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Autore: Elgas    15/03/2019    16 recensioni
[Primo Atto, Till The End of The Time
Kingdom Hearts 3 Alternative Ending (no DLC:ReMind)
Crossover: personaggi tratti da Bleach, Blue Exorcist, Full Metal Alchemist Brotherhood]
N.B. Lettura Pc. Lettura Angolo Autrice.
***
1. Luxord.
Al contrario il dubbio sorgeva nell’impossibilità di comprendere, minando ogni convinzione,
base, regola.[...] Una partita a scacchi, un’innocente partita a scacchi, si tramutò all’improvviso
in una chimera; quell’uomo l’incarnazione stessa del dubbio.
2. Aqua
Il cuore sussultò… e questa volta fu il terrore; l’assalì, violento e improvviso come una tempesta;
trafisse corpo e mente distruggendo ogni speranza, ogni luce.
3. Luxord
Un coltello, il bagliore della lama, l’odore metallico; un rosso scarlatto a dipingerne il palmo e la
sabbia sottostante. Rimase indifferente Le Vaar, fissando quasi divertito il taglio appena procuratosi.
4. Axel
La coscienza ribollì gettandogli in faccia l’amara e cruda verità. Ventus ne era stata la semplice anticipazione,
niente di più e niente di meno.
5. Luxu
《 [...] Ognuno rappresentava... quelli che nel mio Mondo si definivano peccati capitali; Aced...Accidia, Ava…
Avarizia, Gula… Gola, Invi… Invidia, Ira… beh questo è rimasto invariato! Infine tu… Lussuria. Ora rispondimi...
sei mai affogato nel tuo peccato,
Genere: Angst, Erotico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Altro Personaggio, Aqua, Axel, Luxord, Xigbar
Note: Cross-over, Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Till the End of the Time'
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2. Beyond the Water



Nella quiete del Meridiano Oscuro, dove una luna splendeva solitaria sopra un mare nero, Aqua
sedeva e aspettava. Lontano dai pericoli del Reame dell’Oscurità, attendeva l’arrivo di qualcuno,
una persona in grado di portarla via da quella prigione. Nel suo cuore, che mai aveva vacillato in
più di un decennio, la speranza rimaneva viva assieme al desiderio di risvegliare Ventus dal lungo
sonno.

Insieme, io e te, Ven… troveremo Terra. Ovunque sia... lo troveremo.

Sovente il pensiero risuonava in lei, rotto in parte dall’arrivo di Ansem il Saggio.
Da molto l’uomo le sedeva accanto e lì, lentamente, aveva iniziato a ricordare; il nome, l’intera
esistenza, le azioni di cui si era macchiato in passato. Di tutto questo poco aveva raccontato,
limitandosi a brevi frasi, quasi rivolte a se stesso. Rare erano state in effetti le conservazioni
significative, ma tra esse Aqua era venuta a sapere i prodigi di un Prescelto del Keyblade, un
giovane che per la seconda volta aveva salvato i Mondi da un’oscura minaccia.
Il cuore aveva sussultato colmo di gioia, poiché il ragazzo rispondeva al nome di Sora e qualcosa
le suggeriva che proprio lui li avrebbe salvati, insieme a Mickey.
I giorni erano passati, in quel luogo dove il tempo possedeva regole strane e imprevedibili. Infine
qualcuno arrivò, ma non si trattava né del giovane Signore del Keyblade né di Sua Maestà.
Un suono riecheggiò, indistinto nell’aria, simile a passi sopra una scalinata d’acqua.
Aqua si porse in avanti e lo stesso fece Ansem, poiché un suono del genere mai si era udito lì,
nemmeno da chi, come lei, aveva vagato nei meandri più profondi del Reame Oscuro. Nel divenire
più nitido, una figura apparve da dietro un gruppo di scogli. Un uomo incredibilmente alto
camminava sulla superficie del mare, il passo ora frettoloso, le mani in tasca. A parte questo, poco
s’intuiva del reale aspetto. Il vestiario lasciava intravedere una vaga forma di capotto, pantaloni e
stivali; il tutto era infatti un insieme rattoppato di vari tessuti marroni, a cui si aggiungevano un
numero imprecisato di cinture e cinghie, specie attorno alla vita e agli avambracci; il capo avvolto
in una sciarpa logora. Solo gli occhi spiccavo nell’insieme monocromatico; iridi verdi così luminose
da sembrare quelle di un gatto o di un altro animale notturno.
L’uomo continuò il suo percorso e arrivato sotto la luna si fermò, inarcando la schiena all’indietro.
« Ahi! Dovevo proprio sgranchirmi! », esordì con voce svogliata, da ragazzino, che mal
s’accordava con l'impressionante altezza, « Uhm? La spiaggia si è affollata! Interessante! », e in
una frazione di secondo comparve al limitare della battigia, a meno di cinque metri da loro.
Aqua non capì come fosse accaduto; non vi era stato alcun movimento delle gambe, ne aveva
percepito lo spostamento fisico del misterioso arrivato. L’ombra del sospetto fece capolino; s’alzò
di scatto mettendosi in guardia, pronta a difendere Ansem nonostante l’impossibilità di evocare il
Keyblade.
Il ragazzo stava in ginocchio, fissandoli con estrema curiosità. Senza perdere un secondo chiese
perentoria:
« Chi sei?! »
Non ottenne risposta, non subito almeno. Lo vide inclinare la testa e solo dopo una decina di
secondi posò la mano destra sul petto.
« Si dice “ piacere di conoscervi ”, giusto? Io sono Amaimon… sniff... tu… tu devi essere una
Maestra del Keyblade e tu… sniff sniff… un umano dalla forte volontà! Uhm… però no… no, no.
Non dovreste essere qui. Stare qui non vi fa bene! Il fratellone dice sempre “ è giusto aiutare chi è
in difficoltà ”! E voi sembrate davvero nei guai! Coraggio! Dove volete andare? »
Nonostante il tono allegro, le frasi suonarono strane. Aqua aveva visto molte bizzarrie, specie nel
Reame dell’Oscurità, ma quel ragazzo sbucato dal nulla andava ben oltre il normale livello di
stranezze. Inoltre… perché vagava per quelle lande desolate? E come poteva aiutarli senza l’aiuto
di una Chiave? Queste domande opprimevano la mente, impedendo al dubbio di abbandonarla.
Fu Ansem a destarla; un tocco delicato sopra la spalla, lo sguardo gentile come sempre era stato,
pure nei momenti più disperati. Il Saggio riusciva a vedere al di là delle apparenze; questo
alleggerì il crescente fardello.
« Aqua... suggerisco di dargli una possibilità. Il ragazzo è particolare, ma non mi sembra
pericoloso. »
Annuì la Maestra del Keyblade, e fece un passo indietro, nel timore di peggiorare la situazione o
risultare scortese. Un tempo non avrebbe dato peso all’aspetto esteriore, avrebbe accettato senza
pensarci due volte. Forse il tempo passato nel Reame dell’Oscurità stava iniziando a farsi sentire…
« Il piacere è nostro, Amaimon. Io sono Ansem il Saggio, lei è Aqua. Ti ringraziamo infinitamente
per il tuo aiuto, ma… davvero puoi portarci ovunque vogliamo? »
« Certo! Apro il passaggio e il gioco è fatto », rispose lui con una semplicità disarmante, « non
chiedermi di spiegarlo, non sono mai stato bravo a spiegare. Mephisto, il mio fratellone più
piccolo, lui sì che è bravo. »
Ansem parve riflettere e una nuova luce lo illuminò; la luce di chi riacquista uno scopo, una ragion
d’essere.
« Io… voglio raggiungere Radiant Garden. »
« Oh! Lo conosco! Fanno dei dolci buonissimi! Specie il gelato al sale marino! Okay! Ecco fatto! »,
esclamò Amaimon sollevando il braccio sinistro, il palmo aperto, le dita tese come a voler sfiorare
la volta oscura.
Dapprima fu il rumore di ossa, di ossa spezzate... infine apparvero, squarciando la pelle del dorso;
artigli, lunghi e sottili, avvolsero l’indice e il medio. Avrebbe voluto parlare Aqua, ma ogni sillaba
moriva in gola; una mutazione del genere non sembrava appartenere né alla Luce né all’Oscurità,
e mai ne aveva sentito o letto negli archivi del defunto Maestro Eraqus.
Nel silenzio teso Amaimon artigliò l’aria lasciando una scia di luce al passaggio; un sottile filo che
dividendosi creò un'ellisse. Oltre essa eccolo; uno squarcio di Radiant Garden con le sue aiuole
rigogliose, il cortile lastricato, una zampillante fontana, sullo sfondo case dai tetti tondeggianti e
marroncini.
Luce, colori… riassaporarli fu per entrambi motivo di profonda meraviglia e sollievo; Aqua si sentì
proiettata in avanti, libera da ogni dubbio o sospetto; un vento spirò, portando con se la speranza.
Li rivide... più nitidi che mai; il viso di Terra, il viso di Ven.
« Devo andare, Aqua », sussurrò l’uomo, la voce rotta dall’emozione, « i miei allievi saranno
tornati Qualcuno. Devo raggiungere il laboratorio, scoprire come stanno e lì… ricominciare da
capo… »
« Certamente Ansem… ti staranno aspettando, soprattutto Ienzo. Buona fortuna. »
« Anche a te. Raggiungi Yen Sid alla Torre Misteriosa, lì sarai al sicuro. Riposati e vai… vai a
salvare Ventus e Terra. »
« Lo farò… lo farò. Grazie, grazie di tutto. »
Il Saggio sorrise e con passo deciso, le mani dietro alla schiena, superò il passaggio, non prima di
aver ringraziato Amaimon con un cenno del capo. L’osservò fino all’ultimo Aqua, augurandogli
tutto il bene possibile. Il ragazzo non perse tempo e richiamandola chiese:
« Torre Misteriosa dunque? »
« Sì! Grazie infinite, Amaimon. »
Con lo stesso procedimento apparve la Torre di Yen Sid; riconobbe il prato pieno di campanule,
l’alta e possente costruzione con l'inconfondibile portone d’ingresso. Una felicità senza pari
l’avvolse, lacrime scesero copiose; s’inchinò più volte, a ringraziare Amaimon e il destino, che
dopo tanta sofferenza finalmente donava speranza.
« Perdonami… all’inizio sospettavo di te. Davvero scusami… mi sento una stupida solo ad averlo
pensato. »
“ Sto arrivando… Terra… Ven... vi salverò… vi salverò…! ”
Il cuore sussultò… e questa volta fu il terrore; l’assalì, violento e improvviso come una tempesta;
trafisse corpo e mente distruggendo ogni speranza, ogni luce. Amaimon l’aveva schiacciata, come
un gatto col topo; la mano artigliata premeva sul petto; le unghie, sottili e pulsanti, serrate ai lati
della gola.
Inganno.
Odio.
Una scintilla oscura la pervase e come scintilla si estinse divorata dalla paura. La fissava
Amaimon, negli occhi nulla era rimasto se non una perversa attenzione.
« Lucifer dice; “ è giusto aiutare chi è in difficoltà ”, ma Mephisto sostiene che... se possibile
bisogna spargere un po’ di sofferenza, altrimenti per loro è troppo facile. Mi sono ricordato… tu,
Aqua, sei una di loro: uno dei Prescelti che abbiamo atteso da… uhm… beh da tanto tempo. »
Un fetore invase l’aria, intriso dell’odore del sangue e della carne. Un nuovo terrore arrivò, più
forte del precedente, perché in esso vi era paura. Aqua ebbe paura… paura di morire divorata da
un essere che di umano aveva solo le fattezze. Nella disperazione la voce fuoriuscì, debole e
spezzata come le membra.
« Di… di cosa stai parlando? »
« Non posso dirtelo, non ancora. La scatola non si è aperta, anche se... quest’incontro potrebbe
indicare il contrario. Tornando a noi… sofferenza… sofferenza… come potrei farti male senza
ammazzarti? I fratelloni approfitterebbero del tuo corpo…. però a me quella roba non interessa.
Uhm… ci sono! Prendo un po’ di polvere qua attorno, la infilo nel tuo cuore e ti getto in mare. »
Aqua sgranò gli occhi e mentre confusione e paura si mescolavano, alternando ogni percezione,
l’Oscurità penetrò...
Mille aghi… fu come se mille aghi gelidi, trapassato il petto, avessero imprigionato il cuore in una
prigione di ghiaccio.
Nell’Oscurità nulla rimase.
Solo il freddo, gli abissi di un mare nero…
Solo il suo Cuore, colmo di tristezza e disperazione.

-.-.-.-.-.-.-.-.-

Attraverso passaggi nascosti e sentieri invisibili ai mortali, superando il Reame Oscuro, Amaimon
tornò nel Sotto; un luogo senza forma, più buio dell’Oscurità tanto temuta dalle genti di quel
piccolo universo. Vi dimoravano rifiuti, residui delle bestie ammazzate dai suoi fratelli e gli altri
lungo i Confini Imperituri; per quanto rifiuti, quei Hwergh andavano eliminati, compito a cui il
giovane demone adempieva al massimo delle proprie capacità. Nel tempo però, noia e monotonia
erano sopraggiunti; lui però non era pretenzioso come Mephisto e Lucifer, incursioni alla ricerca di
dolciumi bastavano a soddisfarlo. L’incontro con Aqua era stato un’inaspettata novità, giacché nel
corso di millenni pochi erano stati i contatti con gli abitanti di quei Mondi.
« “ Proteggere, osservare, fin quando la Selezione sarà completa ”… » ripete svogliato incrociando
le braccia dietro la schiena, « Uhm… mi aspettavo qualcosa in più da quella femmina… in ogni
caso, vedremo come muterà alla fine di questa Guerra. »
Giunse al Rifugio, unico luogo fisico nel Sotto; sottili pareti di trasparente cristallo andavano a
formare un ampio spazio ottagonale, l’ennesimo prodigio costruito da Edward e Winry.
All’interno poche cose; un letto disfatto, un numero imprecisato di cuscini, qualche libro, una
console. In fondo erano custoditi i tesori più preziosi; quattro pilastri sopra cui fluttuavano
altrettante sfere di colori diversi; viola, giallo vivo, blu e dorata. Appena varcata la soglia però,
Amaimon rimase spiazzato; tutto era stato lacerato, distrutto, le sfere rubate. In mezzo al caos
schizzi di sangue e piume, decine di piume nere come la pece.
Sephiroth…
Da circa un anno, l’uomo era riuscito a penetrare nel Sotto grazie all’oscurità sempre più affine ai
Hwergh. Il demone l’aveva braccato in lungo e in largo, ma ogni volta egli riusciva a sfuggirgli e a
celare nuovamente la presenza. Mai si sarebbe aspettato che il suo obiettivo fossero le sfere.
Veloce tornò fuori, a lungo osservò il Sotto e ogni Mondo ove lo sguardo riusciva a giungere, ma
non lo trovò. Sephiroth era scomparso.
« Accidenti! Mi sono distratto con quella femmina e l’uccellaccio ne ha approfittato! Almeno le
trappole lo hanno un po’ spennato », e sbuffando aggiunse « Però.. questo non piacerà ai
fratelloni. Argh! A nessuno piacerà…! E tutti mi faranno la ramanzina…! »
Rimuginando sui futuri rimproveri rientrò, la testa bassa, le mani in tasca.
Qualcosa attirò la sua attenzione. Non l’aveva notato in mezzo alla confusione; un bagliore,
appena visibile sotto un mucchio di cuscini. Li tolse in fretta, ed ecco… la sfera dorata.
La raccolse e stringendola a se tirò un lungo sospiro di sollievo.
« Beh, almeno una memoria si è salvata… uhm… Askin ne sarà felice. »





Angolo Autrice:

Inizio subito togliendomi la patata bollente.
Nel videogioco la parte di Ansem il Saggio con Aqua e successive hanno gettato solo una serie di Deus ex Machina imbarazzanti, almeno per me. Se ve lo state chiedendo… no;

1) Non viene cicciata fuori la questione degli esperimenti sui bambini, quindi non esiste la misteriosa ragazza senza memoria, a cui Lea e Isa sono legati.
2) Vexen non ha fatto ammenda, ne vi è un abuso di repliche.
3) Sora e Kairi non si mettono in testa di fare tornare i loro Nessuno. Xion, Roxas e Naminé non compariranno in questo Finale Alternativo. Sia chiaro, ho amato davvero tanto questi personaggi, ma per come sono stati costruiti, i loro archi narrativi si sono conclusi più che degnamente con KH2 e 358/2 Days. Only my opinion. Sacrificarsi ogni tanto fa bene.
4) Alcune teorie sospettano che la ragazza senza memoria sia Strelitzia. In ogni caso… il destino di questo personaggio si svelerà nell’ultimo Capitolo.
5) Di conseguenza il motivo per cui Lea e Isa si sono uniti all’Organazzione è cambiato. Verrà specificato nel penultimo capitolo.

Bonus altezze;

Amaimon è definito incredibilmente alto, anche se nel manga Blue Exorcist l’altezza è di 1,68. Nello scorso capitolo Askin (Bleach) è descritto in maniera simile, nonostante la misura da me immaginata, relativa al mio Finale Alternativo Ikiru Riyu, sia di 1,80 ( l’autore Tite Kubo non ne ha mai rivelato i dati, così come per gli altri Sternritten).
Per l’altezza di Luxord e dei membri dell’Organizzazione che compariranno più avanti, mi rifaccio alla seguente discussione su Reddit;
https://www.reddit.com/r/KingdomHearts/comments/76859b/other_approximate_height_of_riku_kairi_selphie/
L’altezza del N.10 è di 2,04… 2,02? se togliamo il rialzo degli stivali.
Per Kugo (Bleach) è 1,87, ma anche lui ha subito un innalzamento.
Motivo? Lo scoprirete più avanti eh eh.

E dopo le spiegazioni, ditemi cosa ne pensate di questo secondo Capitolo. Vi stanno convincendo le interazioni tra i personaggi originali e quelli delle serie manga? Questo è in assoluto in mio primo Crossover… quindi coraggio fatevi avanti! Ogni opinione è ben gradita. <3

Elgas

   
 
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