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Autore: Elgas    30/03/2019    16 recensioni
[Primo Atto, Till The End of The Time
Kingdom Hearts 3 Alternative Ending (no DLC:ReMind)
Crossover: personaggi tratti da Bleach, Blue Exorcist, Full Metal Alchemist Brotherhood]
N.B. Lettura Pc. Lettura Angolo Autrice.
***
1. Luxord.
Al contrario il dubbio sorgeva nell’impossibilità di comprendere, minando ogni convinzione,
base, regola.[...] Una partita a scacchi, un’innocente partita a scacchi, si tramutò all’improvviso
in una chimera; quell’uomo l’incarnazione stessa del dubbio.
2. Aqua
Il cuore sussultò… e questa volta fu il terrore; l’assalì, violento e improvviso come una tempesta;
trafisse corpo e mente distruggendo ogni speranza, ogni luce.
3. Luxord
Un coltello, il bagliore della lama, l’odore metallico; un rosso scarlatto a dipingerne il palmo e la
sabbia sottostante. Rimase indifferente Le Vaar, fissando quasi divertito il taglio appena procuratosi.
4. Axel
La coscienza ribollì gettandogli in faccia l’amara e cruda verità. Ventus ne era stata la semplice anticipazione,
niente di più e niente di meno.
5. Luxu
《 [...] Ognuno rappresentava... quelli che nel mio Mondo si definivano peccati capitali; Aced...Accidia, Ava…
Avarizia, Gula… Gola, Invi… Invidia, Ira… beh questo è rimasto invariato! Infine tu… Lussuria. Ora rispondimi...
sei mai affogato nel tuo peccato,
Genere: Angst, Erotico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Altro Personaggio, Aqua, Axel, Luxord, Xigbar
Note: Cross-over, Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Till the End of the Time'
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4. Beyond the Line



« Gli hai permesso ldi ridurti così?! »
« … Non c’era nessun altro posto per me, se non l’Organizzazione. Credevo che rinnegando ancora una volta
me stesso, sarei diventato forte… ancora più forte. Del resto era questo il nostro sogno… diventare abili
guerrieri, letali assassini. Non ricordi, Axel? »
« Lo ricordo fin troppo bene. Quando Radiant Garden cadde, schiacciato dalle forze di Malefica, diventammo
Nessuno, l’Organizzazione la nostra unica casa. Nonostante l’assenza di ricordi, di un cuore… quel desiderio
era rimasto incollato ai nostri corpi. Lo perseguimmo fino in fondo e lentamente il nostro legame si affievolì.
Io… Axel, non rinunciò mai all’amicizia, o meglio a quella sensazione che sentiva vicina a essa.
Grazie a Roxas… grazie a Xion, riuscì a non dimenticare, a riempire un’esistenza altrimenti vuota di
ricordi. Lui... avrebbe voluto far lo stesso con te, Saix. In ogni caso… sono l’ultimo a dover parlare. Forte
del Keyblade e di nuovi legami sarei dovuto correre da te, liberarti… ma...non ci sono riuscito. Se la tua
“ colpa ” è stata la testardaggine, la mia è stata codardia. Spero mi perdonerai… Isa. »
« Ah…! Sei… il solito chiacchierone. Uhm… ci rivedremo a Radiant Garden… Lea. »

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Soffiava il vento sopra le alte e desolate montagne attorno al Cimitero dei Keyblade; impetuoso
ne solcava le gole strette, i precipizi, le vette, sollevando sabbia e creando echi profondi, come a
voler salutare la vittoria della Luce sull’Oscurità. In mezzo a rovine antichissime, tante battaglie
si erano susseguite, battaglie a cui Axel aveva contribuito in maniera egregia; con l’aiuto di Sora,
era riuscito a sconfiggere Saix e Vexen; insieme agli altri Custodi della Luce aveva fermato
Xehanort e chiuso il Kingdom Hearts, ponendo fine alla Guerra dei Keyblade.
Da un lato poteva dirsi orgoglioso, ma dall’altro tali imprese erano fonte di profondo disagio. Far
di più, avrebbe voluto fare di più; poiché il suo operato appariva poca cosa se paragonato a quello
degli altri Maestri o Prescelti. Riku si era addentrato molte volte nel Reame dell’Oscurità assieme
a Mickey, e aveva sconfitto la sua Replica nella città di San Fransokyo; Sora aveva salvato Aqua
purificandone il cuore corrotto dall’Oscurità e, insieme a lei, risvegliato Ventus alla Terra di
Partenza. (1)
Ventus… il ragazzo uguale a Roxas.
Esclusa l’allegra chiacchierata nello studio di Yen Sid, Axel aveva evitato ogni contatto non
necessario. Poche battute durante il viaggio fino al Cimitero, nel corso delle innumerevoli
battaglie, nelle lunghe ore successive alla sconfitta di Xehanort; persino adesso, seduto sotto
il portello della Gummship di Sua Maestà, salutò con un certo distacco Ventus che, assieme a
Terra e Aqua, si apprestava tornare al Mondo d’origine. I tre indugiarono ancora un po’
nell’ampia spianata sottostante, salutando affettuosamente il resto del gruppo, dopodiché
decollarono a bordo dei Keyblade Glider; gli speciali veicoli creati a partire delle loro Chiavi, gli
unici in grado di solcare lo spazio fra i mondi oltre alle Gummiships.
Ricordò i loro abbracci; commoventi, in cui risplendeva tutta la gioia e il sollievo del ritrovarsi
dopo mille prove e sofferenze. Li aveva scrutati Axel, distogliendo più volte lo sguardo; sarebbe
stato meraviglioso vivere le stesse emozioni, eppure ciò non era avvenuto…
Nel ricordarlo il cuore sprofondò, come trascinato da un buco nero in abissi sconosciuti.

Roxas era il Nessuno di Sora! Sora ospitava il cuore di Ven… ecco spiegata l’estrema somiglianza! Ah!
Cosa ti aspettavi? Che tornasse?! E Xion?! Una Replica nata dai suoi ricordi! Ricordi che ricongiungendosi
a lui, ne favorirono il risveglio! Fine della storia, Axel! Ti sei illuso! Illuso che la realtà potesse cambiare…!
Patetico!


La coscienza ribollì gettandogli in faccia l’amara e cruda verità.
Ventus ne era stata la semplice anticipazione, niente di più e niente di meno.
Non tutti potevano tornare.
Ad alcuni non era concesso, specie dove la natura stessa lo impediva.

Patetico, invidioso, debole! Non sei neanche riuscito a proteggere Kairi! -

Già… Kairi, una ragazza dal cuore d’oro; al contrario di altri, lei gli aveva concesso totale fiducia,
nonostante i dolori patiti a causa dell’Organizzazione. (2) E lui? Non era riuscito a far nulla se non
scusarsi, scusarsi e scusarsi. Era stato Sora a partire alla ricerca del suo cuore, perduto per mano
di Xehanort. Era stato Sora a iniziare quel pericoloso viaggio, consapevole di star mettendo a
repentaglio se stesso, a causa dell’eccessivo uso del Potere del Risveglio.
« Lea… noi andiamo. Yen Sid e Mickey desiderano analizzare le strutture evocate da Xeharnort.
Rimani tu a sorvegliare la nave? »
Giunse distante la voce di Riku; distanti gli parvero anche le proprie parole.
« Sì, tranquillo. Andate pure…! »
Una breve parentesi, eppure nulla cambiò. Mentre l’altro s’allontanava, quel peso indicibile tornò
a pressare l’anima, a rammentare ogni fallimento, sogno e speranza infranti.
« Tsk! Ripensandoci… c’è ben poco di cui andar orgogliosi! Sei è proprio un’idiota Axel! », inveì
contro se stesso gettando le braccia all’indietro, lo sguardo puntato sui gummiblocks blu elettrico
che decoravano lo scafo, « Già… un’idiota bello e buono! Un’inutile idiota! »
« Forse la tua inutilità finirà quando la smetterai di lamentarti... »
A parlare era stata una voce maschile, sconosciuta.
A parlare era stato… un cane, o meglio un grosso cane-lupo apparso dal nulla.
Axel lo fissò. La grossa bestia sedeva a qualche metro da lui; il pelo color sabbia sfumava pian
piano in un bianco candido su petto e pancia; le iridi di un giallo intenso, somigliavano a oro
appena fuso. Non si stupì di tanto, considerando che aveva già dialogato con una vasta gamma
di animali parlanti e antropomorfi; inoltre, allo stato attuale, che il nuovo arrivato fosse reale o
un’allucinazione era totalmente irrilevante.
Un dettaglio però lo incuriosì:
« Oh… come hai fatto a… »
« Sto comunicando con quella che viene definita telepatia, Axel », concluse il lupo senza in effetti
muovere un muscolo.
« … Ah! Ho capito! Sei tipo il Grillo Parlante! La mia coscienza! Cavolo, non pensavo di possederne
una così tosta! »
L’animale alzò gli occhi emettendo un lieve sbuffo.
« Particolare come inizio. Tornando a noi… tendi a demoralizzarti un po’ troppo facilmente. »
Parlava in maniera spiccia, la voce vicina a un giovane della sua età. Forse per questo Axel si
lasciò andare a malsano entusiasmo.
« Sì… sono un pochino giù. Avanti coscienza, fai il tuo dovere! Illuminami! »
« In quanto tale, gradirei essere presa più seriamente Axel… o meglio, Lea. Perché adesso sei Lea,
giusto? »
« Oh… sei stato precisissimo! Complimenti… beh in fondo sei la mia coscienza… credo sia nor- »
« Smettila di fare il cretino! »
Il grido rimbombò nella testa, simile a un boato, costringendolo a tapparsi le orecchie e serrare le
palpebre. Li riaprì, non senza un lieve timore. Il lupo si era alzato sulle quattro zampe e lo fissava
minaccioso, la coda dritta e gonfia.
« Finiscila di rimuginare sul passato! Quel che è stato è stato! Nel bene e nel male! Conserva quei
ricordi! Assieme a Roxas e Xion! Conservali e vai avanti…! Se non sbaglio, qualcuno ti aspetta a
Radiant Garden. »
E Axel li rivide, improvvisi, sereni come erano sempre stati, i visi di Roxas e Xion. Rivide Saix,
sofferente e sereno mentre svaniva fra le sue braccia.

- Se la tua “ colpa ” è stata la testardaggine, la mia è stata codardia. Spero mi perdonerai… Isa. -
- Ah…! Sei… il solito chiacchierone. Uhm… ci rivedremo a Radiant Garden… Lea. -

In quel ricordo capì di dover partire. Doveva raggiungere Radiant Garden, tornare a casa, da Isa e
lì… ricominciare, insieme a lui.
« Hai… hai ragione! Ah! Che sciocco! Devo pro- »
S’interruppe bruscamente; il lupo era scomparso. Confuso si guardò attorno, ma nulla; nessuna
traccia, nessun odore a indicarne il passaggio. Non indugiò oltre; mille pensieri vorticavano uno
sopra l’altro, e il corpo, scosso da un’energia dirompente, sentiva l’impellente necessità di
muoversi. Cinque volte girò attorno alla Gummiship e con passo altrettanto veloce e scomposto si
precipitò nel deposito.
La trovò quasi subito; la valigia contenete gli abiti tessuti dalle tre fatine, Flora, Fauna e Serenella.
Kairi li aveva indossati subito, i propri, durante l’allenamento speciale sotto la guida di Merlino.
I suoi invece erano ancora lì, sigillati dentro il contenitore rosso dal tema a quadri. La prese e
raggiunta una della cabine, si cambiò in fretta e furia.
La tinta di base non cambiò; nero. Neri erano gli stivali in pelle, alti fino a metà gamba, i pantaloni
e la felpa a maniche corte; l’unica nota di colore era una camicia a quadri blu scuro, sottili linee
bianche a delinearne le forme geometriche.
Guardò in basso.
La veste dell’Organizzazione giaceva sul pavimento. Un’armatura vecchia e fragile; un’armatura
che aveva indossato troppo a lungo, al solo scopo di rinnegare se stesso e la verità.

- E questo sarebbe un Keyblade? Stai scherzando, spero. -
- … non c’è più, eppure vuoi ancora giocare a fare il Guardiano della Luce? -(3)

« No… sono pronto. Ora sono pronto. »
Mentre riassaporava il tepore del sole, Lea evocò il proprio Keyblade.
La chiave apparve, simile a un soffio di fiamme danzanti.

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Il vento si era placato e nelle strette gole la sabbia ricominciò a scorrere, sottili fili di luce a
illuminare la penombra. Nell’apparente silenzio un rombo risuonò; un fragore di motori,
estraneo a quell’ambiente desertico. Alzò lo sguardo il lupo, riuscendo a scorgere il bagliore
della Kelpie saettare nell’azzurro del cielo.
« Sono già partiti? »
« Devono recuperare le nostre belle addormentate…! »
Un’ombra si mosse, quasi indistinta nel fondo dello stretto canyon; poi un altro lupo apparve,
avvicinandosi con passo felpato; le zampe lunghissime, smilzo, le costole in evidenza, gli occhi
di un verde brillante, innaturale.
« Uhm… solo uno si risveglierà… » ricordò lui.
« Già, peccato vero? », sottolineò Mephisto, « Se solo non avessimo subito quel furto nel Sotto… o
forse ti irrita di più che una tua creazione sia stata trafugata? »
Non aveva mai digerito quell’atteggiamento altezzoso, ma al contrario di Askin, Edward Elric si
limitava a rispondere per le rime.
« Ne abbiamo già discusso con gli altri, e poi dovreste esser te e Lucifer quelli seccati. Amaimon è
instabile; per questo gli abbiamo affidato un compito semplice, rilegandolo nel Sotto… eppure ha
fallito, proprio sul finale. »
« … I fratelloni servono a questo; a riprendere i più piccoli. »
La frase lo riportò indietro, a un ricordo lontano; un falò, attorno il fetore di centinaia di Hwergh
uccisi e il cielo nero, ribollente di Vera Oscurità. L’ennesima caccia lungo i Confini Imperituri, ma
in quell'occasione Luficer, il maggiore dei tre, gli aveva raccontato una storia, una storia antica
già ai tempi del suo Mondo. Narrava la costruzione dello stesso; diviso in Assiah, la dimensione
umana, e Gehenna, il regno dei Demoni, di cui loro avevano rappresentato alcuni dei massimi
esponenti, in quanto Re della Luce, del Tempo e della Terra. In quell'occasione Mephisto era
rimasto in silenzio, mettendo a tacere l’irritante parlantina. Terminato il racconto, il tono
pungente aveva sferzato l’aria, simile a una frusta;

- Ah! Ah! Fra tutte le cose rammenti la più inutile, fratellone. -

Al contrario, Edward l’aveva trovata affascinante; forse a causa del retaggio “statico”, basato su
regole precise inerenti l’alchimia; forse perché aveva rivissuto qualcosa di vicino a un rapporto,
dove in pochi, fra cui Winry, la sua Winry, riuscivano a far riaffiorare una vaga sensazione di
calore. In esso, ogni cosa appariva meno distante, fredda, meno effimera. Grazie a esso riusciva a
sopravvivere, a far sopravvivere Winry, a non cadere sotto il peso dell’immortalità.
Forse… dopo l’apertura della Black Box, il calore sarebbe diventato più normale?
« Sephiroth, al pari di Xehanort, era solo un mezzo per attuare l’ultima Selezione. »
La voce di Mephisto sopraggiunse. Il ricordò sfumò e la realtà tornò ad esser lontana, fredda.
« Già… del resto abbiamo osservato eventi ben peggiori. Certo, Sephiroth è diventato un ostacolo,
ma almeno Cloud ha un motivo per oltrepassare il Fen.ce. Inoltre… viaggiare con troppe Chiavi
potrebbe rivelarsi noioso, per voi intendo. » (4)
« Almeno non ci trascineremo pezzi inutili. Lea è stato una delusione, al pari della Principessa.
Loro due non sopravviverebbero Fuori. E tu, invece? Ti sei avvicinato prima dell’apertura della
Black Box… di solito sei abbastanza diffidente, Ed. »
« Volevo solo osservare da vicino… in fondo rimarrò qui assieme a Winry. »
Lo superò e senza voltarsi sbucò fuori dalla gola. Il sole splendeva, illuminando le alte vette delle
montagne, eppure, quando la risata dell’altro riecheggiò, per un attimo i raggi apparvero gelidi.
« Ah! Mi date proprio sui nervi, tu, Kugo e soprattutto Askin, », e fu al suo fianco, le iridi verdi
ricolme di scherno, « vi aggrappate a un’umanità perduta, un’umanità che avete deciso di rinnegare,
abbandonando quasi ogni ricordo del vostro Mondo. Demoni, ormai noi Fyrir siamo tutti demoni. »





(1) La primissima è tratta dal videogioco.
Il modo in cui Aqua cede all’Oscurità si riveda Capitolo 2.
In questo primo pezzo vengono specificate alcune delle principali differenze tra gli eventi
originali e il mio Finale Alternativo, già accennate nel Capitolo 2;
a) Isa e Lea sono entrati per un motivo diverso nell’Organizzazione XII, non per ricercare le tracce
di una misteriosa amica ( forse Strelitzia ??? ).
b) Riku ha sconfitto la sua Replica a San Fransokyo.
c) Xion, Roxas e Naminé non tornano, si veda Capitolo 2 per approfondimenti.
d) Vexen, che in questo caso non ha fatto ammenda, e Demyx partecipano alla battaglia finale;
il primo combatte assieme a Saix e Xemans, il secondo con Xigbar. Il numero delle Oscurità
rimane così invariato a 13. Inoltre per motivi di trama che scoprirete nel secondo atto, è
necessario che Demyx venga sconfitto.

(2) In riferimento agli eventi di KH2.

(3) Frasi di Xemnas tratte dal videogioco.

(4) Fen.ce: paranomasia tra le parole inglesi Fen_Recinto e Fence_Palude.





Angolo Autrice:

Siamo arrivati al penultimo capitolo, nel prossimo ci saranno ulteriori e importanti rivelazioni. Spero in questo di aver reso bene una mia possibile evoluzione del personaggio di Lea. Nel terzo capitolo di KH… non l’ho trovato così impattante come nei precedenti; non si discosta dal passato e anzi, il ritorno di Roxas e Xion lo fa rimanere ancora più ancorato a esso e gli impedisce sia di evolvere, sia di sviluppare nuovi rapporti in maniera significativa. Questa è la mia opinione in merito, lo so che sarò impopolare, ma la penso così.

Confessioni; in questo capitolo doveva essere Lucifer a dover comparire e non Ed, sempre sotto forma di Lupo. Poi considerato il personaggio di Axel ho pensato che farlo interagire con un ragazzo della sua età era la scelta migliore, considerato anche il passato del personaggio di Edward.

E si sono scoperte ulteriori abilità sui nostri personaggi cross-over! O meglio i Fyrir ( il significato di tale parola verrà svelato più avanti ); possono trasformarsi in lupetti (lo faceva anche Kugo nel primo Capitolo ), possiedono il potere della rigenerazione, sono gli unici a poter affrontare i misteriosi Hwergh, e possiedono il " dono" dell'immortalità. Inoltre cosa li lega agli eventi del passato? Perché parlano di Selezione? Tutto questo verrà in parte svelato nel prossimo capitolo. L’apertura della Black Box e il suo contenuto verranno alla luce. <3

Alla prossima

Elgas
   
 
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