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Autore: SherlokidAddicted    29/04/2019    4 recensioni
|| AU Destiel ||
John Winchester è morto, e Sam non riesce a superare il lutto.
Dean non ce la fa a vedere suo fratello in quelle condizioni, in più l'assenza del padre lo carica di un peso insopportabile all'altezza del petto. Non vuole piangere davanti a Sammy, vuole dimostrarsi forte e vuole soprattutto che il minore elabori la perdita con il suo aiuto.
Ma Dean non sta bene come crede, ha bisogno di un luogo tutto suo dove rilassarsi e magari anche piangere, quindi inventa uno spazio aperto tutto suo, lo immagina, lo sogna e lo visita ogni volta che chiude gli occhi la sera. Lì è tutto tranquillo, nessuno può dargli fastidio, nessuno può dirgli cosa fare, nessuno può stressarlo perché quella è solo la sua immaginazione e niente può intaccarla. Ma il suo inconscio gli gioca un brutto scherzo, e ben presto si rende conto che quel posto dovrà condividerlo con uno strambo tizio con un lungo trench che la sua mente ha creato per diventare la sua valvola di sfogo.
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The silence'
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Epilogo

Dean si accasciò sul lato vuoto del letto con il fiatone, il sudore sulla fronte e un sorriso a labbra schiuse. Accanto a lui, Castiel teneva ancora stretto il lenzuolo con i pugni, anche lui con il fiatone e gli occhi lucidi, li teneva chiusi per cercare di controllare tutte le sensazioni che aveva provato e quelle che ancora stava sentendo alla bocca dello stomaco.

- Sembri senza parole… - Mormorò Dean, passandosi una mano fra i capelli leggermente sudati. Castiel si lasciò andare a una leggera risata. Dean girò la testa verso di lui e sorrise, cercando di non guardare la cicatrice sul braccio, quella che si era procurato in missione e per cui si era tanto preoccupato.

- È stato… wow, meglio di come lo ricordassi. - Mormorò il moro aprendo gli occhi e girandosi finalmente con la testa verso Dean, che a quella frase aveva iniziato a ridacchiare.

- Non puoi biasimarmi. Otto mesi d’astinenza, dobbiamo recuperarli tutti. - Castiel si unì a quella risata, poi si sistemò su un fianco e cominciò a riempire la sua spalla di piccoli baci leggeri. Dean lo lasciò fare per un po’, ma alla fine cedette, lo circondò con un braccio e lo strinse a sé, lasciandogli un bacio fra i capelli e come sempre immergendo il naso fra di essi per sentirne il profumo. Castiel rimase in silenzio per un attimo, godendosi quelle dolci attenzioni, poi sorrise contro la sua pelle.

- Vuoi recuperarli tutti in una volta sola? - L’occhiata scettica di Castiel fece indignare l’altro, che allontanò di poco il viso dalla sua testa per guardarlo.

- Perché, credi che non ne sarei capace? Non ti azzardare a mettere in dubbio le mie prestazioni sessuali. - Castiel rise di nuovo, poi si diede una leggera spinta con il bacino e si sistemò sul corpo dell’altro, portando una mano sulla sua guancia per accarezzarla.

- Non ho mai avuto dubbi su questo. -

- Vorrei ben dire… - Le loro labbra si toccarono per un bacio inizialmente delicato, poi sempre più intenso, in cui le loro lingue non facevano altro che cercarsi e carezzarsi dolcemente fra di loro. Dean circondò il corpo di Castiel con le braccia e lo tenne stretto a sé per tutta la durata delle loro effusioni.

- Dovremmo alzarci, Bobby non ci aspetterà in eterno. - Sussurrò Castiel sulla bocca di Dean, che rispose con un mugolio contrariato, stringendo ancora di più l’altro fra le proprie braccia.

- Otto mesi, Cas… dobbiamo proprio? Non preferisci un altro round? - Castiel rise di gusto e scosse la testa rassegnato.

- Abbiamo tutta la giornata per stare insieme, tutto il week-end e… -

- E tutta la vita? - Castiel non rispose, si limitò a sorridere e a lasciare un ennesimo bacio sulle labbra di Dean, accarezzandogli i capelli con delicatezza. - Era un sì? - Il moro ridacchiò e annuì. - Bene, allora. - Il biondo gli sorrise, poi si sporse a baciargli la fronte e Castiel chiuse gli occhi di conseguenza per godersi il contatto delle sue labbra con la propria pelle.

La sera prima, dopo i festeggiamenti a casa di Dean, quest’ultimo aveva insistito per accompagnarlo a casa insieme a Gabe, e aiutarlo così a disfare la valigia. Entrambi si aspettavano che sarebbero finiti a letto, fra le lenzuola, ad amarsi e a rendersi una sola anima fino a sentirsi completamente sfiniti, ma poco dopo, mentre Dean metteva a posto le ultime cose, trovò Castiel addormentato come un sasso, esausto per il viaggio di ritorno. Dean aveva sorriso e poco dopo si era sdraiato accanto a lui per stringerselo contro.

Si erano messi d’accordo per raggiungere il cimitero, dove Bobby li avrebbe aspettati, quindi dopo una doccia calda e una buona colazione, i due raggiunsero il posto con l’Impala di Dean.

Bobby era già lì, davanti alle lapidi di Mary e John, ma prima i due decisero di visitare quelle di Kelly e Lucifer. Castiel vi si posizionò davanti, tenendo la mano di Dean e abbassando la testa. Chiuse gli occhi e forse iniziò a pregare in silenzio. Dean ne approfittò per guardare ai piedi delle due lapidi. Si vedevano i chiari segni del passaggio di Jack e Gabe, forse andavano lì ogni volta che potevano. C’erano dei fiori, delle lettere, ognuna nella sua busta di carta, poi dei piccoli oggetti che probabilmente erano significativi e simbolici per loro.

Poco dopo Castiel sollevò la testa e sospirò.

- Tutto bene? - Gli chiese Dean, ricevendo un cenno positivo con la testa. - Ti senti ancora in colpa? - Castiel sollevò appena l’angolo delle labbra.

- Non più. Non come prima. Adesso mi mancano e basta. - Dean non ci pensò due volte a stringere Castiel contro di sé e a lasciargli un bacio sulla tempia.

Poco dopo si recarono direttamente da Bobby, intento a sistemare i fiori nei rispettivi vasi. Si salutarono semplicemente con un cenno delle teste, poi Dean si fece avanti per osservare quei nomi in rilievo.

- Sai, a volte penso… che avrei voluto conoscerla meglio. - Castiel capì che Dean si stava riferendo a Mary, ma si limitò a guardarlo in silenzio, lasciando che si sfogasse. - E con papà avrei voluto avere un rapporto migliore. Non so se sia fiero di me adesso. -

- Dean, tutti i rapporti sono complicati. - Gli disse Castiel, portando una mano sulla sua schiena per accarezzarla. - Ma questo non cancella l’affetto e l’amore di un padre. È fiero di te, come lo è tua madre. - Dean si girò a guardarlo e accennò un mezzo sorriso che Castiel ricambiò. Probabilmente aveva ragione, anzi, sentirlo dire quelle parole non faceva che renderlo più sicuro e forte.

- Sai perché mio padre mi portava al lago? - Castiel scosse la testa. Non sapeva perché, ma Dean non gli aveva mai raccontato quella storia. Sapeva che suo padre andava lì a pescare, che ci portava Sam e Dean da piccoli, ma non di certo i retroscena. - Ci conobbe mia madre lì. Ha detto che è stato amore a prima vista. - Castiel gli sorrise e fece per dire qualcosa, ma la risata appena accennata di Bobby li interruppe, facendoli voltare confusi.

- Quell’uomo, quante sciocchezze raccontava! - Disse infatti mentre si sistemava meglio il berretto sulla testa.

- Che vuoi dire? - Bobby si infilò le mani nelle tasche dei jeans.

- Tuo padre era un visionario. - Dean sollevò un sopracciglio senza capire. - Farfugliava di sciocchezze quando ha conosciuto tua madre. - Continuò scuotendo la testa. - Non era molto a posto in quel periodo, forse beveva di nascosto. -

- Perché? - Chiese ancora Dean, osservando poi la lapide del padre come se quella potesse rispondergli al posto suo.

- Quando l’ha vista la prima volta è venuto in officina per raccontarmelo, sembrava impazzito. Mi disse di questa donna meravigliosa che aveva incontrato al lago, di quanto fosse bella, di quanto fosse innamorato. - Bobby scosse la testa con un sorriso divertito. - Gli dissi “amico, non puoi amare una persona parlandoci solo qualche ora, devi conoscerla meglio, capire se è la donna giusta, far passare un po’ di tempo!”. E sapete che mi ha risposto? Mi disse che la conosceva già da molto tempo, l’aveva sognata a quanto pare. - Dean fu sicuro di aver capito male, tanto che si girò verso Castiel per accertarsene. Lui era scioccato quanto lui, i suoi occhi blu erano spalancati e la sua mano aveva raggiunto quella di Dean per stringerla con forza. Incrociarono i loro sguardi solo per qualche secondo, increduli, poi tornarono a guardare Bobby, che però stava osservando le lapidi e non aveva notato le loro reazioni, altrimenti probabilmente avrebbe chiamato un’ambulanza, visto che Dean era completamente sbiancato e a stento riusciva a reggersi sulle gambe.

- Sognata, in che senso? - Chiese Dean, la voce leggermente incrinata dalla sorpresa. Bobby scrollò le spalle.

- Diceva si fossero incontrati nella sua testa, che si erano innamorati nei suoi sogni e altre stronzate varie. - Castiel risalì con la mano fino all’orlo della manica di Dean per strattonarla appena, come a dirgli “hai sentito anche tu o mi sto immaginando tutto?” - Secondo lui quello era un segno. Diceva significasse che sarebbero rimasti insieme per sempre, fino alla fine. - Dean deglutì e tornò a osservare le due lapidi con occhi diversi, come se non conoscesse davvero le persone che erano state i suoi genitori, riscoprendo quel nuovo dettaglio della loro vita a lui da sempre sconosciuto e che adesso, probabilmente, riusciva a spiegare tantissime cose.

Bobby scrollò le spalle e sospirò.

- Beh, ragazzi, vi lascio un po’ da soli. - E detto ciò, diede una leggera pacca sulla lapide di John, come se lui fosse lì in carne e ossa, poi si allontanò. Dean alternò lo sguardo da lui al nome in rilievo di suo padre, poi a Castiel che stava sorridendo incredulo.

- Non lo sapevi? - Chiese Castiel, la voce smorzata da quella notizia.

- No… no, per niente. - Il moro non seppe cosa dire se non stringere la mano di Dean con la sua. - Sono stati loro… ti hanno portato da me, è possibile? - Dean sentiva gli occhi lucidi ma si trattenne, guardò Castiel e lo vide esitare.

- Non lo so… ma se così fosse… - Mormorò Castiel, lasciando la frase in sospeso. Fu Dean a completarla per lui.

- Se così fosse, mi hanno fatto il regalo più bello del mondo. - Castiel sorrise e subito dopo Dean lo strinse in un forte abbraccio soffocante.

Il lago rimase un loro appuntamento fisso. Ora sapevano perché John Winchester amasse così tanto quel posto, e per questo era diventato ancora più speciale per loro. Erano felici ogni volta che si trovavano lì, spensierati come non mai, e lo furono anche negli anni a venire, facendo i loro picnic, i loro bagni nell’acqua fresca, nelle loro corse da jogging lungo la riva, perfino quando anni dopo, mentre Dean stringeva la sua mano, percepiva la fede al dito di Castiel, e poi accarezzava la sua per accertarsi che tutto quello fosse reale.

Amavano perfino andare lì e non fare niente, semplicemente stare seduti vicini e godersi il silenzio.

Quel silenzio che Dean aveva all’inizio detestato, ma che grazie a Castiel aveva imparato ad amare.


Note autrice:
E CI SIAMO. Siamo arrivati alla fine. Non ci credo ancora che siamo a questo punto ma ok...
Non posso non dire un GIGANTESCO grazie a chi ha recensito dal primo all'ultimo capitolo, facendomi sapere cosa ne pensava, cosa ha provato nel leggere, per correggermi nelle mie sviste, per darmi suggerimenti e supporto, siete state meravigliose.
Ringrazio anche i preferiti, i ricordati e i seguiti, ma anche chi ha letto in silenzio semplicemente per il piacere di farlo.
L'avventura con questa storia finiscesi conclude qui, ma di certo non è finita del tutto. Lo spin-off dedicato a Gabe verrà postato mercoledì, si intitolerà "Brother mine".
Un'altra Destiel invece arriverà in settimana, quindi che dire... restate semplicemente connessi.
Fatemi sapere se vi aspettavate un finale diverso, io a dire la verità ne avevo escogitati parecchi, ma alla fine ho voluto tirare in mezzo i Winchester e probabilmente è stato meglio così.
Questo epilogo è rappresentato stavolta da una foto, invece di una gif. Niente poteva rappresentarlo meglio a mio parere.
E niente, anche queste note sono finite.
Non so cos'altro dire se non di nuovo un grosso grazie a tutti voi.
Vi mando un grosso bacio e a presto, con altri scleri letterari!

  
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