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Autore: LadyPalma    30/04/2019    5 recensioni
SPOILER 8X03
E se nella scena finale, Davos avesse raccolto la collana di Melisandre e per qualche ragione il contatto dell'oggetto con il suo corpo (e solo il suo) fosse in grado di mantenerla in vita? Se il destino della Donna Rossa fosse nelle mani del Cavaliere delle Cipolle, lui deciderebbe di ucciderla o di darle un'altra possibilità? Potrà lui mai essere in grado di perdonarla?
Un tentativo di creare una storia d'amore tra due personaggi che si sono sempre odiati, forse solo perché non si sono mai capiti.
Melisandre/Davos
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Davos Seaworth, Melisandre di Asshai
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Red Onion - Davos/Melisandre'
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Do not go gentle into that good night,
Old age should burn and rave at close of day;

Rage, rage against the dying of the light.
[Dylan Thomas]
[Non andartene docile in quella buona notte,
i vecchi dovrebbero bruciare e delirare al serrarsi del giorno;
infuria, infuria, contro il morire della luce]
 

1.

La guardò andarsene docile nella fine della notte e qualcosa nella sua figura lo costrinse a cambiare idea sul seguirla. Mentre lei rimuoveva la sua collana rossa, lui metteva quasi inconsciamente via la spada.
Lei continuava a camminare, lentamente e in modo regale, come una regina che si ergeva stoicamente dopo aver rifiutato la corona. Come una dea che finalmente tornava umana.
Davos non poteva far altro che fissarla quasi ipnotizzato, quasi fosse sotto incantesimo. Continuò a seguirla, in silenzio e in attesa, finché non vide la sua figura divenire sempre più piccola e più instabile e soprattutto i capelli rossi liberi al vento tramutarsi in grigi.
Quella trasformazione invece di paralizzarlo ancora di più, lo riscosse al contrario dalla sua contemplazione e lo spinse a muoversi nella direzione della donna con rapidità. Non aveva idea egli stesso di cosa volesse fare, forse finirla con un colpo di grazia oppure semplicemente comprendere l'esito di quella lunga vita da strega di cui lui aveva visto solo una piccola parte. Non aveva importanza, perché mentre si faceva strada tra i cumuli di cadaveri, il suo piede urtò qualcosa. Un tintinnio metallico nel silenzio attirò la sua attenzione e inconsciamente riconobbe l'oggetto da quel rumore ben prima di abbassare lo sguardo e vedere la ben nota collana della sua acerrima nemica. Senza esitare, spinto da un'inspiegabile frenesia, la raccolse e, al semplice contatto tra le sue mani e l'oro, freddo contro freddo, il rubino spento al centro si riaccese improvvisamente.
Il rosso brillante lo accecò, ma invece di gettare via il gioiello, si ritrovò a stringerlo ancora più forte, quasi convulsamente. Era così incantato da quella luce da esserne quasi soggiogato. Si trattava forse dell'ultimo incantesimo della Donna Rossa, mentre andava a morire?
Ma il rumore di una sequenza di soffici passi lo distolse dalla visione. Davanti a lui, si ergeva ora proprio Melisandre, ancora ardente di vita. Era bella e giovane come sempre, l'unica eccezione era l'espressione con cui lo fissava.
La notte oscura era passata ma il terrore era ora dipinto sul suo viso.
"Cosa sta succedendo?" chiese Davos, facendo istintivamente un passo indietro ma continuando a stringere la collana.
"Dovreste dirmelo voi, Ser Davos" replicó lei, per la prima volta priva di risposte e confusa almeno quanto lui.
Senza aggiungere altro allungò una mano verso l'uomo, non per toccare lui ma per sfilargli la collana. A dispetto della stretta che aveva dedicato al gioiello, nel sentire le dita della donna sfiorare il dorso della sua mano, lo lasciò quasi di scatto. Ma appena l'oggetto ritornò nelle mani della legittima proprietaria, il rubino tornò a spegnersi e un dolore invase la Donna Rossa, deformando i suoi lineamenti.
"Cosa sta succedendo? Cosa vi sta succedendo?" chiese di nuovo Davos, con nuova apprensione.
L'invecchiamento e la morte che su di lei aveva spiato qualche momento prima da lontano, adesso tornavano a mostrarsi più da vicino attraverso rughe, capelli bianchi e soprattutto lo spegnersi di una luce negli occhi azzurri.
Quasi con un ultimo impulso alla vita e alla luce, Melisandre gettò quasi la collana tra le mani di Davos e non appena nuovamente il rubino tornò a brillare, anche lei tornò a rifiorire e a risplendere.
"Stavo andando a morire, pensavo i miei giorni fossero finiti dopo una vita di centinaia di anni ma... Per qualche ragione mi state tenendo in vita, Ser Davos, proprio voi"
L'espressione di terrore non era sparita dal suo viso mentre pronunciava quell'abbozzo di spiegazione, ma al termine un sorriso ironico aveva increspato le sue labbra.
"Era la collana a tenermi giovane e bella... La luce della collana si stava spegnendo finalmente ma voi l'avete riaccesa"
Incredulo, l'uomo deglutì a vuoto e spostò lo sguardo dalla donna alla collana. Si trattava per davvero di un ultimo incantesimo, dopotutto, ma si era sbagliato: era lui a compierlo in qualche modo, senza volerlo, senza crederci e senza avere alcun minimo potere.
"Cosa dovrei fare?"
Nonostante la sua diffidenza e il suo odio, era ancora a lei che si rivolgeva. Sembrava confusa e spaventata, ma sicuramente doveva saperne più di lui. Quella donna lo aveva tirato nuovamente dentro ad un bel guaio e adesso doveva dirgli cosa fare per risolverlo. Ma quale poteva essere la soluzione, se egli stesso non capiva in fondo la natura del problema? Aveva intuito solamente che doveva tenere quella dannata collana in mano e che non si sarebbe liberato di quella donna nemmeno questa volta.
L'imprevista risatina di Melisandre lo colse ancora di più di sorpresa. Una risatina debole, triste, quasi compassionevole.
"Oh, Ser Davos, penso che dovreste proprio lanciare quella collana il più lontano possibile. Davvero non capite?"  affermò, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
E in fondo lo era. Ora anche lui capiva.
Tenere la collana e tenere lei in vita erano un guaio solo se lui avesse voluto tenerla in vita. L'esistenza della strega era letteralmente nelle sue mani: sarebbe bastato effettivamente smettere di toccare quell'affare per vederla sparire. Per fare giustizia a Shireen. Quello che aveva tentato di ottenere, chiedendo un'esecuzione a Jon e poi pensando di seguirla proprio qualche minuto prima con la spada in pugno, adesso era lì per lui su un piatto di argento.
Anzi, su una collana d'oro e rubino.
Eppure esitava. Non sapeva perché, ma doveva essere per lo stesso motivo per cui aveva fatto aprire i cancelli durante la battaglia e l'aveva lasciata entrare. Allora, aveva capito che lei sarebbe potuta essere d'aiuto. Ora sapeva che lo era stata. Che aveva fatto anche del buono, anche se gli costava ammetterlo.
Che Melisandre di Asshai era la luce e l'oscurità.
Era la luce piena di terrori.
Era il limitare tra la notte buona e la luce morente.
"Vi ho promesso che sarei morta prima dell'alba. Avrei dovuto sapere che sarebbe toccato a voi farlo. Forza, uccidetemi"
Lei lo incitava, più con rassegnazione che disperazione, aspettando la morte e accettando quel cambiamento di piano solo come un ironico rimando.
Lui esitava ancora. Poteva ucciderla e avrebbe anche dovuto, ma improvvisamente era come se non volesse più farlo. Aveva sognato di ammazzarla con le sue stesse mani per tanto tempo, anche prima di aver scoperto di Shireen. Ma non voleva ammazzare lei, solo la strega che aveva sempre visto e non la semplice e fragile donna che vedeva adesso.
Restó immobile e in silenzio per un po', indeciso tra il passato, il presente e il futuro che avrebbe potuto concederle. Finché di colpo, si mosse, lontano da lei ma non dalla collana.
"Dove state andando Ser Davos?"
Si voltó a lanciare un'ultima occhiata, solo per scoprirla ora quasi arrabbiata e delusa. Quella reazione lo fece per la prima volta sorridere. Voleva davvero morire? Allora lui l'avrebbe condannata a vivere.
"Mi serve l'aiuto di Gendry. Non andate da nessuna parte, Donna Rossa"
E si allontanò verso il castello appena sopravvissuto alla battaglia, con la collana a ricordargli che la notte d'ora in poi poteva anche essere dolce, ma proprio lui era stato chiamato a continuare a lottare contro lo spegnersi della luce.
 

 








NDA: Salve a tutti con questa mia nuova storia! So benissimo di avere un'altra long-fiction in corso, ma dopo aver visto la puntata non ho potuto resistere! Finora ho sempre scritto storie su questa ship (in italiano o in inglese) o ambientate in un AU oppure in un punto della trama in cui l'evento di Shireen non era avvenuto. Stavolta invece voglio cimentarmi in qualcosa di diverso: fare in modo che i due personaggi si innamorino proprio a dispetto di tutte le cose brutte che sono successe, mantenedo il più possibile l'IC dei personaggi. Spero che l'idea vi piaccia, secondo me dopo le interazioni tra i due e il ruolo provvidenziale della Donna Rossa, un po' tutti li abbiamo shippati (non solo io povera visionaria, giusto? ahahah). Qualsiasi commento è gradito, anche solo per capire se la mia impresa è impossibile! Al prossimo capitolo!
LadyPalma
   
 
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