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Autore: Inazumiana01    01/05/2019    1 recensioni
Quando vede Iwaizumi che guarda Oikawa, con gli occhi pieni di amore e ammirazione, tutto quello che riesce a pensare è "Voglio quello".
[Pre Iwaoi...più o meno] [P.O.V Kageyama]
[One shot. 2050 parole.12208 caratteri]
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hajime Iwaizumi, Tobio Kageyama, Tooru Oikawa
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Eidolon



Iniziò tutto in prima media, almeno crede.
"Oikawa-san, insegnami a servire per favore." chiede con le spalle dritte e la schiena rigida, la voce limpida e leggera. Sente un nodo alla gola ad ogni parola.

(Ma Oikawa è il fuoco e sta sferzando velocemente senza pietà, volendo bruciare, volendo distruggere)

"Calmati idiota!" urla Iwaizumi mentre ferma la traiettoria della mano di Oikawa, spingendo il setter indietro e mettendosi come scudo davanti a Kageyama.

(E se Oikawa è il fuoco allora Iwaizumi è la tempesta. Perchè la pioggia è l'unica cosa che può sedare la pura rabbia della fiamma. La sua voce come un tuono, i suoi movimenti come fulmini.)

"Kageyama mi dispiace, è tutto per oggi."

(Ma le tempeste possono essere tranquille, possono essere calme, possono essere piogge sparse nei giorni invernali, nuvole innocue che rinfrescano, nutrono,)

"O-okay." E' tutto ciò che riesce a dire prima di uscire dalla palestra. Si gira, si volta indietro quando è già sull'uscio della porta, osserva mentre il fuoco di Oikawa viene soffocato dal cielo in tempesta di Iwaizumi.

(Non guardare mai direttamente il sole, non cercare mai lo sguardo della tempesta.)

Iwaizumi intreccia le sue dita a quelle di Oikawa e avvicina le loro fronti, borbottando qualcosa tra respiri affannati.

(Porterà solo la desolazione)


***


"Non vogliamo che tu lo trasmetta a noi" Aggrotta la fronte, volti pieni di disgusto e rabbia, che gli sputano come serpenti parole velenose, con occhi socchiusi e zanne scoperte. "Re."

(Non capiscono, pensa. Semplicemente non capiscono.)

"Lasciatelo stare" interrompe Iwaizumi, con la giacca di poliestre che si increspa mentre si avvicina a loro con grandi falcate "E' un compagno di squadra, non un giocattolo da masticare." Li rimprovera, fissando gli altri primi anni scappare via come topi. "Stai bene?" chiede, infila le mani nelle tasche e poggia il peso
su una gamba, inclinando leggermente la testa.
"Nessuno vuole schiacciare la mia alzata..." borbotta Kageyama distrattamente, osservando un punto indefinito della palestra con aria imbarazzata, le dita stringono la presa intorno alla palla e le labbra vanno a formare un piccolo broncio.
"Posso schiacciare io, se vuoi" Dice Iwaizumi aprendo la cerniera della sua giacca e buttandola a terra.
Allunga la mano e si scompiglia i capelli mentre si avvicina al campo. "Ho tempo."


***


Se Oikawa Tooru è il fuoco, allora è anche il sole, e Iwaizumi non è altro che un pianeta che viene trascinato nella sua orbita.

(E Kageyama non è altro che vuoto, materia oscura, un apparente nulla che non può brillare. Non importa quanto duramente ci provi, lui è invisibile, nascosto nell'ombra di chi è più grande di lui)

Ma quando Kageyama alza verso Iwaizumi, sente il suono rassicurante del suo palmo contro la gomma, osserva mentre la palla colpisce il terreno dall'altra parte della rete. Non sembra più un ombra.

(Perchè è qui, in rete, al centro del campo, dove diventa una stella ed è la squadra ad essere attirato nella sua orbita gravitazionale. Dove è lui a risplendere.)

(E' qui che Oikawa diventa ombra e Iwaizumi diventa la tempesta di Kageyama.)



***


Lui non sa cosa sta succedendo.

(Non è vero. Lui sa cosa sta succedendo, semplicemente non lo capisce, e sicuramente non può voltarsi e chiedere "perchè?")

I suoi palmi sono sudati, il suo cuore batte dolorosamente, e lui non può evitare che il sangue affluisca alle sue guance. Il calore al viso ogni volta che gli è vicino.
"Iwaizumi-san..." inizia Kageyama, tiene la palla tra le sue mani, si morde la lingua "Se tu...se inizi la corsa prima, forse..."
"Okay." dice Hajime, si asciuga la fronte mentre si rimette in posizione, il petto che si solleva ad ogni respiro, il piede in avanti in preparazione della corsa "Va bene."


***


"Li batteremo." Afferma Oikawa, stringendo il bordo del lavandino, parlando più al suo riflesso che a Iwaizumi, che sta lealmente al suo fianco, come sempre.
"Lo so." sussurra Hajime, appoggia la mano sulla spalla di Tooru, raddrizzando la schiena "Lo so che lo faremo." Si fissano l'un l'altro attraverso lo specchio, i muscoli del viso si addolciscono, le rughe sulla fronte si levigano, lo sguardo determinato riaffiora nei loro occhi.

(E Kageyama non capisce, non capisce come in un mondo di rocce e pietre e macerie ci siano due montagne
di vetro, sostenute solo dai telai in acciaio l'una dell'altra).

"Si." Oikawa si volta verso Iwaizumi con un'espressione determinata, un sorriso, gli occhi vividi di un fuoco che Tobio non riesce nemmeno a comprendere.

(Ma il fuoco e la tempesta non funzionano insieme, perché sono opposti, entrambi destinati a distruggere ed entrambi destinati a distruggere l'altro, perché la pioggia affoga il fuoco e il fuoco sviscerando la pioggia).


***


"Iwaizumi-san..." lo chiama Kageyama debolmente, con la palla in mano. Il ragazzo più grande si rivolge alla sua menzione, ma non prima che Oikawa si avvicini, mettendosi un braccio sopra la spalla, le labbra tirate in un sorrisetto sornione, gli occhi congelati come ghiaccio. "Scusa, Tobio-chan." Comincia Oikawa con voce fredda. "Sono io il setter qui, non tu."

(Ma tutto ciò che sente sono le sirene d'avvertimento, il tonfo solido di "tenere lontano" e vede un muro di fiamme irraggiungibile).



***


"Sai, Iwa-chan," inizia Oikawa, con voce piena, il sorriso evidente nonostante Kageyama non potesse vederlo, poichè nascosto dietro alla porta dello spogliatoio. "Ho sempre pensato che se uno di noi avesse avuto un fan club, sarei stato io, non tu."
"Cosa dovrebbe significare?" Sospirò Iwaizumi sopra il rumore della cerniera della sua borsa da ginnastica, le scarpe da ginnastica che strusciavano contro i pavimenti di linoleum, il metallo che sbatteva su una porta dell'armadio.

(E Tobio si sente afferrare il petto, il suo cuore si ferma, perché Oikawa lo sa, lo sa , e probabilmente lo sapeva prima di Kageyama stesso).

"Iwaizumi-san! Iwaizumi-san! Schiaccia il mio lancio!" Oikawa schernisce, ridendo seccamente. "Hai un debole per tutti i setter? O è solo Tobio-chan e M-ow!" Oikawa si lamenta, si massaggia il braccio dopo il colpo brutale di Iwaizumi.
"Sei solo geloso perché ti senti minacciato da lui." Hajime sbuffò, facendo scivolare la borsa sulla sua spalla.
"E se così fosse?" Borbotta Oikawa, "in più di un modo ..."
"Allora sei un idiota." Iwaizumi schernisce, uscendo di corsa dallo spogliatoio.


***


"Kageyama, puoi alzare la palla per un po'?"
"Che mi dici di Oikawa-san?"

(Ha solo bisogno di sentirlo, ha bisogno di sentire le parole dalla sua bocca.)
"Non preoccuparti di lui, voglio che sia tu ad alzare."


***


La tempesta e l'oscurità si uniscono, perché la tempesta agita la luce del sole, ed è in queste ombre che l'oscurità prospera di più.

(Allora, perché,  quando Iwaizumi salta, salta a malincuore, come se saltasse con la consapevolezza che cadrà, come se Kageyama non riuscisse a prenderlo, e la palla colpisse il pavimento con un leggero tonfo. )



***


"Oikawa-san è incredibile." Dice una mattina, la sua lingua assapora la gelosia e le bugie, la sua mente affamata di riaffermazione, per la conferma di ciò che già sa.

(Quando le stelle collassano, creano dei buchi neri, ed è allora che trascinano con loro il resto del sistema
solare).

"Sì." dice Iwaizumi, la voce bassa e morbida come la nebbia mattutina, gli occhi pieni di tenerezza, desiderio, qualcosa che Kageyama capisce, sente dentro le sue ossa, nel suo cuore - che batte cupamente

(ma non come lo sente Iwaizumi, mai come lui lo sente.)

"Lo è davvero."

(Perché senza il fuoco, forse la tempesta non ha nulla da combattere, niente che lo aiuti a sentirsi vivo).
(Ma cosa diventa ombra quando c'è luce?)

"È il tuo setter." Afferma Kageyama, passa la palla e distoglie lo sguardo, afferrando la borsa dalla linea laterale e girandosi per andarsene. "Non io."

(Perché quando tempesta e sole si uniscono creano arcobaleni, un arco infinito di colori attraverso una vasta distesa di cielo.)


***


Oikawa Tooru, non è il sole.
Oikawa non è altro che una debole fiamma singola, che si aggrappa agli altri per bruciare al suo massimo splendore.
E Iwaizumi Hajime non è una tempesta, ma una stella nel cielo notturno, una stella che non si rende conto di quanto brilla luminosa, con grappoli di corpi celesti e giravolte di galassie che orbitano nella sua scia, nonostante il fatto che il resto dell'universo si stia muovendo via, espandendosi.
Kageyama e Oikawa non sono nient'altro che semplici pianeti, asteroidi, trascinati nella sua gravità senza averlo mai realizzato.

(Ma Kageyama è anche ombra, e le ombre non possono crescere in presenza di luce, di stelle, e la luce non si sofferma nel commercio delle ombre).
(Ma l'oscurità vorrà sempre immergersi nella luce).


***

"Iwaizumi-san." Comincia, osserva che Hajime fa un frettoloso lavoro di asciugarsi gli occhi, strofina via le lacrime piene di ricordi della sua scuola media e promette la sua nuova scuola superiore, lasciando macchie bagnate sulla sua giacca.
"Sì?" Chiede, gli occhi leggermente chiazzati e il naso rosso vivo. (Ma la laurea lo fa alle persone, suppone).
"Io--" L'amore è un'arma a doppio taglio, un uragano, un fuoco, un'oscurità che si insinua nel cuore degli uomini e distrugge, corrompe, (ma può anche aiutare, può anche guarire). "Io per...te, Iwaizumi-san. "

(Ma l'amore, l'ammirazione e il timore reverenziale - qualunque cosa faccia sentire il suo cuore in questo modo - sono tutti  dei sacrifici destinati a lasciare i cuori ammaccati e malconci e spezzati per il bene di quelli altrui.)

(L'amore non corrisposto è meglio di non provare amore).

Kageyama osserva il volto di Hajime mentre la realizzazione si fa strada sul suo volto, e si chiede a chi queste parole feriscano di più: a lui o a Iwaizumi.

(Ma sa che se le ombre desiderano sempre prosperare devono allontanarsi dalle stelle luminose e che le
tempeste e il fuoco sono destinati a creare arcobaleni).

"Puoi trovare qualcuno migliore di me, ragazzo." Dice lo spike, si avvicina e gli scompiglia i capelli, un sorriso che gli attraversa il viso, una risata secca che si intasa in gola. Si infila i pugni in tasca mentre se ne va, e alza una sola mano in segno di commiato alla sua uscita. "Ci rivedremo, Tobio."

(Ma anche le tenebre sognano mondi migliori dove anche loro possono brillare come stelle).


***

È come un tumore, quasi, come se crescesse solo col passare del tempo, e quando Kageyama l'aveva notato, era troppo tardi.

(L'amore è un fantasma, uno spettro che indugia, che tormenta, un eidolon che aleggia non importa quanto tu cerchi di eccitarlo).

"È come se fossero perfettamente sincronizzati." Nessuna quantità di porte che sbattono o calci le pareti o le odiose urla di Hinata potrebbero soffocare la ripetizione di quelle parole nella sua testa, potrebbero attutirle in nient'altro che un groviglio di lettere, per smontare la lama che colpiscono nel suo petto.

(Il fuoco brucerà sempre e le tempeste continueranno a frustare con corde di vento e a tagliare con schegge di ghiaccio.)

Il suo stomaco si sente male, vuoto, e l'idea che non si dimentichi mai un primo amore, fa sì che la bile gli scalci la gola.

(È divertente come quando l'oscurità trova un mondo per brillare, viene sempre e solo ricordato al mondo come non potrebbe.)

(Poiché Oikawa e Iwaizumi non sono più fuoco e tempesta ma yin e yang, un cerchio infinito di pura armonia, come due metà dello stesso insieme, bianco e nero, luce e ombra).

"Kageyama." Sente da dietro di lui, una voce che è più bassa e più ruvida di quella che ricorda, ma è la stessa cosa.
"Iwaizumi ... san." Aggiunge dopo un attimo di esitazione, alza la testa dalla fontanella e guarda giù goffamente. Hajime si avvicina, leggermente più basso di Kageyama, anche se solo, il pugno si chiude in esitazione mentre protende e arruffa i capelli.
"Bella partita oggi." Iwaizumi sogghigna, lascia che la sua mano rimanga sopra la testa di Tobio per un secondo di troppo, prima di farlo cadere mollemente accanto a lui. "Sei cambiato molto, lo sai."
Non voi, pensa, tu e lui, non siete affatto cambiati.

(I suoi muscoli sono doloranti per la perdita di energia, e la sua testa è dolorante per la perdita di un gioco, ma il suo cuore soffre per la perdita di un altro).
(Per le ombre che fioriscono quando non c'è luce, ma è in presenza di luce che le ombre si deteriorano.)








 
   
 
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