Mi sveglio la mattina, mi alzo dal letto e rinizia tutto da capo. Come ogni giorno da ormai due mesi.
Oggi ho il primo giorno in Day Hospital del terzo ciclo di chemio.
Aspetto che i miei escano da casa e mi preparo facendo attenzione a non bagnare il pick.
Mio padre torna a casa e mi accompagna con la macchina a Monza... sono le 8 di mattina.
Parcheggiando si vede il cielo è l’alba, dopotutto è ancora inverno e sono in perfetto orario.
Entro nella hall e faccio l’accettazione... letto 19, ore 9 di mattina.
Mi dirigo verso il salone e saluto le infermiere che incontro nell’atrio le quali ricambiano col sorriso.
Aspetto sul letto le analisi del sangue, dopo potranno confermarmi i medicinali se è tutto in regola.
Nel frattempo in lontananza vedo avvicinarsi la prof di latino, mi vede e mi chiede se posso andare a fare un oretta di lezione in stanza. Mi alzo e prendo la cartella con dentro i libri, per fortuna non mi hanno ancora attaccato la flebo... almeno così mi è più facile spostarmi.
Dopo aver fatto latino ed italiano mi ruba il prof di matematica ma ormai sono le 10:30 e mi viene a chiamare la dottoressa per la visita di controllo giornaliera.
Saluto i prof e vado nella camera delle visite dove la dottorina mi misura la pressione, i battiti e mi fa varie domande di routine.
11 di mattina, sono sul letto e finalmente mi portano i vari medicinali.
Nome, cognome, data di nascita... e poi mi attaccano la flebo.
Il tempo passa tra pranzo e serie tv, faccio un po’ di chiacchiere con le infermiere e i ragazzi in DH come me.
Arrivano le 16 le 4 ore di medicinali sono finite. Mi staccano “dall’albero dei medicinali”, mi fanno la medicazione e mi dirigo a sport therapy come ogni lunedì pomeriggio.
Entro in palestra e con altri ragazzi della mia età iniziamo a camminare avanti ed indietro nel terrazzo dell’ospedale, facciamo esercizi vari e poi arrampicata. Finito di faticare prendo appuntamento per la volta dopo e vado dall’osteopata dello staff. Mi scioglie i muscoli e mi sento già meglio.
Torno a casa che ormai sono le 18 di sera, non mangio molto perché ho la nausea da pranzo. Mi sdraio sul divano e mi addormento, domani sarà un altro giorno di day hospital, ma almeno al mio ritorno a casa ci saranno i miei amici per passare un po’ di tempo insieme.