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Autore: funny1723    06/03/2019    0 recensioni
Dal testo:
“Dottore,” la sua voce ti giunge come un rumore lontano, distorto, irriconoscibile.
“Se non ti togli quella maschera, nessuno saprà mai davvero chi sei.”
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clara Oswin Oswald, Doctor - 12
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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COME UN BATTITO D'ALI


 

Sembra esserci nell’uomo,
come nell’uccello,
un bisogno di migrazione,
una vitale necessità di sentirsi altrove
.

 



Clara fa un passo verso di te, lieve come un battito d’ali.
“Dottore,” la sua voce ti giunge come un rumore lontano, distorto, irriconoscibile. 
“Se non ti togli quella maschera, nessuno saprà mai davvero chi sei.”
Ti viene quasi da ridere.
Chi sei.
Chi sei. Chi sei. Chi sei.
Chi sei.
 Già, chi sei tu Dottore? Chi sei davvero? Vorresti urlare, non sei mai stato tanto frustrato. Vorresti poter dire a Clara che non lo sai neanche tu chi sei, che non puoi togliertela la maschera, perché sotto non lo sai più cosa c’è, sempre che ci sia ancora qualcosa. Vorresti dirle che tu sei la maschera che indossi ormai, che non si può più tornare indietro. Che non vuoi tornare indietro. Anche perché non c’è più niente che ti aspetta lì.
“Dottore,” ha le lacrime agli occhi. Per te, Dottore, piange a causa tua. La consapevolezza di ciò ti da la nausea e contemporaneamente ti esalta. Era tanto che qualcuno non piangeva per te.
“Dottore ti prego, sai che capirò. Devi solo fidarti di me.”
 La voce le trema e d'improvviso ti rendi conto di quanto Clara sia…mortale. Fragile. Evanescente.
Fidarsi di lei. Come se fosse mai stato quello il problema. Non è di Clara che non ti fidi, ma di te stesso. Stringi i pugni e trattieni il fiato.
“Non posso.”
Le parole ti escono più fredde di quanto non volessi, ma ormai è troppo tardi per rimediare. L’hai ferita, Dottore. Ma in fondo è meglio così.
Clara ti accetterebbe, forse ti amerebbe perfino, ma non capirebbe. Come potrebbe? Non c’è niente da capire dopotutto. Perché la verità è che tu non sai davvero cosa c’è sotto alla maschera ed il solo provare a pensarci è semplicemente troppo. Tu sei troppo. Troppo strano, troppo vecchio, troppo sentimentale. Troppo umano.
E sei solo, Dottore. Lo sei da sempre e lo sarai per sempre. L’ultimo della tua specie, l’ultimo Signore del Tempo. L’ultimo a piangere le ceneri di un pianeta scomparso per sempre.
E vorresti dire a Clara che ti dispiace, che vorresti togliertela quella stupida maschera, che vorresti mostrarle chi sei, cosa sei. Vorresti che lei ti guardasse, che ti vedesse davvero.
Ma non puoi, perché hai paura. Perché sai che se lei dovessi vederti per quello che sei veramente, potrebbe smettere di seguirti.
Potrebbe smettere di amarti.
O peggio, potrebbe provare pietà per te.
E allora non le dici niente, ti limiti a fissarla. Immobile.
“Perché Dottore? Perché mi fai questo? Perché non puoi fidarti di me?” Ogni lacrima che versa è una pugnalata al petto.
Se avessi un solo cuore, saresti probabilmente già morto.
“Ti prego.”  
Clara fa un altro passo verso di te, lieve come un battito d’ali e, come un battito d’ali, in grado di scatenare tempeste.
Clara.
 
   
 
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