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Autore: Journey    07/04/2019    1 recensioni
La prima volta che i miei occhi incontrarono i suoi rimasi sbalordito dalla profondità di quel blu. E quando le sue braccia mi accolsero per la prima volta per confortarmi, credo di aver percepito il tempo scandire i secondi allo stesso ritmo con cui batteva il mio cuore. Mai, prima di quel momento, avevo sentito il mio cuore battere così forte. E così, finalmente ho capito: non avrei mai potuto amare nessuno come amavo lei. Mi ero quasi dato per vinto. Avrei vissuto il resto della mia vita uscendo con ragazze interessanti delle quali non mi sarei mai innamorato e piano piano avrei visto lei invecchiare tra le braccia di un altro.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altro Personaggio, Jennifer JJ Jareau, Spencer Reid, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Capitolo 14

Tornai a casa furioso. Completamente distrutto dalle parole di JJ. Ero andato da lei, volevo solo capire cosa avessi fatto di sbagliato per poter rimediare. Ma ciò che mi trovai davanti fu assai diverso. Avevo notato che era sempre più fredda nell’ultimo periodo, ma pensavo fosse perché non avevo ancora avuto il coraggio di parlare con Sarah e mettere fine alla nostra relazione. Dopo essere stato a casa sua, mi autoconvinsi che in realtà a Jennifer non interessava nulla di me. E questo mi distrusse. Fu come se qualcuno mi avesse smembrato il cuore. Ancora. Era troppo bello per essere vero. Non capita mai che la donna di cui sei follemente innamorato da sempre si innamori improvvisamente di te e che possiate vivere felici e contenti. Quelli sono solo contentini da fiabe per bambini. Un diversivo per non spaventarli con la vera versione di quelle storie che avevano dei finali assai diversi in principio. Finali paurosi, terrificanti, più reali e meno magici.
La magia ti fa sperare, ma chi di speranza vive, disperato muore. E in quel momento ero così dannatamente disperato.
Buttai le chiavi sul mobile all’ingresso e mi fiondai nel mio studio. Volevo starmene da solo per un po’. Ma quando entrai, lì ad aspettarmi c’era Sarah. Odiavo quando qualcuno entrava nel mio studio. La vedevo come un’invasione della privacy. Se ne stava in piedi con un bicchiere in mano mentre la scritta “Congratulazioni” penzolava dal soffitto. Non avevo avuto una promozione, non avevo preso l’ennesima laurea, non avevo appena raggiunto un obiettivo interessante. Allora perché si stava congratulando? Non avevo alcuna voglia di festeggiare in quel momento, quindi andai dritto al punto e le chiesi a cosa si stesse riferendo. Mi guardò e mi sorrise. Aveva gli occhi lucidi.
“Sono incinta, Spencer” mi disse appoggiando il bicchiere sulla scrivania e portandosi una mano sull’addome.
Tutto diventò improvvisamente sfuocato e sentì le ginocchia cominciare a cedere. In men che non si dica, ero svenuto. Fuori gioco. Al mio risveglio Sarah era sopra di me e mi schiaffeggiava.
“Sei incinta” sussurrai mentre mi porgeva una mano per aiutarmi a rimettermi in piedi.
“Si, aspettiamo un bambino” mi sorrise.
“Da quanto lo sai?” domandai.
“Ufficialmente da stamattina, ma JJ l’aveva intuito già quand’eravamo a Waukesha” mi disse e improvvisamente tutto tornò ad avere senso.
Il comportamento di JJ, il perché avesse cominciato ad evitarmi e perché avesse insistito così tanto per farmi tornare a casa poco prima.
“Sei felice?” mi domandò.
“Lo sono, ma devo dirti una cosa” le risposi.
“Certo dimmi” mi disse mentre ci accomodavamo sul divano del mio studio.
“Sarah, non so come dirtelo, ma non possiamo continuare a stare insieme”, lei mi guardò confusa.
“Che significa? Ci amiamo, stiamo per avere un bambino” esclamò. Mi portai le mani sul viso e sospirai rumorosamente.
“Sono settimane che voglio dirtelo, ma non ne ho mai avuto il coraggio. Sarah io”
“Tu cosa Spencer? Tu cosa? Mi ami? Non sei tu, sono io? Quale stronzata stai per rifilarmi?” mi chiese visibilmente imbestialita.
“Lo so che ti sembrerà cattivo, ma mi sono accorto di non amarti. Non come amo” cominciai a dire.
“Come ami chi, Spencer? C’è un’altra donna?”
“Sì, Sarah. Credevo davvero di amarti, di averla dimenticata e di amare te, ma mi sono accorto che non è così. Mi sono accorto che è lei l’unica che mi fa battere il cuore e che mi fa sentire come un ragazzino alla prima cotta”
“Mi fai schifo!” urlò lei prima di mollarmi uno schiaffo sul viso.
“Me lo merito” dissi massaggiandomi la guancia.
“Questo non si avvicina nemmeno a cosa ti meriti, Spencer! Cazzo, stiamo per avere un bambino! Io l’avevo capito. Lo sentivo che eri più distante, lo sentivo che c’era qualcosa che non andava. Ma pensavo, ingenuamente, che fossi solo frustrato per il caso. Avrei dovuto capirlo! Come ho fatto ad essere così stupida?”
“Non sei stupida. Non devi rimproverarti di nulla. Sono io lo stronzo, ma ti giuro che non era mia intenzione. Ero convinto che avrei passato il resto della mia vita con te, su quello non ti ho mentito. E non ti ho mentito quando ti ho detto che ti amavo”
“Ma adesso non mi ami più, adesso ami un’altra”
“Sì, è vero, adesso amo un’altra, ma non era mia intenzione farti del male. Non lo è mai stato. Ci tengo a te, ma amo lei”
“Questo non mi fa sentire meglio”
“Per questo bambino ci sarò. Questo bambino è un miracolo, tu hai realizzato uno dei miei sogni più grandi, quello di diventare padre e per questo ti ringrazio. Ma non possiamo restare insieme”
“Posso sapere almeno chi è?”
“Chi?”
“La donna che ami e che ti ha fatto rimettere in discussione tutto ciò che provavi per me”
“Non penso sia un’ottima idea”
“Lavoriamo assieme e stiamo per avere un figlio assieme, prima o poi dovrai presentarmela. È una delle tue studentesse?” mi chiese. Feci di no col capo. Sapevo di doverglielo dire. Così raccolsi tutto il coraggio che mi era rimasto e parlai.
“È JJ! Sono innamorato di JJ” affermai sicuro. Lei spalancò la bocca per lo stupore.
“Ed io che pensavo che fosse solo la tua migliore amica! Quella stronza!” esclamò rossa in viso.
Cercai di calmarla e le spiegai che ero sempre stato innamorato di JJ. Non le dissi ciò che era accaduto tra noi. Quando mi chiese cosa l’aveva fatto rinnamorare di JJ, le risposi che saperla di nuovo single, aveva riportato a galla quei sentimenti che credevo sepolti per sempre.
Rimanemmo a parlare per un paio d’ore, cercai di scusarmi in tutti i modi possibili. E, alla fine, me ne andai di casa per la notte. Il primo pensiero fu quello di andare da JJ e dirle che avevo raccontato tutto a Sarah e che eravamo finalmente liberi di stare assieme. Ma, dopo quanto era successo, forse non era il caso. Così suonai alla porta di Penelope che mi accolse senza chiedermi nulla. Mi lasciò il suo divano e mi disse che sarei potuto restare da lei fino a quando ne avessi avuto bisogno.
Il mattino dopo, però, mi svegliai trovandola seduta sul bracciolo del divano. Voleva sapere nei minimi dettagli cosa fosse successo e perché stessi cercando rifugio in casa sua. Le raccontai tutto per filo e per segno sin da quando avevo lasciato casa di JJ. Avevo paura della sua reazione, avevo paura che mi giudicasse e che mi ritenesse uno stronzo. Ma Garcia mi abbracciò, mi abbracciò così forte da farmi sentire al sicuro, a casa. Era come una sorella per me e in quel momento avevo bisogno di lei. Avevo bisogno di qualcuno che non mi facesse sentire un completo idiota.
“Non preoccuparti genietto, io sono qui per te e ti vorrò bene sempre, ricordatelo” mi disse.
Sorrisi e la ringraziai. Uscimmo di casa assieme e andammo al lavoro. Non ero pronto a vedere Sarah e avevo paura di cosa sarebbe potuto succedere tra lei e JJ ora che sapeva dei miei sentimenti per la mia migliore amica.
Quando arrivammo al BAU, vidi Sarah uscire dall’ufficio di Prentiss. Le andai in contro e mi limitai a dirle ciao.
“Non è il momento” mi disse e si precipitò nell’ascensore.
Quando mi voltai verso la mia scrivania, vidi JJ appoggiare la sua borsa e guardare confusa Sarah andare via. Poi il suo sguardo, severo, si fermò su di me. Mi fece un cenno con la testa ed io la seguì. Quando fummo in bagno, chiuse la porta a chiave e mi guardò seria.
“Che diavolo hai combinato?” mi chiese.
“Le ho detto che sono innamorato di te” risposi.
“Sei impazzito? Che ti passa per il cervello! Doveva dirti una cosa”
“Me l’ha detta” risposi.
“Non credo o non le avresti detto di essere innamorato di me”
“JJ è proprio quello che mi ha dato il coraggio di ammettere i miei sentimenti per te. Ho sempre sognato di diventare padre e lo sai. Ma restare con Sarah solo per il bambino sarebbe stato un cattivo insegnamento, un cattivo esempio per mio figlio. Cosa avrebbe imparato da quello? Che un figlio è un motivo sufficiente per stare con qualcuno che non ami? Io voglio che lui cresca sapendo che posso amarlo alla follia pur non stando con sua madre. Voglio che possa trovare qualcuno da amare come io amo te e che sia disposto a tutto per lei”
“Spence, io ti amo, ti amo alla follia, ma quel bambino adesso deve essere la tua priorità. Quel bambino deve essere il centro del tuo mondo. E se c’è anche la più piccola possibilità che io possa essere una distrazione, beh non me la sento di andare fino in fondo”
“Di che stai parlando, JJ? So dell’esistenza di quel bambino da meno di ventiquattro ore e sarei disposto a sacrificare la mia stessa vita per lui già adesso. Niente mi potrà mai distrarre da lui. Lui sarà la mia priorità. Ma non voglio vivere un altro secondo lontano da te. Voglio stare con te e con lui e con i tuoi figli. Possiamo essere una grande famiglia allargata, strana ma felice”
“Ti amo” mi disse accarezzandomi il viso.
“Ti amo anche io” risposi e la baciai. La baciai dolcemente.
   
 
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