Inuyasha, 'Han'nya' di Fui Hygge su EFP Fanfiction

Sciocca, ingenua ragazzina.
Lo sapeva con certezza che non era mai stata una giovane particolarmente acuta, ma le era parso terribilmente noioso e facile, sbarazzarsi di lei.
aveva passato mesi interi a starsene immobile a osservarla, ancora piů di quanto non fosse costretta a fare da una vita intera.
Aveva messo in conto ogni dettaglio, immaginato ogni imprevisto, preparandosi minuziosamente ad affrontare ogni piů scabrosa eventualitŕ.
Pregustava da tempo immemore il brivido che le avrebbe dato strapparle la vita che ora, le sembrava quasi di aver perso del tempo.
Le girň attorno con calma, osservando con aviditŕ i suoi occhi pieni di luce, spegnersi con lentezza.
Le sue labbra scarlatte si piegarono in un sorriso crudelmente soddisfatto.
La trovň ridicola, distesa sul prato ai piedi di un ciliegio, vuota e immobile, con lo sguardo vacuo e la bocca schiusa.
Di lei non era rimasto altro che carne e sangue, un corpo come un altro.
Da serve si era riscoperta assassina.
Non le sarebbe mancata la giovane Kagome, sua padrona.
Padrona, ecco un termine che le aveva sempre fatto diventare il sangue acido.
Fu per casualitŕ, che venne portata lě, quando era poco piů di una bambina.
Era stata trovata nei giardini al perimetro del palazzo, assieme a un’altra bambina troppo sorridente e pulita per i suoi canoni, mentre era intenta a raccogliere i frutti degli alberi dell’imperatore.
Insolente.
Aveva rischiato la vita in quella giornata, ma quale consapevolezza avrebbe mai potuto avere una ragazzina abbandonata a se stessa, abituata a girovagare in solitudine per sopravvivere.
Ebbero pietŕ di lei solamente perché la giovane principessa l’aveva presa in simpatia.
La Kagome bambina si prese ogni colpa, inventandosi le peggio baggianate, pur di scagionarla ed, effettivamente, salvarla.
Ma Kikyo non si sentě né grata né devota.
Avrebbe preferito sapersi morta, piuttosto che legata alla vita di quella.
Una giovane dalla chioma d’ebano disordinata, ben voluta e incline alla gentilezza.
Con la testa piena di frivolezze sciocche e ben poco adatte al suo ruolo.
Scappava la notte per chiudersi nelle braccia di un ragazzo che avrebbe riconosciuta tra tutti, anche solo per la chioma bianca: Inuyasha.
Il suo, Inuyasha.
La gola le si chiuse quando udě le loro parole d’amore, mentre lui le carezzava i capelli con delicatezza. L’odio iniziň a infettarle l’anima.
Non poteva darle colpa, in quanto la loro relazione non aveva mai visto il sole, ma questa constatazione non le bastň.
Fu cosě che i pensieri piů crudeli e cruenti si fecero strada nella sua mente, tanto da prendere forma e diventare volontŕ.

Si sedette accanto al suo corpo ormai divenuto freddo, con una mano le prese i capelli e, con il pugnale che teneva nell’altra, glieli tagliň.
Le diede un ultimo sguardo compiaciuto, prima di aprire lo scrigno dorato che le era stato regalato dalla principessa stessa.
“Conterrŕ tutto ciň che ti sarŕ piů caro”, le aveva detto con calore.
Sorrise sprezzante, quando ci adagiň dentro i suoi capelli.
Avvertě una sensazione di libertŕ, quando vide l’ebano e l’alabastro mescolarsi.
Ironico.

Note:
Salve personcine, spero che questa sciocchezza sia almeno degna di lettura, anche se ne sono ben poco convinta.
In ogni caso, ringrazio il gruppo per la possibilitŕ che mi sta dando, sto scrivendo cose che mai avrei immaginato.
Č sempre una sfida avvincente!
Titolo:
Han'nya: č una maschera usata nel teatro giapponese per rappresentare un demone femminile geloso.

Alla prossima,

Cass