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Autore: LadyDP    21/04/2019    2 recensioni
Nascita dei cuccioli di Gatto e Kitty. Ansia pre- e post-parto.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ciuchino, Gatto con gli stivali, Kitty Zampe di Velluto, Shrek
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gli stivali scalpitavano su e giù per il dorso di quella specie di stagnucolo che circondava la palude.

Gli artigli erano pronti ad uscire ad ogni minimo stimolo. I nervi erano più a fior di pelle di quando quella volta aveva dovuto fronteggiare un oca gigante.

Una risatina beffeggiante fuoriuscì dalla bocca di Shrek, seduto a ginocchia larga e braccia sulle stesse, davanti alla porta della sua casa.

"Guardalo, Ciuchino" disse, facendo cenno all'asino, che si stava leggendo una rivista.

Il richiamato si voltò verso l'indicato.

"Ti vedo un pò pallido"

E da lì altre risate ben poco trattenute.

"Chi l'avrebbe mai detto, che sarebbe toccata anche a te, eh, vecchia tigre?"chiese il ciuco.

Una spada affilatissima attraversò lo spazio, il tempo e pure qualcos'altro, sfiorando pericolosamente l'orecchio del povero mulo, ed andando a trafiggere il tronco di un albero.

"Ti diverti, eh caprone?! Vuoi davvero che sfoghi il mio nervosismo su di te, eh?!!"sbraitò il gatto, avvicinandosi minaccioso all'equino, saltandogli addosso e tirandogli le orecchie.

"Bada che in una delle mie sette vite sono stato il miglior carnicero di Santa Cruz, e la mia specialità era l'affettamento del mulo"

"Ehi, carino, vedi di darti una calmata. Noi siamo tutti qui per te"sbottò il ciuco, risentito.

"Massì, Gatto. Non c'è niente di male nel cercare di sdrammatizzare un pò"osservò Shrek.

"Stai solo diventando padre"disse Ciuchino.

Gatto cercò lo sguardo certamente esasperato di Shrek a quell'affermazione, e lo trovò.

"La tua distorta visione della vita potresti tenertela per te ogni tanto, Ciuchino"

Gatto mollò la presa e scese dal mulo.

Si avvicinò alla porta della casa. Cominciò a battere ripetutamente la fronte, in preda ad un'angosciosa attesa.

"Ehi, già ti offro la sala parto. Almeno non mi consumare la porta con la tua testaccia dura"disse l'orco, con quella sua solita voce provocatoria e rassicurante.

Gatto alzò lo sguardo verso di lui, e si rese conto di quante volte si era sentito solo nei suoi anni di vagabondaggio e rapine, e di quanto si sarebbe sentito perso in un momento del genere senza quei due pagliacci da circo a rendergli la pressione sanguigna più instabile ma anche la vita più ricca, piena e dolce.

Un sorriso si aprì sul suo volto.

"Gracias, amigo"disse, a voce bassa e sfinita.

"Oh..vieni qui.."gli disse, con tono coccolone. Shrek lo prese tra le braccia e gli grattò la testa con le nocche.

"Sarà una bella avventura, credimi"disse Ciuchino, con un sorriso commosso al pensiero. Si asciugò il naso con lo zoccolo.

"La più bella della tua vita"

Gatto rimase senza parole davanti a quella frase, e riuscì solo a sorridere.

°°°

"Quanti?? Uno? Due? Otto?"chiese Gatto, entrando di furia in casa.

"Cala, cala. Anzi. Dividi per due"disse il Lupo Cattivo, ostetrico d'eccezione.

"Quattro creature meravigliose!"esclamò Zenzy, baldo infermiere, asciugandosi le lacrime di meringa con la mascherina da sala operatoria.

Gatto si avvicinò alla cuccia, dove era avvenuto quel piccolo miracolo.

Riusciva a scorgere la schiena di Kitty.

"Mia bellissima.."la chiamò.

Ebbe un sussulto, e si bloccò.

Non riusciva più a camminare.

Quello che aveva appena scorto gli aveva tolto il fiato.

Un'orecchio. Un minuscolo, microscopico orecchio a punta. Scuro, grigio. Forse nero.

Gatto si tolse il cappello, davanti a quella meraviglia.

Ma dopo essersi lentamente calato il cappello davanti agli occhi, gli si presentò dinanzi una scena diversa.

Un'intera testolina.

Un gattino. Era davvero un gattino.

Era suo. L'aveva fatto lui. Era il suo gattino.

Con l'aiuto di quelle zampe ancora così scomode (era così difficile muoversi!), il piccolo si arrampicò sulla pancia della mamma, che si voltò verso Gatto, alla ricerca della sua reazione.

Il piccolo era nero, con il petto ed alcune strisce bianche, e aveva due grandi, meravigliosi occhi verdi.
Ed un sorriso stranamente sicuro di sé. 

"Piccolino.."disse il neopapino.

Il felino si avvicinò al capezzale della sua amata, ad osservare meglio quel piccolo miracolo del creato.

Il piccolo si rizzò sulle zampe, fiero.

Quasi a volersi presentare orgoglioso dinanzi a quel padre ancora sconosciuto.

"Miao!"esclamò imponente.

"Oh, miao, miao.."gli rispose commosso Gatto, prendendolo in braccio e stringendoselo al petto.

Si asciugò una lacrima.

"Non credevo che fosse possibile qualcosa di così bello" mormorò, a voce rotta.

"Fernando"

"Come?"chiese Kitty.

"Fernando sarà il suo nome"

Kitty sorrise, approvava.

"Ehi, papino"lo richiamò.

Gatto si voltò verso la schiena di Kitty.

Altri due piccoletti si erano affacciati.

Uno era nero, senza strisce, con il petto biondo e gli occhi verdi. Uno sguardo truce, imbronciato, sospettoso.

L'altro, più piccolino, sembrava solo curioso. Era marroncino, il petto biondo come le strisce. Gli occhi azzurri, come Kitty.

Due miagolii investirono Gatto.

E non solo quello.

I due micetti si avvicunarono agli stivali del padre, chiedendo con i gesti di salire.

Gatto li prese in braccio.

"..due..tre maschi. Tre maschi forti e possenti" esclamò fiero.
"Fernando. Fernando, Alejandro e Rafael"

"Allora mi sembra d'obbligo che io scelga il nome del quarto"disse Kitty, voltandosi verso la sua ultima palla di pelo.

Gatto si avvicinò. Doveva star dormendo.

Il felino spalancò gli occhi, dilatò le pupille e restò a bocca semi-aperta.

Se il suo cuore era già pieno di amore e di emozioni, ora ufficialmente ne strabordava.

Con delicatezza poggiò a terra, accanto a Kitty, i tre micetti.

Era rossa. Rossa come lui. E senza strisce.

Ripiegata su sé stessa. Aveva il volto girato verso l'alto. Gli occhi si stavano spalancando, ed erano blu. 

"Azul come el cielo en primavera."

Era una micetta. Definitivamente.

E sembrava impaurita. Impaurita ma dolcissima.

"Un amor como esto no existe en naturaleza"

La piccolina si alzò e guardò verso l'alto, verso quel personaggio tanto singolare che la osservava con tanto interesse.

"Nunca mis ojos habían visto la verdara belleza, antés"

Kitty afferrò la piccolina con le zampe.
Gatto non sembrava avere il coraggio di farlo.

"Valiosa florecita. Demasiado frágil para mis manos"

Kitty alzò la piccola dinanzi allo sguardo del gatto.

Sembrava un angioletto in mezzo a due nuvolette, le zampe di Kitty.

"Demasiado fuerte es tu mirada para mi corazón. Me has vencido, pequeñita. Me has vencido y has nacido hace nueve minutos"

"Imelda"

"Diamine, no"

"Che cosa?"chiese lui, distratto dalla sua ode, dal suo monologo.

"La chiameremo Micia"affermò Kitty.

"Micia?"riflettè.

"Micia"

"La Micia con gli Stivali"disse, finalmente prendendola in mano.

La piccola si strofinò sul suo petto, sciogliendo definitivamente il suo cuore.
Qualsiasi tentativo di resistenza era perfettamente inutile.


Gatto stette ad ammirare quella cosina che brandiva tra le zampe.

Incredibile come gli avesse già sconvolto la vita.
Gatto si era appena votato a vita a difenderla.

A proteggerla.

Ad amarla.

A costo di sembrare imbarazzante.

"La mia micetta"

°°°

Ok, ora passiamo alle cose serie.

Qui avete la traduzione del breve monologo di Gatto in onore della sua neonata micetta.

Se siete già andati a cercare la traduzione, mi dispiace. Dovevate fidarmi di me ;)


"Azul como el cielo en primavera.
Un amor como esto no existe en naturaleza.
Nunca mis ojos habían visto la verdadera belleza, antés.
Valiosa florecita. Demasiado frágil para mis manos.
Demasiado fuerte es tu mirada para mi corazón. Me has vencido, pequeñita. Me has vencido y has nacido hace nueve minutos."

"Blu come il cielo di primavera.
Un amore come questo non esiste in natura.
I miei occhi non avevano mai visto la vera bellezza, prima.
Prezioso fiorellino. Troppo fragile per le mie mani.
Troppo forte è il tuo sguardo per il mio cuore. Mi hai sconfitto, piccolina. Mi hai sconfitto e non sei nata che da nove minuti."

Trovo che l'italiano rovini tutta la poesia, ahahah. Salutissimi 🖐e buona Pasqua!
   
 
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