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Autore: _Gw__e__Nt_    29/03/2019    0 recensioni
La nostra vita era come tutte le altre, ma poi un giorno lo incontrammo, e tutto cambiò.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 11, Nuovo personaggio, River Song, TARDIS, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Furto di identità

Era il 28 febbraio e quel giorno esatto era il compleanno dei gemelli, quando si svegliarono erano le sette di quella mattina fredda, la pioggia ticchettava sulle finestre delle due camere dei ragazzi, i cani dormivano sui piedi dei padroni, i ragazzi si alzarono in contemporanea anche se erano in due camere differenti una difronte all’altra; la camera del ragazzo era tutta sui colori del blu e del nero e bianco, con il letto sotto la finestra, l’armadio era aperto con dentro pochi vestiti tutti messi in disordine e c’era una chitarra elettrica colorata di nero con disegni di teschi blu immersi in un fumo grigio, per il resto della stanza c’erano libi sparsi per tutto il pavimento, sulla scrivania c’era un lettore di dischi e di cd e un supporto per l’ocarina anche questa nera con delle decorazioni in oro e il computer che era spento, le pareti erano cosparse di poster di gruppi musicali degli anni ’70 e ’80, e lo zaino era appoggiato o meglio dire abbandonato sulla sedia anche questa con sopra vestiti. Invece la camera della ragazza are tutta sul colore lilla, l’armadio era chiuso pieno di felpe e vestiti, il letto era difronte all’ armadio e alla scrivania che era ordinata con solo sopra il pc e dei libri di scuola e qualche evidenziatore appoggiato sui quaderni, sulle parete sopra il letto c’erano delle foto della ragazza insieme a i suoi amici.

I due ragazzi uscirono dalle camere e per un pelo non si scontrarono e dopo aver trattenuto a stento un imprecazione scesero le scale che portavano la piano sotto seguiti dai due cani che scodinzolavano, erano due cani pastori uno bianco e l’altro nero.

Quando entrarono in cucina River gli fece gli auguri e gli diede due buste con dentro 50 sterline ognuno, dopo aver fato colazione e aver salutato River uscirono di casa, camminarono verso il centro della grande città, arrivarono in città e alla fine della strada si vedeva la sagoma di Morgana che era la migliore amica insieme a Jhon dei gemelli, Erika corse verso l’amica che aveva i capelli castani chiari con ciocche ramate e leggermente mossi che arrivano fino a metà schiena con le punte azzurre e blu, il volto era aguzzo con gli occhi castani scuri, la pelle chiara e cosparsa si lentiggini; passarono il pomeriggio con Morgana e dopo andarono al Tardis sorridendo, appena entrarono il dottore sbucò da dietro alla matrice del Tardis facendogli gli auguri, << ragazzi allora chiudete gli occhi e datemi le mani per favore >> disse lui e quando i ragazzi ebbero chiuso gli occhi appoggiò sulle loro mani due confezioni avvolte in una carta color blu Tardis con un nastro rosso e quando il Dottore gli disse di aprire gli occhi loro lo fecero, guardarono le scatole e poi il dottore e in coro dissero << grazie mille >> << prego ora apriteli pure non mordono mica >> disse ridendo e i gemelli aprirono le scatole in quella di Erika c’era uno strano cono metallico con dei rami in rame che si attorcigliavano attorno a sesso, e la punta era arrotondata di colore rosso con un bottone al inizio dei cono sempre color rame, anche nella scatola di Kaleb c'era un cono di metallo che sembrava essere fatto di ingranaggi d'oro e di argento, la punta era blu scura ed era arrotondata, alla base del cono c'era un pulsante di colore nero. << sono due cacciaviti sonici, proprio come il mio, basta che puntiate e pensate e questi faranno quello che avete pensato, ma fate attenzione sul legno hanno problemi e non funzionano bene >> disse il dottore gesticolando come al suo solito, e i due gemelli lo ringraziarono, << a parlare di cacciaviti sonici, avete visto il mio? Non lo trovo da qualche giorno >> chiese l'uomo << sicuro di non averlo lasciato in un'altra giacca? >> chiese Erika << ho già controllato e non c'è >> disse il Gallifreyano << vabbè lo troverò >> disse il Dottore << stasera facciamo una festa per il nostro compleanno, vuoi venire anche te? >> chiesero in coro i gemelli << va bene >> disse il dottore felice e gesticolando sempre.

Era arrivata la sera, erano alla festa, Erika e da vestita con vestito nero con disegni fluorescenti che arrivava fino alle ginocchia, e sopra una giacca di pelle nera con in tasca il cacciavite sonico che il dottore le aveva regalato, Kaleb invece era vestito come quella mattina.

I gemelli si stavano divertendo tra tutte quelle persone, la musica rimbombava nelle orecchie di tutti, Kaleb si avvicinò al padre tenendo tra le mani una bottiglia di birra << cosa c'è che ti turba papà? >> chiese il giovane << è che sembra troppo banale, ecco sia il termine giusto…si…banale… Ed è troppo tranquillo qui non so se sai cosa intendo >> disse il dottore e prima che Kaleb potesse rispondere Erika era arrivata e aveva spinto il fratello in mezzo alla folla per farlo divertire un po' ma lui sapeva bene che quando si sta con il dottore le giornate così tranquille sono strane, Il dottore si guardò attorno come se si aspettasse che accadesse qualcosa di brutto da un momento all'altro << come al solito >> disse ad alta voce senza rendersene conto. A un certo punto suono il campanello << vado io, saranno sicuramente arrivate le pizze! >> urlò Kaleb e quando apri la porta non trovò il ragazzo che avrebbe dovuto consegnargli le pizze trovò un uomo alto, vestito di nero ed era abbastanza robusto, aveva un cappello in testa che gli copriva la faccia; l'uomo entrò superando il ragazzo che gli diceva che non poteva entrare come se fosse un sassolino calciato via. L'uomo camminava veloce tra la fola che ballava, deve cadere qualcuno ma aveva un obbiettivo, raggiungere il dottore e Erika che erano in disparte che chiacchieravano e l'uomo si fermò e poi urlò << dottore! Questa voltate perderai >> e la voce sembrava quasi che andasse a coprire il rumore della musica << ancora te?! Perché non torni sul tuo pianeta ? >> << questa volta no, mi prenderò quello che mi spetta e tu verrai con me o da vivo o da morto ragazzo >> disse quel uomo me sembrava una montagna a differenza del dottore << hey Doc, chi è quel tipo? >> chiese Erika << è uno non buono, cerca di rubarmi il volto >> disse il dottore << in che senso rubarti il volto? >> chiese Kaleb avvicinandosi alla sorella << la sua razza non ha un volto suo è per questo che ha su il cappello così può nasconde che gli manca la faccia. Quindi loro non avendo volto prendono quello di altri e se li mettono e fingono che sia pure loro e quello a cui lo hanno rubato sia solo un impostore >> spiegò il dottore << ma perché vuole il tuo? >> chiese la ragazza che << perché quando rubano un volto rubano anche le cose che sa fare il povero malcapitato, e con cosse che sa fare non intendo essere portato per uno sport ma il se si può rigenerare o altre cose simili. La sua razza ha sempre cercato di rubare il volto di un signore del tempo e quindi cerca di prendere il mio >> disse gesticolando poi quasi urlando gridò il nome qu quel essere, che si avvicinò in modo minaccioso al dottore << ho valutato l'offerta di venire con te e mi dispiace dirti che preferisco avere il mio volto attaccato >> disse il dottore come per prendere in giro quell'essere e prima che l'essere potesse capire il dottore seguito dai gemelli iniziarono a corre tra la folla e uscirono dalla sala e si fermarono un attimo davanti al Tardis e poi entrarono. << hai un piano? >> chiese Kaleb << circa, diciamo che il mio piano era di ritrovare il mio cacciavite sonico e poi avrei inventato un nuovo piano >> disse il dottore << lui ha un pianeta? >> chiese Erika togliendosi gli anfibi e mettendosi delle scarpe da ginnastica << non credo, nella guerra del tempo molti pianeti sono stati distrutti >> disse il dottore << potremmo provare a parlarci >> disse Kaleb << non è uno degli esseri più socievoli di questo universo >> disse il dottore << quindi doc non c'è niente da fare se non aspettare che ci venga un piano giusto? >> chiese Erika << a quanto pare figliola >> disse il padre << aspetta te hai detto che non trovi più il tuo cacciavite sonico giusto? >> chiese Kaleb << esatto >> << è quello con la punta verde giusto? >> chiese Erika capendo il pensiero del fratello << si quello che ho sempre >> disse l'uomo << credo che te lo ha rubato quell'essere lì >> disse Erika e il dottore sbiancò << mi è venuta un idea! >> disse Kaleb uscendo dal Tardis << fratellone se funziona te sei un genio >> disse Erika con in pensiero al fratello << mi dite che piano è >> disse il dottore seguendo i figli tra la folla che ballava. << Hey te ! >> urlò Kaleb e l'essere senza volto che si stava avvicinando a una ragazza che ballava ignara si girò a guardarlo e a passo svelto verso il ragazzo << vuoi un volto ? >> chiese il giovane << qui sulla terra ci sono tantissime persone morte, te potresti prendere uno dei loro, che ne pensi? >> << ma voi umani non sapete fare niente >> disse l'essere con voce profonda << è vero a metà, ma sono sicuro che con la tua conoscenza potresti riuscire a fare del bene, allora accetti? >> e l'essere a quella proposta ci pensò un attimo poi con voce profonda rispose che accettava.

I Ragazzi spiegarono al padre quello che avevano fatto e sul volto del dottore si formò un sorriso fiero dei figli. L'essere senza volto aveva ridato il cacciavite sonico al dottore e se ne era andato e i gemelli e il dottore erano tornati a godersi la festa sentendosi felici.


   
 
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