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Autore: MonicaX1974    30/03/2019    0 recensioni
Sognando la vita di Harry Styles
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Metti una vacanza estiva tra amiche, una di quelle che organizzi in cinque minuti - del tipo infili in valigia le prime cose che ti capitano sotto mano e parti.

Metti una tranquilla serata d'estate, l'ultima della settimana che hai a disposizione, una serata che vorresti rendere speciale perché la tua migliore amica compie venticinque anni proprio domani, quando saremo di ritorno verso casa.

Metti che sei riuscita a trovare un locale che organizza un evento particolare per trascorrere quella serata in maniera diversa perché non vuoi la solita discoteca, dove il volume della musica è talmente alto da non riuscire a parlare con qualcuno, e nemmeno andarti ad ubriacare per poi stare male il giorno dopo e magari non ricordarti neanche ciò che è successo. No, è accaduto qualcosa che ti ha guidato in quel luogo, perché non può essere un caso che tu abbia trovato il volantino pubblicitario di quel locale esattamente quando...

«... esattamente quando stavo pensando a cosa organizzare per stasera. Capisci che non può essere un caso!?» Credo sia la terza volta che spiego a Amy, la mia migliore amica dai tempi della scuola elementare, il motivo per cui ci troviamo sedute a questo bancone.

«Ruby, se non fosse per il fatto che ci conosciamo da tutta la vita, ti avrei già mandato a stendere.» Non ha lo stesso entusiasmo con cui sto vivendo io questo momento, ma forse non sono riuscita a farle capire quanto sono convinta che stasera succederà qualcosa di eccezionale. Riesco a sentirlo nell'aria.

«Che cos'hai da perdere?» Lei mi guarda rassegnata: sa che non mi arrenderò. «Domani sarai in questo mondo da un quarto di secolo, dovresti iniziare a lasciarti andare.» Le dico dandole una piccola pacca sulla spalla, poi le sorrido cercando di infonderle il mio ottimismo.

Alla fine sembra convincersi, un sorriso accennato compare sulle sue labbra, i suoi occhi tornano ad essere più sereni, poi si alza in piedi, piazzandosi esattamente di fronte a me. «Sappi che se questa serata andrà male mi lamenterò per tutto il viaggio di ritorno» dice puntandomi un dito al centro del petto.

«D'accordo, ma ora non perdere tempo: l'uomo della tua vita ti sta aspettando.» Le faccio l'occhiolino, poi poso le mani sulle sue spalle e la invito a voltarsi per andare da uno dei ragazzi seduti ai tavoli in fondo alla sala, cioè gli addetti all'inserimento dei suoi dati in un computer che, grazie ad un sofisticato algoritmo - così c'era scritto sul volantino pubblicitario - incroceranno altri dati grazie ai quali potrebbe trovare la sua anima gemella.

Amy non è stata molto fortunata con il sesso opposto, e la sua fiducia verso il mondo maschile è arrivata al minimo storico, ma ho una sensazione positiva per questa sera e non voglio farle perdere l'occasione.

La guardo camminare verso una di quelle postazioni con l'aria poco convinta mentre io le sorrido per incitarla ad essere più positiva. Amy ha specificato chiaramente di non essere alla ricerca forzata di qualcuno con cui stare, e nemmeno di essere tanto disperata da dover avere bisogno di un computer per trovare l'uomo della sua vita, ma io sono certa che non sia casuale l'aver trovato questo volantino. Sono certa che sia un segno e non posso farle perdere questa opportunità.

Amy si accomoda davanti al ragazzo che inizia a digitare qualcosa sulla tastiera di fronte a lui, poi volto lo sguardo verso il resto dei tavoli del pub ai quali sono già sedute alcune coppie abbinate dal computer: l'espressione che prevale è quella dell'imbarazzo, ma vedo anche dei sorrisi divertiti e un paio di persone la cui faccia dice chiaramente "perché diavolo sono venuto in questo posto?".

Mi appoggio all'indietro con i gomiti al bordo del bancone, mentre seduta sul mio sgabello mi concentro sulla mia migliore amica che si sta alzando dirigendosi ad un tavolo vuoto, al quale si siede dedicandomi uno sguardo minaccioso, ma il momento dura poco perché pochi minuti dopo, si siede di fronte a lei un ragazzo che sembra molto carino, anche se non sono riuscita a vederlo bene in viso.

È alto, indossa una normalissima t-shirt bianca, ha i capelli scuri e le braccia ricoperte da macchie d'inchiostro, poi rivolgo lo sguardo verso la mia amica, sul cui volto compare un sorriso che illumina l'intero locale quando lui le stringe la mano in quella che suppongo sia una presentazione.

So che non dovrei restare a fissarla in questo modo, ma ho bisogno di osservare le sue reazioni per essere sicura di aver fatto la cosa giusta ad averla convinta a partecipare a questa serata, e credo che la conferma arrivi dall'enorme sorriso che continua a restare lì, sulle sue labbra, mentre non fa che guardare negli occhi quel ragazzo appena conosciuto. Riesco a vederlo solo di spalle, ma sono certa che lui abbia la stessa espressione di lei.

È arrivato il momento di lasciare loro un po' di privacy, devo smettere di guardarla, quindi mi volto e mi rivolgo al barista. «Puoi farmi qualcosa di analcolico alla frutta?» gli chiedo quando si avvicina dalla mia parte.

«Hai qualche preferenza?»

«Se ci mettessi del kiwi sarebbe perfetto.» Gli sorrido, lui annuisce e si volta per preparare quanto gli ho appena chiesto.

Resto ad osservarlo mentre lavora, poi una voce bassa e roca mi fa voltare lentamente alla mia destra. «Anche tu alla ricerca dell'anima gemella?»

Credo di aver appena messo gli occhi sul sorriso più bello che abbia mai visto. È dolce e sfrontato al tempo stesso, le fossette sulle guance gli donano un aspetto gentile, ma i suoi occhi intensamente verdi hanno il fuoco dentro e stanno scrutando con attenzione ogni centimetro del mio viso.

«No» rispondo incerta senza aggiungere altro.

«Ecco a te!» La voce carica di entusiasmo del barista attira la mia attenzione mentre posa davanti a me il mio drink.

«Grazie» dico al ragazzo che torna a servire gli altri clienti, poi mi volto di nuovo verso destra, perché sento quello sguardo ancora su di me.

«Stai scappando da un abbinamento mancato?» mi chiede appoggiandosi con un gomito al bancone senza mai togliermi gli occhi di dosso.

«No» rispondo sintetica per poi sorseggiare dalla cannuccia con la quale continuo a giocherellare.

«Chi hai accompagnato?» Sembra rilassarsi contro la superficie di legno alla quale è appoggiato e mi concedo di osservare il resto di lui con più attenzione.

Indossa una camicia piuttosto bizzarra, sbottonata fin sotto lo sterno, dalla quale spuntano diversi disegni a decorazioni del suo torace. Altri tatuaggi sono visibili sulle sue braccia, soprattutto il sinistro. I jeans sono neri, stretti e i suoi capelli danno l'impressione di essere decisamente morbidi, tanto che ho una voglia pazzesca di infilarci le dita.

«La mia migliore amica. E tu?» gli chiedo cercando di concentrarmi sulla mia cannuccia e sul contenuto del mio bicchiere, mentre tento di ignorare la sua mano che afferra un bicchiere appoggiato sul bancone.

Perché mi attira tanto la sua mano?

«Ho accompagnato il mio migliore amico.» Indica un ragazzo biondo - che in realtà sembra tinto - seduto con una ragazza dai capelli rossi, ma dall'espressione del suo amico si direbbe che non si stia affatto divertendo.

«Non ti interessa trovare l'anima gemella?» gli domando improvvisamente ed inspiegabilmente curiosa di conoscere i suoi pensieri.

«Non crederai a questa stronzata vero?» dice indicando l'ambiente circostante, riferendosi agli abbinamenti decisi da una macchina.

Lui parla ed io resto affascinata, ad ogni suo movimento riesco a percepire il profumo della sua acqua di colonia, e ad ogni parola, ad ogni movimento delle sue labbra rosse ho sempre più voglia di sentirne il gusto.

«Non si sa mai cosa può riservarti la vita no?» Il mio bicchiere è ormai vuoto, il suo anche.

Allunga una mano nella mia direzione e mi guarda dritto negli occhi. «Mi chiamo Harry.»

Resto per un attimo a guardare le sue dita, adornate da due o tre anelli, poi la mia mano agisce come se fosse dotata di vita propria e stringe la sua con forza. Una piccola scarica elettrica passa dalle sue dita alle mie, attraversa tutto il braccio arrivando fino alla spina dorsale, per poi irradiarsi a tutto il resto del mio corpo.

«Ruby» rispondo con un filo di voce, quello che mi è rimasto, senza distogliere lo sguardo dal suo.

«Quind tu credi nell'esistenza dell'anima gemella Ruby?» La mia mano è ancora stretta nella sua e il suo modo di pronunciare il mio nome mi provoca sensazioni che non ho mai provato in vita mia.

È qualcosa di simile al rimescolamento del sangue, o pari all'attorcigliarsi delle viscere. Mi fa sentire completamente scombussolata, accaldata ed eccitata, e gli è bastato stringermi la mano e pronunciare il mio nome.

«Tu non ci credi Harry?» Pronuncio anch'io il suo nome, per sentire come suona quando esce dalle mie labbra e che sapore ha nella mia bocca.

«Potrei ricredermi Ruby» Ancora il mio nome, poi lascia andare lentamente la mia mano ed io sento improvvisamente freddo. «Puoi farne altri due?» domanda al barista riferendosi ai nostri drink.

Il ragazzo dietro al bancone prepara i nostri bicchieri e li posa davanti a noi. Harry non smette di guardarmi come se ci fossi solo io qui dentro, ed io non posso che fare la stessa cosa, perché i suoi occhi sono l'unica cosa che voglio guardare.

Da quel momento non facciamo altro che parlare e guardarci. Mi racconta di sé stesso dandomi l'impressione di essere sincero ed io gli parlo di me come se lo conoscessi da sempre. Harry è un istruttore di nuoto, si occupa di bambini che vanno dai quattro ai sei anni, ha un fratello di due anni più giovane di lui e si diletta a cantare. Sembra che non abbiamo nulla in comune: io detesto i bambini, lui li adora, sono figlia unica e sono stonata come una campana rotta, ma la cosa sorprendente arriva quando mi chiede da dove vengo.

«Sono di Jackson, un piccolo paese della Georgia. Lo conosci?» gli chiedo quando vedo un'espressione divertita sul volto come a dire "cosa?".

«Vivo ad Atlanta» dichiara compiaciuto mentre quelle adorabili fossette fanno di nuovo capolino sulle sue guance.

«È a meno di un'ora di macchina da Jackson» dico piacevolmente sorpresa. Non so per quale motivo, ma il fatto di vivere così vicini ha acceso una piccola e insensata speranza in me.

«Già, il che rende tutto più facile» afferma per poi bere d'un fiato tutto il contenuto del suo bicchiere. «Ti va di uscire a prendere una boccata d'aria?» dice ancora sorridendo ed io sento aumentare sempre di più la voglia di conoscerlo.

Nel frattempo io sono rimasta imbambolata a guardarlo, ad osservare ogni suo movimento, affascinata da tutto ciò che mi ha detto e da tutto ciò che fa, da tutto quello che lo riguarda e la cosa risulta essere parecchio destabilizzante perché è la prima volta che mi succede qualcosa del genere.

«Sì» rispondo decisa dopo qualche secondo, solo quando il mio cervello si è rimesso in moto e sono riuscita a realizzare quello che mi aveva chiesto, ed ottengo un altro meraviglioso sorriso.

Mi volto verso la mia amica, mi alzo in piedi e mi sbraccio per farmi notare. Quando Amy si accorge dei miei gesti, le faccio capire che sto uscendo dal locale, lei sorride e annuisce per poi tornare a rivolgere le sue attenzioni al ragazzo seduto di fronte a lei.

Cammino accanto a Harry fino all'esterno del pub, mi siedo su una panca libera, al di sotto della tettoia che dà sulla strada, e lui si posiziona di fianco a me. La sua gamba aderisce alla mia, il suo braccio sinistro si posa sullo schienale dietro di me e i suoi occhi mi incatenano a lui.

Non vorrei essere in nessun altro luogo.

«Allora... Cosa fai a Jackson?» Il suo profumo si fa più intenso, il suo sguardo anche e sembra diventare sempre più difficile resistere alla tentazione di avventarmi sulle sue labbra.

«Lavoro nel negozio di mio padre. Vendo articoli sportivi.» Solo quando lo pronuncio ad alta voce mi rendo conto di ciò che ho detto e il suo ampio sorriso mi spinge a fissare le sue labbra così rosse.

«Ma tu guarda... Articoli sportivi... Quando si dice il caso...» La sua voce si abbassa di qualche decibel, ma non per questo arriva con meno forza in ogni parte di me.

«Già... Hai ragione...» rispondo senza distogliere gli occhi dai suoi mentre ho l'impressione che il suo volto sia un po' più vicino.

«E hai un fidanzato a Jackson?» Sento la sua presenza sempre più vicina e ruoto il busto fino a voltarmi completamente verso di lui.

«Nessun fidanzato» dico con voce sempre più bassa come se lui avesse la capacità di rubarmela.

La sua mano destra arriva sul mio viso, leggera, poi le sue dita portano dietro l'orecchio una ciocca dei miei capelli, nei quali si infilano fino a stabilire un contatto con la mia nuca, sulla quale ferma la sua lenta corsa.

So cosa sta per succedere, cosa sta cercando di fare, e la mia parte razionale sta lottando con ogni mezzo per emergere ed evitarmi un possibile disastro, ma diventa sempre più difficile se anche l'altra sua mano si posa con estrema delicatezza sulla mia spalla lasciata leggermente scoperta dall'ampio scollo della maglietta che indosso.

«Ho voglia di baciarti dal primo momento in cui ti ho messo gli occhi addosso.» Le sue parole ed il suo tono di voce mi rendono uno strumento nelle sue mani, qualcosa che solo lui è in grado di maneggiare.

Provo in ogni modo a mandare dei segnali al mio corpo, ma vengono ignorati lasciando via libera all'istinto, che mi porta a posare la mia mano sul suo ginocchio. Sono certa di aver avuto su di lui lo stesso effetto che ha avuto su di me la sua stretta di mano: ho visto chiaramente una scintilla nei suoi splendidi occhi verdi.

«Harry non credo sia una buona idea.» Non sono sicuramente io che sto parlando perché l'unica cosa che vorrei davvero fare in questo momento è assecondarlo.

«Non sei obbligata se non vuoi. Non c'è niente che devi fare per forza.» Il suo volto è sempre più vicino, l'intensità con la quale mi guarda inizia a farmi girare la testa. «Guardami e basta.» E lo faccio, guardo i suoi occhi, solo che ora non vedo altro che quelli perché è davvero troppo vicino adesso. Sento il suo fiato sulle mie labbra e sono sicura che sappia di avermi in pugno nonostante la mia limitata resistenza.

Poi, i suoi occhi mi concedono una tregua, si sposta lentamente di lato accarezzandomi il viso con le labbra. Chiudo gli occhi, trattengo il fiato e sento che sto per impazzire. Non ho desiderato tanto una cosa come adesso desidero sentire il sapore del suo drink direttamente dalla sua bocca.

«Harry...» Il suo nome scivola fuori dalle mie labbra senza quasi rendermene conto.

«Guardami Ruby.» I miei occhi si aprono lentamente, come se fosse stato lui ad averne il controllo, adesso è di nuovo a pochi millimetri dalla mia bocca che brama di sentire la sua come non mi era mai successo.

Il suo corpo è più vicino, la sua presa si rafforza leggermente e il suo sguardo non mi lascia scampo. Il mio corpo è in fiamme, la mia mente completamente annebbiata, e quando le sue labbra sfiorano le mie senza toccarle davvero, divento puro istinto avvicinandomi a lui quel tanto che basta per azzerare ogni distanza.

Le sue labbra sono morbide, la sua bocca preme con forza sulla mia, con insistenza, come se volesse conoscere ogni curva delle mie labbra.

Improvvisamente scopro un intero nuovo mondo di sensazioni, qualcosa di troppo potente per essere trattenuto o combattuto, qualcosa di simile ad un uragano che ti travolge senza lasciarti nessuna via di fuga. Un contatto così intenso da farmi sentire il cuore esplodere nella cassa toracica fino a sentirlo battere dentro le orecchie. Il bacio più sconvolgente di tutta la mia vita.

Nell'istante in cui lui si allontana per potermi guardare negli occhi e vedo il suo sorriso, riesco a comprendere il significato della parola perfezione, perché è come se per tutta la vita non avessi aspettato altro che questo momento.

«Ti ripeto la domanda Ruby...» dice con un'espressione furba in volto, ma io non sono in grado di rispondere, quindi resto a guardarlo in silenzio. «Tu credi nell'anima gemella?»

Vorrei davvero dire qualcosa, ma al momento non so nemmeno se ce l'ho più un'anima. Credo che Harry se ne sia appena impossessato.

   
 
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