09/05/2019
5 recensioniPrompt: Nella vita non c'è nulla da temere, solo da capire. - Marie Curie
War
La comprensione è solo per pochi eletti. Individui superiori, entità evanescenti che hanno il sacro privilegio di intercettare e anticipare ogni cosa.
è come un potere, una peculiarità che è insita in ogni essere e caratterizza specie per specie. Nei demoni sono i sensi a spiccare e a predominare sul resto.
L'istinto, la percezione dello spazio, perfino ciò che il corpo percepisce attorno viene amplificato ed estremizzato al fine di fornire all'individuo più informazioni possibili da sfruttare a proprio vantaggio.
Esseri bestiali, mezzi animali, dominati dal bisogno spasmodico di sangue, guerra e dominio. Così sono visti agli occhi del mondo. Agli occhi di un mondo umano, inferiore come forza fisica o intelletto, ma ampiamente superiore numericamente.
Umani: effimeri esseri che camminano abitando questo mondo, infestandolo con la loro presenza da parassiti e plasmandolo, modificandolo per renderlo loro più congeniale senza neppure accorgersi di star uccidendo la stessa madre terra che ha donato loro la vita.
Troppe differenze scindono i due popoli, troppi contrasti, troppe ritorsioni. La guerra non era mai stata una soluzione, ma in quel momento pareva quella più giusta. Quella inevitabile calamità che avrebbe piegato la popolazione per secoli interi.
Umani e demoni, così simili eppure così differenti. Animati dalla stessa voglia di vivere su questo mondo, ma alle proprie regole, senza piegarsi dinanzi agli altri e soggiogandosi l'un l'altro affinché uno predomini.
Vogliono le stesse cose, ma non riescono a capirsi. Non riescono a trovare una via di pace da perseguire insieme, una via che assicuri la prosperità di entrambi i popoli. O forse non lo vogliono davvero.
Su quell'aspro promontorio dove il mare salato getta le sue ultime onde a morire, dove gli scogli aguzzi e acuminati già accolgono migliaia di morti come tombe silenziose, gli ultimi superstiti si preparano per lo scontro decisivo.
La paura è forte, annebbia i sensi e appesta l'aria. La paura della morte o la paura del diverso? Quanto può spaventare ciò che non riusciamo realmente a comprendere?
La tensione li rende vigili, belve inferocite che si studiano a vicenda arrotando le unghie nel terreno ormai pregno del sangue dei caduti.
Un movimento. Un attimo di incredulità e poi lo scontro. Brutale e inevitabile, come ormai secoli di morte preannunciavano tristemente come epilogo.
Il demone dai capelli bianchi avanza sul terreno roccioso sferzato dal vento salmastro. La sacerdotessa di rosso vestita giace a terra in una pozza di sangue che le sgorga dalla spalla ferita.
Gli occhi cercano quelli dell'avversario. Una rabbia scintilla in essi e brucia, arde l'animo dei combattenti donando loro la voglia di andare avanti e non arrendersi. Non ancora, non contro di loro.
Un ghigno increspa le sue labbra svelando le zanne canine mentre alza il braccio e brandisce la spada. La sacerdotessa impugna l'arco e incocca la freccia. Non morirà. Non adesso, non oggi.
La freccia sacra si conficca nel petto del demone sigillandolo in un sonno d'angosciante oblio. Nel vento risuonano le ultime parole della sacerdotessa prima di perire insieme al suo nemico.