Film > The Avengers
Ricorda la storia  |      
Autore: Ragdoll_Cat    28/04/2019    2 recensioni
NIENTE SPOILER PER ENDGAME!
Un frame del trailer di Endgame mi ha ispirato un pochino, però non c'è alcun riferimento al film, in quanto questa storia è ambientata nel mio universo Canon dove Steve è sposato con Selene (il mio OC).
Dopo una missione in cui non tutto è filato liscio, Steve torna a casa ed è tormentato dai sensi di colpa.
Come si evolverà la faccenda?
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Steve Rogers/Captain America
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Accidere ex una scintilla incendia passim'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
L’abbraccio è il linguaggio più alto dell’anima e del corpo.
(Jacques de Bourbon Busset)
 

 
 
*

 
Stava malissimo.

I suoi amici erano rimasti feriti durante l’ultima missione e la colpa era solo sua.
No, non era la verità, come gli aveva spiegato Tony, c’erano state una serie di cause tutte legate le une alle altre e quello che era successo non era stata colpa di nessuno, in quanto nessuno avrebbe potuto prevedere una cosa del genere.

Le porte dell’ascensore si aprirono di scatto, permettendogli così di uscire dalla cabina.
Era finalmente a casa.

Da quando Selene viveva lì, l’ambiente sembrava aver preso improvvisamente vita.
Alle pareti erano stati appesi dei delicati e colorati quadri e erano state aggiunte delle lampade da terra che spandevano una luce calda e accogliente quando venivano accese.
Sul tavolo della cucina non mancava mai una pianta fiorita o un mazzo di fiori profumati.
Erano cose da poco ad un primo impatto, ma dall’immenso valore.

L’intero appartamento era in ordine e silenzioso, solo il lontano e ovattato ronzio del frigorifero giungeva alle sue orecchie.
In casa non c’era nessuno. Alzò lo sguardo verso l’elegante e raffinato orologio – uno dei tanti doni di nozze che avevano ricevuto mesi prima – e constatò che al ritorno di Selene mancavano ancora un paio di ore, quindi avrebbe potuto ricomporsi.

Il senso di colpa, però, gli sferrò un colpo a tradimento talmente forte ed inaspettato da mozzargli il respiro.
Non riusciva a perdonarsi, il fatto che non fosse morto nessuno era un miracolo, ma lui non si sentiva in vena di festeggiare.

Voleva solo togliersi di dosso quel lezzo di sporco e disperazione che lo tormentava da tempo ormai.
Si tolse lo scudo – pesante come non mai in quel momento– dalle spalle e si diresse verso il bagno, sfilandosi il caschetto e i guanti nel frattempo.

Gli stivali non rimasero ai suoi piedi molto a lungo e poi si liberò rapidamente dell’uniforme calciandola in un angolo del bagno e fatto questo entrò nel box doccia, rimanendo sotto il getto bollente a lungo.

Una volta terminata la doccia ed essersi vestito sommariamente, si apprestò a radersi; aveva quasi finito, quando inavvertitamente, si tagliò.
Era una ferita minuscola e insignificante, tant’è che gli bastò tamponarla con un asciugamano per pochi secondi, per farla smettere di sanguinare.
La vista di quel liquido vermiglio, tuttavia, gli riportò alla mente il volto ferito di Sam.

Si appoggiò al lavandino e strinse la mandibola con fare nervoso.

Lui era un soldato, esattamente come lo erano Sam o Bucky o Thor; sapevano benissimo a cosa andavano incontro scendendo in prima linea.

Non era la prima volta che si trovavano così vicini alla morte e non sarebbe stata l’ultima; per questo soffriva, perché sapeva che ogni volta avrebbe rischiato di perdere qualcuno della sua famiglia.

Famiglia.
Una semplice parola ma che racchiudeva tutto il suo universo.
Lui era il leader della squadra e tutti si rimettevano completamente alle sue direttive senza esitazioni di alcun tipo e il peso di tutte le responsabilità e delle decisioni difficili, ricadeva sempre su di lui.
In vita sua non si era mai affezionato a così tante persone come in quel momento.
L’idea di perdere uno solo dei suoi familiari lo dilaniava internamente.

Un leggero rumore, proveniente dall’entrata, lo distolse dai suoi ragionamenti.
Alzò lo sguardo e girò leggermente la testa verso sinistra per ascoltare meglio.

Udì i miagolii festosi di Dastan ed Athena, segno innegabile del ritorno a casa di Selene e poi la sua voce, leggermente preoccupata, che lo chiamava.
Svelto, afferrò la candida camicia di lino grezzo e uscì di corsa dal bagno.

Quando arrivò in salotto lei era là, in piedi, ad aspettarlo.
Portava una blusa bianca e una gonna a ruota rosso vivo; sembrava un fiore raro, un inno alla vita che continua.

In momenti di sconforto, come quelli, la parte più meschina e insicura di lui si domandava per quante altre volte Selene sarebbe stata lì ad aspettarlo.
Per quanto tempo avrebbe sopportato l’incertezza di non sapere se lui sarebbe tornato a casa?
Ne avrebbe avuto abbastanza un giorno?

Non riuscì ad aprire bocca, perché Selene gli si avvicinò rapidamente, con l’aria di chi sapeva tutto e – grazie ai tacchi che stava indossando – lo guardò praticamente negli occhi.

Lo prese per mano e lo condusse al divano dove si sedettero entrambi; fatto questo Selene si portò le mani dietro il collo e aprì il gancetto della collana, da cui sfilò la sua fede.

Ogni volta che partiva se la toglieva, per evitare di perderla, e Selene gliela custodiva portandola al collo per tutto il tempo.
Quando l’anello fu tornato al suo dito, sua moglie gli si avvicinò di più e lo attirò a sé.

A quel punto Steven crollò e tenendola stretta, scoppiò in lacrime.

Selene non disse nulla, ma continuò a stringerlo e ad accarezzargli dolcemente i capelli, fino a quando non si fu calmato.
Il sorriso che gli riservò fu l’ultima cosa che gli serviva per rasserenarsi completamente.

Si appoggiò allo schienale del divano e quando lei gli si accoccolò praticamente in braccio, le cinse la vita con il braccio sinistro e sorrise quando Selene appoggiò la propria mano sinistra sopra la sua; i loro anelli vicini sembravano quasi brillare di luce propria.

Steve, a quel punto, venne investito dai ricordi felici, da quelle tenere e spontanee attenzioni che Selene gli regalava tipo i fiori freschi o il profumo del caffè alla mattina; gli tornarono i bei momenti vissuti insieme, come quel maldestro tentativo di pittura con gli acquerelli in cui Selene si era cimentata un pomeriggio in cui si era sentita “ispirata” o quelle pigre mattine in cui le portava la colazione a letto e rimanevano semplicemente lì, insieme, a parlare di sciocchezze.
Erano piccoli gesti ma dall’enorme significato.

Realizzò, mentre sorrideva di nuovo, che i suoi timori erano infondati, Selene avrebbe mantenuto la sua promessa, sarebbero stati insieme per sempre e lui avrebbe lottato sempre per tornare a casa, per tornare da lei.

Era questo l’amore, un muto sostegno che sussurrava al cuore di non lasciarsi mai abbattere; non lo aveva mai compreso appieno fino al giorno in cui non l’aveva incontrata.
Avrebbe affrontato altri nemici ed altri ostacoli ma mai più si sarebbe lasciato sopraffare dallo sconforto, forte dell’amore che la sua Risplendente gli dimostrava.

Lui salvava persone ogni volta che l’occasione lo richiedeva, ma era Selene la vera eroina, perché era lei che lo salvava ogni giorno.

 




























Angolo dell’Autrice:
 
Buongiorno a tutti!

Se state leggendo queste parole, vuol dire che sono sopravvissuta ad Endgame!

Bando alle ciance!

Per chi non avesse in mente chi sia Selene, nessun problema. Vi basterà cliccare qui e troverete il primo capitolo della long in cui lei compare per la prima volta.

Questa shot è stata ispirata dalla visione del trailer di Endgame e di Steve pensieroso e tormentato davanti allo specchio; ho preso la palla al balzo, ampliando una vecchia cosuccia scritta eoni fa. Può venire collocata in un momento qualsiasi della storia di Steven e Selene, i primi mesi dopo il matrimonio, quando sono già tornati dalla luna di miele su Asgard.

La trovate qui se vi interessa.

Ho voluto provare uno stile narrativo diverso, non inserendo alcun dialogo. Questo stile vi piace o è meglio quello che uso di solito?

Vi lascio con le gif di Steven: quando contrae la mandibola e il riflesso nello specchio.
L'outfit di Selene.
Vorrei conoscere la vostra opinione riguardo al fatto che Selene custodisca la fede di Steven quando lui va in missione. Vi piace o preferireste che lui non se la tolga mai?
 
Baci.
 
Ragdoll_Cat.
 
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Avengers / Vai alla pagina dell'autore: Ragdoll_Cat