Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: Farkas    17/03/2019    1 recensioni
Mi rifiuto di credere, che il pantheon egizio e quello greco-romano non abbiano mai avuto alcun contatto.
Ormai sappiamo per certo che le avventure dei fratelli Kane, e quelle di Percy e dei suoi amici si svolgono nello stesso universo, ma zio Rick non ci ha ancora mostrato alcun contatto tra i due gruppi di divinità, anche se Thoth in "La Piramide Rossa" ha lasciato intendere di conoscere Ermes. Da qui nasce questa raccolta che vedrà confrontarsi i nostri immortali.
Vi ho incuriosito? Leggete la mia seconda fanfiction in questa sezione allora e se vi va recensitela. (Forse l'introduzione non è il massimo, ma la storia è meglio... o almeno lo spero!).
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Dei Minori, Gli Dèi
Note: Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                                                       DIVERSI MA UGUALI
 
Bere per sopportare
 
Bacco sbuffò irritato mentre attraversava quella strada polverosa del Kansas. I semidei greci gli davano sempre sui nervi! Quello coi capelli neri poi era davvero insopportabile!
Oltretutto il risveglio di Gea, gli impediva anche di andare a godersi una festa da qualche parte. Con la terra inquieta le coltivazioni erano in pericolo. Non sarebbe riuscito a rilassarsi con quel chiodo fisso in testa.
Però visto che era in Kansas, poteva concedersi una visita alla fabbrica di birra di Kansas City*… in fondo Giove aveva altro a cui pensare che le sue restrizioni… e non era un suo dovere verificare cosa avesse significato il risveglio di Gea  anche per quel settore?
//////////////////////////////////////////////////////////////
Finalmente” pensò il marito di Arianna, mentre avvicinava il boccale alle labbra. “Birra. Birraaaa! Erano decenni che morivo dalla voglia di sentirne il profumo!”.
Altro che nettare, altro che Pepsi... la schiuma bianca, il colore ramato, la spuma negli angoli…. ah quanto gli era mancato tutto questo!
Le sue labbra incontrarono il freddo vetro. Inclinò il polso, e l’adorato liquido si tuffò nella sua gola.
Il sapore freddo e amaro lo rinvigorì. Poteva dimenticare Gea, gli dei, e i semidei per un po’. Finalmente poteva godersi un po’ di pace…
-Bacco!- urlò una voce.
Il figlio di Semele sobbalzò, facendosi andare di traverso il primo sorso di alcool che si concedeva da decenni. A chiamarlo era stato un uomo, a torso nudo con la pelle rossastra, e la testa da leone da cui pendevano dei dreadlocks neri. Sembrava sorridesse, sebbene il fatto che dalla bocca spuntassero zanne affilate come rasoi, sporche di sangue, non lo rendesse uno spettacolo piacevole.
-Ebbene non mi riconosci?- tuonò.- Sono io Shezmu, Massacratore di Anime, Volto della Ferocia!-.
“O anche distruttore della meritata, altrui quiete” pensò irato il romano. Ma tanto valeva assecondarlo. Magari così si sarebbe tolto prima dalle scatole.
-Certo che ti riconosco. Come mai da queste parti?-.
-La bocca di un uomo completamente felice è piena di birra*- rispose trionfante il boia di Osiride.- Vengo qui ogni settimana! Bè non dovrei più perché lord Ra, ha detto che gli Dei devono allontanarsi dal mondo mortale per un po’… ma… la bocca di un uomo completamente felice è piena di birra! E anche se io sono un dio quando la bevo sto benissimo!-.
Bacco non potè non sorridere:- Bè vale anche per me. E neanch’io tecnicamente dovrei essere qui, quindi siamo proprio… come dicono oggi i mortali? Sulla stessa lunghezza d’onda?-.
-Meno male- sospirò Shezmu.- Allora non farai la spia, e io dopo non dovrò ammazzare le baccanti per rappresaglia, e fare il vino col loro sangue-.
-A proposito non avresti qui un po’ di quel tuo vino?- s’informò in tono casuale il padre di Dakota. Era rivoltante trasformare il vino in sangue, ma il risultato aveva un ottimo sapore. Non aveva certo sfigurato a quel banchetto offerto da quel mago, agli ambasciatori di Cesare…  dopo aveva anche dato una figlia a una delle serve di quest’ultimo…
-No. Però ho il mio nuovo profumo. Eccoti un campioncino!-. Preso dai ricordi, il fratellastro di Diana non potè impedire che l’egizio gli spruzzasse in faccia il contenuto di una boccetta dall’odore dolciastro e acre.
Mentre lo sciagurato dio del vino cercava di liberarsi i polmoni a suon di potenti colpi di tosse, il suo omologo egizio esclamò in tono trionfante:- Che ne dici? Non è stato facile armonizzare gli aromi dello sterco di cammello, e delle foglie di palma, ma erano indispensabili per ricreare l’atmosfera dei birrifici dell’antico Egitto!-.
A quell’affermazione la birra bevuta, mostrò una chiara intenzione di rifare il tragitto all’inverso, ma il nipote di Vesta riuscì a lasciarla dov’era.
La tentazione di assestare un bel colpo di tirso sulla testa di Shezmu era decisamente forte, ma il desiderio di evitare incidenti diplomatici in un momento già critico, e soprattutto l’enorme sciabola del dio del profumo, aiutarono Bacco a vincerla.
Svuotato in un sol sorso il boccale, si affrettò a riempirne un altro per il boia di Osiride in modo da tenergli la bocca occupata. Lo sapevano Minerva e Thot che gli girava in quella testa. Purtroppo non erano solo gli umani a fare lavorare troppo la lingua, e troppo poco il cervello.
Meglio darci dentro con la birra: oltre al fatto che prima o poi quel rompiscatole di suo padre sarebbe stato di nuovo in grado di applicargli le restrizioni, era l’unico modo per digerire Shezmu. Quasi invidiava i mortali per la loro minore resistenza all’alcool.
In quel momento udì una voce maschile declamare:-Dioniso. O Bacco… o quello che è. Tu hai reso possibile questa vittoria, pur non essendo qui con noi. I tuoi nemici tremano al suono del tuo nome… o al cospetto della tua Diet Coke. Per cui… ecco…grazie. Ti offramiamo questa nave come tributo. Speriamo che l’apprezzerai-.
Di colpo un’orrenda maschera d’oro gli comparve di fronte mentre l’ombra di una nave apparve su di lui. Il dio la ridusse alle dimensioni di un modellino con un semplice schiocco di dita.
-Cos’era?-domandò perplesso Shezmu.
-Oh un piccolo tributo dei miei devoti- rispose tranquillamente il figlio di Semele.- Una nave piena di Dieta Coke e sei milioni in oro e gioielli. Uno dei continui omaggi dei miei seguaci-.
-Urca!- fece sorpreso l’egizio.- I tuoi seguaci ti offrono spesso… urca!-.
-Che vuoi farci quando hai classe…- rispose tranquillo il romano.- Ora se vuoi scusarmi credo di dover progettare una mia visita, per ringraziare dell’omaggio: va bene farsi desiderare ma ogni tanto bisogna anche concedersi ai fan-.
“E soprattutto scaricare gli inopportuni” si disse il figlio di Giove. Già avergli dato la scusa per liberarsi di quell’idiota, rendeva il gruppo di Giunone meritevole di una possibilità.
 
 
 
 
  • Luogo realmente esistente e visitabile.
  • Antico proverbio egizio. Dico sul serio!
 
 
ANGOLO DELL’AUTORE
 
E finalmente riesco a rimettere mano a questa storia. Capitolo non molto lungo, ma Shezmu è rimasto in scena davvero poco, quindi non è stato facile scrivere su di lui. Anche a causa di ciò questo capitolo ci ha messo molto a uscire. Spero che lo gradiate.
Un ringraziamento ai recensori dello scorso capitolo fenris, Beauty_Queen e Fan of The Doors.
Grazie anche a chi legge e basta e a chi segue/ricorda/preferisce la storia. Come sempre se avete un suggerimento per le prossime coppie fatemelo sapere nelle recensioni.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: Farkas