Videogiochi > Soul Calibur
Ricorda la storia  |      
Autore: Fiore di Giada    10/05/2019    0 recensioni
La luce della luna trema sulla superficie del lago, accendendo d’argento l’acqua.
Attendo, il cuore tremante d’attesa e le mani strette convulsamente.
I miei sensi sono tesi allo spasimo. So che presto giungerai.
Presto, Maxi sarai qui.
Voglio parlart.
Stringo i pugni e mi irrigidisco. Da quando sei resuscitato, sento che tutto è cambiato.
Almeno per me.
[Kilik x Maki/ Post Good Ending Soul Calibur III]
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Kilik, Maxi
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La luce della luna trema sulla superficie del lago, accendendo d’argento l’acqua.
Attendo, il cuore tremante d’attesa e le mani strette convulsamente.
I miei sensi sono tesi allo spasimo. So che presto lui giungerà.
Presto, Maxi, sarai qui.
Voglio parlarti.
Stringo i pugni e mi irrigidisco. Da quando sei resuscitato, sento che tutto è cambiato.
Almeno per me.
I miei sentimenti d’amicizia si sono tramutati in qualcosa di diverso, che non so spiegare.
I miei anni d’addestramento mi hanno reso incapace di comprendere le emozioni del mio cuore.
Cosa provo per te, amico mio?
Dei passi interrompono le mie riflessioni e due braccia forti cingono la mia vita.
Un forte effluvio di sale marino arriva alle mia narici, solleticando il mio corpo di brividi voluttuosi.
Che cosa volevi dirmi? – domandi, il tono ironico, percorso da una tenue nota di dolcezza.
Sospiro. Perché mi sento così turbato?
Desidero che tu mi tocchi e mi baci.
Perché provo una simile brama?
Calmo, mi giro e i miei occhi si specchiano nelle tue meravigliose iridi blu oltremare.
Quanto mi è mancato il tuo sguardo, amico mio.
Ma posso davvero chiamarti amico?
Non lo so più.
Io… Io ho bisogno di dirti alcune cose… Da quando sei tornato, i miei sentimenti per te sono cambiati… – comincio, la voce tremante di imbarazzo e timidezza.
Accenni ad un sorriso.
Spero che non siano cambiati in peggio, Kilik. – replichi. La tua voce è calma e pacata e il tuo sguardo, illuminato dalla luce della luna, rifulge d’argento.
Dei, come mai riesco a notare tanti dettagli?
Non mi capisco più.
Cerco di mantenere la calma e di raccogliere i miei pensieri, ma, in questo momento, non è facile.
Le tue mani, Maxi, ferme sulla mia vita, fanno tremare la mia pelle.
Le mie capacità mentali sono offuscate da queste nuove emozioni.
Io… Io non so come si chiamino questi sentimenti… Ma so che il mio corpo e la mia mente desiderano un contatto che, credo, vada oltre l’amicizia… – concludo, il cuore palpitante nella mia gola.
Ecco, non so se sono stato chiaro.
Aspetto.
Quale sarà la tua risposta?

La stretta delle tue braccia si fa più forte e mi stringi contro il tuo petto.
Sussulto, ma poi cedo a questo calore sublime. Non sembri disgustato dalle mie parole.
La tua mano destra si immerge nei miei capelli e gode della loro morbidezza.
Che cosa stai pensando, Maxi?
Poi, la tua mano, leggera, scorre sul mio collo e sulla mia schiena in un tocco gentile e delicato.
Alzo la testa e ti guardo.
Sul tuo bel volto aleggia un sorriso ironico.
Ho paura. Che cosa mi dirai?
Tutte queste parole per dirmi che sei innamorato di me? – domandi.
Sono sorpreso. Amore?
Questo è il sentimento dell’amore?
Poco dopo, il tuo sorriso ironico si addolcisce in una pacata espressione di gioia.
Sono felice… I miei sentimenti sono ricambiati. – mormori, il tono lievemente incrinato, ma comprensibile.
Spalanco gli occhi, esterefatto, ma felice. Non avrei mai pensato di essere corrisposto.
Tu, Maxi, provi i miei stessi sentimenti.
Sono convinto di questo.
I tuoi occhi non mentono.
Io… Io desidero un contatto più intimo tra di noi… E’… E’ sbagliato? – domando.
No. E permettimi di farti conoscere questa realtà. – rispondi, accostando le labbra al mio orecchio.
Il calore del suo fiato vellica il mio corpo di nuovi brividi.
Rischio di non capire più nulla.
Tu, con un movimento fulmineo, mi sollevi tra le braccia e mi conduci nella casa a poca distanza dal lago.

Con un calcio, apri la porta e mi distendi sul letto.
Alcune candele illuminano d’oro la stanza e mi permettono di vederti.
Maxi, sei bellissimo.
I miei occhi sono incantati dalla visione del tuo corpo, così forte e flessuoso.
Allarghi le braccia e giri su te stesso.
Qualche istante dopo, ti avvicini a me e le tue labbra si posano sulle mie.
I nostri respiri si confondono.
Le mie braccia, pur esitanti, si sollevano e toccano il tuo collo, le tue spalle e il tuo petto.
Ti sento tremare e me ne compiaccio. Anche tu provi queste stesse emozioni.
Lo sento dalle reazioni del tuo corpo.
Arrivo alla tua giacca e mi fermo, perplesso. Cosa devo fare?
Ti guardo, in cerca di una risposta, e tu accenni ad un sorriso.
Spogliami. – dici, deciso, risoluto.
Un senso di gioia invade il mio cuore. Ho una conferma sempre più forte dei tuoi sentimenti, Maxi.
Qualche tempo dopo, i nostri abiti sono abbandonati con negligenza sul pavimento.
Le nostre mani e le nostre labbra, con bramosia, sfiorano i nostri corpi, lucidi di sudore.
Il mio respiro sta accelerando e il mio corpo arde. Non avrei mai immaginato un tale piacere…
La tua bocca, lenta, indugia sul mio petto, si posa sul mio addome e sfiora il mio membro, già eretto.
Brucio. Perché sta facendo una cosa simile?
Credo che le mie guance siano rosse.
Tu, Maxi, sollevi il tuo viso e mi guardi.
Il tuo sguardo languido indugia sul mio corpo, abbandonato tra le lenzuola.
Se non vuoi che io faccia qualcosa, dimmelo. Non voglio un piacere solitario. Non avrebbe senso, con te tra le mie braccia. – dici.
Il tuo volto, in questo momento, è addolcito da un sorriso splendido e i tuoi occhi riflettono una meravigliosa tenerezza, di solito celata dai tuoi modi egocentrici.
La commozione invade il mio cuore e le lacrime tremano nei miei occhi.
Va bene… Fallo. – gli dico, deciso. Non so cosa accadrà, ma mi fido di te.
Non mi farai del male.
I tuoi occhi blu sono sinceri e limpidi.
Voglio affidarmi a te.
Tu comprendi e ricominci a baciarmi.
Mi desideri, come io desidero te.
La tua bocca si posa di nuovo sul mio membro, sfiorandolo con teneri baci.
Volgo gli occhi verso il soffitto e stringo le dita attorno alle lenzuola. Questo piacere mi sconvolge.
E’ questa l'estasi?
Qualche istante dopo, un urlo esplode sulle mie labbra.

Mi abbandono tra le lenzuola, il corpo scosso da ansiti voluttuosi.
Tu ti distendi accanto a me e mi accarezzi i capelli.
Vuoi andare avanti? – mi chiedi, accarezzandomi un fianco.
Ti guardo, confuso.
C’è altro? – domando. Non riesco a credere che si possa andare oltre…
Il godimento che ho provato è sconvolgente.
Con timidezza, allungo la mano e la poso sul tuo fianco destro.
Poco dopo, i miei polpastrelli sfiorano le cicatrici che sfigurano il tuo splendido petto e un ricordo doloroso attraversa la mia mente. Questo è il segno della tua lotta contro Inferno…
Non dimenticherò mai quei momenti strazianti.
Tu, Maxi, accosti le tue labbra al mio orecchio e lo mordi.
Cosa rispondi, mio amato? – domandi.
Mi scuoto dai miei pensieri
Inspiro, espiro, cercando di placare il mio corpo, sconvolto da ansiti di godimento.
Una nuova consapevolezza attraversa la mia mente. Il mio corpo ha reagito positivamente a questa nuova situazione, ma non mi sento del tutto pronto a questa esperienza.
Come faccio ad assaporarla nella sua completezza, se non riesco a capire me stesso?
Voglio parlarne con te.
Sarà possibile... farlo altre volte? Non vorrei che si limiti a questo. – balbetto, gli occhi lucidi fissi nei tuoi.
Ridacchi e non comprendo perché.
Cosa c’è di tanto strano nella mia domanda?
Poi, con forza, mi stringi a te e mi accarezzi i capelli.
Non solo sarà possibile, ma doveroso. Anzi, sono contento che tu mi abbia detto queste parole. – mormori.
Ti guardo sempre più confuso.
Che cosa intendi?
Potremo imparare insieme tante cose. E, ne sono sicuro, quando verrà il momento giusto, sarà indimenticabile. – mormori e io annuisco. Hai ragione, Maxi.
Un’esperienza simile, di sicuro, sarà splendida, quando entrambi ne capiremo le implicazioni.
Chiudo gli occhi e mi abbandono tra le tue braccia.
Sono stanco. E non capisco perché.
E, lentamente, sprofondo nel sonno.



   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Soul Calibur / Vai alla pagina dell'autore: Fiore di Giada