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Autore: Gala    09/03/2019    2 recensioni
Quando tutto quello che desideri dalla vita è un Cherry Muffin ma arrivi sempre troppo tardi!
Storia partecipante al Cow-t 2019
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Titolo: Cherry Muffin

-Autore: Gala

-Fandom: Originale

-Genere: commedia, Introspettivo

-Raiting: verde

-Note dell'autore: Questa storia partecipa al COW-T 2019 con il prompt “arrivare troppo tardi”




CHERRY MUFFIN




Lo innervosiva come non mai quella cosa. Ci andava giù di testa. Ci doveva essere di sicuro qualche congiura orchestrata nei suoi confronti affinché accadesse sempre nella stessa identica dinamica. Ogni giorno, da quasi tre anni!

Ogni stramaledetto fottutissimo giorno!

Esattamente mille e novantacinque giorni di incazzature e delusioni.

Non importava quante volte avesse provato a cambiare orario, ad uscire prima di casa la mattina o staccare dieci minuti prima dall’ufficio. Arrivava sempre troppo tardi.

Quel fantastico muffin alla ciliegia, profumato, con lo zucchero croccante ad ingolosire l’impasto perfettamente dorato e fragrante e che tormentava i suoi sogni proibiti tutte le notti, finiva sempre un attimo prima che lui entrasse nel bar dove lo facevano.

La sfoglia alla crema che si prendeva al posto aveva ormai l’orrendo gusto del fiele, da quanto gli rodeva il fegato e si faceva il sangue amaro.

Forse però poteva escogitare un altro sistema.

Forse l’universo lo stava punendo per qualche peccato imperdonabile commesso in una vita precedente, oppure semplicemente lo avevano maledetto.

Non poteva saperlo e probabilmente non sarebbe stato nemmeno così rilevante. L’unica cosa che tornava nell’equazione della sfiga cosmica che lo accompagnava era lui stesso.
Forse se avesse chiesto a qualcun altro di  andare in quel bar al posto suo per comprarlo, non avrebbe avuto la stessa sfortuna.

Poteva essere un’idea diabolicamente geniale.

Tentare non costava nulla, mal che andava, sarebbe rimasto come al solito con un pugno di mosche.

Così quel giorno uscì dall’ufficio, con un obiettivo ben preciso in testa. Corrompere un bambino del parco vicino per andare a compiere per lui quella missione, tutto sotto pagamento, ovviamente.

«Pss, ragazzino! Vieni qui», aveva sussurrato a uno di quelli che giocava a pallone lì vicino, mostrandogli una banconota da cinque dollari.

«Devi farmi un favore. Devi andare in quel bar e comprarmi un muffin alla ciliegia. Se riuscirai nella tua missione ti potrai tenere il resto», gli aveva detto con fare cospiratorio, guadagnandosi qualche occhiataccia da qualche adulto nei paraggi. Ci mancava solo che lo scambiassero per un adescatore di bambini.

Il bambino guardò allettato la banconota e acconsentì.

«Guarda bene prima di attraversare», si ritrovò ad urlargli dietro, prima che attraversasse la strada. Non voleva avere quel teppista sulla coscienza per un muffin. Il ragazzino sbuffò, andando poi di corsa fin dentro il bar, sotto lo sguardo ansioso e speranzoso dell’uomo.

I minuti passavano, ma niente. Quanto diavolo ci voleva? Forse era stato gabbato e quel mascalzone se l’era squagliata con i soldi.

Guardò l’orologio.

Ok, non era passato nemmeno un minuto.

Però che palle!

Stava quasi per alzarsi dalla panchina dove stava aspettando per andare a controllare, quando il ragazzo uscì con un sorriso trionfante in volto e una piccola bustina di carta in mano.

Non poteva crederci! Ce l’aveva fatta?!

Si sarebbe messo a saltare per la gioia in mezzo alla strada.

«Ecco a te vecchio! Il resto allora me lo tengo io», disse, dandogli la busta, e tornando poi dai suoi amici a giocare a pallone.

Finalmente.

   
 
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