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Autore: SweetPaperella    11/05/2019    5 recensioni
{CaptainSwan e outlawQueen AU}
Regina ha 38 anni ed è un famoso avvocato di Storybrooke, vive con la sua migliore amica Emma e il figlio di quest’ultima, Henry, che considera come suo. Non ha avuto un’infanzia facile e si nasconde dietro la maschera di “regina cattiva” per non soffrire. Ma se un un nuovo caso, quello di Robin Hood, scombinasse tutte le sue certezze e l’uomo riuscisse a vederle dentro come nessuno mai?
Emma, 18 anni e con un figlio di 4, lavora in un pub per mantenersi e non sa ancora cosa fare della sua vita. Può l’incontro con un ragazzo dagli occhi azzurri come il mare aprirla nuovamente all’amore? E Robin Hood il famigerato fuorilegge che è entrato nella vita di Regina, come può aiutarla a capire quale sia il suo futuro?
Incontri, scontri, un caso da seguire, nuovi amori e scomodi segreti del passato.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills, Robin Hood
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo diciassette

Emma è felice di stare sulla Jolly Roger con Killian, ha scoperto la sua indipendenza e lui senza dubbio si sta rivelando un baby-sitter perfetto per il suo piccolo Henry insieme a Neal che è presente e attento, ma anche bisogno dei suoi spazi e non le dispiacerebbe trovare una casa tutta per sé e Henry, dove ovviamente invitare anche il suo meraviglioso ragazzo ogni qualvolta può. Anzi, a dirla tutta non le dispiacerebbe che per lui diventasse un posto dove lasciare lo spazzolino e i suoi vestiti. Un po’ come sta facendo lei sulla Jolly Roger. Ha sempre sentito bisogno di andare a vivere da sola, ma non l’ha mai fatto per il bene che l’ha sempre legata a Regina e anche perché non hanno mai avuto seri problemi di convivenza, a parte un periodo iniziale. Ma adesso che non ha nessuna intenzione di perdonarla per ciò che le ha fatto. Ed è arrivato il momento di volare con le sue ali e pensare seriamente al suo e al futuro del suo piccolo ometto. Grazie al lavoro al pub ha messo qualcosa da parte e forse finalmente, riesce a realizzare questo suo desiderio. Probabilmente la prima settimana moriranno di fame, visto che Emma non se la cava benissimo in cucina, ma prima o poi tutto andrà per il meglio.
È sulla nave, intenta a guardare su internet qualche villetta in zona, magari nemmeno troppo distante dalla centrale, tanto è chiaro ormai che quello è il suo futuro lavoro. Le piace e la fa sentire viva; quando alle sue spalle arriva Killian, che incuriosito guarda il display dell’apparecchio elettronico per capire che cosa sta combinando Emma, è stranamente silenziosa.
«Perché cerchi casa?» le chiede, avendo capito benissimo il suo intento e devo ammettere che un po’ ci sia rimasto male, è vero ne hanno già parlato, lei gli ha comunicato il suo desiderio, ma non ha mai creduto che fosse una cosa imminente e che lei stesse già cercando.
«Lo sai perché... Sto bene qui, ma credo che sia giusto anche per Henry, intanto inizio a cercare e finché non ne trovo una che mi convince davvero, resto qui. Potrebbero anche volerci mesi, sai?» gli risponde sorridendo e cercando di togliergli il muso che ha dipinto sul volto con un bacio.
«È che mi piace avervi qui.» ammette senza problemi, un tempo non sa se sarebbe mai riuscito a condividere i suoi spazi con una donna e un bambino, soprattutto con quest’ultimo e non suo. Ma Emma è riuscita a cambiarlo anche in questo.
«Lo so. Anche a me piace stare con te e anche a Henry.» baciandolo nuovamente, per poi aggiungere: «Appena ne trovo una che mi piace, mi accompagni a vederla tanto no?» e Killian annuisce ben felice che lei lo stia nuovamente coinvolgendo a pieno nella sua vita.
E i due si mettono insieme a cercare una casa che possa fare al caso suo.
Nel pomeriggio, quando Emma è tornata al lavoro, dopo la pausa pranzo che hanno passato insieme a cercare case su internet e scambiarsi coccole. Killian si reca anche egli a lavoro, andando nell’ufficio di Regina, la quale ultimamente lo sto coinvolgendo molto di più, forse anche perché vuole informazioni su sua figlia e lui è l’unico mezzo per ottenerle, ma nemmeno gli dispiace, solo grazie a lei, ha guadagnato tantissimo nell’ultima settimana e vuole portare Emma a cena fuori, magari approfittando del week end che Henry sarà proprio da sua nonna.
Arriva nell’ufficio di Regina e la donna, dopo avergli consegnato il nuovo fascicolo con ciò che deve svolgere, cerca di chiederle di Emma, senza far trasparire in realtà le sue vere intenzioni; è David che non si fa problemi in tal senso ed è lui a chiederglielo.
«Ehm... Non so quanto sia giusto che io vi dica che cosa fa o non fa.»
«Pirata, nostra figlia non ci parla e non sappiamo più nulla di lei, a parte quello che ci dice Henry, quindi fai poco il samaritano e dicci le ultime novità.» dice David piuttosto seccato, è vero, che non è carino che estorcere le informazioni a lui, ma è l’unico modo per sapere che cosa fa Emma.
«Sta cercando casa per lei e Henry.» si lascia scappare, se pur è sempre risultato un po’ titubante nel dirlo, non sa se Emma voleva che si sapesse, anche se non pensa che possa restarci male, non è un segreto di stato.
«E perché questa decisione? Ma può farlo? Con che soldi va a vivere da sola, secondo me quella ragazza non ragiona più. Prima si ubriaca, poi vuole andare a vivere da sola, ma che cosa le salta in mente eh? Regina dobbiamo intervenire. Come fa da sola a gestire due lavori, Henry... insomma... No. Non mi sembra per niente una buona idea.» un David completamente nel panico, inizia a esternare tutte le sue preoccupazioni sulla decisione di sua figlia. Quanti soldi potrà mai avere da parte, è preoccupato che presto dovrà fare i conti con questa realtà e teme che si ritrova senza soldi a dover crescere suo figlio. Pensa che stia facendo il passo più lungo della gamba perché è arrabbiata con loro.
«Emma è molto sicura della sua decisione e può farlo, ha dei soldi da parte guadagnati al pub e comunque non sarebbe una cosa imminente.» Killian si pente subito di averlo detto a David, non aveva previsto la sua reazione eccessiva e da padre iperprotettivo.
«Tu non capisci Jones, lei lo fa perché è arrabbiata con noi» continua David.
«Non credo sai... Emma sa quello che fa e non farebbe mai affrontare ad Henry un’avventura di questo genere se non fosse sicura e non lo potesse fare.» la difende a spada tratta il suo ragazzo. All’inizio ha pensato anche lui che fosse solo un modo per mettere totalmente le distanze con i suoi genitori, ma poi ha capito che non è così. Alla fine, ha già messo le distanze da loro andando a vivere con lui e ha smesso di parlarci, quindi non avrebbe motivo di farlo per ciò.
«Killian ha ragione David.» interviene Regina, ma ciò non toglie che forse sia il caso di parlarle lo stesso, per capire veramente le sue intenzione, anche se Emma non gli permette di parlare, faranno ugualmente un tentativo a riguardo, quando lei andrà a portargli Henry. Il bambino resterà due giorni da Regina e a giocare con Roland, visto che i due non si sono più visti dopo scuola.

Emma, ormai è totalmente immersa nel caso Gold, il quale sta impegnando totalmente gli agenti a 360 gradi. Con un’accurata ricerca Emma è riuscita a risalire al conto di Gold e farlo bloccare, aspettandosi che prima o poi il trafficante accorgendosi della cosa possa fare una mossa azzardata e loro trarne vantaggio. Non sono sicuri che sia la mossa giusta, ma non avendo altre piste che possono seguire, quella è la più valida, anche se senza dubbio la più pericolosa.
Soddisfatta del suo lavoro, si reca a prendere Henry a scuola, anche se è consapevole che dovrà rivedere sicuramente i suoi genitori, ma non le importa, può affrontare anche loro e niente e nessuno potrà toglierle il buon umore. Ma non sa quanto si sbagli...
Non appena arriva nello studio Mills, con Henry che non ha fatto altro che elencare tutto ciò che farà con Roland in quel week end, si ritrova subito davanti suo padre, come se la stesse aspettando davanti alla porta e la sua faccia non promette niente di buono.
Emma, che non ha nessuna intenzione di parlarci, cerca di lasciare Henry abbastanza velocemente e filarsela, ma con scarso successo, visto che l’uomo le chiede se possono andare un attimo nel suo ufficio.
«Devo proprio?» chiede scontrosa, alzando gli occhi al cielo.
«Ora basta assumere questo comportamento infantile, penso che sia anche giunto il momento che parliamo non trovi?»
«Che c’è David vuoi obbligarmi, fino a prova contraria viviamo in un paese democratico, in cui sono libera di ignorare chi voglio.»
«Sono tuo padre. Non puoi.»
«Mio padre? Adesso te ne ricordi che sei mio padre e dove eri quando ero una bambina e mi sentivo sola? Ora mi sembra un po’ tardi, non pensi, papà?» e la prima volta che lo chiama “papà” lo fa con ancora più disprezzo e con un tono di voce sarcastico, da mandare ulteriormente l’avvocato su tutte le furie.
«Ho sbagliato okay, ma non puoi farmi il processo.»
«Senti che vuoi? Dovevi dirmi questo o c’è altro?» sbotta ancora lei, già stufa di essere lì e maledicendo di essere salita ancora una volta, poteva chiedere al portiere dello stabile, un uomo dolcissimo, se poteva portare su Henry. La prossima volta lo fa o lo lascia direttamente nella dependance di Robin, a giocare con il suo amichetto, almeno non si sente fare il processo e non sente ripetere sempre le stesse cose.
«Ho saputo che stai cercando casa per te e Henry e...» sta per dire come la pensa in merito a questa sua decisione, quando Emma lo interrompe bruscamente.
«Te l’ha detto Killian?» chiede.
David annuisce e lei, ulteriormente arrabbiata lo liquida con un frettoloso “non sono affari che ti riguardano” per andare via dall’ufficio.
Si reca sulla nave, sapendo benissimo che il suo chiacchierone di fidanzato è già al suo interno, sicuramente ad aspettarla.
Nel tragitto in macchina ha provato a cercare di calmarsi, ma non ci è riuscita. Non era di certo un segreto di stato, ma le ultime persone a cui avrebbe voluto dirlo sono proprio i suoi genitori, ai quali al momento non è dato sapere che cosa decide di fare della sua vita. Soprattutto non aveva alcun diritto di dirglielo lui.
Non appena entra a bordo della Jolly Roger, il suo pirata prontamente le si avvicina per darle un bacio, come fa sempre, ma Emma lo allontana con decisione.
«Perché hai detto a Regina e David della mia decisione di prendere una casa per me ed Henry?» mettendo le braccia sui fianchi e guardandolo negli occhi. Non ha mai visto il suo sguardo così glaciale, almeno nei suoi riguardi. Nemmeno quando erano due perfetti sconosciuti, lei l’ha guardato in quel modo. È furente e i suoi occhi verdi, sembrano quasi diventati più scuri dalla rabbia.
«Non pensavo fosse un segreto di stato»
«Non lo era. Ma non avevo alcun diritto di dirglielo tu e poi perché parli con loro? Perché li dici che cosa faccio o non faccio?» la cosa che forse le dà più fastidio, è proprio che lui parli con i suoi genitori, soprattutto che parli di lei, come se stesse cercando il modo per farli rappacificare in qualche modo.
«Emma, mi dispiace... Mi chiedono di te, che dovrei fare, non rispondere?» ribatte il ragazzo, pensa che se la stia prendendo un po’ troppo per un fatto da niente.
«Potrebbe essere un’opzione. Senti, quando vorrò chiarire con loro, con questo non sto dicendo che lo farò, sarò io a fare il primo passo. Cortesemente, smettila di parlare di me.»
«Scusa. Ho sbagliato e non lo faccio più, promesso. Ora me lo dai un bacio?» chiede, volendo chiarire con lei, forse ha sbagliato a dire loro le cose, senza il suo consenso, ma non vuole nemmeno litigare con lei per un fatto simile.
«Ho fretta, devo andare a farmi una doccia e poi andare al pub.» risponde ancora piccata, allontanandosi definitamente da lui per andare a prepararsi per andare a lavoro.
Il giovane la guarda allontanarsi e capisce che sta innalzando nuovamente un muro nei suoi confronti ed è tipico di lei. Non appena la situazione si fa complicata, preferisce chiudersi nel suo guscio protettivo. E lui ancora una volta dovrà far in modo di poter entrare nel suo mondo e buttare nuovamente giù il suo muro.
Esce dalla doccia e si prepara velocemente, prima di uscire si raccomanda con Killian di non aspettarla sveglio che sicuramente farà tardi, visto che oggi fa chiusura. In realtà, spera che lui non l’aspetti sveglia per non doverlo affrontare ancora una volta, ha ancora bisogno di sbollire la delusione che prova nei suoi confronti e parlargli non aiuta, anche perché non vuole dover dire qualcosa di cui pentirsi.
Durante tutto il lavoro, non fa altro che distrarsi e sperare che lui decida di raggiungerla e ogni volta che alza lo sguardo verso la porta d’ingresso di maledice di avere quei pensieri. É lei che è arrabbiata, è lei che gli ha urlato contro, che l’ha evitato e gli ha perfino detto di non aspettarla sveglio... Adesso non può pretendere che lui arrivi, come se niente fosse successo e forse, deve anche ammettere a sé stessa, che se lui si presentasse, lei si comporterebbe freddamente. In realtà, non sa nemmeno lei che cosa sperare, che cosa desidera. É confusa, arrabbiata e il problema non è il suo ragazzo, ma sé stessa, lei è arrabbiata con sé stessa, perché vorrebbe perdonare i suoi genitori, ma al contempo é ancora dannatamente ferita, vorrebbe correre da Regina e dirle che ha litigato con Killian a causa sua e che ancora una volta le sta rovinando la vita, ma vorrebbe anche abbracciarla e farsi rassicurare. É maledettamente confusa e tutto ciò la fa sentire vulnerabile, sola e triste. La fa allontanare dall’unica persona che le é rimasta accanto, le fa alzare nuovamente i suoi muri. Quando si sente così, vuole solo rimanere sola, sola con il suo dolore, anche se sa che è sbagliato.
Quando a chiusura, torna verso il suo maggiolino, é completamente distrutta, sono le due di notte e l’indomani deve nuovamente alzarsi presto per andar in ufficio, inoltre, il suo umore pessimo non aiuta. Ci vorrebbe un po’ di rum, ma opta invece per una camomilla una volta a bordo della nave, l’alcol l’ultima volta non è stato per niente di aiuto... Anzi... l’ha reso più euforica, ma dopo ha anche portato un mal di testa terribile e un senso di nausea che l’ha accompagnata anche il giorno successivo.
Spera solo che Killian non sia sveglio. Ed ecco che non appena mette piede sulla nave, torna nuovamente ad allontanarsi, quando poco prima desiderava fortemente che lui le facesse una sorpresa. A volte non si capisce nemmeno lei.
Killian, la sente rientrare, inevitabilmente é rimasto sveglio ad aspettarla, non si sarebbe mai riuscito ad addormentare sapendola per strada di notte da sola. Per un attimo ha anche pensato di correre da lei al pub e farle capire che lui c’é e ci sarà sempre, ma poi ha cambiato idea per lasciarle i suoi spazi, non volendo farle alcuna pressione. Ha imparato a conoscerla e sa che se messa sotto pressione, si allontana ulteriormente, quindi vuole darle il tempo di sbollire la rabbia e il nervosismo. Sa che non è arrabbiata con lui, almeno non del tutto, ma con la situazione che sta vivendo. Sa che se pur cerca di non dirlo, ne soffre profondamente, il giorno che si è ubriacata, ne é la dimostrazione evidente.
Ora che lei entra in camera, lui finge di dormire e cerca anche di non muoversi per non farle pensare che sia sveglio.
Emma, si stende nel letto e prova a vedere se lui è ancora sveglio, ma vedendo che ha gli occhi chiusi e sembra piuttosto rilassato, si gira dall’altra parte e prova ad addormentarsi anche lei, nonostante i pensieri.
Mentre, il ragazzo proprio in quel momento riapre gli occhi e la guarda. Si è accorto immediatamente che lei si fosse avvicinata per controllare se dormisse, ha sentito il suo respiro vicino al viso, ma ha cercato di far finta ancora una volta di nulla, considerando poi, che lei si è girata di spalle, quando di solito si accoccola vicino a lui, nell’incavo del suo collo.
Il giorno, nonostante sia piuttosto stanca, non appena sente la sveglia del suo cellulare si alza, cercando di non fare rumore per non svegliare Killian, che ancora dorme beatamente.
Si prepara velocemente un caffè e vestendosi altrettanto rapidamente, si reca in ufficio. Non ha voluto fare ulteriore rumore e quindi, non ha mangiato niente e deve ammettere che il suo stomaco sta brontolando pesantemente. Prima di entrare in ufficio, visto che è presto, passa da Granny’s.
A servirla é Ruby, la gentile ragazza, nipote della proprietaria, nonché amica di Emma, spesso le due si sono trovate ad uscire e la giovane proprietaria della tavola calda, ha anche fatto sì che lei e Killian si mettessero insieme, il suo intervento e il fare il tifo per loro, é stato in parte galeotto.
«Percepisco pensieri negativi nell’aria... Cioccolata calda con la cannella e muffin al cioccolato in arrivo subito, almeno ti addolcisci un po’ la giornata» le dice Ruby vedendo la sua faccia. Emma non dice una parola, si limita semplicemente a sorridere, il primo sorriso della giornata, anzi, il primo sorriso che fa da parecchie ore ormai.
«Allora vuoi parlarne?» chiede ancora la giovane proprietaria, portandole la sua ordinazione e considerando che è abbastanza presto e ci sono ancora pochi clienti, può tranquillamente ascoltarla.
«Ho discusso con Killian.»
«Cosa ha combinato quel maledetto pirata, giuro che se ti fa soffrire lo uccido con le mie stesse mani.» ribatté prontamente Ruby, tirando su le maniche della sua camicetta, a dimostrazione che è pronta a battersi.
«Ma in realtà non è solo questo il problema... Anzi, il problema sono io.» inizia a raccontare di come si sente, dei suoi genitori, di come vorrebbe fargliela pagare, ma anche di come sente la loro mancanza, di Killian che ha detto loro della casa e che le ha dato fastidio che parlino di lei di nascosto, che lui riveli cose a loro, anche se lo sta facendo a fin di bene. Se lo sta facendo per il suo di bene.
«Tu hai bisogno di una bella serata tra amiche, stasera devo aiutare mia nonna, ma dopodomani usciamo, io, te e Trilly, chiaro? Così tutta questa confusione che senti sparisce.» l’ottimismo di Ruby improvvisamente la coinvolge, si in effetti si domanda da quanto non passa una serata in compagnia delle sue amiche, prima per il lavoro, poi per via di Killian, é tanto che non pensa solo a lei. Ne ha proprio bisogno visto lo stato d’animo in cui si trova. Ruby é stata una delle prime persone che ha conosciuto quando è arrivata a Storybrooke. Una mattina sentendosi sola e volendo scappare lontano e non ancora essendosi adattata a quella cittadina del Maine e a vive a casa di Regina, è entrata da Granny per prendersi una cioccolata calda ed si è innamorata subito della bevanda fatta dalla stessa Granny, per poi iniziare a parlare senza rendersi conto con la nipote della proprietaria. Ruby ha due anni più di lei e con il suo entusiasmo, il suo modo dolce e gentile di fare, l’hanno fatta subito sentire bene. A poco, a poco, giorno, dopo giorno é nata la loro amicizia. Ed é stata la stessa Ruby a farle conoscere Trilly, anche lei con due anni più di Emma, si chiama Tillie, ma visto che è piccolina e impazzisce per la fatina del famigerato cartone della Disney “Peter Pan”, viene soprannominata così e lei è ben felice di essere chiamata in tale modo.
«E perdona quel poveraccio di Killian, che è perso di te e penso che adesso si stia struggendo.»
«Addirittura struggendo, Ruby?» ridendo di gusto nel modo in cui la ragazza lo difende, non se lo immagina proprio Killian a struggersi d’amore, specie per come si è comportata, ma spera un pochino che la sua amica abbia ragione, ciò significa che forse escogiterà qualcosa per farsi perdonare.
«Killian é pazzo di te, tu sei l’unica che non l’ha ancora capito. O meglio, in parte... Ma infatti, mia cara amica, se non ti ci fossi fidanzata tu, mi sarei fatta avanti io.» le dice ridendo ed Emma si ritrova a ridere ancora una volta.
«Devo andare adesso, ci vediamo dopodomani sera» le dice, prendendo il termos di cartone in cui ha ancora dentro un po’ di cioccolata calda, per recarsi a lavoro.
«Pensa a quello che ti ho detto, Emma.» le urla prima che lei varchi la porta d’uscita.

A lavoro la situazione non è tanto meglio, aver bloccato il conto del signore oscuro non ha portato a niente di buono, anzi... Ci è stato un nuovo omicidio, quello di una donna, Crudelia, colei che gestisce il conto all’estero proprio di Gold. L’hanno scoperto Graham ed Emma del collegamento tra la donna e Gold, incrociando alcuni dati ed Emma entrando ancora una volta nella banca dati del conto dell’uomo. Sta diventando sempre più pericoloso e loro ancora una volta non sono riusciti a trovarlo. Si espone, ma rimane comunque sempre nell’ombra e gli agenti ormai iniziano a capire che devono fare qualcosa di drastico per poterlo acciuffare.
Ora devono aspettare che il corpo della donna uccisa venga portato al dipartimento del Maine, dove risiede la stazione di polizia più grande rispetto a quella di Storybrooke e che collaborano anche loro per la risoluzione del caso Gold. Una volta svolta l’autopsia, forse potranno ricavarne qualcosa di più a riguardo.
Nella pausa pranzo, Graham si offre di andare a prendere da mangiare, per poi immergersi nuovamente nel lavoro. Quel giorno lo sceriffo non è in studio, essendo fuori città per un convegno e loro se la devono sbrigare da soli, ed é anche per questo motivo che Emma é arrivata prima in ufficio, per non lasciare il suo collega a fare tutto il lavoro da solo, sapendo che ci sarebbe stato tanto da fare.
Mentre il suo collega é a prendere il pranzo per entrambi, Emma si concede un attimo di riposo, ha gli occhi che le bruciano dalle ore che ha passato davanti al suo computer e dai dati che ha incrociato per risalire a Crudelia e poterla ricollegare a Gold.
“Che ne dici di pranzare da Granny con il tuo pirata, Swan?” Il suono della suoneria dei suoi messaggi, la fa ridestare.
“Non posso Killian, sono sommersa di lavoro.” Risponde prontamente.
“Ho capito, mi stai ancora evitando.”
“Non ti sto evitando, sono davvero piena di lavoro. Pranzo in ufficio e mi immergo nuovamente nelle mie ricerche.” É vero, forse in parte lo sta evitando ancora, visto il tono freddo con cui sta rispondendo, ma è anche vero che deve lavorare.
“Diciamo che farò finta di crederci Swan” mandandole anche l’emoticon che schiaccia l’occhio, per sembrare tra l’ironico e il divertito allo stesso tempo, ed Emma alza gli occhi al cielo e sbuffa ed evita anche di continuare a rispondere, avendo capito che lui la sta volutamente prendendo in giro.
Killian vedendo che lei ha visualizzato il messaggio ma non ha risposto capisce che lo sta davvero evitando, forse è anche sommersa di lavoro, ma se non avessero discusso probabilmente gli avrebbe detto di andare per pranzare insieme in ufficio, ma se non l’ha fatto é perché ancora vuole fargliela pagare. E vorrà dire che lui si farà perdonare in modo diverso.
Ha intenzione di prepararle una sorpresa con i fiocchi, visto che saranno anche soli in casa e non vuole di certo sprecare così la loro occasione di starsene un po’ soli.
Si reca a fare la spesa e passa da Granny’s per pranzo, anche senza Emma. Vuole parlare con Ruby, é sicuro che la ragazza si offrirà di aiutarlo, visto che lei ed Emma sono molto amiche e soprattutto il suo aiuto le serve perché è anche un’ottima cuoca.
«Non ha seguito il mio consiglio deduco. Lo sai com’è fatta é testarda come un mulo. Se non si scioglie con questa sorpresa che hai in mente, ti autorizzo a lasciarla e poi se si viene a lamentare da me, la picchio.» le dice ridendo Ruby dopo aver sentito che cosa ha in mente Captain Hook per la sua amata. Le ha chiesto infatti, se lo aiuta a cucinare qualcosa per lei, non vuole comprare nulla di pronto, vuole essere lui a stupirla con qualcosa fatto a mano da lui, ma in cucina non è per niente bravo e se lei supervisiona il suo operato, sicuramente non brucia niente e sarà commestibile. La giovane si è offerta più che volentieri di aiutarlo, infatti, gli ha proposto di vedersi quel pomeriggio sulla sua nave per mettersi in cucina.
«Non ne sarei capace a lasciarla...» risponde prontamente il pirata, ridendo a sua volta di gusto, Ruby è davvero fantastica e simpatica, ora capisce perché Emma è sua amica. Non si è mai tirata indietro nell’aiutare anche lui.
«Ma sei reale? No, così, giusto per sapere...»
«Diciamo che sono davvero innamorato ed Emma sta attraversando un momento molto difficile, quindi capisco il suo stato d’animo. Ed è anche il motivo per cui la voglio far rilassare.»
«Certo, immagino il modo in cui la vuoi far rilassare.» ironizza la ragazza. Ma apprezza molto ciò che sta facendo per la sua amica, visto il periodo difficile che sta passando e la sua confusione. Non ha bisogno di dirglielo, sa che Killian dietro questa sua battuta ha capito anche che lo sta ringraziando per starle vicino, cosa che lei non riesce a fare troppo spesso, visto i continui impegni lavorativi.
«Oh be ovvio, il dopo cena non mancherà... Siamo anche soli sulla nave.» ammicca Killian, cogliendo al volo il doppio senso. Infatti, la sua idea é quella di andare in cabina una volta mangiato tutte le cose buone che preparerà per lei.
«Allora approfitta capitano e falla divertire.»
Killian ride di gusto ancora una volta, Ruby le piace proprio per questo suo modo travolgente di fare. Con lei si può intavolare qualsiasi conversazione, senza problema alcuno.
«Sarà fatto. Ti aspetto più tardi sulla mia nave allora.»
La ragazza annuisce e lo saluta.
Il ragazzo invece si reca a comprare altre cose che gli servono per la serata, per poi tornare a bordo della sua nave e iniziare a preparare l’atmosfera romantica.

La sera, grazie anche all’intervento di Ruby giunge presto e ora che è tutto pronto al pirata non resta che attendere la sua amata piratessa, visto che non gli piace essere definita una principessa. Se pur per lui, lo sarà sempre, anche se ha decisamente il carattere del pirata.
Emma, esce da lavoro distrutta, ha gli occhi rossi per le ore passate davanti al computer e ancora non hanno ricavato molto. Ha solo bisogno di una doccia e di dormire.
Non appena mette piede sulla nave, vede le luci spente e solo le candele ad illuminare l’interno. Capisce subito che si tratta di una trovata del suo fidanzato. Lentamente il cattivo umore sparisce, lasciando spazio a un sorriso. Entra all’interno lentamente, godendosi ogni dettaglio dell’atmosfera romantica... Luci soffuse, candele sul tavolo, musica di sottofondo leggera e dolce, il tavolo imbandito di tante cose buonissime... Manca solo il suo pirata.
Lo chiama cercandolo per la stanza e accorgendosi di star sorridendo ancora una volta. Ma come può avercela con lui quando le prepara tutto ciò per farsi perdonare.
Il giovane spunta dalla camera con una camicia bianca, lasciata leggermente aperta sul davanti, a risaltare il suo fisico atletico e i pantaloni neri. Elegante e sexy allo stesso tempo, con i capelli appena lavati e ancora leggermente umidi. Le luci delle candele poi, risaltano ancora di più i suoi occhi celesti, rendendoli più splendenti. La rosa che ha in mano e che porge ad Emma, con il suo sorriso dolce, ma sensuale allo stesso tempo, sono il colpo di grazia.
Emma in confronto a lui, in quel preciso istante si sente il brutto anatroccolo. È stanca, ha i capelli legati e in disordine e ha i vestiti che ha tenuto per tutto il giorno, se pur sia stata solo in ufficio.
Le si avvicina per salutarla con un bacio, che la giovane non manca di ricambiare.
«Oh, finalmente un bacio. Mi hai lasciato in astinenza da ieri.» le dice scherzosamente, stringendola ancora a sé.
«Mi pentirò di quello che sto dicendo, ma anche a me sono mancati i tuoi baci.» ammette, baciandolo lei stavolta. Con ancora più trasporto di prima.
«Wow! Non pensavo di farti cedere così facilmente.» le dice stuzzicandola ancora una volta.
«Appunto, sapevo che me ne sarei pentita.» risponde finta piccata e alzando gli occhi al cielo.
Killian ride e la conduce poi verso il tavolo per poter cenare.
«Aspetta Killian, tu sei così... elegante e io ho ancora addosso i vestiti di questa mattina, vado a farmi una doccia e arrivo.» dice allontanandosi da lui, che ancora la tiene stretta, se pur sono vicino a tavolo.
«Sei bellissima Swan, con i capelli disordinati, l’aria stanca e poi questi jeans risaltano il tuo fondoschiena, quindi io non ho nulla in contrario se rimani così...» le dice spostando le mani lungo le sue gambe e poi verso il suo fondoschiena e guardandola maliziosamente.
Emma lo guarda scandalizzata e ancora una volta si ritrova ad alzare gli occhi e scuotere la testa. È sempre il solito.
«Ti ho già perdonato, non c’è bisogno che fai che mi fai i complimenti.» ribatte prontamente.
«Ma io lo faccio perché mi aspetto anche un bel dopo cena. E poi il saperti in doccia senza di me, sarebbe un bel problema...» scherza ancora lui, scoppiando poi a ridere di gusto alla sua espressione scandalizzata ancora una volta.
«Ceniamo che è meglio. Ho fame.» sedendosi al tavolo.
«Anch’io. Ma di te.» ammette, sedendosi anche lui, ma non smettendo di guardarla. Trova davvero che sia bellissima, nonostante sia in disordine e con i vestiti indossati quella mattina per andare a lavoro.
La cena è davvero deliziosa e Killian, è felice che lei abbia apprezzato la sua serata romantica, ma soprattutto è felice che abbiano chiarito, non avrebbe sopportato l’idea di discutere ancora una volta con lei. L’ama così tanto che vorrebbe solo che fosse felice, in qualsiasi istante.
Emma dal canto suo, non riesce a tenergli il broncio per troppo tempo e poi il modo in cui si è impegnato per stupirla, è davvero da apprezzare. Non solo lei lo ha praticamente evitato dal giorno prima, per una semplice discussione, e non solo gli ha dato buca per pranzo, rispondendo in modo freddo, le ha pure organizzato una cena. Non sa che cosa ha fatto nella sua vita di buon per meritarsi un uomo come Killian al suo fianco, ma sicuramente qualcuno ha voluto farle un regalo. Insieme ad Henry, è l’unico che riesce a farla stare bene in questo momento di confusione e tristezza. Se non ci fosse stato lui, avrebbe dovuto affittare una camera da Granny’s, cosa che non avrebbe voluto per suo figlio.
Non è più arrabbiata con lui, inoltre, i modi gentili, dolci, ma anche strafottenti di fare, un po’ da pervertito, le piacciono. Le piacciono le sue continue attenzioni, il suo modo di dirle che ha un bel fondoschiena o il suo apprezzare i suoi capelli nonostante siano disordinati. Le piace che lui la lusinghi sempre.
Si avvicina a lui con fare malizioso e lo prende per mano per farlo alzare dal tavolo, in cui è ancora seduto. È intento a volerle servire il dolce che ha preparato con le sue mani, nonostante l’aiuto di Ruby. Ma Emma ha già altre intenzioni.
Killian si lascia condurre verso quella che ormai è diventata la loro cabina, senza dire una sola parola. Ama la sua Emma intraprendente. E lui non desiderava altro.
«Il dolce comunque l’avevo preparato io...»
«Lo mangiamo dopo. Ora anch’io ho un altro tipo di fame.» gli dice maliziosa e guardandolo dritto negli occhi, per poi mordersi il labbro e aspettando che lui prenda l’iniziativa.
Il pirata non se lo fa ripetere due volte e l’afferra nuovamente per i fianchi, per baciarla con passione. Le loro lingue si cercano ed entrano immediatamente in contatto, mentre i loro corpi reagiscono di istinto alla vicinanza.
Le mani di Killian si spostano nuovamente verso il fondoschiena di Emma, per poi risalire verso la sua maglietta e sollevarla a poco a poco, fino ad arrivare al gancetto del suo reggiseno e sbottonarlo. Emma alza le braccia per farsi togliere la maglia e di conseguenza anche il reggiseno cade a terra, lasciandola nuda davanti al suo uomo.
Ma ora è il turno di Emma di togliere qualche indumento al suo capitano, così porta le mani anche lei verso la sua camicia e a ogni bottone che toglie, lascia un bacio sulla sua pelle, fino ad arrivare al suo ombelico e portare le mani ai suoi pantaloni. Lui in risposta, la spinge sul letto, stando attento a non farle male e le si posiziona sopra, guardandola incantato. Ora la sua coda di cavallo è ancora più in disordine, ma lui piace ancora di più. Come il suo meraviglio sorriso che guarderebbe per ore e ore. Come la sua pelle che accarezzerebbe per altrettante ore.
Il ragazzo si sposta poi verso i suoi pantaloni che tanto adora per come le fasciano il fondoschiena, ma ora sono decisamente di troppo. Li fa scorrere lungo le sue gambe, che intanto accarezza e una volta sfilati risalire a ritroso, soffermandosi vicino al bordo dei suoi slip. Emma sta decisamente impazzendo di piacere, ma lo ferma e ribalta la situazione, è il suo turno di toglierli i pantaloni e decisamente non si può divertire solo lui.
Glieli porta giù e poi con le mani va a togliergli anche i suoi boxer e intanto lo cerca con il suo corpo, strusciandosi lentamente su di lui. Killian la tiene per i fianchi e con le labbra le bacia il collo, per scendere poi verso il suo seno e baciare anche esso con desiderio, passione, amore. Fino a che non ribalta nuovamente le loro posizioni e finalmente riesce a toglierle l’ultimo indumento che indossa e accarezzandola proprio nel suo punto più sensibile, mandandola totalmente in confusione, al punto da gemere forte. Per fortuna sono soli e può concedersi di lasciarsi andare, completamente.
Le mani di Killian si muovono sicure dentro di lei, che l’unica cosa che riesce a fare è chiudere gli occhi e di godersi il momento... Solo quando sta per raggiungere il massimo del piacere, lui entra in lei, con una spinta decisa. Emma geme ancora una volta e Killian fa lo stesso quando lei gli graffia la schiena con le unghie, aggrappandosi ad essa per seguire il ritmo che lui ha dettato.
Solo quando raggiungono entrambi l’orgasmo, si stringono l’uno all’altra nel letto.
«È stato meraviglioso, ma ora ho la schiena a pezzi...» dice Emma, appoggiando la testa sul suo petto. Stare ore seduta alla scrivania, le ha procurato un mal di schiena terribile e fare l’amore con lui, ha solo peggiorato il dolore. Ma è stato talmente bello, da poterlo sopportare ora il dolore alla schiena.
«Girati, ci penso io.» le dice, facendola girare di schiena e posizionandosi su di lei per iniziare a massaggiarle la schiena. Le sue mani si muovono sicure sulle sue spalle e tutta la tensione di Emma, improvvisamente si scioglie. Le ore passata seduta sulla sua scrivania, sembrano non esistere più.
«Ti adoro.» dice completamente in balia di quel messaggio rigeneratore.
«E io ti amo, Emma.» le dice improvvisamente, senza nemmeno rendersi conto di averlo detto. Emma si gira verso di lui per guardarlo negli occhi e vorrebbe dirglielo, vorrebbe davvero dirgli che anche lei lo ama, ma quelle due parole, composte da cinque lettere, sembrano così difficili da pronunciare. Si limita ad accarezzargli la guancia, mentre i suoi occhi diventano lucidi, per poi baciarlo con trasporto, cercando di trasmettergli con quel bacio ciò che prova, che sente, ma che non riesce a dirgli a voce.
«Non è così che volevo dirtelo... Ma, è così. Ti amo da impazzire, Swan.» le ripete ancora e lei ormai ha gli occhi completamente lucidi e lo bacia ancora, ancora e ancora. Dandosi della scema per essersi arrabbiata così tanto con lui, che invece è meraviglioso e prova per lei un sentimento davvero sincero, è la prima persona di cui può dirlo.

Intanto a casa Mills, dopo aver messo a letto i piccoli di casa. Robin e Regina si concedono anche loro un piccolo e intimo momento tutto per loro.
Regina è seduta con la testa sulle gambe di Robin, mentre lui è seduto sul divano e le accarezza i capelli con dolcezza, facendole chiudere gli occhi di tanto in tanto, da quanto sono piacevoli le sue carezze.
Stanno guardando un film, mentre si rilassano dopo una giornata stressante, più per Regina a dire il vero, che non riesce a mandare giù in nessun modo di non avere più Emma in casa e nella sua vita. Non riesce a immaginarsi la sua vita senza sua figlia e ora che lei se n’è andata, vorrebbe tornare indietro nel tempo e rimediare ai suoi errori. Vorrebbe che ci fosse il tasto rewind e che potesse non averla abbandonata. Quale madre, se pur giovane abbandona la propria figlia? Forse solo lei e non ha nessuna giustificazione per ciò che ha fatto.
«Regina, smetti di tormentarti per Emma, tornerà. È testarda, proprio come te, ma ti vuole bene e tornerà da te.» le dice l’uomo intuendo i suoi pensieri. Ultimamente sono sempre quelli i pensieri della sua amata e la capisce perfettamente, se Roland decidesse di non parlargli più, anche se per un errore commesso, non riuscirebbe a sopportarlo. Capisce perfettamente come si sente, il suo stato d’animo, il suo sentirsi impotente. Inoltre, Emma fa di tutto per mostrarsi antipatica nei suoi riguardi, vuole fargliela pagare e ci sta riuscendo perfettamente.
«Amo il tuo entusiasmo, ma non credo... Non vuole nemmeno ascoltarmi. E poi la cosa che mi rende ancora più triste è ciò che ha fatto qualche settimana fa, si è ubriacata, capisci? Non l’aveva mai fatto. Da quando si è trasferita qui, ha smesso di fare tante cavolate, invece... Invece adesso sembra tornata la giovane Emma ribelle di quando l’ho presa di nuovo con me e ancora una volta per colpa mia.» esterna tutto il suo dolore, ciò che la fa sentire così in colpa, così dannatamente sbagliata e impotente. Non vuole che getti la sua vita, che sprechi ciò che essa le sta offrendo, per un errore che ancora una volta ha commesso sua madre. Ovvero lei.
«Si è ubriacata una volta, non lo rifarà più. È in gamba e ama il suo lavoro come tirocinante sceriffo, si vede e anche tu lo sai... Non farà i stessi errori e tu non centri nulla. Hai sbagliato a non dirle prima chi fossi e prima ancora ad abbandonarla, senza dubbio, ma hai avuto i tuoi motivi per farlo e prima o poi lo comprenderà anche Emma.»
Regina in risposta alza lo sguardo verso di lui e lo bacia con trasporto. È felice ad averlo trovato, non sa che cosa ha fatto di buono nella sua vita per meritarlo, ma è arrivato per illuminarla. E non sa che i stessi pensieri sono stati anche fatti da Emma, nei riguardi di Killian.


Spazio autrice: Ciao a tutti, buon sabato. Allora, questo capitolo è molto tranquillo, tratta ancora una volta della situazione difficile che si è venuta a creare tra Emma/Regina/David, nonostante tutto la ragazza non riesci proprio a perdonarli, in un cuor suo vorrebbe farlo, ma è anche ferita, loro l'hanno delusa due volte, la prima quando è stata abbandonata, la seconda quando li hanno mentito. Sicuramente avrebbe preferito che loro fossero stati sinceri fin da subito ed è più che altro questo che fa arrabbiare la ragazza... Inoltre, pensa che sia arrivato il momento di iniziare a cavarsela da sola e quindi cerca una casa nuova, tutta per lei e il suo piccolo ometto. Chissà se riuscirà a trovarla... :P Per quanto riguarda il caso Gold, nei prossimi capitoli ci saranno ulteriori svolte, svolte molto pericolose per tutti i protagonisti, due di essi in particolar modo... Anche se il prossimo, sarà tranquillo come questo di capitolo, o meglio tranquillo per quanto riguarda la linea gialla, ma qualcuno rischia di morire di gelosia. Chi? Vi lascio con queste domande e qualche mini spoiler sulla storia.
Alla prossima. Buon week end.

   
 
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