Prompt: “Non è la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento.” Charles Darwin
L'essere più forte
Una
sferzata di vento e la tifa si era gentilmente piegata sotto quella
frustata.
Sesshomaru osservava la natura intorno a lui, seduto
all’ombra di un albero
sulla riva del fiume. Le iridi ambrate dei suoi occhi fissavano la
superficie
dell’acqua, che scorreva lenta e costante.
“Adoro
ascoltare lo scroscio del fiume,
Sesshomaru-sama” aveva esclamato Rin, durante una delle sue
visite al
villaggio.
Rin…
Gli
anni si erano susseguiti inesorabili dalla sconfitta di Naraku, come
l’acqua di
quel fiume, e la cucciola d’uomo che lui, il grande
Sesshomaru, aveva salvato
per pura casualità dalla morte, era cresciuta.
Le labbra del demone si mossero impercettibilmente:
pensare a Rin causava sempre quella reazione, in lui.
Una semplice umana, questo era. La razza che il
demone disprezzava più di tutte, forse anche più
dei mezzi demoni.
Deboli,
codardi, dalle vite effimere. Non esistevano
altri
aggettivi nella sua mente se non quelli per descriverli…
almeno fino a quando
non aveva conosciuto Rin.
Sesshomaru
ricordava di come si era avvicinata a
lui, forse con un po’ di timore nello sguardo, e gli aveva
offerto del cibo, di
cui lui non aveva bisogno. Qualche giorno dopo aveva fatto la sua
comparsa con
il viso tumefatto, ma quando le aveva chiesto cosa fosse successo, quei
segni
di violenza erano stati sostituiti da un grato e grande sorriso.
Un altro alito
di vento e un odore, il suo.
Sesshomaru
avrebbe fatto fatica ad ammetterlo, o
forse non lo avrebbe mai fatto, ma l’odore di Rin era una
delle cose che più
gli piacevano. Non emanava un tanfo nauseabondo che percepiva ogni
volta che
metteva piede nel villaggio.
Era una
fragranza delicata, dolce.
-Perdonatemi,
Sesshomaru-sama, ma Kagome-sama aveva bisogno di me- trillò
Rin alle sue
spalle, avvicinandosi al demone con passo svelto.
Sesshomaru si
voltò a guardarla: indossava uno dei
kimono che lui le aveva regalato qualche anno prima. La stoffa rosa
ondeggiava
nel vento al ritmo dei movimenti della ragazza.
Lo youkai
pensò alla forza che quella misera stoffa avvolgeva,
perché era questo quello
che lui aveva maturato negli anni passati accanto a Rin: lei era una
delle creature
più forti che avesse mai incontrato.
Di
demoni e avversari temibili ne aveva affrontati. Rin non era dotata di
una
natura demoniaca, non sapeva combattere con la spada eppure aveva
affrontato
mille pericoli: era diventata spettatrice inconsapevole di battaglie tra demoni, aveva
conosciuto
il segugio dell’aldilà, Naraku l'aveva scelta come vittima per poterlo attirare in una trappola.
Eppure
eccola lì.
Aveva affrontato
tanti, troppi cambiamenti, che
nessun essere umano avrebbe saputo fronteggiare a testa alta.
Nessuno tranne lei, che ora gli si avvicinava con la
consueta espressione di gioia, nonostante sapesse quanto lei
desiderasse
viaggiare ancora una volta al suo fianco.
-Aspettate da
tanto?- chiese la ragazza sorridendo.
La sua Rin era davvero l’essere più forte che avesse mai conosciuto.
***Angolo autrice:
Buongiorno
a voi lettori, tra un capitolo e l'altro della mia long ho deciso di
partecipare ad un contest, e come non iniziare se non con i miei
beniamini?
Spero che questa flash vi sia piaciuta e fatemi sapere cosa ne pensate.
A presto!
Sophie Ondine