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Autore: Cloe87    27/03/2019    2 recensioni
«Tu cosa ne pensi?» domandò sottovoce Eaco, osservando di sottecchi la neo Regina degli Inferi che sfoggiava una maglietta rosa confetto, con sopra stampato il segno della pace, mentre dava le ultime disposizioni a Radamante, a cui era stato affidato l’incarico di ripulire l’Europa e l’Africa dall’ondata di zombie.
«Che ha un bel culo»
«Sto parlando seriamente, Minosse!»
«Anche io!»
«Ehi, voi due, invece di stare lì a guardarmi il fondoschiena, che ne direste di darvi una mossa? I morti non ci tornano da soli nell’Ade!» la voce della diretta interessata li fece sobbalzare.
«Sì, signora. Subito signora!» si ritrovarono quindi a dire i due Giganti, presi in castagna, per poi affrettarsi a darsi da fare.
«Dannazione! Che sia telepate?» sfuggì di conseguenza ad Eaco, preoccupato per la figura barbina in cui era appena incappato, mentre sbraitava ordini a destra e a manca ai suoi sottoposti.
«E cosa vuoi che ne sappia io! Fino a ieri nemmeno sapevo che Ade avesse una figlia!» gli rispose di conseguenza Minosse, con un’alzata di spalle.
Genere: Comico, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gemini Kanon, Nuovo Personaggio, Un po' tutti, Wyvern Rhadamanthys
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Brutti presentimenti…

… e conferme ancora peggiori!

 

Era stata una nottata decisamente pesante per Luko della Driade e per la sua equipe medica.

Infatti, oltre alla dea, arrivata in condizioni critiche, anche lo stato di salute degli Spettri della Viverna, di Bennu, di Vampir e di Upyr, non era dei migliori. L’unica ad essere in buone condizioni, nonostante fosse visibilmente sfinita, era Cetus.

Per quanto invece riguardava gli altri, tra traumi interni e fratture, c’era l’imbarazzo della scelta.

Fortunatamente Lady Chrysanthe aveva investito parecchio nel reparto ospedaliero degli inferi, dotandolo delle migliori attrezzature sulla piazza; cosa che Luko ringraziò immensamente quella notte, così come i corsi che aveva frequentato all’Università, che gli avevano permesso di aggiornarsi di diversi secoli.

«Dott. Luko, gradisce del caffè?» una delle infermiere, notando il viso decisamente affaticato del suo superiore, gli sporse una tazza di caffè bollente, che lo Spettro della Driade accettò ben volentieri.

«Oh, sì! Grazie!» fu infatti la reazione di Luko, per poi tornare ad esaminare le cartelle cliniche dei suoi pazienti. Fortunatamente le condizioni di tutti erano stabili, cosa che gli fece tirare un sospiro di sollievo, soprattutto per la dea. Infatti l’icor che avevano in custodia era risultato sufficiente a salvarle la vita, anche se avrebbe necessitato di un discreto periodo di riposo per poter tornare in forma al cento per cento. Infatti l’incantesimo subito per mano di quella che Luko aveva appreso essere Ecate, l’aveva debilitata parecchio, rendendola molto debole. Se poi si aggiungeva la copiosa emorragia, era in dubbio che per un po’ la sua dea avrebbe dovuto starsene buona a letto.

«Dott. Luko, scusi il disturbo, ma abbiamo un problema!» una seconda infermiera irruppe decisamente trafelata e spaventata nel suo studio, facendo prendere un colpo allo Spettro della Driade, il cui pensiero era immediatamente volato a Lady Chrysanthe.

«E successo qualcosa alla Regina degli Inferi!?» scattò infatti in piedi lo Spettro, temendo una ricaduta.

«No, fortunatamente la dea sta riposando senza complicazioni, ma vede… la Viverna… non riusciamo a gestirla!» disse quindi la giovane donna, sul cui volto traspariva una certa apprensione.

Luko emise quindi un sospiro rassegnato, per poi uscire dal suo studio e recarsi nella camera assegnata al Gigante Infernale, non potendo fare a meno di pensare che avere tra i ricoverati Radamante era sempre una gran seccatura.

 Fu così che Luko si ritrovò davanti alla Viverna, che si era tolto la flebo, intento a minacciare di morte le infermiere che lo stavano assistendo, se no lo avessero condotto al cospetto di Lady Chrysanthe.

La Driade si passò quindi esasperato una mano sulla faccia, per poi partire a fare una bella ramanzina al Gigante Infernale. D’altronde era anche ora che la Viverna comprendesse che in alcune circostanze bisognava imparare a fidarsi degli altri e a seguire senza fiatare le prescrizioni mediche.

«Sommo Radamante, cos’è tutto questo trambusto? Vorrei rammentarvi che vi trovate all’interno di una struttura ospedaliera. Quindi vi chiederei un atteggiamento più consono. Infatti oltre a voi vi sono anche altri pazienti ricoverati, che hanno bisogno di assoluta tranquillità e riposo» lo riprese infatti Luko con fare severo e ammonitorio, ritrovandosi puntati addosso due occhi affilati come lame.

«La Regina degli Inferi dov’è? Desidero essere portato al suo cospetto!» fu però la replica del Gigante Infernale, che si avvicinò a Luko, il quale sostenne il suo sguardo senza fare una piega.

«La dea attualmente sta riposando in una della camere della struttura. È fuori pericolo, quindi potete tranquillizzarvi, ma non posso portarvi al suo cospetto. Ha infatti bisogno di quiete e silenzio per riprendersi; e così vale per voi. Quindi vi chiederei la cortesia di ritornare a letto e seguire la terapia» disse quindi perentorio Luko, per poi riaccompagnare con fare gentile, ma tassativo, la Viverna al suo letto.

Radamante, nonostante fosse decisamente riluttante a starsene buono in panciolle, non riuscì però ad opporre molta resistenza alla presa di Luko che, nonostante i modi affabili e cortesi, sapeva anche essere una persona di polso. Senza contare che le sue condizioni fisiche non erano certo una favola. Infatti lo scontro con Deimos e poi il salvataggio di Lady Chrysanthe, avevano minato seriamente il suo fisico e le sue energie, e purtroppo Luko aveva ragione nel sostenere che anche lui aveva bisogno di riposo. Difatti la Viverna fu colta da un capogiro e se non fosse stato per l’intervento dello Spettro della Driade, sarebbe finito lungo disteso sul pavimento della camera.

«Nobile Radamante, la Regina degli Inferi non ha mai fatto mistero nell’aver speso tante risorse ed energie per poter realizzare questo piccolo ospedale nell’Ade, con lo scopo di poter dare la migliore assistenza possibile ai suoi sottoposti; investendo anche nella formazione del personale, me compreso. Quindi vi chiederei di avere un po’ più di fiducia nelle nostre capacità. Posso infatti capire l’angoscia che vi attanaglia per la salute della dea, ma si dà il caso che anche la vostra abbia bisogno di cure, quindi lasciate che queste infermiere facciano il loro lavoro, in modo che possiate tornare in servizio al più presto.» gli disse quindi Luko, aiutandolo a stendersi sul lettino, per poi risistemargli la flebo.

«Pare che non abbia molte alternative» fu quindi la risposta di Radamante, che aveva finalmente compreso che forse le sue condizioni di salute non erano idonee per fare lo splendido.

«Esattamente» gli sorrise Luko per poi aggiungere: «D’altronde la dea ci ha sempre avvisato che se fossimo morti da idioti non ci avrebbe resuscitato. Quindi Sommo Radamante, confido nel vostro buon senso di responsabilità nei confronti dell’Ade e della dea. In più, da quello che ho potuto apprendere dagli eventi appena accaduti, è che presto dovremmo prepararci ad una nuova guerra. Infatti è indubbio che l’obbiettivo di Ares ed Ecate fosse proprio la nostra Regina. Quindi abbiamo bisogno che voi torniate in piena forma il prima possibile» considerò la Driade, strappando un segno d’assenso alla Viverna, per poi uscire dalla sua camera, lasciandolo alle cure delle infermiere, per poi avviarsi a fare un controllo anche degli altri pazienti della piccola clinica.

Fortunatamente gli altri ricoverati erano decisamente più collaborativi della Viverna e si erano prestati a seguire le prescrizioni mediche senza creare problemi, lasciando fare il proprio lavoro all’equipe medica. Luko quindi poté constatare che stavano tutti riposando nelle loro camere per riprendersi dallo scontro a cui avevano preso parte, mentre i suoi unguenti stavano facendo effetto, risanando le loro ferite.

Arrivò quindi infine nella camera riservata alla Regina degli Inferi e vi entrò, salutando con un inchino Pandora, l’unica che lo Spettro della Driade aveva ammesso al capezzale della dea.

«Sua Eccellenza, sono venuto a visionare le condizioni di salute della Somma Chrysanthe» disse quindi la Driade, venendo avvolto dall’inebriante profumo al mughetto dell’unguento usato per sanare le ferite della Regina degli Inferi, che si era diffuso per tutto l’ambiente, mentre Pandora si scostava dal fianco del letto di Chrys per lasciarlo passare.

«Come sta? Si riprenderà presto?» domandò quindi l’ancella nera, senza riuscire a velare la sua apprensione.   

«I parametri sono stabili. E il polso è regolare. In più il balsamo ottenuto dai Mughetti Infernali* sta rimarginando le sue ferite, mentre il suo profumo concilia un sonno ristoratore. Direi quindi che si può dire al resto degli Spettri che la dea è salva. Non vi nascondo però che prima che si riprenda del tutto ci vorrà del tempo. Vi chiederei quindi di fare preparare le stanze della dea in vista di una lunga convalescenza. Nei suoi appartamenti privati sono sicuro che starà sicuramente più comoda rispetto a qui»

Pandora fece cenno di aver compreso con il capo: «Provvedo immediatamente ad informare le ancelle, così come a dare la lieta notizia che la dea è fuori pericolo al resto dell’armata, dato che sono tutti molto in pensiero» disse infatti la sacerdotessa, per poi lasciare la stanza.

La Driade posò quindi il suo sguardo su Chrys, profondamente addormentata sul lettino, e non poté fare a meno di non ripensare al loro primo colloquio.

Aveva infatti chiesto udienza per riferirle che aveva preso in considerazione la proposta di tornare ad essere un comune essere umano, per poter così coltivare la sua vocazione medica, finendo però per ritrovarsi immischiato fino al collo nel progetto dell’ospedale, per il personale degli Inferi, che la dea aveva in testa.

D’altronde tutto si sarebbe aspettato Luko da una divinità infernale, tranne che fosse così entusiasta nello scoprire di avere un medico tra le sue fila, tanto da insistere nel provare a fargli cambiare l’idea di lasciare il nero, proponendogli di affinare le sue conoscenze mediche restando uno Spettro, in modo così da poter dare assistenza agli abitanti dell’Ade.

Sotto insistenza della nuova Regina, aveva quindi deciso di provare a darle una mano in questo progetto, nonostante le remore.  Lui infatti, rispetto a molti altri suoi colleghi, era stato ingaggiato tra le fila di Ade con un ricatto, in quanto la vita del suo discepolo sarebbe stata salvata in cambio della sua collaborazione nel trasformare i suoi pazienti in soldati di basso rango e ancelle al servizio degli Inferi. Di conseguenza il legame con l’Ade, così come l’idea che si era fatto del suo Sovrano, non era dei migliori, e difatti durante la Guerra Sacra da poco conclusasi aveva fatto il minimo sindacale, lasciandosi eliminare dal Saint della Vergine senza opporre molta resistenza**. Ma collaborando con Lady Chrysanthe aveva compreso che la nuova dea a capo degli Inferi era decisamente un’altra persona rispetto al suo predecessore, e il suo interessamento al benessere dei suoi sottoposti era sincero, cosa che finì per farlo desistere dall’abbandonare il suo ruolo di Spettro, ritrovandosi così a capo dell’equipe medica da lui stesso istituita, cosa per la quale non poteva fare a meno di ringraziare la sua Regina, dato che non si sarebbe mai aspettato di trovarsi a lavorare con delle persone così motivate. Le ancelle e i soldati semplici che erano stati coinvolti nell’iniziativa erano infatti molto grati alla dea per la fiducia loro concessa e avevano messo anima e corpo negli studi, diventando degli insostituibili collaboratori per Luko.

Lo Spettro della Driade non poté quindi fare a meno di considerare quante cose fossero cambiate dall’arrivo di Chrysanthe agli Inferi e di come la Nuova Regina fosse stata in grado di stringere legami che andassero oltre i formalismi; e quella notte l’impegno e il desiderio comune di salvarle la vita era stata la conferma di questo; così come lui che, da quando aveva indossato la Surplice, era la prima volta che si sentiva veramente uno Spettro disposto a dare il massimo per la propria divinità e i propri compagni.

Un sorriso sollevato si dipinse quindi sul volto di Luko osservando la sua Regina riposare tranquillamente avvolta dal profumo curativo dei suoi fiori, per poi lasciare la sua camera con il pensiero che alla fine non era stata una cattiva decisione quella di rimanere uno Spettro, perché il bene lo si poteva fare ovunque; anche negli Inferi.

Nei giorni successivi la Driade fu inoltre piacevolmente sorpresa nel venire a conoscenza che anche lo Spettro di Cetus aveva una buona base di conoscenze mediche, dato che si stava laureando in infermieristica per poi specializzarsi in assistenza in sala operatoria. Un po’ meno felice fu però la notizia che Christine non era intenzionata a tenere il nero, ma Luko sperava ancora che Chrysanthe, una volta ripresasi, sarebbe riuscita a farle cambiare idea, come era successo con lui. Nel frattempo avrebbe fatto del suo meglio per metterla a suo agio, dato che, dopo una bella nottata di riposo, Cetus non era rimasta con le mani in mano, e si era subito adoperata mettendo al servizio del piccolo ospedale le sue competenze.

«Allora, come ti stai trovando con noi?» domandò Luko a Christine intenta a dargli una mano nel riordinare dei medicinali appena arrivati.

«Molto bene grazie. Sono stata veramente colpita positivamente nel trovare un team medico cosi preparato ed efficiente nell’Ade» asserì Cetus.

«Beh, non nego che il tuo aiuto è stato molto gradito. Quindi se volessi restare, qui sei la benvenuta» le sorrise affabile lo Spettro della Driade.

«Siete molto gentile, Dott. Luko. Ma è ora che anche gli ultimi elementi della vecchia guardia lascino il posto a nuove reclute più motivate» rispose però la ragazza, che di battaglie ne aveva già viste abbastanza. C’era però una cosa che la turbava; ovvero le parole di Adrestia, le quali erano riuscite ad insinuare una certa inquietudine dentro di lei. Infatti era innegabile che in tutta la storia di Ursula ci fosse qualcosa che non andava. Era come se qualcuno avesse effettivamente manomesso la mente di sua sorella. Bennu infatti, nonostante fosse sempre stata una testa calda, impulsiva, arrogante e attaccabrighe, non era comunque mai stata una spostata, tanto da cercare di ottenere Surplici altrui, anche se avrebbe sicuramente spaccato il deretano del disgraziato che le aveva usurpato la sua. Quindi qualcosa doveva effettivamente essere successo prima della Guerra Sacra del XVIII sec.. Inoltre, oltre a capire “il cosa” era successo, c’erano anche altre due domande a cui rispondere; ovvero il chi l’avesse fatto e il perché.

Per quanto riguardava il “Chi”, le uniche persone che le venivano in mente, in quanto in grado di fare una cosa del genere , erano se stessa, che però non aveva alcuna colpa; il Saint di Gemini che però, prima della schermaglia avuta con Earhart a causa della sua diserzione nel Settecento (e lì Ursula era già schizzata), non aveva mai avuto a che fare con loro; ed infine Mefistofele, che però era stato assassinato da Kairos, interessato ad intrufolarsi negli Inferi per manovrare da dentro la guerra ed impossessarsi dell’anima di Pegaso. O almeno questa era la versione ufficiale dei fatti. Un brutto presentimento infatti aveva iniziato a sorgere in lei… D'altronde da quello che era venuta a sapere tramite le voci che le arrivavano alle orecchie dai fiumi infernali, pareva infatti che il precedente Pegaso, un certo Tenma, era stato concepito proprio per mano del dio dell’attimo, il quale aveva sedotto e poi abbandonato la messaggera di Atena. Quindi, essendo il padre, non sarebbe stato più furbo vestire i panni del genitore modello in modo da traviare il pargolo in tutta calma e tranquillità, magari facendo fuori la madre simulando un incidente?

Almeno che il vero obbiettivo di Kairos fosse un altro e che Pegaso fosse solo una copertura. Altrimenti perché infiltrarsi agli Inferi e prendersi tanti mal di pancia? E in tal caso per cosa?

Un’ipotesi assurda e spaventosa al contempo l’inchiodò sul posto. E se si fosse infiltrato agli Inferi non per Pegaso, ma per dei dannati? D’altronde anche Kairos era in grado di fare andare fuori di melone le persone, come dimostrato con Gemini. E si dava il caso che lo spettro di Bennu fosse proprio il guardino di questi guerrieri maledetti! Quindi levata di mezzo lei, la strada era spianata!

«Christine, va tutto bene?» la voce preoccupata di Luko che l’aveva vista sbiancare di botto, la ridestò dai suoi pensieri.

«Scusatemi, ma devo immediatamente chiedere udienza a Lady Pandora» e detto questo Cetus lasciò precipitosamente la piccola struttura ospedaliera collocata all’interno della Giudecca, per recarsi alla sala del trono, incappando così in Eaco di Garuda che stava facendo il suo turno di ronda insieme al suo vice Violante di Behemoth.

«Ehi, tu, dove credi di andare così di corsa e senza nemmeno identificarti?» fu infatti la replica del Gigante Infernale, che bloccò il passaggio di Christine, mentre Violante scivolava con noncuranza alle spalle di Cetus, chiudendole così ogni eventuale via di fuga.

«Chiedo venia per la mia mancanza d’etichetta. Sono Christine di Cetus, Stella della Decadenza Celeste. E ho urgentemente bisogno di conferire con Lady Pandora per una questione di massima importanza» spiegò quindi la ragazza, sperando che il Garuda fosse un tipo ragionevole.

Eaco nel sentire la presentazione della giovane Spettro rimase decisamente basito, dato che l’aspetto delicato e minuto della fanciulla, che indossava abiti civili, strideva decisamente con quello che aveva sentito dire sul suo conto dagli Spettri di Upyr e Vampir, che l’avevano vista all’opera.  Stessa espressione perplessa fu anche quella di Violante, la cui fisicità era decisamente diversa da quella della ragazza che aveva di fronte. Eppure pareva che quella giovane Specter fosse talmente potente da far prendere la decisione alla dea di rischiare l’osso del collo pur di riportarla all’ovile.

L’espressione stupita dei due, che la guardavano dall’alto in basso (Cetus per la cronaca è piuttosto bassa), non sfuggì a Christine che emise un respiro rassegnato:

«Sono conscia che il mio aspetto può trarre in inganno, ma vi assicuro che sono lo Spettro di Cetus» e per sottolineare la cosa fece trapelare il suo cosmo infernale, cosa che tolse ogni dubbio al Garuda e a Behemoth.

«E che cosa dovete riferire a sua Eccellenza Pandora di così urgente?» domandò di conseguenza sospettoso Eaco che, nonostante fosse consapevole che quella ragazza era stata portata agli Inferi per volere della Somma Chrysanthe, che a tal proposito aveva rischiato grosso, facendo passare letteralmente una nottata d’Inferno agli Spettri in ansia per la sua sorte; non riusciva comunque ad abbassare la guardia. D'altronde Cetus, oltre ad avere la fama di essere molto potente, era anche nota per essere una disertrice.

«Sono spiacente, ma è un argomento riservato, del quale sono autorizzata a parlare solo con la Sacerdotessa. Però se non vi fidate potete accompagnarmi voi al cospetto di Lady Pandora. Poi sarà lei a decidere se farvi presenziare alla conversazione o meno» rispose quindi Christine, che aveva intuito la diffidenza del Gigante Infernale nei suoi confronti.

«Direi che può essere un’idea» asserì quindi guardingo Eaco, per poi rivolgersi a Violante: «Behemoth, ti lascio il compito di ronda, mentre scorto Cetus al cospetto di sua Eccellenza Pandora»

«Agli ordini signore!» fu la conseguente risposta di Violante che si mise sull’attenti, per poi riprendere il suo servizio, ma non prima di avere lanciato un’occhiataccia a Christine, dato che quella ragazza tutta a modino, non le suscitava una gran simpatia.

Fu così che il tragitto per i corridoi della Giudecca si svolse in assoluto silenzio. Eaco infatti non era mai stato particolarmente incline al dialogo con persone delle quali non aveva piena fiducia, mentre Christine aveva la testa piena di mille pensieri e tutti nefasti. Sperò quindi che Pandora fosse in grado di dissipare i suoi timori. In caso contrario per la nuova Sovrana dell’Ade sarebbe stato un bel problema, così come per gli attuali Spettri.

Arrivati a destinazione i due Specter si inginocchiarono al cospetto della Sacerdotessa degli Inferi che, come desiderato da Chrys, aveva il compito di occuparsi delle incombenze dell’Aldilà nel caso la dea fosse assente o inabilitata.

«Sua Eccellenza Pandora, ho urgentemente bisogno di conferire con lei per una questione delicata» disse quindi Cetus, appena l’ancella nera gli diede segno di parlare.

«A quale proposito?» le domandò quindi perplessa Pandora, e Cetus fece un lieve accenno con il capo al Garuda.

«Non so se in sua presenza mi è possibile fare accenni, dato che ci era stato tassativamente vietato di parlarne con terzi» rispose la ragazza e Pandora si rabbuiò immediatamente, capendo dove la giovane volesse andare a parare.

«Ormai Ade non è più il sovrano di questo luogo. Quindi la presenza del Garuda non è di alcun fastidio. Anzi. Con la salita al trono di Chrysanthe, una parte dei segreti del precedente sovrano è già venuta a galla. Quindi non vi è alcun problema. D'altronde non è un segreto che prima degli attuali Spettri, ci fossero altri guardiani nell’Ade» acconsentì quindi Pandora, che di tenere al sicuro le magagne di Ade non ne sentiva più il bisogno.

Eaco a quelle parole drizzò quindi le orecchie. Anche lui infatti era a conoscenza di questa storia, ma era sempre stato un argomento top secret. Quindi ora che il suo interesse era stato catturato, non si sarebbe schiodato da lì per nessuna ragione al mondo.

«Come ritenete opportuno milady» inchinò quindi il capo Cetus, per poi porre una domanda che fece sudare freddo la giovane sacerdotessa: «Durante le ultime due Guerre Sacre vi siete assicurata che le salme dei Gran Demoni fossero al loro posto?»

«Non comprendo il motivo di una domanda del genere. Nessuno a parte me, te, lo Spettro di Bennu e quello di Mefistofele che è deceduto, è a conoscenza dell’ubicazione dei loro sepolcri. E nonostante la tua diserzione, in quanto non più intenzionata a partecipare a guerre che ritenevi inutili, non ho mai avuto motivo di preoccuparmi» rispose Pandora.

«Nemmeno dopo essere venuta a conoscenza che Aaron era un usurpatore e che Kairos si era infiltrato nell’Armata Infernale?» chiese quindi Cetus perplessa.

«Dato che era stato appurato che l’obbiettivo per cui il dio dell’attimo aveva orchestrato i suoi piani era per impossessarsi di Pegaso, no, non mi sono preoccupata. Poi Aaron era più intenzionato a perseguire i suoi vaneggiamenti di salvezza del genere umano che a tutto il resto» spiegò Pandora, anche se alla luce delle domande di Cetus iniziava a rendersi conto di essere stata imprudente.

«Ma non vi sembra strano che ad essere stato eliminato da Kairos sia stato proprio Mefisto? Ok che anche lui, come me, non era molto incline a voler seguitare a combattere per il nulla e quindi avrà preso la palla al balzo per poter vivere come un comune mortale, lasciandosi uccidere dal dio dell’attimo, ma come mai è stato preso di mira proprio lui tra 108 Spettri? Così come è strano che l’unico Spettro ad essere stato sostituito senza alcuna ragione è stato proprio Bennu!» la incalzò quindi Christine, che vedeva pian piano svanire le sue già flebili speranze, così come aveva iniziato a sentirsi in colpa per la faccenda, dato che negli ultimi secoli si era sempre lavata le mani di tutto a causa della sua scarsa stima nei confronti di Ade.

«Stai quindi insinuando che in realtà Kairos non si è infiltrato più di duecento anni fa nell’Ade per manovrare la Guerra Santa contro Atena, ma per recuperare i corpi dei Gran Demoni? E a che pro’ farlo? Intanto non avrebbe comunque potuto riportarli in vita.» considerò però Pandora.

«Vero. Ma si dà il caso che alla luce del fatto che Ecate ha colpito espressamente Chrysanthe con l’obbiettivo di raccogliere più icor possibile, sarebbe meglio controllare. Infatti ho avuto l’impressione che Ares ed Ecate fossero un po’ troppo in confidenza, durate l’attacco alla Regina degli Inferi. E non è un segreto che Ecate, Demetra e Persefone siano sempre state in buoni rapporti fin dall’antichità e si dà il caso che sia stata proprio Chrysathe a sigillare Persefone con un rituale di sangue. Quindi mi sentirei più tranquilla nel sapere che quei quattro sono ancora al proprio posto e non dispersi chissà dove e per chissà quale motivo» disse però Cetus, cosa alla quale Pandora non poté dare torto.

«Su questo hai ragione, ma non comprendo il nesso con Kairos, senza contare che sono passati due secoli da all’ora» ribatté però la Sacerdotessa.

«Onestamente anche a me sfugge il motivo di un’eventuale azione del genere da parte del dio dell’attimo, ma purtroppo non riesco a togliermi dalla testa la sensazione che ci sia qualcosa di strano nelle sue macchinazioni, avvenute durante la penultima Guerra Sacra. Quindi vi chiederei la cortesia di fare un sopralluogo alle tombe in modo da fugare ogni dubbio» domandò Cetus.

«Capisco. Almeno così saremo più tranquilli» E detto questo Pandora scese i gradini che la separavano dai due Spettri e fece loro cenno di seguirla. Eaco decise quindi di affiancare la Sacerdotessa per farle qualche domanda a riguardo dei predecessori degli Spectrer, dato che pareva incline a discorrere sull’argomento.

«Sua Eccellenza Pandora, avrei alcuni dubbi da esporvi»

«Dimmi pure Garuda» acconsentì quindi l’ancella nera.

«Da come ho potuto notare dalla conversazione vostra e di Cetus, mi è parso di capire che questi Gran Demoni siano guerrieri temibili. Quindi per quale motivo Ade li ha sostituiti con gli Spettri attuali?»

«Semplice, perché lo tradirono. Appoggiarono infatti Persefone durante il suo colpo di stato agli Inferi. Furono quindi passati a fil di spada da Ade che il condannò ad un coma perenne in modo che non potessero reincarnarsi» spiegò Pandora, facendo rimanere di sasso Eaco, che non avrebbe mai pensato ad una cosa del genere.

«Persefone, la moglie di Ade, tentò un colpo di stato?» fu infatti la sua reazione incredula, anche se ora iniziava a capire il motivo per il quale della dea delle Stagioni, non si era mai sentito molto parlare agli Inferi, nonostante fosse la consorte del suo ex Signore.

«La cosa non dovrebbe stupirti più di tanto Garuda. D'altronde l’ex Regina degli Inferi fu rapita da Ade e costretta a nozze forzate. Quindi è più che naturale che prima o poi avrebbe cercato vendetta, nonostante i suoi attacchi di gelosia nei confronti del marito. Sono desolata ma Ade non è mai stato capace di farsi amare» intervenne quindi Cetus, mentre percorrevano in tetri corridoi della Giudecca, per poi giungere all’archivio.

«I corpi dei Gran Demoni sono conservati nell’archivio?» domandò quindi incuriosito Eaco.

«Sotto» disse però Pandora, per poi far scattare un meccanismo nascosto in uno scaffale, che face aprire una porta nascosta, dietro alla quale vi era un’angusta scala a chiocciola; al termine della quale si parò di fronte loro un muro con tre fessure. Pandora infilò quindi le punte del suo tridente in esse, facendo così scattare la serratura.

«Bene, ora scopriremo se le ipotesi di Cetus sono corrette» disse la Sacerdotessa, mentre Christine spalancava la cigolante porta nascosta.

Fu così che i tre si ritrovarono in una lugubre e spoglia stanza ovale, nella quale erano collocati quattro sarcofaghi, alla vista dei quali Pandora divenne cerea insieme a Cetus.

Il Garuda si avvicinò quindi guardingo alle bare, constatando così definitivamente che erano completamente vuote.

«E adesso?» domandò quindi Eaco, che non sapeva minimamente che dire di fronte alle due donne quasi in stato shock.

«E adesso siamo nella merda fino al collo, se non di più; siccome è presumibile che il sangue di Chrysanthe sia stato preso per un rituale per risvegliare Persefone e che probabilmente i corpi dei Gran Demoni siano in mano di Kairos per ragioni a noi oscure!» proferì quindi Christine, che vedeva svanire definitivamente tutte le sue speranze.

 

XXXXXXXXXX

NOTE

*I Mughetti Infernali, nello speciale di Lost Canvans dedicato ad Albafica, vengono utilizzati da Luko per curare i suoi pazienti che poi si tramutano in Spettri di basso rango e ancelle. Ho quindi ipotizzato che per gli Spettri e la dea degli Inferi, potessero avere effetti curativi.

**Luko è uno spettro che compare nel volume 1 degli speciali di Lost Canvas, ma non viene mostrato nella serie classica. Quindi il fatto che venga fatto fuori durante la discesa di Saori e Shaka nell’Ade è una mia invenzione.

  
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