Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Ellery    09/03/2019    0 recensioni
Raccolta di One-Shot sui veterani (o su quelli che sarebbero diventati veterani, se fossero sopravvissuti), riguardo a spaccati della loro vita (sempre siano ancora vivi) passata o futura che sia. La raccolta è divisa in capitoli, a seconda del personaggio.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Letture leggere
 
Note: La fanfiction partecipa a:
* Cowt9, indetto da Lande di Fandom
* Week 4, Missione 2
* Prompt: Partire per un lungo viaggio
* Parole: 578


Ogni viaggio poteva rivelarsi inaspettatamente lungo, quando si aveva a che fare con il caposquadra Zoe e lui, ovviamente, ormai lo sapeva e si era abituato. Moblit Berner era  davvero una persona paziente: mai e poi mai si sarebbe sognato di mettere fretta alla sua diretta superiore, anche se alcune volte avrebbe sperato in una accelerata nella preparazione dei consueti bagagli.

«Caposquadra…» disse, affacciandosi sull’uscio del laboratorio «Vi serve una mano per le valigie?»

La donna si voltò e gli sorrise, accennando col capo al resto della stanza, dove regnava il più completo disordine. Delle beute erano rovesciate alla rinfusa in una tinozza d’acqua, mentre alcuni matracci galleggiavano poco più in là, nel lavello stracolmo. Alcune lucertole, sfortunatamente catturate per studiare le capacità rigenerative delle loro code, si agitavano in alcuni terrari, tentando in ogni modo di riguadagnare la libertà perduta. Per finire, sul lungo tavolaccio da lavoro, giacevano alla rinfusa alcuni libri.

«Che state facendo, caposquadra?» domandò, mentre Hanji sollevava un paio di volumi e glieli mostrava.

«Sono assolutamente indecisa su quale portare. Mi serve una lettura leggera per la notte.»

«Mh… premesso che non definirei nessuno di quelli una “lettura leggera”. Sfioreranno le mille pagine ciascuno.»

«Che sciocchezze! Questo è di… ottocentoquarantasei e… questo» la scienziata li sfogliò entrambi per controllare i numeri stampati in fondo ai fogli «Novecentododici! Visto, esageri sempre?»

«Beh, comunque ci sono andato vicino.» puntualizzò l’assistente, riprendendo il discorso dopo un breve sospiro incerto «Tuttavia, non capisco… perché pensate di portarvi questi libri?»

«Per leggere la sera e durante il viaggio.»

«Stiamo andando in spedizione oltre le mura, caposquadra. Non credo vi sarà tempo per una lettura, seppur veloce.»

«Sciocchezze!» la vide ridacchiare e scuotere il capo, permettendo alla massa di capelli unti e disordinati di danzare piacevolmente «C’è sempre tempo. Tra un titano e l’altro, sono sicura che riuscirò a leggere qualcosina e poi… la sera non riesco ad addormentarmi se non sono in compagnia di un buon libro. Allora…» di nuovo le copertine gli vennero mostrate «Quale potrei portare?»

«Siete sicura che “Distinguere i rapaci dal loro canto” e “L’armonia degli stagni: flora e fauna d’acqua dolce” possano essere letture piacevoli?»

«Certamente!» di nuovo una disarmante sicurezza «Perché, Moblit, tu cosa suggeriresti?»

«Pensavo a qualcosa di più classico, tipo… “Sei giganti in cerca d’autore” oppure “La cripta degli assassini” o ancora “La fu Christa Lenz”.»

«Ah, che roba poco interessante. Solo tu puoi leggere robe così.» lo rimbeccò la donna che, frattanto, aveva cavato una vecchia borsa da sotto una scrivania «Ho deciso, li porterò entrambi!»

«Il comandante ha ricordato che dobbiamo viaggiare leggeri.»

«Appunto! Sono certa che non avrà da ridire… in fondo, mica mi porto appresso l’enciclopedia sui funghi mangerecci.»

«Che, perdonate mi permetto, sarebbe molto più utile.» sussurrò l’assistente, scuotendo piano il capo. Sapeva che non l’avrebbe spuntata. Quando la scienziata si metteva in mente una cosa, non vi era modo di farla desistere. Naturalmente, il peggio doveva ancora arrivare perché – ne era assolutamente certo – quel carico di libri sarebbe finito dritto sulle sue spalle.

Forse, suggerirle un’altra lettura non era poi una scelta così furba. Se ne accorse, però, troppo tardi. Hanji gli rivolse un sorriso smagliante, poco prima di indirizzarsi alla libreria e recuperare, oltre alla famigerata “Enciclopedia dei funghi mangerecci” anche quella dedicata alle piante medicamentose e alle radici commestibili.

«Ottima idea, Moblit!» la sentì esclamare e, poco dopo, allargare quel ghignetto furbo e orgoglioso «Dimmi, hai spazio nel tuo zaino, vero?»
  
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