Film > Ladyhawke
Segui la storia  |       
Autore: Ladyhawke83    29/04/2019    11 recensioni
Eccomi con una vecchia (e nuova) raccolta di OS dedicata a “Ladyhawke”.
1) fuga da Aguillon (Philippe) da cui il primo estratto qui su...
2) il capitano e il falco (Navarre Philippe)
3) creatura nuda (Isabeau Imperius) Storia partecipante al contest "Tante navi per una palma" indetto da GiuniaPalma sul forum di EFP
4) sopravvivere (Isabeau-Navarre)
5) Are you flesh?... (Isabeau-Philippe)
6) Mani (Isabeau-Navarre)
7) una tragica storia (Navarre-Phillippe- Isabeau)
8) Lei non lo vuole (Imperius-Navarre)
9) Everytime (Isabeau)
10) I colori che non ricordo (Isabeau)
11) Una piccola bugia (Philippe)
12) Può un lupo provare speranza? (Navarre)
Genere: Fantasy, Introspettivo, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Etienne Navarre, Imperius, Philippe Gaston
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Prompt: Ladyhawke "La prima fuga dal carcere", suggeritomi ormai tempo fa (credo fosse luglio 2018) da “Kamy”... grazie cara, spero ti piaccia!

 

Fuga da Aguillon

 

Philippe Gaston era troppo giovane, decisamente troppo giovane per morire appeso a una forca.

Quella mattina le campane suonavano gli ormai conosciuti rintocchi, il cui ritmo cadenzato avvisava della funzione religiosa imminente. E dopo la messa, presieduta da Sua Grazia, il vescovo di Aguillon in persona, il ladruncolo che tutti ormai chiamavano “il topo” sapeva che le guardie in livrea rossa e nera sarebbero venute a prenderlo, per trascinarlo appena fuori dalle mura dove lo aspettavano quei corpi penzolanti come sacchi di iuta. La pelle livida, le teste abbandonate sul collo in modo innaturale, le vesti stracciate e indecorose e l’eco delle loro ultime suppliche, degli ultimi pietosi lamenti prima della fine. 

Tutti quei corpi appesi, di ladri o di che un tempo forse erano stati uomini erano lì per adempiere ad uno scopo ben preciso: dovevano fungere da monito per chiunque avesse osato sfidare, o infrangere le regole stabilite da Sua Grazia, il Vescovo, signore temporale e spirituale di tutta la città. Aguillon lo temeva, Roma stessa lo temeva, eppure nessun uomo aveva mai osato sfidarlo, tranne forse quel Cavaliere, quell’Etienne Navarre di cui lo stesso Philippe aveva sentito parlare dalle stesse guardie mentre le derubava.

Purtroppo quello era stato il suo ultimo furto, il giovane Gaston aveva fatto una mossa falsa, riponendo troppa fiducia nelle proprie abilità.

Alla fine era stato catturato, e messo in gabbia, insieme ad un vecchio deforme e folle, ma innocuo se si fingeva di dar credito alle sue stravaganti farneticazioni.

Era stato in quel frangente che aveva osservato i corpi degli impiccati, oltraggiati dai corvi e dalle intemperie, e aveva udito, suo malgrado, la conversazione tra le due guardie che lo avevano acciuffato e lo spingevano in malo modo sul selciato della piazza.

 

“Impossibile ti dico che possa essere ancora vivo...” diceva una.

“Tu non conosci il Capitano, quel Navarre non è un uomo comune. Sa sicuramente come non farsi trovare da Sua Grazia, non per niente era il migliore tra noi. Se ha deciso di fuggire, il Vescovo non lo troverà” Rispondeva sicura l’altra guardia, più bassa e più corpulenta della prima.

 

Da quel giorno erano passati mesi, e l’unico motivo per cui Philippe Gaston respirava ancora, marcendo dentro Quella cella umida, era perché passava delle informazioni alle Guardie, informazioni preziose che gli avevano fatto guadagnare tempo. Ma ora quel tempo era concluso, Sua Grazia aveva deciso che il prossimo ad essere giustiziato doveva essere lui, “il topo”.

Philippe pregò il Signore, cosa che non faceva mai e, una volta scassinata la piccola botola nella sua cella, vi si infilò dentro non sapendo minimamente cosa ci fosse dall’altra parte di quel cunicolo angusto e buio, ma morire tentando la fuga era sempre meglio che morire appeso, con una corda al collo.

Se c’era riuscito quel Navarre a fuggire dalle ire di Sua Grazia, e dalla città, allora poteva sperare di farcela anche lui ad evadere dalle prigioni di Aguillon.

Uscire dall'utero materno non è diverso. Oddio, che ricordo...(1)” fu il suo ultimo pensiero, quando, mentre si faceva largo nel fango e nella melma di quel passaggio sotterraneo, non precipitò alcuni metri più giù, finendo nell’acqua gelida di un torrente sotterraneo che sembrava correre lungo le gallerie abbandonate sotto il castello. L’acqua scorreva lenta e fredda, odorava di putrido, di umido e di libertà.

“Forza Philippe manca poco...” si disse il ladruncolo per farsi coraggio. Poi un’ondata di terrore lo attraversò facendolo tremare, ancor più dei brividi di freddo, quando fradicio com’era, abbarbicato su una sporgenza della roccia, coi piedi nudi, si vide venire incontro qualcosa, qualcosa che strisciava veloce, sotto il pelo di quell’acqua scura e malsana di quel torrente sotterraneo.

No, no, no, Dio, no, no. Signore, ti prometto che non ruberò mai più per tutta la vita, lo giuro. Ma il fatto è che... se tu non mi salvi come farò a provarti la mia buona fede? Se mi hai udito, questo appiglio sarà saldo come una roccia e questa cosa che mi viene incontro non sarà quello che penso. Se lo sarà, non te ne vorrò di certo, ma ne sarò molto deluso...”.

 

***

 

Note al testo: 

  1. le frasi in corsivo sono tratte direttamente dal film a Ladyhawke.

 

Note dell’autrice:

Eccomi con una piccola OS dedicata a “Ladyhawke”. 

Probabilmente sarà una raccolta di di storie ispirate a vari Prompt e situazioni legate a Ladyhawke. 

Questa è la prima dedicata a Philippe Gaston “il topo”, le altre che scriverò non lo so ancora.

Buona lettura!

Ladyhawke83

   
 
Leggi le 11 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Ladyhawke / Vai alla pagina dell'autore: Ladyhawke83