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Autore: RodenJaymes    13/05/2019    4 recensioni
*Fanfiction partecipante al contest "Gara di flash" indetto dal gruppo Facebook "Takahashi Fanfiction Italia".
Dal testo:
"Li faceva preparare in qualsiasi modo, ogni pasto e pietanza era accompagnata da broccoli o composta dagli stessi. Quel maiale se ne ingozzava quasi fosse il più prelibato degli alimenti, come se fosse un sempliciotto qualunque e non l'Imperatore. Lo stava facendo anche in quel momento."
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'I'm the bad guy, duh!'
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Fanfiction partecipante al contest “Gara di flash” indetto dal gruppo Facebook “Takahashi Fanfiction Italia”.

Tipologia: Flashfiction (massimo 500 parole).
Coppia: Het.
Rating: Giallo.
​Prompt assegnatomi: la seguente immagine.

 

 


I broccoli


Giappone, Periodo Nara.


C'era solo una cosa che suo marito amava più delle puttane con cui la tradiva: i broccoli.
Li faceva preparare in qualsiasi modo, ogni pasto e pietanza era accompagnata da broccoli o composta dagli stessi. Quel maiale se ne ingozzava quasi fosse il più prelibato degli alimenti, come se fosse un sempliciotto qualunque e non l'Imperatore. Lo stava facendo anche in quel momento.
La cosa la disgustava tanto quanto quella sua attitudine alla pietà, alla benevolenza e alla gentilezza nei confronti del volgo e di quegli *Emishi, soprattutto. Un controsenso odioso, dati i tempi che correvano. L'Imperatore aveva iniziato quella guerra contro le tribù ribelli per compiacere gli alti nobili a suo servizio e cercare di mantenere prestigio, ma, in realtà, non ne aveva interesse. Ne era quasi dispiaciuto. E tutti se ne stavano rendendo conto. Era un buon combattente ma non era spietato né aveva mai saputo imporsi più di tanto. Quella guerra contro gli Emishi andava avanti da molto, più di quanto fosse tollerabile. Aveva cercato di indirizzarlo alla retta via, di guidarlo, di renderlo migliore, e aveva cercato di usare tutte le armi in suo possesso: l'astuzia, la favella, la seduzione. Nulla.
Egli la trattava come poco più di nulla, gentilezza per chiunque fuorché per lei, sempre sparso fra la battaglia e i bordelli; sempre troppo caritatevole per essere degno d'essere il reggente. Per essere degno d'essere suo marito.
Era stanca, Inukimi degli Ishii, stanca e annoiata e, se prima le scappatelle dell'Imperatore Touga non avrebbero potuto né toccarla né infastidirla – disinteressata com'era – adesso che proprio con una degli Emishi aveva deciso di tradirla e di avere un figlio bastardo, non si era potuta esimere dal sentirsi oltraggiata. Era divenuta una questione di principio.
E così, aveva deciso di sfruttare tutto ciò a suo vantaggio: quella donna selvaggia e la sua arte nel maneggiare i veleni, la minaccia operata su quel suo pargolo, se non avesse eseguito gli ordini, e i broccoli che suo marito adorava.
Banale ma efficace. Soddisfacente, sopratutto, pensare che fosse stata proprio quella donna a collaborare alla morte del padre di suo figlio.
L'amante. L'incivile ragazza della tribù.
Sospirò, sollevata. Era ora che fosse qualcuno di più meritevole a sedere sullo scranno, qualcuno di impietoso e crudele abbastanza da porre fine a quella parata insulsa ch'era diventata la guerra. Qualcuno come suo figlio. Figlio che di Touga conservava solo il viso ma che nel temperamento le era specchio. Fortunatamente.
  «Ti piacciono i tuoi broccoli, caro?», chiese Inukimi con fare lezioso, un sorriso aperto ad abbellirle il viso. L'unico rimando che ebbe furono dei suoni strozzati. «Oh, non avevo dubbi», proclamò con voce allegra, come se avesse ricevuto risposta. «Sapevo li avresti graditi».
Inukimi vide Touga sgranare ancor di più gli occhi, le mani intorno alla gola, i rantoli che si facevano sempre più presenti. Rimase a guardarlo con la solita espressione noncurante e affettata e quando il marito cercò di avvicinare una mano alla coppa d'acqua, la donna la rovesciò con precisa volontà. Come se dell'acqua potesse salvarlo.
  «Izayoi è una brava fanciulla, sai? Ha eseguito gli ordini con precisione. Non ucciderò il vostro bambino», dichiarò mentre giochicchiava con una mollica di pane. Lo vide strabuzzare ancora gli occhi, quasi accasciato sul tavolo. Ella rise. «Pensavi davvero che non me ne sarei accorta? Che sciocco che sei. Sciocco, sciocco Touga», cantilenò. La risata cristallina di Inukimi si mescolò agli ultimi respiri affannosi del sovrano che si spense, avvelenato, su quel tavolo ben imbandito, il viso riverso sui suoi adorati broccoli.
  «Jakotsu», chiamò l'Imperatrice a quel punto e nemmeno quando l'uomo spuntò, smise di guardare la sagoma esanime di suo marito. «Chiama Sesshomaru e digli che suo padre ha avuto un problema...».
La sua guardia personale partì, Inukimi sorrise.
  «... ma sua madre lo ha risolto», completò sottovoce.

 

Note autrice:
*Emishi: furono un popolo del Giappone che viveva nella parte nord-est dell'isola di Honshu. Alcune tribù di questa popolazione, durante i periodi tardo Nara e primo Heian, si opposero al dominio dell'Imperatore, non riconoscendone l'autorità. Ovviamente, accuratezze storiche a parte, è tutto terribilmente romanzato.

 

 

Angolo autrice.
E rieccomi! Ora, non so da cosa iniziare. XD
Onestamente, l'immagine di Kronk (grazie supersara XD) mi ha messa mooooolto in difficoltà perché non sapevo davvero cosa farci! Anche a pensarci ore, non mi veniva in mente nulla di divertente in cui piazzare i broccoli – o niente di divertente in generale – per cui ho fatto quello che so fare meglio di recente: seminare morte, angoscia e distruzione... condita con i broccoli. Quando mi è venuta questa illuminazione, non ho voluto rinunciarci.
Non mi è venuto altro. XD Oh, io ci ho provato, mi sono ritrovata a usare di nuovo il contesto del Giappone medieval-strano (un periodo prima) con il quale per adesso sto in fissa terribilmente e che è l'unico che è riuscito a darmi ispirazione (maledetti Emishi, mi hanno conquistata).
Ed è anche vero che è uno degli ambienti che più si presta agli avvelenamenti. E ho tagliuzzato pure ovunque. Niente, è andata. XD Mi sono comunque divertita. Grazie a chiunque leggerà!

RJ.

Ps. Non so quanto siano storicamente accurati i broccoli nel Giappone medieval-strano, ma posso concedermi questa licenza? In fondo, per averceli Kuzko! XD

  
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