei riuscita a superare le prove” disse commossa “ti aspetto sul carro e quando arriveremo al penitenziario faremo una grande festa” cinguettò mentre usciva dalla stanza saltellando.
“Non così in fretta, signorina Betty, io e lei dobbiamo parlare!” Peabody la seguì e lasciò Evelyn sola con Luke, che ridacchiava.
La ragazza emise un profondo respiro “Sarà strano tornare al penitenziario”
“Le cose belle hanno sempre una fine” commentò Luke “l’importante è che tu sia riuscita a goderti nuove esperienze”
“Queste prove hanno mostrato i nostri lati nascosti…Joe è cambiato”
“Non così tanto” disse il cowboy “alla fine è sempre il solito e vecchio Joe”
Evelyn sorrise “Che farai, tu?”
“Chi può dirlo? Sono un cowboy solitario, un cacciatore di taglie, mi inventerò qualcosa”
Lei deglutì “Verrai a trovarmi?”
Luke rise “Non è una richiesta da Dalton”
“Ma io non sono una Dalton, ricordi?”
“Vero anche questo”
Evelyn sospirò e lo strinse “Grazie, Luke”
“Non ringraziarmi” ricambiò lui.
“Devo invece” ribatté lei “vorrei sdebitarmi, ti prego dimmi cosa posso fare?”
Luke ci rifletté “In effetti…c’è una cosa che potresti fare”
Lei lo guardò, pronta ad accogliere ogni sua richiesta…ma la richiesta non arrivò, anzi.
Luke prese il suo volto fra le mani e posò le sue labbra su quelle di lei, chiudendole in un dolce bacio.
In un primo momento, Evelyn rimase paralizzata poi si lasciò andare.
Amava Jack, ma ammise a se stessa di non saper resistere al fascino di quel maledetto cowboy e di non essere in grado di dirgli di no.
Quando si staccarono, Luke sussurrò al suo orecchio “Ci rivedremo” e si allontanò, uscendo dalla stanza.
Dopo alcuni istanti di smarrimento, Evelyn scosse la testa e si riprese uscendo di corsa dalla stanza.
“Luke!” lo chiamò, ma lui era già scomparso; era davvero il cowboy più veloce della sua ombra “arrivederci, Luke”
“Sorellinaaaa!” gridò Averell dal carretto agitando le mani ammanettate “Vieni, sbrigati!”
“Arrivo!” corse e saltò sul carro; Joe si era calmato ma aveva lo sguardo infuriato ed era stato legato da Pit ed Emmet.
“Quando arriveremo al penitenziario te la farò pagare! Razza di pulce sott’aceto!”
Evelyn sbuffò “Agli ordini, piccolo putto”
“NON SONO UN PUTTO!”
“Sai, Evelyn…” intervenne William “in merito all’ultima prova potremmo dire che Joe è un’attrazione da circo, viste le CIRCOstanze”
Joe emise un urlo di rabbia che si poté sentire fino all’altro capo del mondo.
La signorina Betty, Pit, Emmet e Peabody stavano davanti al posto di guida e sorridevano.
“Si torna alle vecchie abitudini” commentò il direttore, mentre si allontanavano da Roma
 
FINE
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > I Dalton / Vai alla pagina dell'autore: jarmione