Anime & Manga > Le bizzarre avventure di Jojo
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Autore: Iria    24/03/2019    2 recensioni
[Le Bizzarre Avventure di JoJo – Part 5: Vento Aureo]
[Squalo x Tiziano]
"Squalo lo contempla.
Osserva la mano affusolata di Tiziano stringere un pastello rosso, i tendini e le vene appena gonfie in rilievo sulla bella pelle scura.
La punta della matita gratta contro il foglio ruvido, scivola lungo tutta la superficie e lo sguardo di Tiziano è intenso. Solleva per un istante gli occhi verso il compagno, torna al foglio e, frenetico, muove il colore con ritrovato vigore, calcando sui dettagli tralasciati al primo abbozzo".
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Squalo, Tiziano
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Rosso Tiziano
 
*Andrea raccoglieva violette ai bordi del pozzo
Andrea gettava riccioli neri nel cerchio del pozzo
Il secchio gli disse: 
Signore il pozzo è profondo,
più profondo del fondo degli occhi della Notte del Pianto

Lui disse: Mi basta, mi basta che sia più profondo di me.*
Andrea – Fabrizio De' André

Squalo lo contempla.
Osserva la mano affusolata di Tiziano stringere un pastello rosso, i tendini e le vene appena gonfie in rilievo sulla bella pelle scura.
La punta della matita gratta contro il foglio ruvido, scivola lungo tutta la superficie e lo sguardo di Tiziano è intenso. Solleva per un istante gli occhi verso il compagno, torna al foglio e, frenetico, muove il colore con ritrovato vigore, calcando sui dettagli tralasciati al primo abbozzo.
“Ehi, hai finito? Posso muovermi?” Disteso a letto, Squalo glielo chiede con una risata fra le labbra e la voce che vibra di divertimento dolce e genuino. In tutta risposta, però, Tiziano schiocca la lingua contro il palato in segno di diniego. Scuote anche il capo, e il sole resta intrappolato nei suoi capelli chiari e lucidi. È un attimo, poi la sfera luminosa ricade sul viso sottile e Squalo si lascia incantare da quel gioco di chiaroscuro.
Tiziano è nudo. Seduto sul marmo della finestra, ha la schiena appoggiata contro la cornice in legno dell’imposta. Le ombre disegnano i suoi muscoli, donando loro una profondità e una tensione che altrimenti resterebbe inosservata e trascurata. La luce, invece, brilla sulla pelle, baciando il collo teso di Tiziano con una voracità tale da rendere Squalo quasi furioso, tremendamente geloso.
Che assurdità.
Il collo di Tiziano è una sua proprietà.
È un diritto che si è guadagnato a suon di morsi su quella cute dorata – un privilegio dal Boss che è costato fatica, dolore e sangue a entrambi.
Squalo sa che amare non è mai semplice. Voler stringere a sé un altro uomo, invece, nella criminalità forse è appena più complesso.
Per la sua vittima è prima un assassino – poi un culatòn. Anche se, be’, il più delle volte Clash ha già ingoiato la lingua del dannato stronzo, quindi difficilmente insulti del genere vengono articolati con dignità.
Nella maggior parte delle occasioni sono solo mugugni e gorgoglii soffocati dal sangue.
“Tiz ~…” Lo chiama annoiato, quasi protestando, e quando Tiziano non lo degna di una risposta, Squalo si muove.
Le lenzuola bianche scivolano via, i capelli rossi gli ricadono disordinati attorno al viso, e raggiunge il compagno in due passi. Gli avvolge un braccio attorno alla vita calda quanto il sole, e poggia il mento sulla spalla fresca nell’ombra del loro appartamento, osservando il ritratto sul foglio – linee rosse e pulite, sfumature appena accennate e poi tratti più decisi nel definire il profilo rilassato del suo corpo nudo e del viso dormiente.
Squalo deglutisce, per nulla pronto a quell’immagine – nell’espressione impressa su carta quasi legge l’estasi dell’orgasmo, la soddisfazione verso tutto l’amore di cui si sono saziati nella notte precedente.
“Mmh… non sono per niente male, eheh ~.” Tenta di mascherare l’imbarazzo con fare sbruffone, eppure non può che sentirsi felice e completo.
In quel momento, realizza quanto di sé abbia affidato a Tiziano e di come entrambi riescano a proteggersi e ad aver cura di quell’intimità vulnerabile.
Assassini, certo.
Ma nudi e fragili nell’istante di un abbraccio.
“Già, forse ho esagerato con la fantasia.” Tiziano piega la testa, appoggiandosi a lui, e Squalo lo sente sorridere.
Allora sbuffa e, borbottando un mezzo “Fanculo” ­– ora il sorriso di Tiziano è diventato una risata –, gli stringe la mano libera dalla matita.
Squalo sa che Tiziano adora il rosso, ma è un colore appariscente, che non è libero di indossare: in quanto killer, hanno il dovere di passare inosservati e non visti.
Bianco per Tiziano, così da sparire tra la folla; e blu su di sé, l
 ideale per confondersi nell’ombra.
“Sai…” Squalo posa le labbra contro il dorso della mano di Tiziano; la bacia, e il giovane si gira verso di lui.
Immerso nei suoi occhi, mette da parte foglio e matita e gli prende il viso tra le mani.
“Mmh?” Tiziano lo invita a continuare, le dita lunghe a districare i suoi capelli in disordine e Squalo socchiude gli occhi.
“Quando potremo lasciare Venezia, ti porterò dove non ci conoscono. Firenze, magari.” Piega il collo, rilassato alle attenzioni dell’amato, quindi sorride.
“Ti comprerò un abito rosso, Rosso Tiziano, e poi… andremo a ballare. Di notte, alla luce della luna e delle stelle, protetti da Palazzo Vecchio e dalla Loggia, danzeremo in Piazza della Signoria, e sarà solo nostra. Che te ne pare?”
Squalo apre gli occhi chiari, guardando Tiziano carico di speranza. Lo ha avvicinato di più a sé, ha fatto aderire i loro corpi, ed ora sente il suo cuore addosso e i respiri unirsi in un unico, caldo soffio.
Bellissimo.” Tiziano sta bisbigliando sulle sue labbra. Le ha sfiorate per un istante, mordendolo, poi ha leccato quel punto leso mentre tutto il suo corpo si è teso in un’avida supplica.
“Non vedo l’ora.”
Allora, Squalo considera che se per quel sapore la condanna dovesse essere l’Inferno, ben vengano i diavoli a trascinarlo nell’Abisso.
Nel calore di Tiziano, nel suo amore e nel suo abbraccio ha trovato il Paradiso.
 
*°*
 
Il rosso che tinge i suoi abiti non è quello che gli ha promesso ­– Rosso Tiziano.
Non c’è il silenzio della notte, né la bellezza della luna, delle stelle o di Firenze dormiente.
Solo l’oblio del dolore, l’odore del sangue e quello dolciastro di carne bruciata ­­– pelle bella e perfetta baciata dai raggi, più luminosa del sole e dal gusto agrodolce come l’immagine di un Paradiso perduto.
Non ha più nulla.
Neanche il tempo di stringere più forte a sé quel corpo ancora caldo – e di pregarlo di portarlo via con lui.
Rosso sangue.
Rosso sangue sulle mani, tra le dita, sotto le unghie e contro il palato.
In ginocchio in quel lago carminio, si aggrappa alle membra immobili dell’amato e gli chiede perdono.
Vittoria o sconfitta, ovunque fosse finito, lo avrebbe raggiunto.
 
Solo un ultimo ballo.
Per dirti addio e baciarti ancora.
Luce guida, il mio Tiziano.
 
 
*Fine
 
 
Non so cosa ho scritto e come l’ho scritto.
So solo che dovrei già essere a letto, ma ehi… domani sarò comunque un Leone (lol) a lavoro!
Grazie a chiunque passerà di qui! <3
 
Iria
   
 
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