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Autore: xingchan    15/05/2019    2 recensioni
“Al momento, voleva soltanto godersi la vista rasserenante del sole che tramontava piano al di là della finestra accanto al suo letto, immaginando il suo radioso futuro.”
[Fanfiction partecipante al contest Gara di Flash indetto dal gruppo Takahashi Fanfiction Italia]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kohaku
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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NDA

E riciaio.

Stavolta probabilmente e secondo me sono andata un filino fuori traccia, dal momento che questa è una immagine che ispira di più una lettura impegnata piuttosto che lo studio in senso stretto e per giunta in un certo ambiente, ma per quanto io ami leggere e per quanto potessi benissimo fiondarmi su un tranquillissimo personaggio che per diletto estrae frasi da romanzi capolavoro soltanto per passione (non nego di averlo pensato), il beneamato Angst dalle mie parti la fa sempre da padrone (con una bella spruzzata di ottimismo, perché il nostro Kohakumaiunagioia lo merita).

Credo di aver sforato per un paio di parole, sorry.

Stavolta ho fatto un po' di fretta.

 

 

Rebirth

 

 

 

Kohaku tirò un sospiro stanco, prima di concedersi una pausa dallo studio.

Si mise a sedere sul bordo del letto, liberandosi dalla posizione a gambe incrociate che aveva mantenuto fino a quel momento. Finalmente prese la tazza di latte e caffè ormai fredda che gli aveva gentilmente portato la ragazza della stanza accanto dal comodino e bevve lentamente, mentre si rendeva conto che la giornata era ormai volta al termine e che avrebbe fatto meglio a rilassarsi.

Ritornò velocemente con lo sguardo castano sul quaderno degli appunti, constatando con una punta di orgoglio il fatto che non ne avesse granché bisogno. Tutte le nozioni che gli servivano per il prossimo esame le aveva già assimilate, e quegli schemi al massimo sarebbero stati utili per un eventuale riepilogo.

Avrebbe passato l'ennesimo esame, e avrebbe reso i suoi propositi delle autentiche realtà.

D'altronde, erano molte le persone a cui lo doveva, e primo fra tutti era proprio se stesso.

Perché aveva promesso solennemente di riuscire finalmente a liberarsi della dipendenza da stupefacenti, e aveva promesso a sua sorella Sango di non tentare la fuga e di fidarsi della squadra di psicologi e medici che operavano all'interno di quella struttura.

Doveva ancora dare prova di essere in grado di controllare la pulsione di ritornare nel giro della droga in cui si era invischiato e di voltare definitivamente pagina, ma doveva ammettere che a distanza di qualche mese si sentiva già padrone delle sue azioni.

Già il fatto che fosse gran parte delle sue giornate rinchiuso in camera la diceva molto lunga.

Era strano come, da intollerabile gabbia da cui scappare, quella stanza della clinica di disintossicazione era diventata il suo rifugio personale.

Forse era merito di Sango per aver cercato di renderla un po' più accogliente con alcuni oggetti portati da casa sua, ma in cuor suo Kohaku sapeva di conoscere la vera ragione per cui cominciava ad apprezzare il tempo trascorso lì dentro.

Quel posto, e tutto ciò che implicava, gli stava concedendo la possibilità di rientrare nel circuito della quotidianità della vita, e di anestetizzare il senso di colpa nei confronti di suo padre e di sua sorella, feriti per mano sua anche se non consapevolmente; ed inoltre gli stava permettendo di fare qualcosa che altrimenti non avrebbe potuto realizzare.

Laurearsi in Storia del Giappone Medievale per diventare professore era ciò che aveva sempre voluto, e per essere sul punto di riuscirci doveva ringraziare soltanto il cognato di Kagome, l'amica del cuore di sua sorella, il signor Sesshomaru.

Kohaku sorrise, ripensando a come fosse bastata anche una sola occhiata da parte di quell'uomo per acquistarne la fiducia nonostante la sua facciata distante.

Forse avrebbe dovuto chiedersi per quale ragione tutto fosse successo così in fretta e così silenziosamente - forse grazie alla sua compagna Rin - ma ora come ora non voleva perdersi troppo a pensare ai dettagli.

Al momento, voleva soltanto godersi la vista rasserenante del sole che tramontava piano al di là della finestra accanto al suo letto, immaginando il suo radioso futuro.

   
 
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