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Autore: Misatona    24/04/2019    5 recensioni
Se i personaggi che hai caratterizzato si accorgessero che qualcosa non va, come reagirebbero?
In un momento particolare, Vegeta, Radish e Bulma, vanno a riprendersi ciò che è loro affrontando un viaggio assurdo e forse no sense. Riusciranno a sconfiggere il nemico e a portare in salvo la misteriosa ragazza scomparsa?
Genere: Avventura, Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Bulma, Nuovo personaggio, Radish, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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You better set me free
'Cause I'm hot young running free
A little bit better than I use to be

'Cause I'm alive
live wire
(Live Wire – Motley Crue)
 
Misato era terrorizzata. Non solo Radish era riuscita a trovarla ma, con lui, c’era anche Vegeta. Si sentiva ad un vicolo cieco: da un lato la morsa di Kanba, dall’altra quella di Vegeta. Il suo Vegeta. Quel Vegeta che l’aveva sempre salvata da vent’anni a quella parte e lo stesso a cui lei, in svariate occasioni, aveva voltato le spalle. Era lì ed era reale.
“Vegeta” disse in un soffio.
Il mondo sembrò fermarsi nei loro sguardi.
Il principe, dal canto suo, era altrettanto sorpreso. La situazione era peggio di quella che aveva immaginato. Lo scenario più terribile si era palesato di fronte ai suoi occhi e non sarebbe stato facile uscirne vincitori di nuovo, ma lui era un saiyan e come tale avrebbe lottato fino allo stremo delle sue forze per quello in cui credeva e… beh, lui credeva in Misato. Ci aveva sempre creduto più di quanto non avesse fatto lei stessa.
“Andiamo!” Kanba strattonò la giovane guardando con ira i suoi avversari. Quel maledetto fricchettone dai capelli simili ai suoi, non era solo ma aveva portato con sé i rinforzi e i suoi piani sembravano andare in frantumi lentamente. Non ci voleva!
“Non andare, aspetta!”
La mora era ad un bivio: sentiva il peso di un macigno sul petto opprimerla. Li raggiunsero anche Radish e Bulma peggiorando solo la situazione. La giovane sentì il respiro accelerato e le lacrime pizzicare prepotenti agli angoli degli occhi.
“I-io..”
“Chi sono questi? Dai, tesoro andiamo”
Kanba stringeva sempre più forte, sempre più impaziente di portare via quella terra florida che aveva avuto la fortuna di ritrovare nel suo cammino.
Vedendo la ragazza alle strette, Bulma con le sue abilità da ammaliatrice, cercò di distrarre l’energumeno e convincerlo che non ci fosse nulla di male a parlare davanti ad una birra.
Ottenne una brutta reazione dal giovane dagli occhi rossi che la scansò gettandola tra le pronte braccia di Radish. Il capellone lo guardò con disprezzo e rancore: se le stava evidentemente cercando, quel figlio di buona donna!
“Scappa pure! è l’unica cosa che sai fare, no?”
Dopo aver visto la reazione di quel mostro ed essersi oltremodo arrabbiato, Vegeta aveva sputato tutto il suo veleno sulla povera Misato. Adesso era davvero incazzato, questa situazione doveva finire subito.
Le lacrime iniziarono a solcare il volto della ragazza che strinse i pugni lungo il corpo fino a farsi sbiancare le nocche. Non voleva farsi veder piangere, ma le parole di quello stronzo l’avevano colpita e affondata, come sempre. Stava scappando. Di nuovo.
Kanba la strattonò per l’ennesima volta, mentre gli altri tre la guardavano sospesi ad attendere una sua qualunque reazione.
“Andiamo!”
“NO!” Misato alzò lo sguardo su quello duro e contratto di Vegeta. La faccia stanca, gli occhi segnati e un cumulo d’ira tangibile nell’etere. Ecco come appariva la giovane in quel momento.
“Vuoi parlare? Parliamo Vegeta”
Il saiyan sorrise con il suo tipico sorriso sghembo: ce l’aveva fatta. La sua durezza era servita a svegliarla un minimo da quello stato di incoscienza. Adesso avrebbe dovuto mantenere la calma e non far prevalere il suo orgoglio o avrebbe mandato tutto a puttane.
I quattro si sedettero ad un tavolo con divanetti, le due “fazioni” schierate l’una di fronte all’altra. Kanba aveva qualcosa nel suo sguardo che metteva paura: non aveva mai smesso di guardare con odio i tre nuovi arrivati e non aveva mai perso il contatto fisico con la donna. Si sedette al suo fianco cingendole le spalle con il suo possente braccio.
Il silenzio che si era creato sembrava irreale. Misato guardava con odio Vegeta con le braccia e le gambe incrociate, segno di chiusura e di indisposizione a quella situazione.
Più il suo sguardo trasudava odio e più la rabbia montava nel principe dei saiyan.
Radish aveva riservato i suoi sguardi più strafottenti al capellone damerino e Bulma si sentiva sospesa nel vuoto, incapace di reagire. Gli sguardi di Misato e Vegeta non promettevano nulla di buono.
La turchina posò una mano sulla coscia del marito, preoccupata di quello che sarebbe potuto accedere di lì a poco.
“Tsk. Un piercing al naso, che razza di idiozia!”
Bulma e Radish dovettero tenersi per non cadere dal divanetto, allibiti dalla pessima scelta di intavolare un discorso del loro capo gruppo.
“Davvero? Davvero Vegeta?! Sei venuto fin qui per dirmi che ti fa schifo il mio piercing? Beh se vuoi proprio saperlo me l’ha fatto Rad, questo stupido piercing!” sbottò la ragazza.
Sarebbe stata la fine: quei due, quando iniziavano a litigare, creavano intorno a loro coltri di nubi nere e fiammeggianti. L’apocalisse era vicina.
Vegeta digrignò i denti guardando malamente il suo amico d’infanzia, contrariato da ciò che aveva appena udito dalla bocca della mora e poi tornò carico a sbraitarle contro.
“Torna a casa a scrivere le tue fottute storie!”
“No”
“Non esigo un no come risposta!”
“Basta! Mi hai stufata!” all’ennesima battuta di Vegeta, dopo quel battibecco che proseguiva ormai da più di dieci minuti, la ragazza prese un fazzoletto dal tavolo e una penna dalla sua borsetta.
“Vuoi che scriva? Bene!”
Scrisse con così tanta forza su quel minuscolo fazzoletto che rischiò di romperlo. Quando posò la penna, Vegeta, dopo pochi secondi, si ritrovò senza bocca.
Spalancò i suoi occhi neri toccandosi il volto in modo agitato, impaurito e al contempo arrabbiato per quella mossa sleale. Misato sorrideva maligna al suo avversario.
“Come dici? Non ti sento” disse sbeffeggiandolo.
Kanba rise di gusto riabbracciando la sua preziosa conquista nell’incredulità di Bulma e Radish. Quest’ultimo si fermò ad osservare la donna: che cosa le era successo?
Allungò una mano di fronte a sé, posandola sul suo avambraccio. La ragazza sussultò a quel tocco, incontrando gli occhi tristi e delusi di colui che era stato il motore di tutte le sue più folli avventure.
“Dov’è la Misato che conosco?” chiese rassegnato.
“Non c’è più” rispose lei abbassando lo sguardo contratto in una smorfia di odio, mentre il ghigno di Kanba tornava a splendere malvagio sul suo volto.
“Perché?” ora ci si metteva anche Bulma? Quei cazzo di sguardi delusi facevano male e si stavano conficcando nel suo cuore come lame affilate.
Misato non ebbe il coraggio di parlare e accolse l’invito di Kanba a lasciare quei tre da soli, ma quando Radish aprì bocca di nuovo, la mora esplose tutto il suo malessere inveendo contro il capellone.
“Sai, è un peccato. Era figa quella Misato”
“Ma non stava bene quella Misato!” si girò di scatto verso Radish, urlando con i pugni serrati in una morsa e le lacrime che scendevano copiose sul suo volto.
Kanba si voltò altrettanto allarmato: quei tre stavano rovinando tutto. Tutto. Cercò di strattonare ancora la ragazza ma questa era ormai decisa a sfogare tutti i suoi malumori per chiarire quella situazione.
“Ero stufa di quella vita! Troppo frenetica e piena di cazzate, Radi! I blog, i social, gli allenamenti, la musica, il lavoro, la casa, la scrittura.. tutto!! Tutto era diventato un obbligo! E sentivo l’ansia salire, crescere sempre di più dentro di me.  In più i fottuti mal di testa e tutto il resto non hanno aiutato! Ho già sofferto, ho già patito l’inferno con gli attacchi di panico tanti anni fa e io…” la voce rotta dal pianto e graffiata per l’aver urlato così tanto, la costrinsero a prendere una pausa da quel conato di parole.
“I-io ho avuto paura, Radi..” mentre affermava quelle parole, il saiyan alle sue spalle, poco a poco, stava perdendo le forze.
Misato si asciugava le lacrime con il palmo della mano e Radish la abbracciò stretta nella sua morsa protettiva, con lo stupore di non aver colto prima il suo grido d’aiuto. Si sentì in colpa perché, dopotutto, era lui il suo entusiasmo. E solo lui l’aveva gettata nella frenesia.
“Non voglio più cadere in quel tunnel di negatività, dove anche la minima cazzata mi faceva star male… Non voglio più”
“Sh, va tutto bene. Ci siamo qui noi, ora” Radish carezzava la chioma della ragazza mentre il suo sguardo si era spostato su Vegeta che, con un colpo deciso, infilzò il petto del nuovo saiyan facendolo svanire del tutto.
“Io.. mi dispiace.”
Bulma e Vegeta si avvicinarono all’autrice in lacrime, prendendo anch’essi parte a quel dolce abbraccio riconciliatore.
 
“Allora come ti senti?” Vegeta si sedette di fianco alla mora sulla spiaggia di Venice Beach, di fronte all’immensità dell’Oceano, porgendole una birra ghiacciata.
“Meglio, grazie” sorrise lei prendendo la birra dalle mani del principe.
“Scusa se ti ho zittito”
“Non sei stata corretta”
“Lo so, scusa. Non è mio costume esser sleale” disse ridendo e poggiando la testa sulla sua spalla.
Vegeta aveva il volto fisso sulla distesa oceanica e le mani posate sulle sue ginocchia. Aveva riportato l’equilibrio nella sua Misatona ma doveva assicurarsi che avesse capito la lezione.
“Ho incolpato Radish per tutto questo, ho pensato ti avesse fatta uscire dal binario, dalla razionalità… da me…”
“Rad non c’entra nulla, ho già chiarito anche con lui. Vegeta gli autori del nostro destino siamo solo noi stessi” sorrise bevendo un sorso di birra.
“Io mi sono fatta prendere dagli eventi, da un momento no e l’ansia ha avuto il sopravvento… ma so perfettamente che è solo e soltanto per colpa mia che è successo questo.”
Vegeta la osservò serio durante quella confessione e poi le sorrise dolcemente.
“Anche perché non vorrai rendere vana quell’atrocità che vi siete fatti sulla coscia”
La mora rise di gusto osservando la scritta che aveva tatuato tempo fa.
“Li odi i tatuaggi, vero?”
“Tsk”
“E va bene, va bene. Ti metto a tuo agio” e non appena finì di dire quelle parole, Vegeta si ritrovò nella sua consueta battle suite blue, senza tatuaggi e senza capelli biondi ossigenati.
“Quel tatuaggio è lì a ricordarmi che anche quando cado posso rialzarmi.”
“Più forte di prima”
“Si, più forte di prima”
Si sorrisero dolcemente. Finalmente si erano chiariti dopo tanti anni di lotte e furenti discussioni. Vegeta la avvicinò e premette le sue labbra su quelle rosse e carnose della giovane in un dolce e sincero bacio, gesto d’affetto e profondo rispetto.
“Hey B! Ci baciamo anche noi?” chiese Radish a Bulma, mentre erano nascosti dietro ad un cespuglio a spiare i due.
“Ti ammazzo, Rad!” urlò Vegeta al capellone che si mise a ridere sguaiatamente raggiungendo i due con le mani conserte dietro la nuca.
“Allora adesso che si fa?” chiese Bulma con il sorriso sulle labbra, abbracciando il suo principe.
“Torniamo a casa”
 
Quella mattina alla Capsule Corporation splendeva il sole. Misato si era alzata presto e aveva già sbrigato diverse scartoffie nel suo ufficio ed ora poteva dedicarsi al suoi progetti personali.
Si stiracchiò e si sedette scomposta, come suo solito, sull’ampia e gradevole poltrona dello studio. Digitava veloce sulla tastiera del suo Mac parole su parole. Si prese una pausa quando Vegeta bussò alla sua porta e, senza aspettare una risposta, entrò nella stanza.
“Hey”
“l’età avanza eh?” chiese da vero stronzo l’uomo, riferendosi al fatto che ora la giovane portava degli occhiali da vista per lavorare al computer.
“Vaffanculo, zuccherino” da vera signora regalò un dito medio al principe, alzandosi per salutarlo con due baci sulla guancia.
Entrambi si avvicinarono all’ampia finestra che dava sull’immenso giardino dell’edificio, a scrutare i loro amici intenti a preparare una grande festa. Bulma aveva insistito così tanto che Vegeta aveva acconsentito quasi subito, quella volta.
Bra e Trunks preparavano il barbecue mentre Lunch e la turchina apparecchiavano il grande tavolo posizionato vicino alla piscina. Radish prendeva il sole di fianco ad un capellone piuttosto simile a lui.
“A cosa stai lavorando?” chiese il principe voltandosi verso la ragazza.
Misato gli sorrise, prese dei fogli dalla scrivania e glieli porse.
“Hai scritto questa follia?” chiese il principe sfogliando quelle pagine perplesso.
“Si”
“Sai che la gente ti prenderà per pazza? Voglio dire... hai scritto una storia ambientata nella tua testa, dove io rappresento la tua parte razionale, Bulma l’egocentrismo, Radish l’entusiasmo e Kanba l’ansia. E tu te ne vai in giro a sbaciucchiare saiyan. Ti rendi conto che è folle?” Vegeta era allibito. Quella pazza non finiva mai di sorprenderla.
“A me fa ridere”
“Ridere?”
Misato tornò a guardare gli amici dalla finestra sorridendo felice.
“Mio papà dice sempre che nei momenti brutti bisogna ridere. Non per menefreghismo o perché si è superficiali, ma perché sorridendo si affronta meglio qualsiasi cosa. Quale modo migliore dell’autoironia per esorcizzare i momenti negativi?” Disse voltandosi verso il moro.
“E poi mi vieni a far la predica tu? ti sei fatto esplodere contro Majin Buu col sorriso sulle labbra!”
Vegeta sorrise sghembo e abbassò la testa. Touché.
“E lui? Come mai è ancora qui?” disse guardando i due capelloni sghignazzare in acqua in modo ambiguo.
“Anche lui è parte di me, dopotutto”
“Pensavo ti facesse paura..”
“è così. L’ansia mi fa paura ma grazie a te, che sei la mia parte razionale, ho imparato a gestirla. Non le permetterò più di prendere il sopravvento.”
“Non scapperai più?”
“No” sorrise dolcemente la mora.
“Non scapperò. Sai.. ho vissuto e sto vivendo un periodo un po' così, devo solo rallentare un po' i ritmi.” Proseguì facendo spallucce.
Vegeta le sorrise felice. Eccola qui la sua Misato. Era tornata a splendere.
“Bene!” si voltò per raggiungere gli altri ma prima doveva chiederle assolutamente una cosa.
“emh.. Quei due.. perché sono così amici?” chiese indagatore assottigliando gli occhi.
“chi?” Misato sollevò gli occhi al cielo facendo finta di non capire.
“Raperonzolo e la sua copia!” Vegeta stava già perdendo la pazienza. Possibile fosse circondato da un branco di idioti?!
“oh, Radish e Kanba?”
“Si”
“Beh… qualcuno dovrà pur smorzare un po' l’entusiasmo di Radi, no?” chiese sudando freddo.
Vegeta la conosceva troppo bene per cadere in quella falsa risposta. Si avvicinò di nuovo e le puntò l’indice in mezzo alla fronte.
“Li shippi, non è vero?”
“ahahahahhahahahahahah ma che dici!?!” Misato iniziò a ridere istericamente. L’aveva beccata, dannazione.
Il principe si allontanò guardandola sempre con fare sospetto poi, giunto vicino alla porta, le sorrise dolcemente.
“Sono contento che sei tornata”
“Avevi dei dubbi?”
“Non li ho mai avuti ma so che sei una zuccona, come me”
Misato si avvicinò al principe cingendogli la vita e insieme raggiunsero i loro amici: la festa era stata indetta in onore della loro pazza autrice e non poteva certo mancare la festeggiata.
“Allora? Cosa ti va di fare ora?”
Misato si fermò, ci pensò un po' su e poi si voltò decisa e felice verso il principe.
“Vivire”
Chiuse gli occhi e, uno ad uno, i suoi personaggi, si unirono alla sua figura a comporre tutto quello che era la sua essenza. Misato era tante cose, tutte differenti tra loro ma, soprattutto, era consapevole. Consapevole e felice.
 
 
 
 
 
 
 
 
FINE.
 
 
Note: Eccoci all’ultimo capitolo.
Sei pazza? È questa la vera domanda che vi state facendo, lo so!
No. Ho solo cercato di esorcizzare i momenti negativi degli ultimi mesi con una cosa potentissima: la risata. E ce l’ho fatta :)
L’ansia non prendeva il sopravvento da anni e in questi mesi, un po' difficili per svariati motivi, mi ha colta alla sprovvista.
Ho voluto condividere questa storia perché magari strappo un sorriso a chi ha bisogno di ridere come me. Tutto qui ;)
Detto questo, io vi ringrazio per avermi letta silenziosamente, per aver seguito e commentato questa follia! Grazie davvero <3
Mi scuso se sono stata “dito in culo” in questi mesi, prometto che torno alla mia solita ignoranza! ;)
Io vado a staccare un po' la spina per qualche giorno immersa nella natura!

Ps. Si, li shippo davvero Radish e Kanba! XD
 
Alla prossima storia
Un abbraccio
Misato
  
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