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Autore: Ashcasak_2k2    23/03/2019    0 recensioni
Un tempo nel caos iniziale si distinguevano quattro forze misteriose, quattro energie inesauribili, quattro elementi potenti:
Fuoco, Aria, Acqua e Terra.
Indipendenti da altro, ma legati tra loro, i quattro elementi giunsero dopo numerosi tentativi ad un equilibrio armonico che per millenni è rimasto inalterato grazie ai Custodi. Oggi quest'equilibrio sembra più che mai destinato ad infrangersi come un fragile castello di carte in presenza di un lieve sbuffo di vento... Ma come in ogni altro secolo ci sono quattro Custodi che sono stati preparati a proteggerlo con l'ausilio della natura stessa che si affida a loro.
Heric, Aaron, Meredith e Daisy.
Loro sono i Quattro.
~DAL CAPITOLO 3
"Credi forse che qualcuno di noi abbia scelto di essere qui a giocare a fare gli stregoni creando palle di fuoco, turbini di vento, onde e terremoti?! Credi forse che qualcuno di noi abbia avuto scelta o anche solo voce in capitolo in tutto questo?!"
Le urlò contro quelle parole mentre senza che se ne rendesse conto dalle sue mani iniziavano a prender forma delle scintille...
È LA MIA PRIMA STORIA SIATE CLEMENTI!!!
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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QUI PRO QUO ~ Qualcosa al posto di qualcos’altro

Era passato molto tempo da quando Sally l'aveva svegliata e, nonostante l'assenza di un orologio, era consapevole che tutta quell'attesa dovesse essere preoccupante per lei. Aveva provato inutilmente a liberarsi delle pesanti catene, ma aveva fallito miseramente e il lancinante dolore alla testa le impediva il benché minimo sforzo di concentrazione per usare il suo dono. Era in trappola, ne era certa. Pensò a cosa potessero volere quegli psicopatici e non trovando nessuna risposta plausibile cominciò ad insultarsi per la sua debolezza. Nonostante i grandi errori commessi, sua madre era stata una grande donna e soprattutto una grande custode. Era vero: durante il percorso si era persa. Aveva tradito tutti i suoi compagni solo per salvare Meredith ed era stata esiliata per questo. Con il passare dei giorni però era riuscita a ribaltare la situazione e, sacrificandosi al posto di Rose, precedente custode della terra, aveva riconquistato il rispetto del tempio. Rispetto che Meredith forse non avrebbe ottenuto mai. Si ritrovò a pensare che quel nome non le calzasse affatto e che forse non era poi così brava come pensava. Il corso negativo dei suoi pensieri venne interrotto dall’entrata in scena di quella che, fino a poco prima, avrebbe potuto perfino definire amica.
“Uh! Fortuna che il fuoco non è il tuo elemento, altrimenti sarei già cenere”
Il tono sarcastico e tremendamente arrogante fece sì che Meredith ritrovasse un po’ della sua tenacia.
“Hai ragione, ma ti consiglio di non sottovalutare l’acqua… potrebbe riservarti parecchie sorprese”
La frase causò un ghigno divertito nel suo aguzzino che lei credeva tuttora essere Sally.
“Non lo metto in dubbio. È per questo che ti lascio libera di tornare a casa con l’unica condizione che devi farmi un piccolo favore” Le disse seriamente.
“Piuttosto rimango qui per sempre”
Nonostante le parole sprezzanti pronunciate con voce sicura, dentro di sé la custode sentiva il cuore battere a mille.
“Non farei tanto la preziosa se fossi in te. Potresti realmente dover rimanere qui per sempre… Almeno senti di che si tratta”
Propose sibillino, lasciando intendere che non avrebbe avuto altra scelta se non quella di collaborare.
“Avanti parla. Cosa vuoi che faccia”
Era disgustata dalla ragazza che aveva di fronte… non riusciva a capacitarsi di come, dietro un sorriso così angelico, potesse celarsi un tale mostro.
“Devi recapitare un messaggio.”
Così dicendo le porse un foglietto con su scritte strane parole, poste in fila, una dietro l’altra senza un apparente senso logico.
“Non capisco…” Borbottò la ragazza tentando di ricostruire il messaggio.
“Non è necessario che tu lo faccia. Ora va: sei libera. Consideratevi fortunati che tu non ci sia servita… sei semplicemente stata qualcosa al posto di qualcos’altro.”
Detto questo uscì e con lui si dissolsero le pesanti catene di ferro arrugginito che la trattenevano. Era un’illusione, non c’erano catene. Era stata vittima di un condizionamento mentale e non se n’era accorta… Com’era possibile?! Decise di rimandare le sue domande a dopo e di correre il più velocemente possibile fino a quella che, ormai, era casa sua.
Passo dopo passo sentiva la testa farsi leggera e la vista appannarsi. Continuò, malgrado tutto, a camminare, finché, ad un certo punto, intorno a lei, solo buio.
 
 
La notte era passata senza notizie di Meredith, così come la mattina e i tre custodi non riuscivano più a sostenere lo stress di quella situazione. Heric camminava nervosamente a grandi falcate per tutto il salotto borbottando frasi e improperi, mentre Aaron seduto su una poltrona guardava il soffitto con aria afflitta e bisbigliando frasi sconnesse, si sentiva tremendamente in colpa per ciò che stava accadendo. Daisy, dal canto suo, sembrava non aver realizzato cosa stesse succedendo o forse, semplicemente, preferiva non crederci e così aveva passato la nottata a sfornare muffin di tutti i tipi.
“Credete che le abbiano fatto qualcosa?”
Il tono serio e concentrato di Heric era stato tradito dal guizzo nervoso dei suoi occhi.
“Probabile”
Rispose Aaron di una freddezza esagerata perfino per lui. Si sentiva ancora in colpa per l’accaduto, ma si era detto che l’unico modo per rimediare sarebbe stato ritrovare l’amica e per farlo aveva bisogno di tutta la sua lucidità.
“Credete che le piacciano quelli al lampone?”
Due paia di occhi, uno castano e l’altro azzurro si girarono a guardarla tra lo sbalordito e l’infastidito, ma notando lo sguardo vacuo della rossa repressero il desiderio di sfogare su di lei l’angoscia di quel momento.
Per fortuna ad interrompere quella scena grottesca ci pensò il campanello.
“Vado io”  Si ridestò Daisy.
 
“RAGAZZI”
L’urlo della ragazza catalizzò completamente l’attenzione dei due che si precipitarono all’ingresso.
“Ma che diavolo… oh mamma”
Per un attimo Heric non credette ai suoi occhi, ma lo smarrimento iniziale fu sostituito dalla gioia di rivedere Meredith e subito dopo dalla preoccupazione di trovarla priva di sensi tra le braccia di William. Senza riflettere neppure un secondo si avvicinò e fece per prenderla in braccio. Il ragazzo di fronte a lui però si scansò provocando nel castano non poco fastidio.
“Che problemi hai, amico?!” Nel pronunciare quell’ultima parola la sua voce assunse un tono minaccioso senza che lo volesse.
“Piuttosto che problemi hai tu. Fammi passare così la porto in camera sua.”
Rispose a tono Will senza perdere il sorriso che in quel contesto assumeva un che di presa in giro.
“Non sai neanche dove sta. Lascia fare a me.” Riprovò Rick questa volta più accomodante.
“In realtà mi ci ha portato due volte. E poi non preoccuparti non pesa niente”
Vedendo l’espressione di Heric trasformarsi pian piano in una maschera di gesso, Aaron decise di intervenire: “Va bene dai ti accompagno io, intanto tu fai il tè e tira fuori tutti quei muffin che hai fatto così lui ci racconta che è successo.”
Così dicendo guardò Daisy, pregandola con gli occhi di sedare in qualche modo l’amico, e poi condusse l’ospite misterioso nella stanza della Custode.
 
 
“Bene. Innanzitutto mi presento anche se alcuni di voi mi avranno già visto. Mi chiamo William”
L’avevano fatto accomodare in salotto, seduto sul divano fra Daisy e Aaron, mentre Heric si era accomodato sulla poltrona di fronte a quello strano trio.
“Passiamo alla parte in cui mi spieghi dove l’hai trovata e soprattutto perché è priva di sensi”
L’occhiataccia degli altri due Custodi sembrò non far desistere Heric che, in tutta risposta, continuò a fulminare il ragazzo che aveva davanti.
“Non le ho fatto nulla, se è questo quello che stai insinuando. Semplicemente l’ho incrociata all’angolo di Bakary’s Street mentre camminava barcollando. Mi sono avvicinato per accertarmi che stesse bene e prima che potesse vedermi è svenuta.”
"E tu che ci facevi all'angolo di Bakary's Street?" insinuò il custo del fuoco
"Non so per chi tu mi abbia preso e onestamente ciò che pensi non mi interessa minimamene... se stasera non me ne vado è solo per Mer" 
"Scusami... ma in che senso non me ne vado" procedette cauto Aaron
"Aspetto qui che si svegli, non riuscirei a dormire sapendola star male"
I due amici si guardarono tra lo sbigottimento e il fastidio, ma, prima che potessero aggiungere altro, Daisy prese la parola: "Capiamo perfettamente... anzi ti cedo la mia stanza, così io posso controllare Meredith durante la notte dormendo con lei"
Per un attimo venne creduta pazza,ma non le importava, perchè aveva un piano ed era decisa a portarlo a termine nel migliore dei modi...




ANGOLO AUTRICE:
Ciao a tutti, mi scuso per la lunga assenza... a mia discolpa è stato un periodo un po' così e pieno zeppo di cambiamenti di ogni tipo... Il mio cervello ultimamente assomiglia alla centrifuga di una lavatrice durante un lavaggio lungo. Onestamente non so se continuare con questa storia spero che questo capitolo porti riscontri positivi.
Un bacio e alla prossima
Ashcasak_2k2
 
   
 
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