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Autore: telesette    17/03/2019    0 recensioni
A distanza di un po' di tempo da una mia one-shot piuttosto fiacca, circa un ipotetico avvicinamento tra Charlie Nash e Cammy White, eccomi di nuovo alle prese con un nuovo tentativo che vede stavolta questa coppia alle prese con alcuni elementi narrativi tratti da Street Fighter V... e qualche piccolo tocco personale.
Buon Divertimento!
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cammy, Charlie
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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- Ci siamo, l'aereo parte tra dieci minuti, è il momento di salutarci... Ma stavolta, perlomeno, lo facciamo da sorelle!

Cammy abbracciò Decapre, facendole sentire tutto l'affetto che per anni non era stata in grado di dimostrarle, e lei la strinse con altrettanto trasporto. A Londra era già stata avviata la pratica per inserire DeCapre tra le reclute dei Delta Red, il capo Wolfman non aveva posto alcuna obiezione in merito, e Cammy pareva sollevata nel constatare che gli effetti dello Psycho Power di Bison sembravano scomparsi del tutto dalla sua seconda sorella ritrovata.

- Mi spiace solo che, dopo esserci appena ritrovate, dobbiamo separarci di nuovo - fece Cammy tristemente.
- Non preoccuparti, ti capisco - la tranquillizzò DeCapre con un sorriso sincero. - Il minimo che puoi fare, nei confronti di chi ti ha salvato la vita, è stargli vicino finché non si sarà ristabilito!
- DeCapre, io...
- Avremo tempo per recuperare gli anni di lontananza sorellina, te lo prometto!

Cammy non ricordava neanche più l'ultima volta in cui le lacrime le avevano riscaldato le guance. Era una sensazione così strana e, allo stesso tempo, così piacevole da volerla assaporare il più possibile. Sua sorella, la famiglia che non aveva mai avuto... Nessuno avrebbe più potuto dividerle d'ora in poi, per nessun motivo al mondo.
L'aereo decollò puntuale e, uscendo dall'ingresso dell'aeroporto, Cammy vide Guile e Chun Li fermi ad aspettarla vicino a un automobile.

- Abbiamo pensato di venirti a prendere - spiegò Chun Li.
- Novità dall'ospedale?
- Non si è ancora svegliato - disse Guile sottovoce. - I medici ripetono sempre la stessa cosa: "è questione di tempo", giorni, mesi, anni... Potrebbe anche dormire in eterno e a nessuno verrebbe in mente se ciò sia giusto o meno!

Chun Li scosse piano la testa.
Da che conosceva Guile, non lo aveva mai visto così abbattuto. Ciò che era accaduto a Charlie era talmente ingiusto da suscitargli rabbia ovunque. Purtroppo, per il momento, non potevano fare altro che aspettare e pregare per lui.
Mentre si dirigevano all'ospedale, Cammy si rese conto di non conoscere praticamente nulla sulla vita di Nash, a differenza di loro due che lo conoscevano da molto prima di lei.

- Chun Li - esclamò. - Come vi siete conosciuti con Nash, se posso chiedere?
- E' stato molto tempo fa - rispose l'altra con nostalgia. - All'epoca stavo sulle tracce di Shadaloo per conto del dipartimento, cercavo di arrestare Vega per estorcergli informazioni sull'organizzazione, e fu grazie a Guile e Charlie che non mi portarono via dentro una cassa di legno!
- Insomma, anche tu gli devi molto!
- Tutti quelli che hanno visto o conosciuto Charlie finiscono per sentirsi in debito con lui - spiegò Guile bruscamente. - E' sempre stato così: il tipo da mettere la vita degli altri prima della propria, senza mai tirarsi indietro, per lui l'amicizia conta più del sangue versato per difenderla!

Cammy colse perfettamente il tono di ammirazione e rammarico nella voce di Guile, gli occhi fissi davanti a sé e il leggero tremito delle mani di lui sul volante. Prima che potesse fargli qualche altra domanda però, Chun Li la prese da parte e le mormorò qualcosa sottovoce nell'orecchio.

- Vedi, in tanti anni che si conoscono, Charlie ha sempre guidato la propria squadra assumendosi la responsabilità dei suoi membri: insieme hanno sventato minacce e attacchi terroristici di ogni sorta, scampando più volte al fuoco nemico, eppure... Beh, il fatto è che Guile non ha mai avuto modo di rendere il favore a Charlie nemmeno una volta!
- Sul serio ?!?

Cammy sgranò gli occhi sorpresa.

- La morte di Charlie è stata un doppio colpo per lui, non solo perché era il suo migliore amico, ma perché sente di aver ricevuto tutto da lui e di non aver fatto nulla per aiutarlo nel momento di maggior bisogno!
- Insomma, si sente responsabile per ciò che gli è accaduto - concluse Cammy.

Ora si spiegavano molte cose.
In guerra, tra camerati, vige da sempre il codice d'onore: "io copro te, tu intanto copri me"... e quando questo viene a mancare, indipendentemente dal motivo, per un soldato equivale al peggiore dei tradimenti. Non doveva essere stato affatto facile per Guile convivere con quel rimorso, attribuendosi più colpe di quante in realtà non ne avesse, e vedere Charlie in quelle condizioni di certo non lo faceva sentire meglio.

***

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- Cosa... Come sarebbe a dire?
- E' così colonnello, mi dispiace - purtroppo le notizie del medico non erano confortanti. - Quando il paziente è stato trasferito qui in ospedale, non potevamo certo immaginare che tipo di problemi avrebbe avuto al risveglio!
- Ma in pratica, dottore - s'intromise Chun Li, cercando di capire meglio. - Sta dicendo che si tratta di una specie di amnesia?
- Magari fosse solo questo, signorina - spiegò l'altro gravemente. - Non solo il paziente mostra tutti i sintomi più evidenti, il che è comprensibile data la situazione, ma la sua perdita di memoria è estesa anche a livello delle cose più elementari: non ricorda più come muoversi, vestirsi, mangiare, bere... Ha delle difficoltà persino a parlare!
- Mio Dio - mormorò Cammy.
- E potrà riprendersi - chiese ancora Chun Li. - Magari con il tempo?
- Dovrà ripartire praticamente da zero - tagliò corto il medico senza girarci troppo intorno. - Al momento cerca di dare un senso alle cose che lo circondano senza comprenderle, un po' come i bambini, possiamo solo augurarci che riesca a recuperare poco per volta!
- Possiamo vederlo?
- Ma certo, naturalmente!

Attraverso il vetro trasparente, prima ancora di entrare nella stanza, Guile e gli altri poterono osservare Charlie seduto nel letto e con il corpo parzialmente avvolto da numerose bende. Sembrava tutto sommato tranquillo, con un'espressione a dir poco assente, e le mani gli tremavano incerte nel vano tentativo di inserire il bottone del pigiama nell'apposita asola.

- Le infermiere, a turno, cercano di dargli pazientemente istruzioni e consigli: lui sembra ascoltare ma... Beh, in qualche modo, il "blocco" si manifesta anche a livello fisico!
- Possiamo entrare?
- Potete provare a parlargli, anche se dubito che vi risponderà, in ogni caso cercate di non affaticarlo!

Prima ancora che il dottore finisse la frase, il volto di Guile aveva già fatto capolino attraverso l'uscio. Charlie non mostrò alcuna reazione, lo sguardo fisso nel vuoto e le dita che cercavano insistentemente di articolare il movimento necessario ad abbottonare l'indumento che aveva addosso. Guile mormorò piano qualcosa, sedendosi accanto al letto dell'amico e stringendogli la mano con affetto.

- Come va, capitano, tutto bene?

Silenzio.

- Ciao Charlie - fece eco Chun Li, sfoggiando il suo miglior sorriso. - Hai dormito bene?

Una mosca, entrata da chissà dove, prese a ronzare attorno al letto e si posò sulla guancia di Charlie senza che questi battesse ciglio. Chun Li fece per allungare la mano per scacciarla, al che Guile le fece cenno di lasciar perdere scuotendo il capo con rammarico. Cammy non sapeva se fosse il caso di fare o dire qualcosa, quindi rimase immobile ad osservare la scena senza proferir parola. Charlie sembrava distaccato da tutto, o più semplicemente disorientato, tuttavia di lì a poco sembrò avvedersi della loro presenza perché ad un tratto si voltò a guardarli.
Uno sguardo impossibile da descrivere.
Gli occhi di un uomo senza passato né presente.
Era impressionante a vedersi, come se qualcuno gli avesse conficcato due pezzi di ghiaccio al posto delle pupille.
Cammy esitò incerta ancora per qualche istante dopodiché, tossendo nervosamente, si mise accanto a Guile e tese la mano a Charlie in segno di saluto.

- Lieta di conoscerla, capitano - mormorò. - In realtà ci siamo conosciuti qualche giorno fa, anche se probabilmente non lo ricorda, ma non ho ancora avuto modo di ringraziarla... per avermi salvato la vita, intendo!

Charlie strinse appena le palpebre.
Subito Chun Li cercò di metterlo a suo agio, facendogli capire che poteva fidarsi di loro, così pensò bene di fare le presentazioni.

- Non preoccuparti, anche se non ci riconosci non è un problema - disse, stringendo affettuosamente Guile con una pacca sulla sua zazzera bionda.
- Ehi - esclamò l'altro infastidito.
- Oh insomma, cerca di collaborare invece di lamentarti - brontolò lei. - Allora: io sono Chun Li, questo musone qui è Guile, e lei invece si chiama Cammy... Siamo tutti amici, davvero!

Da principio Charlie non reagì. Poi però, muovendo faticosamente le labbra e la lingua, si sforzò di emettere il suono dalla bocca.

- A... Aaa - gemette.
- Che c'è, cosa vuoi dire?
- Piano Guile, hai sentito il medico, non deve sforzarsi e...
- A-mi-ci...

Nonostante il tono gutturale, era riuscito a pronunciare la parola in modo nitido.
Guile scattò in piedi, incapace di contenere l'emozione, e dentro di sé ringraziò il cielo per quella specie di miracolo. 
Chun Li provò a ricacciare dentro le lacrime ma era troppo contenta, e anche Cammy non riuscì a nascondere la propria commozione. Charlie era dunque in grado di sentire e capire perfettamente, su questo non vi era il minimo dubbio, e ciò faceva ben sperare per lui e per gli amici lì riuniti per aiutarlo.
Si trattava solo di tempo.

CONTINUA...

   
 
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