Questa storia partecipa alla
#KH3MarchOn di Twitter
Prompt: Brothers
Parole: 545
Lo dico ancora una volta, anche
se ormai sono *controlla* più di tre mesi che è uscito il gioco. SPOILER SULLA
FINE DI KHIII. Non dite che non vi ho avvisato.
Nuvole senza cielo
Non l’aveva mai detto ad alta voce,
ma Sora aveva sempre voluto un fratello – più grande o più piccolo, maschio o
femmina, non avrebbe fatto differenza, desiderava soltanto un fratello.
E anche se in un modo particolare,
Roxas è come un fratello. Roxas è quel lato di Sora che nessuno conosce davvero,
così diverso ma così simile come una foto al negativo: se Sora è il cielo terso
d’estate che tutto accoglie e tutto protegge, Roxas è la furia cieca e
improvvisa di una grandinata che distrugge qualsiasi cosa tocchi. Roxas è la
rabbia di Sora, la sua paura, la sua solitudine - Roxas è quel fratello che
Sora ha sempre desiderato, perché non avrebbe mai dovuto spiegargli niente per
permettere al biondo di capire il suo stato d’animo.
E non è poi così assurdo che sia
stato proprio Roxas a percepire per primo la mancanza di Sora: non ha neppure
avuto bisogno di guardare Kairi, seduta da sola sul
tronco del paopu e piegata su sé stessa a
singhiozzare, per capire cosa era successo. Ha semplicemente piantato i piedi
nella sabbia per arrestare la corsa, ha sollevato la testa verso il cielo e ha
mormorato con un filo di voce: -…Sora non tornerà.-
Tutti i Guardiani della Luce si
voltano verso di lui, senza capire.
-Sora non tornerà.-
ripete ancora, la postura rigida e tesa come se fosse pronto a scappare o a
difendersi da un pericolo. E con tre semplici parole dette con un tono neutro e
freddo, Roxas massacra quel lieve barlume di speranza che ancora rimaneva nel
cuore di tutti loro di rivedere Sora sano e salvo.
E qualcosa, in tutti quanti, inesorabilmente
si rompe: è proprio quello il momento, guardando la sua postura rigida, in cui
le luci diventano più flebili e la paura si insinua nei loro cuori. Con
distacco Roxas osserva due amici stringersi in un abbraccio disperato mentre
uno cerca di calmare il pianto dell’altra, cacciando indietro le proprie
lacrime per non farla soffrire ancora di più; osserva un Re mettere da parte la
propria sicurezza e crollare sulle ginocchia, ripetendo che tutto quello che è
successo è soltanto colpa sua; osserva un ragazzo che ha combattuto contro la
propria Oscurità stringere i pugni fino a farsi sbiancare le nocche e ripetere
come un mantra che non è giusto, non è giusto che sia stato Sora a pagare il
prezzo più alto – e Roxas per una frazione di secondo lo odia un poco di meno,
anche se l’istante immediatamente successivo vorrebbe ridergli in faccia perché
“adesso sei tu a soffrire come ho
sofferto io” e si sente meschino e insofferente; osserva la sua copia,
immobile proprio come lui, osservare l’orizzonte di fronte a sé con occhi vuoti
e spenti, perché il suo cuore si è frantumato di nuovo.
Questo è il risultato della sua
mancanza. Questo è quello che resta di loro ora che Sora non c’è più.
Perché Sora ha lasciato un vuoto enorme
e incolmabile, una ferita che non cicatrizzerà mai e che si infetterà e farà
sempre più male.
Roxas osserva ancora una volta il
cielo, seguendo il lento percorso delle nubi nere che lo stanno oscurando.
Perché adesso il Cielo terso d’estate è morto toccherà alla furia della
Grandine proteggere chi resta indietro.
D.D.R.:
Deliri Della Ritardataria
…perché questo prompt
doveva uscire il 17, ma a) ero lontana da casa senza pc e b) quando sono
tornata me ne sono completamente scordata.
Sono una persona orribile.
Anyway, in
questa shot ci sono così tanti headcanon
che non saprei nemmeno da dove iniziare ma su cui mi piacerebbe scrivere ancora…
Chissà, magari quando tornerò dai miei mesi all’estero ci farò un pensierino.
Per il resto, come al solito: se vorrete
lasciarmi un commentino per farmi sapere cosa ne pensate mi renderete
immensamente felice!
Alla prossima!
Maki