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Autore: Wolfgirl93    17/04/2019    2 recensioni
Il regno di Wayfind è un regno pacifico, il re che lo governa è buono e nonostante la giovane età è benvoluto dal suo popolo; un giorno però la siccità arriva portando con se la paura e l'ansia di non sopravvivere e il re Ventus sarà costretto a inoltrarsi in zone che non ha mai esplorato per far tornare la vita del suo popolo alla normalità.
VanVen Arabian AU
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Terra, Vanitas, Ventus, Xemnas
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Nessun gioco
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Salve a tutti, questa è la mia prima storia su Kingdom Hearts e sono un po' agitata...
E' ambientata in un luogo inventato, infatti i pochi riferimenti geografici che ci saranno sono molto vaghi.
Ho messo l'avvertimento OOC per paura che durante la storia qualche personaggio venga caratterizzato diversamente da come si presenta nei videogiochi però se qualcuno di voi dopo aver letto mi dicesse che in realtà sono IC potrei togliere l'avvertimento (sono sempre molto incerta su queste cose)
Spero che la storia vi piaccia, buona lettura!



 
I dream of gardens in the desert sand

 

Inchinati a me e tutta la tua gente potrà tornare a vivere e a servirsi dell’acqua. Inchinati a me e giurami la tua fedeltà, giurami che ti sottometterai e il tuo regno tornerà prospero come un tempo.” Ci fu una pausa, gli occhi ambrati del sultano guardarono beffarlo il piccolo re di fronte a lui prima di ghignare “Non è forse questo quello che vuoi?”

 

 

18 dicembre, Regno di Wayfind

 

La notte era tranquilla, l’aria notturna era un toccasana visto l’inverno afoso che avevano dovuto affrontare, l’intero regno era avvolto dalla coltre notturna e nessuno osava fare un rumore in una sera così fresca, persino i lavoratori si erano presi una serata libera per godersi quel vento fresco che probabilmente – dopo tanti anni – avrebbe riportato la neve.

Ventus era sdraiato nella sua stanza, le braccia erano poggiate sul marmo fresco della finestra e i suoi capelli color del grano erano mossi dalla lieve brezza invernale che entrava dalla finestra aperta; la sera sembrava annunciare neve e il giovane principe sorrise a quel pensiero, non aveva mai visto la neve di persona ed era davvero curioso di poter vedere quel manto bianco abbracciare il suo regno. Ventus si sporse per chiudere la finestra con della paglia compatta quando davanti ai suoi occhi volò maestosa una civetta dal piumaggio scuro, gli occhi dell’animale sembrarono guardarlo per qualche secondo prima che dal suo becco uscì un forte stridio che fece accapponare la pelle al biondo.

Le civette erano portatrici di sfortuna nel suo regno, si diceva che l’udire un canto di una civetta fosse l’annuncio di qualche evento nefasto ma il principe non era mai stato molto attento alle credenze del suo popolo; chiuse la finestra e si coricò a letto sorridendo all’idea che probabilmente l’indomani si sarebbe svegliato con la neve, chiuse gli occhi e cercò di prendere sonno nonostante l’euforia che lo pervadeva.

Pochi minuti più tardi la porta della sua stanza su bruscamente aperta, una guardia con una torcia in mano lo guardò terrorizzato e Ventus riuscì a capire le sue parole solo perché il ragazzo gliele aveva ripetute due volte.

Il principe corse veloce lasciando indietro la povera guardia, non gli serviva una torcia per muoversi nel suo stesso palazzo, quando arrivò di fronte alla stanza di suo padre vide il medico e le ancelle tutte attorno al suo letto lavorato.

“Padre...” La voce di Ventus faticava ad uscire, stava tremando ma non era sicuro che fosse solo per il freddo.

L’uomo guardò il figlio con sguardo stanco, sembrava così magro e provato come se non dormisse da chissà quanti giorni. “Ventus, il regno ha bisogno di te, devi essere forte e governare come il vero re che sei.” Le parole di Eraqus si interruppero per un colpo di tosse forte che gli fece colare qualche rivolo di sangue dalla bocca, che prontamente un0ancella ripulì.

“Non dovrebbe affaticarsi sire, la malattia sta peggiorando e sa bene che ad ogni parola i suoi polmoni soffriranno.” Il medico di corte era un uomo saggio, un uomo molto vicino al re Eraqus e si vedeva benissimo quanto soffrisse nel vederlo così senza poter fare nulla per aiutarlo.

Era da qualche mese che il re si era ammalato, in principio la malattia sembrava qualcosa di semplice, una piccola infiammazione alla gola e niente più, quando poi i sintomi si erano aggravati per il medico di corte fu davvero difficile capire di cosa si trattasse realmente; la dura realtà era arrivata qualche giorno prima quando il re aveva iniziato a sputare sangue ad ogni colpo di tosse, l’unica conclusione logica fu che i polmoni dell’uomo stessero cedendo e quella notte il peggio era iniziato.

Fu una notte lunga, il povero re si lamentava nel suo letto, l’aria fresca della sera non aiutava a diminuire la febbre che lo stava torturando, il suo corpo stava cedendo e il medico era sicuro che in qualche ora il loro amato sovrano si sarebbe spento.

Eraqus fece un gesto verso il figlio, Ventus si avvicinò al padre prendendogli la mano dolcemente, era così strano che la pelle del sovrano fosse fredda, era lui che scaldava le mani del figlio durante quegli inverni freddi, era lui che cullava quel principe quando da piccola sentiva troppo freddo, ora sembrava invece che i ruoli si fossero invertiti e toccava al biondo scaldare suo padre.

“Ventus, voglio che regni pensando sempre al nostro popolo, voglio che il tuo cuore si apra completamente per accogliere ogni richiesta della nostra gente.” Il re fece qualche paura per via della tosse e del poco respiro che aveva “Ma soprattutto, voglio che tu sia felice. Diventa un buon re figlio mio.” Eraqus sorrise al figlio che aveva iniziato a piangere e singhiozzare mentre stringeva convulsamente la mano dell’adorato padre; gli occhi del sovrano erano stanchi, il suo respiro era ormai diventato solo un misero soffio e il suo intero corpo si lasciò andare fra le braccia di quella coltre scura che qualche anno prima aveva inghiottito sua moglie.

Ventus chiamò con forza suo padre, urlò più volte il suo nome fra le lacrime ma quell’uomo ormai sembrava essersi innalzato verso un mondo diverso lontano da loro.

Il re del regno di Wayfind morì, il giorno del funerale la neve cadde sul regno abbracciandolo con il suo freddo, Ventus non riuscì a gioire di quell’evento e iniziò ad odiare quella neve che tanto desiderava vedere; qualche giorno dopo l'incoronazione del principe richiamò tutti gli abitanti del regno, Ventus era il nuovo sovrano e nonostante la tristezza ancora nel cuore del popolo tutti furono contenti di vedere quel ragazzino sul trono dove un tempo sedeva suo padre.

 


 
 
   
 
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