Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: PetroxJelsa22    18/05/2019    1 recensioni
Dai film:
- Frozen_Il Regno di ghiaccio (Walt Disney)
- Le 5 Leggende (DreamWorks)
TRAMA:
.....una nuova avventura sta per cominciare,
la regina di Arendelle incontrerà un nuovo amico:
- So governare perfettamente i miei poteri! - Jackson gli fece un sorriso malizioso:
- Allora i troll devono essersi fatti qualche bicchiere di troppo, mi avevano detto che hai congelato l'intero reame in piana estate. -
Che le aprirà le porte di ghiaccio che conducono al suo cuore.....
Ma la paura sarà loro nemica:
- Il tuo scopo è di proteggerla anche a costo della tua stessa vita per difendere il suo regno e questo mondo dalle tenebre. Ma attento cavaliere, se la paura ti conquisterà, tu stesso potrai far del male alle persone a cui tieni di più. -
Fanfiction Jelsa
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Hans, Kristoff
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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IV
Un grande passo e una visita inaspettata



 
Jackson fu svegliato dalla sua sorellina che gli saltò addosso, lui la prese in braccio e le fece il solletico.
Quello era un grande giorno, finalmente avrebbe convinto la regina a fidarsi di lui e a vedere come se la cavava con la spada, forse poteva anche avere l’occasione di conoscerla più a fondo, si alzò dal letto e si accorse che era presto, così si mise l’armatura e decise di portare la sorellina a conoscere Starlait.
Uscirono dal castello, prendendo un cavallo in prestito, arrivarono poco distanti dalla foresta e Jack decise di lasciare lì l’animale per non farlo spaventare e per non agitare Starlait:
- Jack….!!! - Il ragazzo sogghignò vedendo Cloe nascondersi dietro di lui, mentre Starlait piegò la testa da un lato:
- Ehi non devi avare paura. - disse riportandola di fianco a lui, il ragazzo si avvicinò di più alla dragonessa lasciando indietro la bambina poi accarezzò l’animale - Lei è Starlait. - Cloe si avvicinò un po’ diffidente, ma poi vide che la dragonessa fece lo stesso e quando la sua mano arrivò a toccare il suo muso peloso, rise felice.
Tornarono a palazzo e Jackson portò la sorellina a giocare con gli altri bambini poi si recò alla piazza d’armi, situata sul lato destro del castello, la regina era già lì che indossava un vestito verde chiaro con dei piccoli fiori.
Lui la salutò con un lieve cenno del capo e lei fece lo stesso, un cavaliere arrivò alle sue spalle:
- Ehi novellino, - Jack si voltò verso di lui - che ne dici di iniziare subito. - disse tirandosi giù la visiera dell’elmo, mentre il ragazzo si mise il suo annuendo. Iniziarono i primi fendenti e le spade cozzarono creando delle scintille, ad un tratto il cavaliere colpì di sbaffo Jack per poi colpirlo con l’elsa in faccia facendolo cadere, scoppiò a ridere:
- Ah, ah, ah, ah, ah. E tu saresti il gladiatore dell’armatura bianca? Non diventerai mai il primo cavaliere se combatti così. - Jackson sogghignò:
- Beh, allora vi chiedo scusa cavaliere. Ma una cosa è certa… -  con una spazzata mandò a gambe all’aria l’avversario poi si rialzò con agilità, lo disarmò e gli puntò la lama della spada contro il petto - ……io non mi distraggo mai quando combatto. - il cavaliere rimase di sasso, alzò le mani in segno di resa e Jack ritirò la spada. Il comandante dell’esercito di Arendelle iniziò ad applaudire poi fu seguito dai consiglieri e dai nobili.
il moro vide il comandante avvicinarsi alla regina:
- Mia signora, sarebbe una perdita di tempo far combattere questo ragazzo con altri cavalieri. Io proporrei di farlo arrivare subito all’ultimo livello. Che ne pensate? - Elsa guardò i consiglieri di corte che annuirono poi il suo sguardo si posò su Jack:
- Così sia. - Allora il comandante si infilò l’elmo, estrasse la spada e buttò via il fodero avvicinandosi a Jackson, solo ora Elsa si accorse che il ragazzo era ferito:
- Aspettate! - Elsa guardò prima il taglio sulla sua spalla poi Jack che si toccò la ferita, allora intervenne il comandante:
- Siete in grado di combattere? - Jackson tornò a guardare il suo avversario:
- Certamente signore, non morirò solo per un graffio. -
- Bene! - Elsa lo guardò con un sopracciglio alzato e si pentì subito di aver interrotto il combattimento, preoccupandosi per quel ragazzo che stava diventando un burlone.
Il combattimento iniziò ed entrambi i cavalieri sembravano essere alla pari, ma all’improvviso il comandante schivò un fendente del ragazzo, subito dopo gli diede una ginocchiata nell’addome e nonostante l’armatura Jackson cadde a terra:
- Quel fendente era troppo lento ragazzo. Forza, rialzatevi! - Jack strinse i denti, rialzandosi e rimettendosi in posizione. Entrambi girarono in tondo aspettando che qualcuno facesse la prima mossa e partirono insieme scontrandosi in un breiseck, il comandante spinse più forte e vedendo che il ragazzo stava mollando disse:
- Con questa poca forza non riuscirete mai a proteggere la regina. Se è questo che volete fare veramente. - sentendo le ultime parole Jackson spinse con più forza allontanando il capitano, lo fece indietreggiare dando dei forti fendenti contro la spada dell’avversario che perse l’equilibrio e in quell’istante Jack lo disarmò puntandogli la spada contro:
- Stupefacente, davvero stupefacente! - poi tutti applaudirono di nuovo.
Jackson raccolse la spada del capitano di media età, ridandogliela:
- Mi lusingate signore. - il capitano gli mise una mano sulla spalla:
- No, dico solo la verità. Voi siete degno di quella spada. - Poi si rivolse alla regina - Mia signora, credo che abbiamo trovato il vostro primo cavaliere. - Elsa lo guardò e Jack le fece un sorriso beffardo che lei ricambiò con uno sguardo incerto.
Dopo di che tutti si recarono alla sala del trono dove Jackson si inginocchiò porgendo la spada alla regina, Elsa la afferrò posandogli la lama prima su una spalla poi sull’altra:
- Io ti nomino, primo cavaliere di Arendelle. - non appena le regina ebbe pronunciato quelle parole, Jack si rialzò e riprese la spada, appena si voltò tutti si inchinarono al suo cospetto.
Subito dopo iniziò una festa, Jackson si vestì con gli abiti da primo cavaliere, mentre Elsa si mise un vestito uguale a quello di sua sorella solo celeste, con le spalline e una lunga gonna a sirena.
Nella sala Jack incontrò il comandante che gli disse:
- Lo sapete perché guardano tutti voi? - Jack si grattò la testa:
- A dir la verità non lo so…. - il comandante si avvicinò di più al suo orecchio:
- Perché si aspettano che il primo cavaliere inviti la regina per aprire le danze. - Jackson divenne teso ma poi si decise, andò di fronte alla regina e si schiarì la voce per interrompere la discussione con la principessa:
- Perdonate l’interruzione vostra maestà. Ma mi chiedevo se, mi concedereste l’onore di ballare con voi. - Elsa non adorava ballare, ma doveva farlo per tradizione, i suoi occhi si spostarono su Anna che rise maliziosa poi mise la sua mano sopra a quella di Jack e fece un gesto all’orchestra che partì. Un semplice valzer, dopo un paio di minuti nella sala iniziarono a ballare altri nobili tra cui Anna e Kristoff.
Elsa ad un tratto pestò il piede del cavaliere che strinse i denti, era normale che sbagliasse, non aveva mai accettato un ballo con nessuno fino a quel giorno:
- Vi chiedo scusa…. - Jackson le sorrise:
- Credo che il mio piede possa sopportarlo. - Elsa rise mettendosi una mano sulla bocca poi i loro sguardi si incrociarono ed entrambi si sorrisero.
Finita la canzone Elsa ringraziò Jack che le fece un inchino poi tornò a parlare con sua sorella Anna.
Ad interrompere tutti fu il comandante che prese una forchetta e la picchiettò su un bicchiere pieno di champagne:
- Vorrei fare un brindisi, - tutti andarono a prendere un bicchiere di champagne - Alla nostra regina e al suo cavaliere! - tutti gli ospiti ripeterono quella frese, ma prima che qualcuno potesse fare qualcosa la terra iniziò a tremare. Tutti persero l’equilibrio e dal centro della sala comparve un buco nero accompagnato da una folata di vento gelido, dal vortice iniziarono a lievitare degli strani esseri oscuri, cavalieri, indossavano una tunica nera, che nonostante fossero molto più alti degli umani, strisciava per terra, con un cappuccio che gli infossava il viso impedendo di vederli ed erano armati ciascuno di una spada.



Jackson ordinò alle guardie di proteggere la regina e insieme al comandante si pararono di fronte a lei estraendo le armi. I cavalieri oscuri si incamminarono verso di loro ed estrassero le spade, la regina era sconvolta da quello strano fenomeno ma non si fece prendere dal panico poi ad un tratto dei cavalieri gli andarono incontro cercando di fermali, ma quegli esseri erano troppo potenti e con le loro lame li spazzarono via come se fossero foglie al vento. Jack corse verso uno di loro per attaccarlo seguito dal comandante, riuscì ad ucciderne uno che scoppiò in sabbia nera, ma subito dopo un altro lo attaccò alle spalle ma prima che potesse colpirlo Elsa gli lanciò un getto di ghiaccio stordendolo poi lui lo finì infilzandolo. Entrambi si guardarono e annuirono, i cavalieri oscuri li accerchiarono ed Elsa e Jackson si misero spalla contro spalla coprendosi a vicenda, ma più ne sconfiggevano più ne arrivavano.
Ad un tratto uno di loro colpì Kristoff che si accasciò a terra, Anna corse da lui:
- Anna, attenta!! - Non fece in tempo a voltarsi che delle mani la presero e la trascinarono nell’oscurità, prima che il suolo la inghiottisse:
- Anna! - Elsa distrusse l’essere oscuro che teneva prigioniera la sorella con i suoi poteri, ma una mano fuoriuscì dal suolo riafferrandola e trascinandola con se:
- NOOOOOOO! - la regina fece per ritornare da lei ma un cavaliere oscuro la spinse da dietro facendola cadere, Elsa cercò di rialzarsi ma si accorse di avare fatto una storta, puntò la mano contro di lui, ma da quella non uscì nulla:
- Che cosa….?! - l’oscuro essere alzò la spada pronto per colpirla Elsa si parò il viso, ma non successe nulla. Rialzò la testa e vide che Jackson l’aveva salvata, di nuovo poi il suo sguardo si posò sull’ombra che aveva inghiottito Anna, ormai solo la sua mano emergeva dal suolo. Elsa non potendo camminare, strisciò per cercare di raggiungerla, ma prima di riuscire ad afferrarla quella fu inghiottita dal suolo poi l’ombra sparì e ritornò la luce nel castello.
La regina si mise il palmo della mano sulla testa, afflitta, ma fu richiamata dal comandante:
- Mia regina, venite presto! - appena avvicinatasi Elsa vide Kristoff steso a terra con una brutta ferita al braccio:
- Kristoff…. - ma fu interrotta da lui:
- Elsa… dov’è Anna? L’anno….. l’anno presa? - Elsa abbassò lo sguardo e una lacrima scese, ma nessuno se ne accorse:
- La troverò Kristoff, te lo prometto. - gli accarezzò i capelli e lui le strinse una mano, la regina cercò di sorridere - Chiamatemi il medico di corte, subito! - un servo annuì poi Jackson le arrivò di fianco:
- Mi lady, io so chi può dirci dov’è la principessa. - nel frattempo arrivarono i consiglieri e uno, il più fidato della regina Edward Kent che la considerava come una figlia, essendole stato sempre vicino dopo la morte dei suoi genitori:
- Regina Elsa! Che cosa è successo? State bene? - disse preoccupandosi subito e aiutandola a rialzarsi:
- Io sto bene ma… mia sorella, la principessa Anna è stata rapita da quegli oscuri esseri. - tutti i consiglieri rimasero sbalorditi - Ma Sir. Overland conosce qualcuno che sa dove potrebbe trovarsi. - Edward parve capire le intensioni della sua regina:
- Ma regina Elsa non potete andarvene, Arendelle ha bisogno di voi! E_e se vi dovesse succedere qualcosa…. Io non credo che…. - ma lei lo interruppe appoggiandogli una mano sulla spalla:
- Edward, tu sei come un secondo padre per me e comprenderai che non posso lasciare che accada qualcosa a mia sorella. E per questo ora ti chiedo di badare ad Arendelle fino al mio ritorno. - fece per rispondere ma fu interrotto da Jackson:
- Signore, la proteggerò anche a costa della mia vita……. potete starne certo. - Elsa lo guardò stupefatta mentre il comandante sorrise:
- D’accordo, ma fate attenzione mi raccomando. - Elsa annuì e insieme a Jack uscì dal castello.
Si fecero portare delle provviste e una scatola medica, il comandante diede a Jackson un mantello rosso con lo stemma di Arendelle che mise sulle spalle, quel colore spiccava con quello della sua armatura poi arrivò la sua sorellina:
- Jack devi andare per forza? - il cavaliere dall’armatura bianca si abbassò su un ginocchio accarezzando la guancia di Cloe:
- Tornerò presto te lo prometto, prima che tu dica “battaglia di palle di neve!” - Cloe lo abbracciò poi Jackson si diresse dal comandante:
- Comandante. - lui si voltò - Vi vorrei chiedere un favore, se è possibile. -
- Certamente, ditemi pure. -
- Vi prendereste cura della mia sorellina, Cloe? - il saggio sogghignò dandogli una pacca sulla schiena:
- Lo farò senz’altro! - Jackson lo ringraziò e insieme alla regina partirono verso la foresta per andare da Starlait.
Si fermarono e la regina chiese:
- Ma siamo già arrivati? - ma prima che Jack potesse risponderle Elsa urlò spaventata poi Starlait ruggì nervosa:
- Non urlate in quel modo, l’avete spaventata! - La regina vide che Jackson accarezzò il collo del drago per tranquillizzarlo:
- Io ho spaventato lei?! - Starlait sbuffo arrabbiata spostando la treccia di Elsa dietro alla schiena. Jack scosse la testa e alzò gli occhi al cielo provocando la faccia offesa della regina che incrociò le braccia. Con il suo aiuto il cavaliere, mise le bisacce delle provviste sopra al drago:
- Bene credo che prenderò il cavallo…. - Jack sbuffò:
- Ci metterete un’eternità, mentre se salite qui, meno di due ore. -
- No grazie. - Jackson diventò impaziente:
- La volete salvare vostra sorella o no!? -  Elsa cercò di mantenere la calma per non trasformarlo in un ghiacciolo, afferrò la sua mano ed entrambi finsero di non sentire quello strano calore attraversare i corpi e salì in groppa a Starlait. Jackson titubante lasciò la sua portandola sulla criniera dell’animale e si diressero alla valle dei troll.
Arrivati Elsa rimase di sasso di fronte a quelle creature, le aveva viste da piccola ma non se le ricordava, inoltre aveva tanto sentito parlare di loro, specialmente da Kristoff. Li accolsero con molto entusiasmo, addirittura troppo, ma quando in mezzo a loro si fece spazio Granpapà, tutti si ammutolirono. Raccontarono quanto successo al castello e l’anziano troll annuì tristemente, sapeva che quel giorno sarebbe arrivato prima o poi:
- Regina Elsa, vostra sorella è stata catturata da una delle leggende che si tramandano da generazioni. Essa non è come le altre, la sua anima è corrotta e piena di odio. Il suo nome è…. Pitch Black. - Jackson sgranò gli occhi:
- L’uomo nero…… - Granpapà annuì:
- Ha dei poteri inimmaginabili, conosce la paura di ogni singola persona e la usa contro di essa. - Elsa trasalì, pensando a che cosa potesse fare ad Anna e da lì iniziò a nevicare, si strinse nelle spalle per cercare di calmarsi, ma senza riuscirci poi fu distratta da Jack che le mise una mano sulla spalla, la nevicata divenne più lenta, ma non si fermò così Granpapà continuò:
- Ma c’è una speranza, se andrete dai guardiani, le altre leggende, vi aiuteranno a sconfiggere l’uomo nero, inoltre…. - il troll guardò che Elsa aveva fatto smettere di nevicare - …. Anche Manny, l’uomo della luna vi ha dato un indizio. - Elsa sospirò:
- Quale indizio? -
- Mi ha citato queste esatte parole:  
“La regina e il cavaliere entrambi contrastanti ma senza rimpianti,
pericoli e battibecchi dovranno affrontare,
nella loro avventura nulla li potrà fermare.
Ma quando la strada di uno di loro si fermerà,
l’altro credere in lui dovrà.
La paura li ingannerà. Ma se l’amore vincerà essa sparirà.”

Elsa e Jack ripeterono l’enigma nella loro mente, cercando di capirci qualcosa poi Bulda si avvicinò diede loro una mappa, la regina la aprì come una pergamena e si stupì di non trovarci nulla, guardò Jackson che alzò le spalle poi Bulda che le sorrise. Ad un tratto nella mappa si disegnò un bosco con scritto sopra “Valle Dei Troll” da quel luogo partì un sentiero che collegò un’altra figura: “Arena” Jack si allarmò, non solo perché la mappa si disegnava da sola, ma anche perché l’idea di tornare in quel posto lo terrorizzava:
- Ma perché l’arena….? -  Bulda gli mise una mano sulla spalla:
- La mappa non sbaglia mai. E mano a mano che sarete andati nei posti assegnati dalla mappa, ne compariranno altri fino a che non sarete arrivati dai guardiani. Prima annienterete l’oscurità e prima arriverete da loro. -
Jackson guardò Elsa che annuì e subito si avviarono da Starlait, e mentre si allontanavano in volo Gran Papà sussurrò:
- Buona fortuna. -
   
 
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