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Autore: PrimbloodyBlack    19/04/2019    0 recensioni
(la pubblicazione continuerà su Wattpad) Eloyn fa parte di una famiglia di cacciatori di vampiri. Durante la sua prima battuta di caccia viene separata dal gruppo e catturata. Viene portata nella grande dimora di uno dei 5 Signori Vampiri. Viene resa schiava dalla potente Lux che la renderà una Bloodgiver, il cui compito è quello di donare il suo sangue al suo padrone.
Lux riuscirà mai a sottomettere uno spirito ribelle come quello di Eloyn? Sarà una sfida che lei non vorrà di certo perdere.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Eloyn

Era notte fonda e faceva freddo. Sentii il mio intero corpo premuto contro la parete. Mani gelide si facevano strada lungo la mia calda pelle, mentre un dolore atroce si rivestiva sul mio collo. Avevo la vista annebbiata, mi reggevo a stento in piedi. Cercai di rimanere in equilibrio con tutte le mie forze ma fu in vano. Sarei caduta a terra se quelle mani non mi avessero afferrata. Ormai non avevo più forza in corpo, non riuscivo neanche più ad urlare. Avevo il viso bagnato dalle lacrime, l'armatura, violentemente strappata, lasciava scoperta la mia spalla, su cui continua a colare sangue. Non sentivo neanche più dolore, ero intorpidita, come se mi avesse iniettato qualcosa.

Improvvisamente sentii il mio corpo sollevarsi. La stessa figura che un attimo prima mi aveva attaccata adesso mi teneva in braccio.
Appoggiai la mia testa involontariamente sul suo petto. Potevo sentire il suo battito cardiaco pian piano placarsi. Per quanto cercassi di tenere gli occhi aperti, mi circondai di un immenso buio e caddi nel mondo dei sogni.

Quella notte starebbe stata la mia prima battuta di caccia. Ero ansiosa ma allo stesso tempo sicura di me. Erano anni che mi allenavo e finalmente avrei potuto portare a termine la mia vendetta. 
Avevo deciso di diventare una cacciatrice di vampiri, nonché protettrice del villaggio, in modo tale che nessuno avrebbe più provato ciò che avevo provato io quando era ancora solo una bambina. 
Quei succhiasangue avevano sterminato la mia intera famiglia e avrebbero ucciso anche me se non fosse stato per quello che oggi considero mio padre e mentore.

Ogni notte quei mostri vengono nei nostri villaggi e rapiscono ragazzi e ragazze della mia età per schiavizzarli e nutrirsi del loro sangue.
Questi esseri sono immortali, ma hanno sangue che scorre nelle loro vene e un cuore. Hanno abilità fisiche superiori delle nostre. L'univo modo per ucciderli è trafiggerli nel petto, o comunque procurandogli una ferita mortale, come la decapitazione.

Noi abbiamo un confine che divide il mondo degli umani con quello dei vampiri. Il mio villaggio si trova al limite del confine, ovvero un bosco. 
Una volta superato ci ritroviamo nel loro territorio.

Quella fatidica notte mi comportai da irresponsabile. Agii d'impulso e non usai la ragione. Stavamo perlustrando il villaggio, mentre un altro gruppo si trovava nel bosco. 
Stavo con mio padre, mi sentivo protetta ed al sicuro, ma lui non sapeva che doveva proteggermi anche dalla mia stessa stupidità.

Venimmo attaccati da due di loro, eravamo in cinque e ce l'avremmo potuta fare, ma fui distratta. Fui distratta da una figura in lontananza che sembrava trascinare qualcuno con se. Fu in quel momento che persi la ragione. Corsi verso di loro, volevo solamente salvare quel malcapitato, ovviamente non avrei mai potuto pensare che poi sarei stata io quella da salvare.

Appena mi videro, girarono l'angolo e quando arrivai erano spariti. Ero arrabbiata, mi sentivo impotente, avrei potuto salvare qualcuno, ero stata incapace di seguire il mio compito. Continuai a girarmi in torno ma non c'era nessuno, potevo ancora sentire in lontananza i fendenti di spada dei miei compagni. Non appena feci per tornare in dietro, sentii una mano afferrarmi l'armatura. D'impulso afferrai la spada e neanche il tempo di attaccare che mi ritrovai con la faccia a terra e una persona sopra la mia schiena.

Iniziai ad ansimare, facevo fatica a respirare. Sentii quell'essere ridere e poi un'altra risata si aggiunse alla sua. Quella di prima era una trappola ed io come una stupida c'ero cascata.

"Ma che bel bottino!" disse la donna sopra di me. Lo disse in modo sensuale e allo stesso tempo divertito. 
Io rabbrividii non appena posò la sua mano sul mio collo. Cercai di dimenarmi ma era inutile, cercai anche di chiedere aiuto ma nessuno venne in mio soccorso. Alzai la testa per vedere il viso dell'orrenda creatura ma elle mi spinse giù con la mano. Con la poca visuale che avevo cercai di trovare un modo per uscire da quella situazione. Tutte le case erano sbarrate, sia porte che finestre. Vidi degli occhi sbucare fuori da una fessura della finestra, erano occhi spaventati, ma non per me, ma per lei stessa. Nessuno si sarebbe mai voluto trovare nella mia situazione.

"Cosa ne facciamo di lei mia signora?" disse un ragazzo dietro di lei. Vedendo che esitava a rispondere insistette. "È una cacciatrice dobbiamo ucciderla!"

"Sta zitto Jason, sono io che decido qui!"

"Mi perdoni non volevo mancarle di rispetto"

"Sai tesorino, sei un bel bocconcino, sarebbe uno spreco lasciarti qui."

Cercai nuovamente di dimenarmi non appena sentii il suo respiro avvicinarsi.

"Non vuoi proprio perdere eh?"

Serrò la sua stretta sui miei polsi così forte che gemetti. La sentii ridere e intravidi un ghigno sul suo viso. 
Mi lasciò uno dei polsi e con prepotenza mi strappò una parte del l'armatura. Questa mi lasciò scoperto l'intero collo e la spalla. 
In quel momento ne approfittai e con la mano libera riuscii a raggiungere il pugnale che tenevo sul fianco. Lo estrassi con abilità, cercai di colpire la donna, che sorpresa di quel gesto, si alzò. Mi rimisi in piedi con gran velocità, raccolsi la spada che mi era precedentemente caduta e la puntai contro i due esseri.

Puntai lo sguardo sulla donna e ne fui completamente ammaliata. Aveva lunghi capelli rossi che le ricadevano sulle spalle e due bellissimi occhi grigi. Per un momento avevo addirittura dimenticato che quello era il nemico. Ripresi immediatamente il controllo non appena la donna mi attaccò. Fu così veloce che mi ritrovai il suo viso a pochi centimetri dal mio e il suo sorriso che indicava che aveva già vinto. Sentii la sua mano stringermi il collo, le sue unghie dentro la mia carne mi fecero gridare per il dolore. Vidi i suoi occhi illuminarsi alla vista del mio sangue. Quel bel grigio si era trasformato in un orrendo rosso.

Mi sbatté contro il muro, sentii i suoi canini infilarsi nel mio collo. Gridai per il dolore, chiamai i miei compagni in cerca di aiuto, ma lì c'ero solo io e quei due mostri.

La donna si staccò dal mio collo e sospirandomi nell'orecchio disse, "Se smetti di resistere, potrebbe iniziare a piacerti."

"Mai!" dissi agonizzante.

Con quella risposta la donna riniziò a mordermi. Nuovamente fui colpita da un ondata di dolore. Mi sentii privata delle mie energie, pian piano la mia voce venne meno. I pugni che tenevo ben serrati iniziarono ad ammorbidirsi finché le mie braccia non caddero completamente. Anche le mie gambe si reggevano a stento, era quella donna che mi reggeva. Sentii una mano infilarsi sotto l'armatura e poi sotto la maglietta. Iniziò a graffiarmi ma ormai non riuscivo a sentire più nulla, la vista stava scomparendo così come tutti gli altri sensi. Priva di energia caddi a terra ma venni sollevata da quella donna che mi prese premurosamente in braccio e mi portò via circondata dall'oscurità.

Quando mi risvegliai sentii un confortevole calore. Le coperte erano così calde e morbide che mi ero dimenticata che ero stata attaccata e morsa da un un vampiro. Sgranai gli occhi e scesi subito dal letto, notando a mia sorpresa che avevo una sottoveste bianca addosso. Mi guardai intorno, era una stanza piccola con un letto, una scrivania e un armadio. Dietro il letto c'era una finestra e senza pensarci due volte mi affacciai. 
Notai che era pomeriggio, il sole splendeva più che mai, dovunque mi trovavo era sicuramente disperso nella vegetazione. Nessuno umano era tornato vivo dal mondo dei vampiri, quindi non sapevamo minimamente come fosse il loro mondo, ma a quanto pare è molto simile al nostro.

Il cuore mi sobbalzò non appena sentii il pomello nella porta girarsi. Mi girai di scatto, ero impaurita, non avevo armi e non avevo vie di fuga. 
Quando la porta si aprì una figura snella si fermò sull'entrata. 
Era una ragazza, bionda con occhi marroni, probabilmente poco più grande di me. Appena mi vide in piedi mi sorrise, poi vedendomi impaurita cerco di calmarmi mantenendo le distanze.

"Stai tranquilla, non voglio farti del male"

Ero ancora sull'allerta, anche se sembrava indifesa era pur sempre un vampiro.

"Sono venuta per vedere come stavi, ti hanno affidata a me, sono un dottore"

La ragazza si avvicino lentamente alla scrivania e aprendo un cassetto tirò fuori un barattolo con delle pastiglie.

"Tieni, prendine una."
Disse allungando la mano verso di me.

Non sembrava cattiva o violenta quindi mi decisi ad avvicinarmi. 
Le afferrai velocemente e mi allontanai.

"A che cosa servono?"

"È per quando ti prelevano del sangue"

Divertente... Ha evitato di dire la parola succhiare. Perché è questo quello che fanno loro, ti succhiano il sangue finché non diventi un guscio vuoto.

"Sei stata a letto per un giorno intero, avrai fame scommetto." Annuii.

"Bene, allora ti porto qualcosa da magiare-"

"Aspetta! Chi è stata la donna che mi ha morso? Aveva dei capelli rossi e occhi grigi." dissi prendendo un po' di coraggio.

"È la padrona della casa, nonché una dei cinque lord del regno vampiro. Sei stata davvero sfortunata ad essere marchiata da lei..."

Mi stupii vedendola triste in quel modo. Non avrei mai pensato che un vampiro potesse provare pena per un umano.

"In che senso marchiata?"

"lei è stata il primo vampiro a morderti e quindi ti ha marchiata, sei di sua proprietà adesso"

Proprietà di quell'essere?! Mai e poi mai...

"Posso chiederti come ti chiami?"

"Amelie, tu invece?"

"Eloyn"

"Piacere di conoscerti Eloyn, sarò presto da te." 
Andò verso la porta e mi rivolse un ultimo sorriso.

Aspettai dieci minuti e la vidi ritornare con un vassoio con acqua e carne. Mangia così velocemente che rischia di strozzarmi, Amelie si mise a ridere e mi diede delle pacche sulla schiena.

"Tranquilla che non ti corre dietro nessuno"

"Questo è quello che pensi tu." 
Mi zitti immediatamente dopo, pentendomi di aver aperto bocca. Non posso permettermi di essere sfacciata perché se si arrabbiasse probabilmente mi morderebbe.

"Sai io ho scelto di prendermi cura di te e degli altri ragazzi proprio perché trovo ingiusto tutto questo. Ma alla stesso tempo lo capisco perché anch'io ho bisogno del vostro sangue.
Ma da dottore quale sono non farei mai nulla che possa fare del male a te o agli altri, quindi ti puoi fidare."

Non sapevo cosa dire quindi mi limitai ad annuire. 
Dopo qualche minuto di silenzio la porta della stanza si aprì e la vidi. Quella donna!

"Amelie ora puoi andare."

"Certo." 
Poi si girò verso di me e poggiò la sua mano sulla mia spalla in segno di conforto. 
"Una volta che avrà finito tornerò subito da te, non preoccuparti."

Finito di fare cosa?!

Le afferrai istintivamente il braccio, mi guardò con occhi pieni di compassione, probabilmente stavo facendo un espressione davvero terrorizza.

"Amy dai!"

"Sì subito." 
Abbassò lo sguardo è uscì fuori dalla stanza.

Ero terrorizzata...

"Bene bene, non mi interessa se ti sei appena svegliata, ho fame e tu mi darai un aiutino" 
Disse con un orribile ghigno.

"Non provare ad avvicinarti!"

"Sennò? Mi uccidi?" Disse facendo dei passi verso di me.

"Ti ho detto di stare lontana!"

"Tesoro non devi avere paura. Se ti lasci andare capirai che non è così male."

"Una volta che mio padre capirà che mi avite rapita, verrà qui e ti ucciderà!"

"È una minaccia ragazzina?!"

Avvolte mi chiedo perché sono così impulsiva e non penso a quello che dico.

Si avvicinò ancora di più, ormai non avevo via di scampo. I suoi occhi grigi fissavano intensamente i mie e per un secondo mi persi in quello sguardo. 
Ormai ero ferma e immobile, senti le sue mani passare sulle miei braccia fino ad arrivare alla spalla. Con le dita mi toccò dove la sera prima mi aveva morso. Aveva un tocco dolce, non sembrava neanche l'essere che mi aveva quasi dissanguata.

Con le mani mi spinse sul letto ed io persi l'equilibrio. Stavo per rialzarmi quando con una mano mi respinse giù, ma delicatamente. Salì sul letto, sopra di me. Avevo i suoi lunghi capelli rossi che mi sfioravano il viso. Mi prese i polsi con le mani e me li portò sopra testa. Il cuore mi batteva forte, avevo paura ma allo stesso tempo la sensualità di questa persona mi faceva dimenticare che era un predatore desideroso del mio sangue.

Continuava a guardarmi intensamente negli occhi, si avvicinò sempre di più al mio viso ed io impaurita chiusi gli occhi, preparandomi all'imminente dolore. 
Ma invece sentii qualcosa di morbido premere contro le mie labbra. Stupita cappii che mi stava baciando. Tenni la bocca serrata ma lei continuò. Alla fine mi lasciai andare con l'idea che non mi avrebbe mollato finché non avrebbe ottenuto ciò che voleva. Mi faceva male nell'animo, stava schiacciando il mio orgoglio, il solo pensare che avrei passato il resto della mia vita così mi fece lacrimare.

"Non devi avere paura" 
Disse vedendo le mie lacrime.

Riniziò a baciarmi questa volta con più foga, le lasciai fare ciò che voleva. 
Poi passò a baciarmi la guancia e poi insistentemente in collo. Non c'era violenza nei suoi gesti e questo mi stupì. Mi stupì anche il fatto che mi stava piacendo e rimasi disgustata da me stessa.

Con la coda dell'occhio vidi le coperte sporche di sangue e immediatamente capii. Mi sta succhiando il sangue! Come ho fatto a non accorgermene! 
Iniziai a dimenarmi, ciò che prima sembrava quasi piacevole iniziò a trasformarsi in una dolorosa tortura.

"Smettila!"

Sentii le sua mani stringermi di più i polsi. Iniziai a muovere freneticamente le gambe ma era inutile, non voleva staccarsi.

"Fa male! Ti prego! Basta..."

Sentii la mia energia pian piano diminuire, tanto che la sua presa sui mie polsi cessò.

"Ti avevo avvertita, te ti fossi lasciata andare non avrebbe fatto male!"

Aveva gli occhi rossi e la bocca sporca di sangue. Si leccò le labbra come se avesse assaggiato la cosa più buona del mondo.

"Per questa volta ti perdono anche perché..."

Poi avvicinandosi al mio orecchio sussurrò, "... Sei deliziosa, tesoro mio!"

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Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto, votate e commentate, mi farebbe molto piacere. Chiedo venia per qualsiasi errore grammaticale abbia fatto, i capitoli non hanno una data precisa, usciranno quando avrò l'ispirazione (che parolone ahahah). 

Alla prossima =D

Ps: se volete, andate a dare un occhiata alla mia serie principale Creature dell'Ombra, è sui licantropi.

 
   
 
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