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Autore: ballerina 89    19/05/2019    2 recensioni
Raccolta di One-Shot dedicata ai nostri capitan Swan. Le storie tratteranno come tema principale scene di vita famigliare che tutti noi vorremmo vedere nella serie ma che purtroppo ci sono state negate. I personaggi che troverete all'interno di questa raccolta sono gli stessi delle mie due opere precedenti ( Happy Begining e l'amore vince ogni cosa). Buona lettura a tutti voi.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Nuovo personaggio, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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POV LEILA 
Non potevo credere alle mie orecchie, aveva sul serio detto quello che avevo sentito? No, di sicuro avevo frainteso, con quel singhiozzare poi... sarebbe stato un vero miracolo capire al primo colpa cosa volesse davvero dirmi. Già, non poteva essere altrimenti. 
- Chloe tesoro, non ho capito, potresti gentilmente ripetere? - chiesi con la calma più assoluta.
- Io credo... credo di... beh io... - prese un respiro - Credo di essere incinta! - abbassò immediatamente lo sguardo per non incrociare il mio. No, non avevo frainteso, aveva sul serio pronunciato quelle parole. Non era possibile, non era assolutamente possibile... doveva esserci senza ombra di dubbio una spiegazione logica a quella frase; forse uno scherzo? Mmh no,  non sarebbe scoppiata a piangere in quel modo se così fosse. Forse una chiacchierata tra amiche sfociata in qualche stupida diceria? Si, doveva essere sicuramente andata così, mi rifiutavo categoricamente di credere che la mia sorellina, di quindici anni appena, aspettasse seriamente un bambino.
- Scimmietta ma cosa dici è? Chi ti ha messo in testa questa stupidaggine? Hai parlato con le tue amiche vero? Dimmi la verità: hai parlato con loro della gita trascorsa insieme ad Erik  e loro ti hanno messo questa pulce nell'orecchio, non è così? - non so perchè non mi limitai a farle una domanda alla volta, ero agitata forse... non lo so neanche io in realta. Quello che so è che non le diedi neanche il tempo di risponderle che subito continuai a parlare. - Tesoro non puoi impanicarti così solo perchè una tua amica ti mette in testa cose del genere. Non si rimane mica incinta ogni qual volta che si fa sesso. Se così fosse a quest'ora io e te avremmo milioni e milioni di fratelli visto il gran da fare dei nostri genitori non trovi? 
- Non... non ho parlato con nessuno di questa cosa se non con te... e con Erik. - ammise qualche secondo dopo.
- Lo hai detto anche a Erik? Ma Chloe... che c'è, vuoi forse ucciderlo sul colpo? Prima di sparare una sentenza così pesante dovresti quanto meno avere un qualche sintomo che ti faccia sospettare tale cosa non trovi? - Dissi ancora incapace di credere che mia sorella avesse anche solo potuto pensare ad una cosa del genere... incinta, tze...
- Sono stata male se ricordi... due settimane fa, e ancora adesso le cose non sono proprio del tutto migliorate. Rimetto come minimo un giorno si e uno no. - disse smettendo di piangere ma rimanendo comunque seria e spaventata.
- Me l'ha detto la mamma che non sei stata bene ma anche Liam è stato così prima di te. Ti ha sicuramente  passato il suo virus, tranquilla. - cercai di rassicurarla.
- Ma perchè sei così calma è? Mi dai sui nervi questa cosa! Vengo qui a esporti  un problema enorme e tu che fai? Mi prendi in giro?
- Non ti prendo in giro, sto solamente cercando di farti capire che non è così come pensi tu... e poi tranquilla, prima ti smonto le idee e poi mi arrabbierò come una iena per essere venuta qui facendomi prendere un colpo del genere. - ammisi. - Va avanti, altri sintomi che ti hanno fatto dedurre questa cosa?
- Ho un ritardo...
- E allora? Non mi risulta una novità così scandalosa per te. 
- Un ritardo di un mese e mezzo! - specificò. Ecco, questa era la prima cosa non poi così tanto normale. Dovevo preoccuparmi? Certo che no, il cambio stagione, lo stress di tutte le litigate avvenute in casa in quel periodo... può succedere no? Continuai quindi imperterrita a dimostrare la veridicità della mia teoria.
- Ok, hai un ritardo... possono esserci milioni di spiegazioni anche per questo sintomo, non deve essere necessariamente legato ad una gravidanza. - non era per nulla convinta della mia risposta. - Lo sai quando devi iniziare a preoccuparti? Quando sei consapevole, e spero per te che mai nella vita ti accadrà una cosa del genere o verrai linciata viva dalla sottoscritta, di non essere stata attenta. Non è di certo un tuo problema adesso no? Sei stata attenta con Erik vero? -la risposta la conoscevo già, era stata un pochino precoce è vero ma non era di certo una sprovveduta.
- Certo che sono stata attenta ma per chi mi hai preso? Abbiamo sempre usato il preservativo... - fece una pausa - Beh... quasi sempre. - quelle ultime parole risuonarono alla mia mente come una doccia gelata in pieno inverno. 
- Come hai detto scusa? Quasi? Quasi sempre? - pregai con tutto il cuore di aver capito male.
- No! Non guardarmi in quel modo posso spieg...
- QUASI SEMPRE CHLOEEEEEEE? MA CHE ACCIDENTI SIGNIFICA QUASI SEMPRE! SEI FORSE DIVENTATA SCEMA? - le inveii contro
- Non strillare, ho una motivazione per questa cosa... - tentò di giustificarsi... peccato che non ci fosse nulla da giustificare in realtà.
- Non strillo??? IO STRILLO QUANTO VOGLIO! NON ESISTONO MOTIVAZIONI VALIDE PER QUESTA COSA TE NE RENDI CONTO SI O NO? NON E' UNO SCHERZO CHLOE... NON SI GIOCA SU QUESTE COSE! - ma che le diceva il cervello?
- Se solo mi lasciassi spiegare...
- DEVO ANCHE LASCIARTI SPIEGARE? MA SEI SERIA???? - non potevo crederci, era nel torto marcio e mi chiedeva di lasciarla spiegare? Sarebbe stato da prenderla  a sberle altro che lasciarla spiegare. - Avanti... sentiamo questa tua, più che motivata, giustificazione - dissi sarcastica. 
- Eravamo in stanza e ci stavamo coccolando... sai come funziona no? Da cosa nasce cosa e così abbiamo iniziato a ... beh, hai capito. Solo che ad un certo punto, controllando nel suo borsone si è accorto di averli finiti... anche quelli che avevo comprato io lo erano e così...
- No, aspetta un attimo - la fermai -  Fammi capire meglio: tu avresti comprato dei preservativi?  Tu hai volutamente comprato dei preservativi? - stavo sognano, era un incubo non poteva essere altrimenti - Tu sei partita con Erik consapevole di fare determinate cose? - incredibile, ad ogni parola che le usciva dalla bocca io ero sempre più sconvolta... quella non era di certo mia sorella, avevo davanti a me completamente un'altra persona. 
- Che ti aspettavi scusa? Siamo partiti in gita insieme per guardarci in faccia secondo te? - aveva anche il coraggio di rispondermi?
- Che... che mi aspettavo? Che mi aspettavo Chloe? MI ASPETTAVO CHE AVESSI UN PO DI CERVELLO PER LA MISERIA! - gridai. - MA COME SI PUO' ESSERE COSI' STUPIDI! 
- Posso finire di spiegarti per favore?
- Perchè, non hai già detto abbastanza? C'è anche dell'altro? - chiesi ormai del tutto sconvolta. 
- Come ti dicevo ne eravamo a corto - continuò come se fosse la cosa più normale di questo mondo - così Erik ha pensato di chiederne qualcuno a Mark o a uno dei suoi amici ma loro erano a lezione con gli altri della classe e quindi non potevano darci una mano...
- A lezione? E perchè loro erano a lezione e voi no? - abbassò lo sguardo consapevole di essersi lasciata sfuggire qualcosa di troppo. Non rispose ma capii benissimo che non c'era nulla di buono in quel religioso silenzio. - Chloe, perchè i tuoi compagni erano a lezione a differenza tua? - cercai di restare pacata e non dire cose di cui sarei potuta pentirmene. 
- Perchè non mi andava ok? Volevo starmene con il mio ragazzo senza rotture di scatole tra i piedi contenta? 
- Ma tu sei seria? Io spero vivamente che tu stia scherzando perchè se sei seria c'è da preoccuparsi per davvero. Ma come ti è venuto  in mente di restare in camera a fare i tuoi porci comodi quando in teoria avresti dovuto essere a lezione?  Ti sei completamente fumata il cervello? 
-  UFFA LEILAAAA, SMETTILA! - mi rinroverò per poi placare immediatamente i toni, non era assolutamente nella posizione di potersi alterare. - Vuoi sapere come sono andare le cose o vuoi continuare a bloccarmi, con i tuoi sermoni, ad ogni frase che dico?
Roba da pazzi... - Vai vai, continua pure.
- Abbiamo pensato di uscire per comprarli ma uscire senza permesso sarebbe stato troppo rischioso quindi, non avendo altre soluzioni, l'abbiamo fatto ugualmente. E' stato lui a propormi la cosa,io ero un po titubante ad essere onesti. Non sapevo come comportarmi e so che in teoria sarebbe stata una cosa da evitare ma lui... beh lui mi ha detto di stare tranquilla, che non sarebbe successo nulla, che avrebbe pensato a tutto lui e che sarebbe stato super attento. Mi sono fidata e così per quella giornata l'abbiamo fatto così... senza. 
- Per quella giornata??? - ripetei come un'automa. Non era stata solo una volta quindi... di male in peggio. 
- Si, poi il giorno dopo siamo usciti e li abbiamo ricomprati.  - Non sapevo cosa dire... ero completamente sotto shock. Mi sarei aspettata di tutto da lei ma non che fosse così superficiale. In un attimo mi tornarono alla mente le parole che mi aveva detto all'inizio: "penso di essere incinta" e tutto quello che avevo detto per consolarla cadde nel dimenticatoio. Aveva un ritardo e non si era ancora ripresa totalmente da quello che credavamo fosse un banalissimo virus intestinale... e se non fosse un virus? Tutte le spiegazioni alternative che avevo attribuito in merito ai suoi sintomi non erano più credibili... se aveva fatto sesso non protetto quei sintomi potevano benissimo ricollegarsi anche ad una gravidanza. - Allora? Non... non dici niente?  - e cosa avrei dovuto direle secondo lei...
- Che vuoi sentirti dire Chloe? Che capisco quello che hai fatto? Che non sono arrabbiata con te? Che non devi preoccuparti perchè tutto si sitemerà? Non ti dirò nulla di tutto questo e ad essere onesti è meglio se non dico proprio nulla o potrei rischiare di fare qualche casino di cui potrei pentirmi. - presi un respiro, mi mancava l'aria.
- Io non l'ho fatto apposta, non volevo questo... non ho pensato alle possibili conseguenze... io...
- Hai detto bene: NON HAI PENSATO.
- Sono venuta da te per un aiuto Leila non per farmi sgridare. Non c'è bisogno che tu mi dica che io sia stupida... lo so benissimo da sola ok? - rieccola iniziare a piangere. 
- VUOI UN AIUTO??? E CHE AIUTO VORRESTI SENTIAMO! SE IL DANNO E' FATTO E' FATTO ORMAI,NON SI PUO' TORNARE INDIETRO. SE FOSSI STATA SINCERA CON ME FIN DALL'INIZIO TUTTO QUESTO NON SAREBBE SUCCESSO. TE L'HO DETTO MILLE VOLTE DI SMETTELA E DI AVERE RAPPORTI CON LUI MA A QUANTO PARE PER TE ULTIMAMENTE E' UN PROBLEMA TENERE LE GAMBE CHIUSE. 
- Leil...
- NOOO!!!! - la stoppai -  LEILA UN CORNO CHLOE! NON PUOI VENIRE DA ME CON L'ARIA DA FINTA SANTARELLINA A DIRMI CHE FORSE C'E' LA POSSIBILITA CHE TU SIA RIMASTA INCINTA E SPERARE CHE IO FACCIA QUALCOSA PER AIUTARTI OK? TE L'HO CANTATA PIU DI UN MESE FA... TI HO DETTO DI NON TRADIRE LA MIA FIDUCIA, DI RISPETTARE LE TAPPE E NON AFRETTARE LE COSE... HO FATTO TUTTO QUELLO CHE ERA IN MIO POTERE PER DARTI UNA MANO MA TU TE NE SEI  SBATTUTA ALTAMENTE. HAI PREFERITO AFFIDARTI A LUI PIUTTOSTO CHE A ME.... SAI CHE TI DICO? CHE TI RESTA BENE. - le volevo un bene dell'anima ma aveva sbagliato alla grande questa volta. 
- Ti... ti prego non... non lasciarmi da sola... - si avvicinò a me supplicandomi. - Io... io...
- Sei tu che sei voluta rimanere da sola,  io ho provato in tutti i modi a farti capire che stavi sbagliando ma a quanto pare i miei consigli non ti sono stati d'aiuto quindi non vedo perchè debbano esserlo adesso. 
- Mi... mi stai sbattendo la porta in faccia quindi? Non... non vuoi aiutarmi? Leila ti supplico...
- No ok? Non voglio aiutarti. E' snervante farsi in due per aiutare qualcuno e poi venire a scoprire che questa persona neanche ha provato a seguirlo il tuo consiglio. Per questa volta voglio farmi da parte. - presi un respiro - E poi anche volendo non saprei come aiutarti, non è una cosa che dovresti dire a me. Dovresti parlare con la mamma: lei è l'unica che può aiutarti. - le avevo detto che non avevo intenzione di aiutarla ma in realtà un piccolo aiuto, anche se indiretto, glielo stavo dando: nostra mamma era l'unica che avrebbe saputo muoversi in una situazione simile, la cosa migliore per Chloe era confessare il suo errore a lei. 
- Sei una stronza! Vuoi... VUOI CHE PARLI CON LA MAMMA DI QUESTO? SCORDATELO, NON LO FARO' NEANCHE MORTA. 
- Come ti ho detto poco fa, a che serve aiutarti se ogni cosa  che dico non è mai quella giusta? - provai a farla riflettere ancora una volta.
- Non è un aiuto questo, lo sai bene. Non posso andare dalla mamma e dirle :" mamma ciao come stai? Oh a proposito sono incinta!"... è ridicolo oltre che da suicidio. 
-  Vita tua scelte tue. Vuoi dirlo alla mamma facendoti così dare una mano da qualcuno? Fallo. Non vuoi dirglielo e di conseguenza vuoi continuare a fare di testa tua? Fallo! Io non dirò più nulla. 
- Perchè... perchè mi stai trattando così è? Che ti ho fatto di male per meritarmi tutto questo schifo è? IO LO AMO ERIK OK? E SE HO FATTO DETERMINATE COSE CON LUI E' PERCHE' PROVO UN SENTIMENTO CHE CON  GLI ALTRI NON HO MAI PROVATO. A DIFFERENZA DI COME PENSI TU, IO NON SONO UNA PUTTANA LEILA. 
- NON METTERMI PAROLE IN BOCCA CHE NON HO MAI DETTO SIGNORINA. 
- E allora se non lo pensi perchè non mi aiuti? - ve lo giuro, vederla così disperata mi stava mandando ai matti, sarei voluta correrle incontro e abbracciarla forte. Non potevo però, doveva capire di aver commesso un grave  errore. 
- PERCHE' DEVI CAPIRE CHE HAI SBAGLIATO E QUESTO E' L'UNICO MODO! Ora prendi le tue cose che devi tornare a casa. 
- Io non ci torno a casa. 
- Oh tu ci torni eccome, non puoi stare qui e poi la mamma ti sta aspettando.
- Non torno a casa ti ho detto e se non mi vuoi qui troverò un altro posto dove stare, di sicuro ci sarà chi è disposto ad ospitarmi.
- Ah si? e chi sarebbe quell'incoscente capace di tenerti nascosta in casa con il rischio di una denuncia per sequestro di persona è? Qualche tua amica? Ah no... ma che sto dicendo: Erik giusto? - feci una risata sarcastica - FINISCILA CHLOE E COMPORTATI COME UNA PERSONA MATURA PER UNA VOLTA. Non appena sarai salita sull'autobus chiamerò la mamma per informarla della tua partenza, se non arriverai a destinazione lei se ne accorgerà e allora si che sarà la tua fine. Vuoi sapere perchè? Perchè le racconterò tutto io. - prese lo zaino e rimettendolo sulle spalle fece per uscire di casa. - Non si saluta più quando si esce? Sei diventata anche maleducata adesso? - dissi facendole notare che in stanza c'era anche la mia coinquilina. Continuò a camminare incurante di quello che le avevo appena detto, era furibonda ma allo stesso tempo delusa. Chissà, forse il viaggio da sola in autobus  l'avrebbe aiutata a capire i suoi errori e magari l'avrebbe finalmente spinta a confessare tutto a mamma. 
- Leila... se mi aiuti adesso prometto di... - tentò ancora una volta, poco prima di salire sull'auto, cercando miseramente di farmi cambiare idea.
- Promesse, promesse, sempre promesse. No Chloe, odiami pure quanto ti pare ma questa volta non ti aiuterò. Se vuoi un aiuto sai da chi devi andare.
- MAI!
- E allora... beh... buona fortuna. 
***
POV EMMA
Mi ero raccomandata di farla tornare a casa in un orario decente e invece erano le cinque del pomeriggio e ancora non era ripartita da Boston. Avevo prenotato una visita di controllo con il miglior cardiologo di zona più di un mese prima e purtroppo, visto l'oraio ormai tardo, fui costretta a disdirlo. Come minimo ci sarebbe voluto un'altro mese per poter ottenere un nuovo appuntamento quindi sperai vivamente che il motivo per cui Leila fosse andata a prendere prima Chloe da scuola fosse più che valido perchè altrimenti significava aver perso solamente tempo. Ero seduta al tavolo della cucina, intenta a convincere Liam a fare i compiti, quando Leila mi scrisse per dirmi che sua sorella era ripartita. "Alla bon'ora" pensai. Prima che sarebbe giunta a destinazione ci sarebbero volute come minimo due ore quindi ne approfittai per far finire Liam di studiare e per cucinare qualcosa per la cena. Quando Killian rientrò a casa  gli spiegai in grandi line la situazione e successivamente mi avviai verso la fermata dove sarebbe scesa. L'aspettai in macchina ma non appena la vidi scendere dall'auto, anche se a distanza, riuscii chiaramente a vedere dal suo viso che qualcosa non andava. A confermarmi ciò furono gli occhi rossi, il poco trucco che indossava sbavato e il fatto che non disse neanche ciao una volta salita in macchina.
- Chloe... è tutto ok? - domandai un po in pensiero. Non l'avevo lasciata in quelle condizioni al mattino, doveva essere necessariamente essere successo qualcosa. Si limitò ad annuire, cosa che fa solamente quando non ha voglia di parlare e pur di non peggiorare la situazione per quel primo momento mi accontentai del suo silenzio. Una volta tornate a casa però anche Killian si accorse che c'era qualcosa che la tomentasse. Come me in un primo momento fece finta di nulla ma una volta a tavola, vedendola giocare con il cibo per nulla intenzionata a mangiarlo, decise di intervenire. 
- Non mangi?
- No... non ho molta fame - rispose senza far trasparire alcun tipo di emozione.
- Se non ti piace posso prepa... - provai a dire io senza però avere modo di terminare la frase.
- No mamma grazie, è tutto buonissimo davvero, solo che non mi va nulla. Ho lo stomaco chiuso.
- Mmh... è successo qualcosa? Tu che non mangi è un avvenimento preoccupante! Non so... magari a scuola? - continuo Killian non vedendoci chiaro.
- A scuola tutto bene papá! Davvero! Non abbiamo fatto molto oggi a dire il vero. Fosse così tutti i giorni... 
- E allora si può sapere che hai? Se c'è un problema possiamo affrontarlo insieme, lo sai.
- Mamma, ma non ci arrivi? L’avrà lasciata il fidanzato! - si intromise Liam iniziando a prenderla in giro. Quando erano piccolini  era sempre lei ad infastidirlo  ma con il passare del tempo la cosa sta man mano cambiano: adesso è lui che che le da guai e spesse volte ci rimette anche. - Non è forse così narcisa dei miei stivali? - rise - Non posso credere che finalmente si sia svegliato e ti abbia piantata! Alleluiaaaaaa, era ora!
- Zitto pidocchio! - replicò lei cercando di non perdere il controllo. Si stava sforzando a restare calma. 
- Come dargli torto poi... sai che palla al piede deve essere una come te!
- Ti ho detto di stare zitto! - ripetè per la seconda volta sempre più spazientita... non credo avrebbe resistito ancora a lungo. 
- Che c’è, la verità brucia sorellina? Sono sicuro che ne ha di sicuro già trovata un’altra molto più bella di te! Non che ci voglia molto poi...
- ORA MI HAI DAVVERO SCOCCIATOOOOOOOOOOO! - Non riuscii ad impedirlo, neanche mezzo secondo dopo vidi Liam, grazie ad un gesto con la mano da parte di Chloe, volare per la cucina per poi rimanere appeso contro una delle pareti. - Allora pidocchio... hai ancora tanta voglia di parlare adesso? - si alzò per raggiungerlo.
- Lasciami strega! - disse lui vincolandosi inutilmente.
- Non ci penso nemmeno!
- Mamma di qualcosa a questa stupidaaaa! 
- Lascialo subito Chloe! - risposi in contemporanea all’ultima richiesta di Liam. Non gli stavo dando ragione, ma non era di certo una cosa normale appendere suo fratello al muro. Fin quando si prendevano a parole potevo anche far finta di nulla ma così proprio no. 
- Ma mammaaaa, lui.... - protestò. 
- Lascialo! - ripetei tenendo sempre i toni molto pacato - Lo sai bene che non viglio che si usi la magia per queste stupidaggini. Dai, fa la brava. 
- Ok come vuoi - scrollò le spalle con indifferenza e lo lascio cadere a terra senza mezzi termini. - Contento adesso pidocchio?
- Gallina! 
- Pallone gonfiato 
- Narcisa 
EI VOI DUEEEEE! LA VOLETE PIANTARE UNA BUONA VOLTA SI OPPURE NO DI PRENDERVI A MALE PAROLE??????? - Intervenne Killian alterato per quello sciocco teatrino. - E' possibile che non riusciate mai a non litigare voi due?
- Chiedilo a lui... io non stavo facendo proprio nulla stavolta.- si giustificò Chloe. 
- Certo, pensavi al fidanzato che ti ha furbamente mollata! - continuò imperterrito a prenderla in giro. 
- ANCORAAAAAAA?!?!?!!? Non mi ha piantata ok? C’è una ragione ben più grande di un fidanzato se sto così - si rivolse a me e a Killian - E' PERCHE' AD ECCEZIONE DI MI AVETE REGALATO SOLAMENTE FRATELLO IDIOTI E INUTILIIIIIIIIII!  - scappò di corsa in camera sua piangendo copiosamente.  Aveva detto fratelli? Al plurale? Aveva escluso Henry dalla cerchia... Mmh ok, avevo decisamente capito il motivo del suo stato d’animo.
- Pensi anche tu a quello che penso io vero? Credi anche tu che abbia litigato con Leila? - se lo aveva capito anche Killian allora era proprio palese la cosa.
- Già penso di sì. Vado a parlarle e tu... - dissi rivolgendomi a Liam il quale pensava di averla scampata.  - Dovresti comportarti meglio con lei.
- Ma mamma...
- No no no no no caro mio! Non è stato per nulla carino quello che hai fatto. Tua sorella era triste per qualcosa e tu piuttosto che starle vicino che fai ? La prendi in giro? Un buon fratello non si comporta così.
- Ma lei....
- Lei cosa? Ti ha mai preso in giro o umiliato quando emotivamente eri a terra? - abbassò lo sguardo colpevole - Mi risulta di no ragazzino. Nonostante siete come cane e gatto ti è sempre stata vicina quando ne avevi bisogno, sia per i problemi piu piccoli che quelli più grandi. Direi che ogni tanto potresti essere carino con lei anche tu non trovi? 
Annuì. - Scusami  mamma ho sbagliato. - ammise. 
- Ammetterlo è già un grande passo. Aspetta che si calmi un pochettino ma poi falle le tue scuse. Va bene?
- Va bene ma... non mi metti in punizione vero? - chiese con la paura negli occhi.
- Se le chiederai scusa nella maniera più sincera possibile allora ti risparmierò, ma dipende da te. Ormai inizi ad essere grande anche tu, non puoi sempre fare il bulletto. Lo sai che tanto poi ci rimetti. - gli scompigliai i capelli. -Se hai finito di mangiare va di sopra a ripassare per l'interrogazione di domani, subito dopo aver fatto una chiacchierata con tua sorella verrò ad ascoltarti. - anche se moriva dalla voglia di farlo non replicò, non era nella posizione giusta per poterselo permettere, prese il suo zaino dal soggiorno e come da copione andò di sopra.
- Pensi sia davvero necessario parlarle? Magari è solamente una delle loro solite litigate. 
- Ma l'hai vista in faccia Killian? Aveva un'aspetto orribile, avranno anche sempre litigato ma credo che questa volta ci sia un motivo serio sotto o non si spiega.  Parlerò con lei e poi se necessario farò una telefonatina anche a Leila. - mi guardò male - Sta tranquillo, non voglio farle il terzo grado, le parlerò da amica, come abbiamo sempre fatto, vedrai che risolveremo anche quest'altra piccola crisi familiare. - non mi ostacolò così dopo avergli dato un bel bacio, lo lasciai da solo in cucina per recarmi in camera della mia piccola adolescente problematica. 
- Posso entrare? - chiesi gentilmente affacciandomi solo con la testa all’interno della sua stanza.
- Se è per via di Liam mi dispiace ok? Non avrei dovuto usare la magia su di lui.
- Non c’entra nulla Liam, è vero non dovevi usare la magia ma è altrettanto vero che un pochino se l’è cercata! - mi guardò come se stessi dicendo cose dell’altro modo. - che c’è? Perché mi guardi così? Non l’hai mica incenerito.... lo hai solo sospeso in aria - le feci l’occhiolino. Non è stato un grande comportamento il suo ma era evidente che fosse preoccupata per qualcosa, dovevo cercare di essere comprensiva Se volevo mi parlasse. - comunque non farlo più ok? - le sorrisi.
- Se non c’entra Liam allora perché sei qui? - mi domandò
- Perché il tuo comportamento a tavola e in macchina mi ha preoccupato un po’. Per non parlare della frase che hai detto poco fa sui tuoi fratelli.
- Ho detto solamente ciò che penso... ora se vuoi scusarmi...
- Hai litigato con tua sorella immagino...
- Immagini bene ora per piacere potresti lasciarmi sola? Non sono dell’umore per parlare e non vorrei risponderti male.
- Andiamo Chloe voi due avete sempre battibeccato...
- Non è la stessa cosa questa volta. L’ha combinata grossa e non ho nessuna intenzione di perdonarla!
- Ora dici così perché sei arrabbiata ma vedrai che...
- Non sono arrabbiata mamma, sono delusa... tanto delusa. Forse delusa non rispecchia neanche in minima parte ciò che sono in realtà. Ha superato un certo limite e comunque ti ho detto che non ne voglio parlare! Devo mettermi a studiare cosa che non ho avuto tempo di fare oggi per colpa della sua stupidità.
- Inizio seriamente a preoccuhparmi sai... che avrà mai fatto di male, ti ha forse rubato il fidanzato?
- Ci deve solo provare a toccarlo dopo tutto quello che gli ha detto fino ad oggi. La faccio fuori come minimo, quello che ho fatto a Liam sarà nulla in confronto a quello che farò a lei. - non l'avevo mai sentita parlare così verso sua sorella, forse dovevo seriamente preoccuparmi.
- Questo discorso non mi piace per niente- l'ammonii - Tua sorella ha sempre avuto occhi per te, ti ha sempre difesa, supportata... che accidenti ti può aver fatto di così grave per farti parlare di lei in questo modo? - domandai sperando che mi rispondesse una volta per tutte.
- Ecco vedi? Propio come immaginavo. Capisci perché non ne voglio parlare con te? Tu sai solo difenderla... Leila di qua, Leila di la... la figlia perfetta! Tze... Perfetta un cavolo mamma!
- Non la sto difendendo, se non so neanche di cosa parli come posso difenderla è? Dico solo che non ce la vedo tua sorella a farti un torto...
- Non mi ha fatto un torto infatti, mi ha direttamente sbattuto la porta in faccia contenta adesso? - e questo che significava?
- Perché ti è venuta a prendere a scuola oggi?
- Dovevamo parlare di una cosa seria ma alla fine tutto è sfociato in un litigio clamoroso e mi ha cacciata da casa sua! Non voglio più vederla manma... non voglio neanche sentirla nominare. Fosse per me toglierei dal mio cuore anche quella specie di filo che ci unisce. Non doveva trattarmi come ha fatto e io non la perdonerò mai per questo. - wow... non mi sarei mai aspettata che arrivasse a questo punto. 
- Sono sicura che anche insistendo non mi dirai il motivo della vostra litigata suppongo. - annuì - ok non insisterò per ora, magari quando chiamerà sarà lei a dirmi...
- Deve solo provarci a parlare quella sottospecie di....
- Piano con le parole... che ti piaccia o no è pur sempre tua sorella e non accetto che vi parliate così. Ignoaratevi, fate come vi pare ma portatevi rispetto... almeno in questa casa. - annuì per nulla convinta e senza dirmi altro prese un paio di libri e si mise alla sua scrivania a studiare. Non avevo ottenuto molto ma forse parlando con Leila sarei stata più fortunaya. Alzai il telefono e composi il suo numero. La prima cosa che disse, senza neanche prima salutarmi, fu “tutto bene con Chloe?” Era ufficiale, qualcosa non andava. Spiegai lei in grandi linee quello che sia sua sorella mi aveva accennato ma non ottenni di più da parte sua se non il fatto che aveva deciso di non darle ascolto perchè secondo lei aveva fatto qualcosa che non doveva fare. Non mi disse cosa, disse solo che se Chloe avrebbe voluto me ne avrebbe parlato, lei non aveva nessuna intenzione da fare da tramite.
- Penso che tu si stia agitando troppo amore mio! - disse Killian non appena terminai di raccontargli le conversazioni avvenute con entrambe le ragazze. - Non credi che se fosse successo qualcosa di grave a Chloe Leila c’è l'avrebbe detto?
- Si penso di sì però... però non riesco a crede che abbiano litigato sul serio stavolta. Non è da loro tenersi il muso e questo mi fa capire che devo preoccuparmi. - risposi 
- Sono solamente delle ragazze Emma... anche io con mio fratello non facevo altro che litagare eppure io avevo occhi solo per lui; vedrai che sarà stata semplicemente una litigata più accesa delle altre. Già domani sarà un capitolo chiuso vedrai.
- Tu dici? No perché il mio super potere...
- Il tuo super potere non funziona... - esclamò alzando gli occhi al cielo. 
- Ah si è perché mai non dovrebbe? Non ha mai sbagliato un colpo!
- Beh se non capisci il motivo per cui sto cercando di chiudere questa discussione nel minor tempo possibile - ammiccai indicando il letto - Vuol dire che il tuo super potere deve essersi davvero arrugginito! - rise. 
- Cretino! Sto parlando di una cosa seria io. Come puoi solo pensare di divertirti quando due delle nostre figlie neanche si rivolgono la parola? - possibile che Killian riesca a pensare solo ed esclusivamente al sesso?
- Ho detto che voglio chiudere la conversazione quanto prima  ma questo non vuol dire che io abbia  mentito. Non sono per nulla preoccupato per quelle due e sai perchè? Perchè penso sul serio che domani la questione sarà già bella che risolta! Anzi... conoscendole secondo me stanno già chiarendo tramie telefono. - beh.. non era di certo la prima volta. - Perché perdere una notte a rimurginare su cose infondate quando si sa già come andrà a finire? - continuò con il suo solito atteggiamento da latin lover che tanto amavo ma allo stesso tempo odiavo. Non sapevo resistere a quei suoi modi di fare. 
- E sentiamo signor so tutto io... e se domani ancora non dovessero parlarsi?
- Beh in quel caso allora penseremo ad aiutarle ma almeno saremo belli che riposati e privi di ogne tenzione non trovi?  - ammiccò ancora  una volta. - Allora mia signora, che ne dici: ti andrebbe si scaricare la tensione insieme al sottoscritto? - non mi fece neanche replicare che prese a baciarmi, prima con estrema delicatezza e poi sempre con piu passione e foga. Credevo che sarei riuscita a resistergli e invece? Beh... niente da fare, finii in balia del mio capitano in men che non si dica.
***
Come volevasi dimostrare avevo ragione io, c'era qualcosa di più grave sotto...quella non era affatto una semplice litigata tra sorelle. Come lo capii? Beh... Non solo il giorno seguente alla loro discussione non si chiarirono, ma non lo fecero neanche durante tutta la settimana che ne seguì. Nessuna telefonata, nessun confronto diretto... niente di niente, si stavano volutamente ignorando a vicenda. Ero agitata, molto agitata, ma cercai comunque, su consiglio di Killian, di restare al mio posto e non intromettermi. Sarei intervenuta solo se strettamente necessario cosa che si verificò prima di quanto pensassi. Neanche quattro giorni dopo ecco i primi segnali d'allarme: chloe si era chiusa in se stessa, non usciva più di casa se non per andare a scuola e passava le sue giornate stesa sul letto a piangere. Il suo appetito era diminuito drasticamente e tutto quel nervosismo non faceva altro che portarla ogni tanto a rimettere quel poco che il suo stomaco riusciva ad assimilare. Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso. Non potevo più restarmene frema, con le mani in mano, ad aspettare che una delle due si distruggesse. Chloe stava a pezzi, potevo vederlo con i miei occhi, ma chi mi diceva che non era così anche per l'altra? Se loro non erano in grado di risolvere i loro problemi personali da sole allora bisognava che qualcuno lo facesse al posto loro. Tentai di parlare nuovamente con la più piccola ma quello che ottenni furono solamente lacrime e silenzi. Non era assolutamente intenzionata a parlare. Mi stesi sul letto accanto a lei e la strinsi forte a me, non mi rifiutò e questo mi fece enormemente piacere, forse non tutto era perduto. Restammo per oltre un'ora strette una nelle braccia dell'altra senza proferire parola poi però vista l'ora tarda decisi che forse era meglio lasciarla riposare un po. Il giorno seguente aveva comunque scuola. Le diedi un bacio come ero solita fare quando era piccina e dopo averle sistemato al meglio le coperte tentai di uscire dalla sua stanza.
- Mamma aspetta... - disse con un filo di voce facendomi bloccare immediatamente. - Posso chiederti una cosa?
- Certo tesoro mio, tutto quello che vuoi. - le sorrisi dolcemente.
- Beh io mi stavo chiedendo se... si ecco... non è che ti andrebbe di dormire qui con me? -la guardai meravigliata. Sul serio mi stava chiedendo una cosa del genere? Chloe... la mia Chloe? L'adolescente più adolescente che esista sulla faccia della terra mi stava davvero chiedendo una cosa del genere? Non potevo credere alle mie orecchie. 
- Tesoro... - faci fatica a trovare le parole tanta era l'emozione.
- ok ho capito... fai... fai finta che non ti abbia detto nulla. - abbassò lo sguardo e si ranicchiò nelle sue coperte dispiaciuta da quel che pensava fosse un rifiuto.
- Cosa ti ha fatto pensare che io abbia detto di no è? Ma certo che dormirò con te amore mio... mi farebbe davvero molto molto piacere. 
- Mah tu... 
- Io cosa? - domandai
- beh tu prima hai esitato. Credevo che non...
- Ero semplicemente meravigliata dal fatto che tu me l'avessi chiesto. Avanti fammi posto - andai a sistemarmi accanto a lei - ma non prendermi a calci come quando eri piccola. - Scherzai riuscendo a strapparle solamente un sorriso forzato. 
- Ci proverò. 
 Si mosse per tutta la notte e non potei far altro che stare sveglia a controllarla. Non sapevo se stesse poco bene o se stesse avendo un incubo, era sudata fradicia e si lamentava nel sonno. Avrei voluto svegliarla ma prima che potessi farlo ecco che si alzò di scatto e urlando. Aveva decisamente avuto un incubo.
- AAAAAAAAAAAAAHHHHH!!!!!!! - prese immediatamente a piangere
- Chloe, Chloe tesoro guardami - le presi il viso tra le mani e cercai di farle incontrare il mio sguardo - E' tutto ok, non è successo nulla, era solo un sogno amore.... solo un brutto sogno. - L'abbracciai e contemporaneamente la cullai cercando di placare quel pianto disperato.
- Mi... mi odia.... - disse tra i singhiozzi, sapevo a chi si stava riferendo.
- Ma no che non ti odia tesoro, non dire così. - cercai di rassicurarla
- Si invece... mi ha chiuso la porta in faccia... io... io avevo bisogno di lei e lei.... 
- Shhhhh... non fare così. Sono sicura che tua sorella abbia agito d'istinto, non voleva trattarti in quel modo.
- Ma l'ha fatto e io ora sono solaaaaaaaaa....
- Ma non sei sola Chloe che dici? Hai un sacco di amici, un fidanzato che si farebbe uccidere da tuo padre piuttosto che lasciarti e non per ultima hai la tua famiglia rompiscatole. Lo vedi? non sei per nulla da sola. 
- io senza di lei mi sento sola peròòòòòòòòòòòò..... non ce la faccio più, sto scoppiando. Ma quando finirà tutto questo schifoooooo????? - ma di che accidenti stava parlando?
- Tesoro avrai anche litigato con tua sorella, ci sta e sono sicura che farete pace al piu presto, ma non per questo devi tenerti tutto dentro. Se hai qualche problema, il più piccolo o più grande che sia, puoi sempre confidarti con me! Sono la tua mamma, la tua amica/mamma come mi hai sempre chiamata, non c'è nulla che tu non possa dirmi.  - le ricordai.
- Non voglio parlarne più con nessuno. Non ne vale la pena... se lo faccio allontanerò tutte le persone che mi vogliono bene e non voglio... - ammise le sue paure.
- Non perderai nessuno amore mio posso garantirtelo. Puoi dirmi tutto quello che vuoi, io sarò qui pronta ad aiutarti e a sostenerti sempre. 
- Non voglio non voglio non vogliooooooooooooooooo. - i singhiozzi si fecero più forti tanto che fu impossibile continuare a parlare. Mi limitai ad abbracciarla e a suon di carezze riuscii a farla addormentare di nuovo. Cosa accidenti poteva mai essere successo per farla reagire in quel modo così esagerato? Non riuscii a scoprirlo ne quella sera ne il giorno seguente. Non appena si svegliò trovò ogni prestesto possibile immaginabile per mandarmi via dalla sua stanza. La conoscevo, si vergognava dello sfogo avvenuto qualche ora prima. Non le dissi nulla e la lasciai fare, non avrei ottenuto nient'altro da lei. Forse con leila sarebbe andata meglio. Aspettai che Chloe e Liam andassero a scuola dopodichè la chiamai.
- Pronto mamma? Tutto bene?
- No... non va assolutamente bene. Chloe...
- Chloe cosa? Che è successo a Chloe mamma? - potevo sentire dalla sua voce che si stava preoccupando. Bene molto bene...
- Ah ma vedo che ti preoccupi allora...- dissi sarcastica.
- Certo che mi preoccupo... è mia sorella dopotutto. Allora? Come sta? Le è forse successo qualcosa?
- Sta male... è distrutta... e tutto perchè si è sentita abbandonata da te. 
- Io ho fatto solo quello che ritenevo giusto per lei. Doveva credere di non poter più contare su di me, era l'unico modo per farla aprire ache con t.... con gli altri. - rispose
- Beh... non ha funzionato mia cara. Tua sorella sta sotto un treno! Non mangia più... rimette ogni cosa che entra nel suo stomaco, piange dalla mattina alla sera e si è completamente chiusa a riccio con il resto del mondo. Non esce neanche più. Ricordi che tuo padre le aveva tolto parte della punizione dandole il permesso di poter rivedere le sue amiche? Beh... a quanto pare uscire non le interessa più. 
- Cosa?!?!? 
- E senti questa: ieri sera mi ha supplicato di dormire con lei! Ho passato tutta la notte a consolarla perchè si sente sola e indovina un po chi è che le manca? Tu mia cara. Ora io pretendo di sapere che accidenti è successo perchè non posso più continuare a vedere mia figlia atteggiarsi come una moribonda. Passi il litigio, passi l'arrabbiatura ma quando è troppo è troppo. 
- Non... non posso dirtelo mamma... mi dispiace.  - mi rispose 
- No? e per quale motivo?
- Perche... beh perche sono cose nostre! Mie e sue... siamo noi ad aver litigato, non dobbiamo per forza urlarlo hai quattro venti. - cosa cosa cosa???? E io secondo lei non ero nessuno? Non mi arrabbiai solo perchè volevo trovare un modo per risolvere la situazione. - ma sta così tanto male?
- Sta peggio di quello che ti ho detto, ho cercato di non essere troppo realista o avresti potuto sentirti in colpa.  Ora non mi interessa se sei orgogliosa, contraria alla riappacificazione o cosa: trova il modo di far tornare tua sorella quella che era! - ordinai
- Anche se volessi non credo si possa fare più nulla, si sente tradita da me, non mi permetterà più di entrare nel suo cuore.
- Questa è una scusa che non sta ne in cielo ne in terra. Se ci tieni a tua sorella fai qualcosa altrimenti sputa il rispo perchè fidati o con le buone o con le cattive lo verrò a sapere.
***
POV LEILA
Mi aspettavo che ci fosse rimasta male, in fondo un pochino era anche il mio intento, ma mai mi sarei aspettata che reagisse in quel modo. Nell’ultimo periodo era sempre sicura di se, non dava mai ascolto a nessuno e anche se litigava con noi della famiglia, me compresa, trovava sempre il modo di reagire e andare avanti senza farsi prendere troppo dallo sconforto. Pensavo che il mio rifiuto nel non aiutarla avrebbe tirato fuori di lei il coraggio per affrontare la cosa con chi di dovere, ovvero nostra madre, ma a quanto pare non solo non l’avevo motivata ad aprirsi, l’avevo fatta addirittura chiudere ancora più a riccio. Mi maledii della decisione presa e senza aspettare oltre preparai una piccola valigia intenzionata più che mai tornare a Storybrooke.
- Alla fine vedo hai deciso di raggiungerlo! - esclamò Raily, riferendosi a Gideon, vedendomi sistemare frettolosamente il tutto per l’immediata partenza.
- Veramente no! Sto tornando a casa per risolvere una questione di famiglia... sai, il problemino di mia sorella.
- Ah!  Beh si, credo che tu faccia bene ad andare,  l’hai trattata proprio male quella povera ragazzina. - mi fece notare.
- Cosa avrei dovuto fare secondo te è? Farle un applauso forse? - potevo anche aver sbagliato, non ho mai ammesso il contrario, ma lei non era nessuno per giudicare il mio rapporto con Chloe.
- No certo che no! Ma forse potevi essere un po’ più aperta al dialogo. Ha 15 anni dopotutto.
- Appunto! 
- Ma andiamo, mettiti nei suoi panni. Tu come ti saresti sentita alla sua età e nella sua posizione a sapere che la persona di cui ti fidi di più al mondo non ne vuole sapere di aiutarti in qualcosa per te di estremamente difficile? - persa... senza ombra di dubbio mi sarei sentita persa. Non potevo ancora credere di essermi comportata in quel modo con lei. Volevo farlo per il suo bene ma.... il suo bene non era di certo sbatterla fuori da casa mia.
- Raily per favore non ricordarmelo ok? Mi sento già abbastanza in colpa... - ammisi.  Avevo cercato di giustificare il mio comportamento ma non c’erano giustificazioni che tenessero. Ero sua sorella maggiore e in quanto tale avrei dovuto aiutarla fin dall’inizio. - Spero di riuscire ad aiutarla in quelche modo anche se... beh se fosse incinta sul serio non credo proprio che io possa fare chissà che cosa. Sarebbe una tragedia... una vera e propria tragedia.
- In un modo o nell’altro la cosa si risolverà lo stesso vedrai. - sorrise - Ti lascio ai tuoi preparativi adesso. Ci vediamo lunedì per il ripassone pre-esame? - Accidenti, l’esame. Me ne ero completamente dimenticata. Era l’esame più importante di tutto il semestre, quello con il maggior numero di crediti nonché la mia unica possibilità di ricevere una borsa di studio per il corso di giornalismo che tanto avrei voluto poter seguire. Beh, non aveva più importanza ormai, dovevo agire in base alle mie priorità e tra lo studio, la carriera e la famiglia cos’altro avrei mai potuto scegliere se non la famiglia?
- Non credo che sarò di ritorno per lunedì... non so quanto tempo mi ci vorrà in realtà. - la vidi fissarmi come se fossi completamente impazzita.
- Mah Leila... l’esame? Non puoi non presentarti. Sono mesi che ti prepari a sostenerlo. È la tua grande possibilità per...
- Mia sorella viene prima di uno stupido esame. L’ho già allontanata una volta, non lo farò di nuovo. - esclamai
Potevo leggerlo nel suo sguardo che non era per nulla d’accordo con la mia decisione di mollare l’esame ma poco importa sinceramente la sua opinione adesso,  quello che desideravo di più era vedere nuovamente mia sorella serena e avrei fatto tutto ciò che era in mio potere per far si che questo avvenisse. Finii di sistemare le ultime cose dopodiché presi l’auto e, cambiando qualche mezzo, raggiunsi il confine di Storybrooke. Non chiamai nessuno per venirmi a prendere, avevo bisogno di riflettere su cosa fare una volta arrivata a casa e di certo una camminata mi avrebbe certamente aiutata. Passai la tavola calda di Granny, la biblioteca, il loft dei nonni e per finire il negozio di Gold. Mancava poco ormai ma non appena oltrepassai l’incrocio che separava il negozio d'antiquariato  di Tremotino dalla via principale che mi avrebbe portato a casa,  venni fermata da una voce a me fin molto familiare.
- Beccata! Sorpresa non riuscita amore! - Era Gideon.  Avevo dimenticato che adesso lavorava al negozio con suo padre. Ero felice di vederlo ma non avevo il tempo di mettermi a conversare con lui in quel momento: c’era qualcun'altro che mi stava aspettando a casa.
- Gideon amore ciao!! Io.... - mi corse in contro per potermi salutare. 
- Mi sei mancata terribilmente amore! - mi baciò -  Non potevo credere che tu avessi davvero pensato di rinchiuderti in casa solo per un banalissimo esame. - cosa? Banalissimo? Ma lo sapeva cosa significava per me quell’esame ? - Di la verità, era uno scherzo vero? Certo che si, tu non riusci a starmi lontana ammettilo - ammiccò.
- Sono felice di vederti, mi sei mancato molto anche tu tesoro ma sono qui adesso solo per...
- Per recuperare il tempo perso lo so! - mmh... non era esattamente quello che volevo dire - Che ne diresti, visto che qui fa un po' freddino, di andarci a prendere una bella cioccolata calda? Se avessi saputo del tuo arrivo mi sarei preso la giornata libera e avremmo fatto qualcosa di più interessante piuttosto che una semplice sosta al bar.
- Gideon , amore ascolta, accetterei volentieri davvero ma... vado un po’ di fretta adesso. Devo correre a casa, ti chiamo dopo però, ok?
- Ma come... Sei appena arrivata - disse indicando la mia valigia - E già scappi? - mi strinse ancora di più a se - E dai non farti pregare, una cioccolata e due chiacchiere non si negano a nessuno... e poi non ci vediamo da un bel po...
- Dico sul serio amore,  non posso trattenermi ora. Ti chiamo dopo promesso.  Ti amo! Ciao ciao ciao - lo baciai di sfuggita e mi diressi a passo sostenuto e senza voltarmi verso casa. Avrei dovuto dirgli quello che stava succedendo piuttosto che fare finta di nulla, ma in quel momento stavo pensando solo ed esclusivamente a Chloe e non me la sono sentita di perdere altro tempo in spiegazioni. Ne avevo già perso troppo con Raily quella mattina.  Lo avrei chiamo nel pomeriggio come promesso e gli avrei spiegato le vere motivazioni che mi avevano spinta a tornare così all'improvviso a Storybrooke. 
Arrivai a casa con il fiatone, non mi ricordavo che fosse così lungo il tragitto dal Confine della città a casa. Aprii il portone principale e mi ritrovai davanti i miei genitori stesi sul divano, abbracciati e intenti a guardarsi un film. Non mi stuferei ma di guardarli, sono l’amore quei due, il genere di coppia che tutti noi sognamo di diventare nella vita.  Più li guardo e più provo invidia, invidia buona naturalmente... anche io un giorno vorrei trovare un amore così.
- Leila?!?!? Leila amore cosa ci fai qui? - esclamò mio padre accorgendosi finalmente della mia presenza . Era troppo impegnato ad abbracciare la mamma per rendersi conto che qualcuno fosse entrato in casa. Ora capisco perché la nonna, dopo quel famoso giorno, ha paura ad entrare con le sue chiavi e preferisce suonare. Quei due quando sono insieme non si accorgono di nulla. Lo vidi alzarsi per venire a salutarmi - Tutto bene tesoro? Non ti aspettavamo.
- Ciao papà! Ciao mamma - andai a salutare anche lei. - Tutto bene tranquilli, non è successo nulla. Sono venuta qui per...
- Chloe! - fini mamma la frase. Avevamo parlato a lungo di quella situazione ma nonostante le avessi ribadito più e più volte che non avrei fatto nulla questa volta per riconciliarmi con quella piccola peste, lei dentro di se sapeva che era solo questione di tempo. - Sapevo che prima o poi saresti arrivata. Non so il motivo del vostro litigio ma so che nulla può dividere voi due. - sorrise. Aveva pienamente ragione.
- Come sta?- domandai preoccupata.
- Come l’ultima volta che ci siamo sentite. È preoccupata, ansiosa... non sembra neanche più lei. Ma che accidenti le hai detto per farla reagire così si può sapere?
- Te l’ho già detto mamma, abbiamo semplicemente litigato... Lei sicuramente ha ingigantito la cosa per via della rabbia... anche io l'ho fatto, ma davvero puoi star tranquilla.- cercai di tranquillizzarla. 
-  Litigate sempre voi due eppure non si è mai arrivati a questo punto. Che ti ha fatto per farti reagire in quel modo? - Che ha fatto? Eeeeeeh se solo sapessi mamma....
- Ma niente... ero nervosa già di mio e non mi sono regolata. È stata colpa mia questa volta ma intendo rimediare. Non preoccupatevi ok? - li guardai entrmabi negli occhi come a voler confermare la cosa anche con lo sguardo.  - Vado da lei adesso. - li lasciai tornare alle loro attività romantiche e mi recai in camera della mia sorellina. Aprii  piano la porta pensando stesse riposando ma la sua voce arrivò ancor prima che i miei occhi potessero vederla.
- Vi ho chiesto gentilmente di essere lasciata in pace... non ho bisogno di nulla. - disse rivolta molto probabilmente ai nostri genitori. Non sapeva del mio arrivo, non poteva avercela di certo con me. Incurante di quello che aveva detto mi avvicinai e mi sederi ad un lato del suo letto. Si alzò di scatto voltandosi nella mia direzione.
- Che vuo.... Leila?!?! - rimase stupita nel vedermi li.- Ah.. sei tu! - continuò senza nessun entusiasmo dandomi le spalle e tornando a ranicchiarsi nelle calde coperte.
- Che c’è mi tieni il muso? - non mi degnò di risposta, era evidente che ce l'avesse con me. Come biasimarla dopotutto. - Sei arrabbiata con me vero? Chloe Io non...
- Non ci voglio parlare con te, vattene. - rispose secca.
- Non voglio andarmene... voglio parlarti, sono venuta qui appositamente per te. 
- Allora ha sprecato solo tempo. Non voglio parlarci con una traditrice come te. 
- Ma tesoro... prova a metterti nei miei anni. Ero sconvolta,  non sapevo come comportarmi davanti a quella tua affermazione... capiscimi... è stata così improvvisa che...
- Eri sconvolta... Tu eri sconvolta? E io? Hai pensato a me? HAI PROVATO MINIMAMENTE A CHIEDERTI CHE ACCIDENTI STESSE PASSANDO PER LA MIA TESTA IN QUELL'ESATTO MOMENTO? NO CERTO CHE NO... PERCHE' MAI AVRESTI DOVUTO.
- Io...
-  AVEVO PAURA LEILA, UNA PAURA FOTTUTA CHE NEANCHE IMMAGINI E TU CHE HAI FATTO? MI HAI CRITICATA PER TUTTO IL TEMPO PER POI SPEDIRMI A CASA SENZA IL BEN CHE MINIMO APPOGGIO DA PARTE TUA. MI FIDAVO DI TE, PENSAVO CHE CI SARESTI SEMPRE STATA E INVECE MI HAI VOLTATO LE SPALLE. - Quelle parole furono una vera e propria coltellata per il mio cuore e anche se mi ero ricreduta e avevo capito di aver sbagliato, solo in quel momento mi resi davvero conto di quanto io sia stata stupida nel mandarla via in quelle condizioni.
- Scusami... hai ragione, sono stata un'idiota, ma sono qui per rimediare ai miei errori. Non voglio che affronti tutto questo da sola.  - provai a dirle nella speranza che servisse quantomeno a farla calmare un pochino. Solitamente le parti sono invertite, sono io quella che si arrabbia ed è lei quella che chiede scusa. Non sono abituata a questo cambio di ruoli e non so cosa fare per farle credere che sto dicendo la verità. 
- HAI RAGIONE... SEI STATA UN'IDIOTA! MA NON ME NE FACCIO NULLA DELLE TUE SCUSE ADESSO.  - prese un respiro e cercò di placare i suoi toni o nel giro di poco anche i nostri genitori sarebbero accorsi a vedere cosa stesse succedendo. - Ora vattene via, voglio stare da sola. - Tentativo fallito. Brava Leila... complimenti! Ma che accidenti di sorella maggiore sei è? Pessima oserei dire. Rispettai il suo desiderio anche se non ero assolutamente d'accordo e mi avviai verso la porta d'uscita.  Ripensai al nostro meraviglioso legame... com'era possibile che per uno stupido errore tutto questo si fosse rotto per sempre? Avevo sbagliato lo ammetto, ma ora ero li con lei, per lei... ero pronta ad aiutarla in qualcosa piu grande di noi. Non valeva nulla quella dimostrazione? 
- Aspetta un secondo. - dissi tornando sui miei passi - Tutto quello che ho fatto per te da quando sei nata quindi non conta piu nulla? Ti ho parato il sedere per tutta una vita Chloe, mi sono fatta in quattro per te, mi sono presa colpe che non erano mie pur di difenderti e ti ho coperta mentendo spudoratamente ai nostri genitori. Per una volta, una sola volta che ho esitato tu mi tratti in questo modo? 
- NON HAI ESITATO AD AIUTARMI, TI SERI RIFIUTATA DI FARLO... E' DIVERSO. " NON SAI TENERE LE GAMBE CHIUSE.... " MI HAI DETTO. "TI RESTA BENE" MI HAI DETTO. PENSI CHE ME LE DIMENTICHI QUESTE PAROLE? - Vero... nella rabbia le avevo addirittura augurato la cosa. Erano solo parole dettate dalla rabbia, era scontato che non le pensassi sul serio, perchè non riusciva a capirlo?
- Ok l'ho detto, ma non lo pensavo sul serio. Ero sconvolta e si... ero anche un tantino arrabbiata. Per mesi ti ho detto di smettere di avere dei rapporti con lui, perchè pensi che io l'abbia fatto? Per divertirmi a fare la maestrina e a criticarti? Proprio no. Volevo semplicemente evitare tutto questo. Nel momento esatto in cui sei venuta da me a confidarmi questo tuo segreto io non ho capito piu nulla... sono stata invasa dalla rabbia e senza prendermi del tempo per pensare ho sparato a vuoto e ho detto tutto quello che ho detto. Mi dispiace Chloe, mi dispiace sul serio di averti chiuso le porte in faccia ma cerca di metterti nei miei panni:  Se Liam venisse da te in lacrime dicendoti che a soli quindici anni ha messo incinta una ragazzina nonostante tu  gli abbia detto piu e piu volte  di non affrettare le tappe, come reagiresti? 
- Lo prenderei a schiaffi, gli urlerei in faccia  quanto sia idiota e superficiale ma non lo abbandonerei di certo.  Arrabbiata, contrariata, schifata... resterei suo fianco in ogni caso perchè conoscendo mio fratello saprei esattamente di cosa avrebbe bisogno.  Riesci a capire adesso perchè sono così arrabbiata? Se ci riuscirei io con Liam come puoi tu non riuscirci con me. 
- Anche io avrei risposto così se qualcuno mi avesse fatto questa domanda, anche io sarei stata più che sicura nell'affermare che mai e poi mai mi sarei riservata il diritto di non ascoltarti, ma c'è una differenza sostanziale tra il pensare ad una cosa e il trovarsi a viverla. Mi hai completamente spiazzata con quell'affermazione. Ho avuto paura per il tuo futuro... ho avuto paura che tutto quello che sogni di diventare potesse rimanere solamente un sogno non realizzato a causa di questa ipotetica cosa. Mi sono arrabbiata perchè sei una ragazzina intelligente che può ottenere tutto ciò che desidera dalla vita e invece rischia di non poter raggiungere tutti i suoi obbiettivi. Ero nera, lo ammeto, ma lo ero perchè ero preoccupata per te e di conseguenza ho agito dicendo parole un po troppo forti. 
- Ci sono rimasta male. Io non credevo che proprio tu...
- Sai che penso? Io credo che tu abbia di me una visione assai distorta. Tu pensi che io sia perfetta, che sia la sorella maggiore che non sbaglia mai, che sa sempre come affrontare ogni cosa e sa come farti uscire dai guai. Per quanto io apprezzi la tua idea di perfezione nei miei confronti, ti devo riportare con i piedi per terra e dirti che come te, anche io sbaglio. Non sono per nulla perfetta Chloe anzi... suono un disastro della natura. Cerco di non farti notare questo lato di me perchè voglio essere per te un esempio da seguire, ma la realtà è che anche io molte volte non so come uscire dai guai o come fartici uscire. Mi sono pentita subito quel pomeriggio di averti mandata via, devi credermi e sono giorni che sento telefonicamente la mamma pr avere informazioni su di te. Te lo giuro scimmietta, te lo giuro sulla cosa che ho di piu caro al mondo, che tu lo voglia o meno io ti aiuterò a superare tutto questo. Io per te ci sono e ci sarò sempre e non mi importa quante porte mi chiuderai in faccia, io sarò sempre li ogni volta che ne avrai bisogno. - confessai con il cuore in mano. - Ora vado di sotto così potrai stare un po da sola. - presi nuovamente la direzione della porta questa colta intenzionata sul serio ad uscire ma come la volta precedente non arrivai neanche ad afferrare la maniglia
- Aspetta... - mi disse facendomi voltare verso di lei. - Anche io quando sono arrabbiata dico cose che non penso... - fece una pausa - Come poco fa. Ti ho detto di andare via ma in realtà è l'ultima cosa che vorrei.  - iniziò a singhiozzare rumorosamente e non aspettai un secondo di più a raggiungerla per confortarla. 
-Shhhhhh... non fare così, è tutto ok, ci sono io con te adesso e ti prometto che qualsiasi cosa succederùà io e te l'affronteremo insieme. 
- Non... non so che fare... ho paura! - mi abbracciò con forza - Se... se sono davvero.... la mia vita sarebbe finita. Mamma e papà mi... mi... mi cacceranno di casa... No loro mi... mi... mi uccideranno. 
- Ei... non dire così. Si arrabbieranno, non posso negartelo, ma ti perdoneranno come hanno sempre fatto e accetteranno piano piano la cosa. - La verità? non so fino a che punto fosse vero quello che stavo dicendo. Conoscevo molto bene la nostra famiglia, non sono mai stati favorevoli a cose di questo genere ma cos'altro potevo dirle per farla calmare? 
- Non... non mi perdoneranno mai! Mamma... forse lei si, ma papà... no lui non mi perdonerà. Mi dirà di essere nient'altro che una poco di buono e mi.... mi caccerà di casa diseredandomi. Mi... mi ha chiuso in casa per... per avermi vista in atteggiamenti poco consoni con Erik pensa se... pensa se venisse a sapere una cosa del genere. - In effetti papà non avrebbe per nulla preso bene la notizia di una gravidanza. Non lo accetterebbe da me che ho 19 anni pensa cosa direbbe a Chloe... era proprio un bel casino. - Leila che... che devo fare? 
- Anche se ho usato toni poco consoni quel giorno una piccola verità l'ho detta. La cosa migliore da fare per te adesso è parlarne con la mamma. 
- Ma sei..
- Lo so, hai paura ed è più che comprensibile averne ma non sei sola, ci sono io e sarò al tuo fianco mentre glielo dirai. Dirlo a mamma è l'unico modo per uscirne Chloe, di sicuro ne sa più di noi sui sintomi della gravidanza o cose simili. Magari neanche sei incinta, come ti avevo già detto forse questi sintomi sono dovuti ad altro. 
- Ma se... se gli confesso di avere questo dubbio e poi si rivela essere un falso allarme si arrabbierà ugualmente e scoprirà che io e Erik...
- E' una mamma, è normale che si arrabbi. Si è arrabbiata con me, che ero maggiorenne, pensa se non si possa arrabbiare con te. E' giusto questo, è il suo compito dopotutto ma sono sicurissima che poi sarà orgogliosa del fatto che tu abbia trovato il coraggio di dirglielo. 
- Sarà orgogliosa anche se sono... oddio ma perchè proprio a me doveva capitare. - esclamò portandosi le mani sul viso e cadendo all'indietro sul letto. 
- Non per colpevolizzarti ma te la sei cercata tesoro.- le dissi in merito alla piccola stupidaggine fatta con il suo ragazzo -  Dai, datti una sistemata adesso, aspettiamo che papà vada a lavoro e poi le parliamo ok?
- No no no no no! Scordatelo proprio. Non ho detto che voglio dirglielo. 
- Vuoi rimanere in questo stato di insicurezza ancora per molto? Piangere e disperarti non servirà a nulla Chloe, lascia che te lo dica. 
- Non voglio dirglielo... possiamo prima... non so.... accertarci della cosa? - non volevo fare nulla senza che prima mamma lo sapesse, ma dopo averla trattata in quel modo mi sentii in dovere di fare qualcosa per lei anche se andava contro i miei pensieri.
- Preferirei facessi tutto con lei ma se proprio non vuoi possiamo provare a fare insieme un test. - le dissi.
- Davvero? Grazie grazie grazie.
- Si ma se risulterà positivo andrai dritta da mamma intesi?
- Ok... 
- Non rimangiarti la parola data Chloe. - le lanciai un'occhiata - Aspettami qui, torno subito. 
Con la scusa di dover incontrare Gideon uscii di casa e mi recai in farmacia. Una volta arrivata li davanti però mi resi conto che sarebbe stata una pessima idea farmi vedere con dei test di gravidanza alla mano. Mi conoscevano tutti in citta e di sicuro nel giro di poco si sarebbe sparsa la voce che la figlia di Emma Swan si era fatta mettere incinta dal figlio del signore oscuro. Meglio evitare. Chiamai una mia amica e le chiesi il favore di recuperare quei test per me. Inventai che avevo un ritardo ma che mi vergognavo che gli altri lo venissero a sapere, non avrei mai potuto dirle di mia sorella... lei accettò all'istante. Le avevo sempre parato le spalle, era finalmente arrivato il tempo per lei di ricambiare il favore. L'aspettai fuori onde evitare chiacchiere spiacevoli dopodichè dopo averla ringraziata mi incamminai verso casa. 
- Non... non dovevi richiamarmi? - sentii dire dietro le mie spalle neanche cinque minuti dopo. Accidenti era Gideon.
- Amore ciao! - e ora cosa avrei dovuto dirgli? Troppo presa da mia sorella mi ero completamente dimenticata di chiamarlo. - Si scusa... è vero solo che ho avuto un po da fare. Ti avrei richiamato una volta torata a casa, sono dovuta uscire per delle commissioni. - cercai di essere il più convincente possibile. 
- Ti ho mandato non so quanti messaggi, non mi hai mai risposto. - mi criticò
- Ero impegnata te l'ho detto!
- Tze... tu ultimamente sei sempre impegnata... prima l'ammissione al collage, poi lo studio intenso, poi il problema al cuore di tua sorella e non per ultimo l'esame. Quando troverai un po di tempo per me è? Mi sento invisibile! - si lamentò per l'ennesima volta. Non ne potevo più di quella cantilena, ormai andava avanti da settimane. 
- Lo so, ti sto un po trascurando ma ti prometto che appena sarà passato questo periodo tornerò quella di prima ok?  - Avevo una gran fretta di tornare a casa e sperai con tutto il cuore che quella risposta gli andasse a genio. Naturalmente però non fu così.
- E quando finirà questo periodo è? Tra un mese... un anno... quando Leila? Io mi sono stufato, ho una fidanzata ma non posso vivermela come vorrei perchè a quanto pare tutto viene prima di me... addirittura uno stupido esame. - Non ci vidi più.
- Allora, innanzi tutto non è uno stupido esame come lo chiami tu. E' da quando faccio il terzo liceo che sogno di poter frequentare un corso di giornalismo presso una delle case editrici più importanti d'america. Grazie a questo esame, messo a disposizione dalla mia università, potrei accedere a questo corso gratuitamente senza dover per forza vendermi un rene pur di parteciparvi. Capisci quindi quanto era importante per me sostenerlo nel migliore dei modi? 
- "era"? al passato? - chiese non capendo.
- Già... purtroppo non posso più sostenere l'esame. E' subentrato un imprevisto...
- Di che genere? Posso aiutarti in qualche modo? - ah si? ora avrebbe voltuto anche aiutarmi?
- Mia sorella... - ammisi. 
- Cioè? spiegati meglio: stai rinunciando all'esame piu importante della tua vita universitaria per tua sorella?
- Esatto... - era così difficile da capire?
Lo vidi restare in silenzio per qualche minuto. - Io... io non posso crederci.  Sul serio Leila? Hai rinunciato all'esame per lei? Tze... roba da pazzi. Sei stata per oltre un mese a rimpinzzarmi di scuse su scuse pur di studiare per questo cavolo di esame e ora per una stupida mocciosa rinunci a tutto? - alt... nessuno può parlare di mia sorella in quel modo. 
- Modera i termini innanzitutto... - dissi categorica e già sul piede di guerra. Se fino al quel momento ero stata calma ora iniziavo seramente ad innervosirmi. 
- Io non modero proprio nulla! Per quella stupida si e per me no? Per oltre un mese ho provato ad attirare la tua attenzione ma niente, arriva lei e in un giorno riesce ad averti tutta per se? - lo vidi imprecare mentalmente - Di la verità? E' per lei che sei tornata così improvvisamente vero? - annuii, di certo non avevo problemi a nasconderlo.  - immaginavo che non potesse essere una sorpresa per me. Sarebbe stato troppo bello. 
- Sono venuta per lei è vero ma questo non significa che io non sia felice di...
- Risparmiati tutte queste cavolate ok? Ci siamo già passati il giorno in cui corsi qui perchè quella stupida stava per rimetterci le penne. non mi avvisasti neanche ricordi? - ok, quando era troppo era troppo.
- Richiama ancora una volta mia sorella in quel modo e vedi che ti succede. - Io ancora adesso non capisco con quale forza di volontà non gli urlai addosso. -  Secondo la tua testolina io avrei dovuto perdere tempo a chiamarti per avvisarti del mio arrivo mentre mia sorella lottava tra la vita e la morte? Dici sul serio Gideon? Ma tu hai tarli nella testa.... 
- Chloe qua, Chloe la.... Chloe ha detto, Chloe ha fatto... è snervante questa cosa.  cos'èra che l'aveva punta da ragazzina? Una vespa? No, no... un calabrone! - si corresse - Forse me ne dovrei procurare un paio e metterli nel suo zaino per farla stare zitta un pochettino a quella mocciosa! - Aveva appena firmato la sua condanna a morte. 
- TOCCA MIA SORELLA ANCHE CON UN SOLO DITO E GIURO CHE TI FACCIO SALTARE LE BUDELLA, MI SONO SPIEGATAAAAAAAA??? - urlai con quanta più forza avessi in corpo. Poteva dire tutto, premere i tasti più dolenti della mia vita, ma non doveva assolutamente tirare in ballo o minacciare mia sorella. 
- Ma lo vedi come ti scaldi facile per quella? Non pensi che anche a me farebbe piacere essere trattato così da parte tua? Ti chiamo e non hai tempo perchè devi studiare, vengo a farti una sorpresa e sembra non ti faccia per nulla piacere... scommetti che se al mio posto ci fosse stata lei le avresti permesso di fare di tutto? E questo che mi da fastidio... io non so come altro fare per dimostrarti il mio amore. 
- Tranquillo, non saprai come dimostrarmi il tuo amore ma mi hai appena dimostrato altro. Con questo tuo "principesco" comportamento mi hai appena fatto capire che genere di uomo non voglio al mio fianco... - lo visi restare a fissarmi incredulo delle parole appena pronunciate.
- Leila... non....
- Ho passato anni bellissi accanto ad una persona meravigliosa che purtroppo adesso non c'è più. Ho provato a far finta di nulla, a convincermi che fosse solamente un periodo passeggero e invece niente da fare... la persona che amavo è sparita per lasciare il posto ad un ragazzo  arrogante presuntuoso. Prima se ti dicevo di aver un impegno lo rispettavi,adesso dai i numeri e pensi che io ti stia mentendo o abbia delle preferenze. Non posso stare accanto ad un uomo così.
- Le hai però! - commentò anche se indeciso sul farlo. 
- No, ti sbagli, non ho preferenze... ho delle priorità il che è diverso. Sto cercando di realizzarmi e per farlo devo essere concentrata al cento percento. Non posso permettermi troppe distrazioni, cosa che al contrario di quello che pensi mi farebbe piacere avere, o non arriverò mai dove desidero arrivare. Una cosa sola può mettersi tra me e lo studio: la mia famiglia. Sono tornata a Storybrooke perchè mia sorella ha un grave problema e io sono l'unica con cui riesce a parlare liberamente. Tutto qua... come vedi non centrano nulla le preferenze, non sarei mai venuta se mi avesse chiamata solamente per andarci a prendere qualcosa da bere. - presi un respiro -  Ora se l'hai voluto capire bene altrimenti amen... tanto per me non fa più alcuna differenza ormai. - feci per andar via.
- Stai... stai forse dicendo che vorresti lasciarmi? - chiese - Pensaci Leila non fare stupidaggini. 
- E' proprio quello che sto facendo. Non ho bisogno di pensarci... ho gia deciso. - ammisi.
- Perchè ho parlato male di tua sorellla? Ero arrabbiato Leila... ero geloso ok? Mah... ma ora ho capito, giuro. Ti prego resta con me. Non intendevo dire quelle cose... era la gelosia... io...
- Non tollero che si parli male di mia sorella, la frase che hai detto sul volerla mandare in coma poi... 
- Non ho detto questo, ho detto solo che sarebbe stato un modo per tenerla in silenzio per un po. Era una battuta! 
- Una battuta... UNA BATTUTA GIDEON? MA LO SAI CHE ERA CLINICAMENTE MORTA A CAUSA DI QUEL DANNATISSIMO PIZZICO? SONO RIUSCITA A SALVARLA CHISSA' COME E TU SCHERZI SU UNA COSA DEL GENERE????? 
- Scusami... non volevo essere così poco delicato.
- Non ha importanza ormai... ho preso la mia decisione e che tu mi chieda scusa o meno non cambia la cosa. Non ti sto lasciando per quello che hai detto a mia sorella.... oddio... almeno non solo per questo. Il punto principale è che il Gideon di cui mi sono innamorata non c'è più e di conseguenza non ha piu senso restare accanto ad una persona che ormai gli somiglia solo fisicamente. Addio... - gli diedi un bacio sulla guancia anche se non se lo meritava di certo - magari un girono ci rincontreremo e parlandone ci rideremo su. - senza dargli modo di replicare mi voltai nella direzione opposta e proseguii dritta verso casa.
***
- Chloe, sono tornata! - esclamai non appena varcai la soglia di casa. La sentii correre dal piano di sopra e in men che non si dica era già davanti a me. Aveva sceso i gradini due a due e per poco non si ruppe l'osso del collo. - oiiii, sta attenta!
- Allora? li hai pre.... oddio, ma che accidenti ti è successo? Leila! - chiese vedendomi completamente stravolta - Tutto bene? E' forse successo qualcosa? Hai un aspetto orribile!
- Mmh... non va proprio tutto ok ma non è nulla di così importante tranquilla, pensiamo prima a te ok? - sorrisi cercando di tranquillizzarla, potevo vedere benissimo dal suo sguardo che stava entrando in allarme - Sono in borsa comunque, ne ho presi due. Vuoi che ti faccia compagnia o preferisci restare da sola?
-  Voglio sapere che hai! Il resto per me può anche aspettare. - rispose convinta.
- Io sto bene Chloe, non preoccuparti per me...
- Se tu stai bene io sono la Regina d'Inghilterra. Andiamo, ti si legge in faccia che qualcosa non va e poi non puoi uscire con il sorriso e tornare con questa faccia appesa e sperare che io me la beva...
- Dobbiamo risolvere prima il tuo problema.
- Mi rifiuto di fare qualsiasi cosa se prima non mi dici che accidenti ti sta succedendo. Avanti sorellina... non sarà di certo peggiore di quello che sta succedendo a me. 
- Io e Gideon ci siamo appena lasciati!
- cosa cosa cosaaa???? - esclamò completamente sconvolta. 
- Hai sentito bene, è finita. - scrollai le spalle facendo finta che tutto andasse bene. In realtà avrei solamente avuto voglia di prendere a pugni qualcosa. Non ero dispiaciuta, ero semplicemente arrabbiata.
- E.. e perché? Se fino a ieri andava tutto bene- la guardai brutto - ok... quasi bene! - si corresse.  -  Come è possibile però che tu lo abbia lasciato così di punto in bianco? Non mi avevi mai accennato alla possibilità di mollarlo.... aspetta, aspetta! Sei almeno stata tu a piantarlo si?
- Si ma non sono tornata a casa per parlare di me, sono tornata per quella piccola cosuccia che dobbiamo fare insieme. Ricordi? 
- Vero ma ho l’ansia in questo momento... mi risulta più semplice aiutare te che pensare a me. - ammise - Raccontami avanti... che è successo? - non le risposi non volevo che sapesse che lo avevo lasciato perché non sopportava neanche il mio rapporto con lei. - Andiamo dimmelo... ti prometto che poi farò quel maledetto test!
- D’accordo va bene, ma poi fili subito dritta al piano di sopra intesi? - annuì - Non andavamo più d’accordo da un po’ormai,  avevamo opinioni differenti su tutto e non accettava le mie decisioni. Voglio  vivermi la mia vita la mia famiglia e i miei studi al collage liberamente e non con una voce nella testa che mi dice “se fai questo ci resta male”, “ se non lo chiami ti mette il broncio per settimane” ecc ecc. Non l’ho chiamato questo pomeriggio e mi ha fatto una sceneggiata assurda... dovevo per forza prendere una decisione. - la vidi scrutarmi per un po. - Che c'è adesso?
- Ci stai male non è vero? - chise dispiaciuta.
- Niente che io non possa superare.
- Bugiarda... si vede che stai male!
- Sembrerà strano ma in questo momento fidati che sono più arrabbiata che dispiaciuta. Forse arriverà il momento in cui mi lascerò andare alle emozioni ma quel momento non è ancora arrivato. Per ora vorrei concentrarmi su di te e capire se avrò un bel nipotino e di conseguenza il tuo funerale o se anche questa volta tu te la sia cavata. - cercai di cambiare argomento tornando alla nostra problematica principale. Avremmo avuto tempo per parlare di Gideon. 
-Nipotino?!?  Oddio nooo! Mi vengono i brividi di terrore solo a pensarci....
- Non dirlo a me... avanti, prima svopriamo la verità è prima potremmo capire cosa fare. - non la vedevo ancora intenzionata a lasciar cadere l’argomento Gideon ma forse come diceva lei era solamente la paura di fare quel test- Ti prometto che una volta risolto il tuo problema parleremo di me per tutto il tempo che vorrai, risponderò ad ogni tua singola domanda ma ora concentriamoci su di te ok? Non hai più scusanti signorina, me lo avevi promesso. Forza andaiamo.
Salimmo le scale e raggiungemmo il bagno. Ci soffermammo entrambe davanti la porta. Potevo vederlo chiaramente dalla sua espressione: se la stava facendo addosso dalla paura.
- vai da sola o vuoi compagnia? - chiesi consegnandole entrambi i test che avevo preso.
- Non... non so nenanche da dove iniziare! - confessò.
- Non chiederlo a me, non ne ho mai fatto uno in vita mia. Ecco perché ti ho consigliato di parlarne con la mamma.
- Parlerò con lei solo se strettamente necessario te l’ho già detto. Non voglio rovinare il nostro rapporto per colpa di uno stupido falso allarme.... mah... sul serio non me hai mai fatto uno? - sembrava meravigliata. Ma per chi mi aveva preso? Anche se ero sua sorella maggiore non significava di certo che ogni cosa dovevo sperimentarla io per prima. 
- Che c’è tu stupidci? Non ne ho mai avuto bisogno perché sono sempre stata attenta... Io! - rimarcai l'ultima parola. 
- Ah già, dimenticavo... tu sei la sorella coscienziosa.
- Scema! È solo che siamo nel ventunesimo secolo sorellina e se una cosa si vuole evitare la si può evitare tranquillamente.
- Allora Liam è stato voluto sul serio? E io che ho sempre pensato che fosse uscito così... per sbaglio. - mi venne da ridere, erano passati dodici anni dall’arrivo di Liam eppure quella storia a Chloe ancora non andava giù. Deve aver visssuto proprio un brutto  trauma infantile per portarne i segni ancora adesso.
- Voluto o non voluto adesso non ha importanza... credo che tu stia inutilmente temporeggiando! - le lanciai un’occhiataccia.
- Non... non so davvero da dove iniziare. Non... non mi lasciare da sola ok? - mi supplicò quasi. 
- Ma certo che non ti lascio. Leggiamo le istruzioni ora o altrimenti neanche per domani mattina riusciremo a capirci qualcosa. 
Ci chiudemmo in bagno e dopo un’accurata lettura fece questo benedetto test. Aspettammo il tempo necessario indicato sulla confezione dopodiché fu il momento di scoprire la verità.
- Io non ho coraggio a guardare.... se fosse positivo la mia vita sarebbe finita Leila, non... non posso essere incinta. Non a quindici anni... non con tutto quello che voglio fare! Devo ancora diplomarmi, sogno di prendere una laurea in medicina.... io.... io non voglio essere una mamma ignorante con solo il titolo della licenza media. - riecco i suoi occhi diventare lucidi. Non era assolutamente quello il momento per piangersi addosso. Dovevo intervenire. 
- Ei, ascoltami! Non fasciarti la testa prima di rompertela ok? Potrebbe anche essere negativo ma nel caso fosse positivo sono sicurissima che non dovrai rinunciare a nulla di quello che hai in programma per il tuo futuro. La nostra famiglia si è fatta in quattro per aiutare la mamma con noi tre pensi che per te sia diverso? - le sorrisi cercando di incoraggiarla. 
- Se sarà positivo io non avrò più una famiglia lo capisci vero? In teoria non so neanche di cosa mi sto preoccupando: papà mi ucciderà direttamente quindi....
- Non dire sciocchezze.
- Mi caccerà di casa? Più realistica come opzione? Quindi non sarò solamente ignorante ma anche senza tetto e squattrinata. - portò entrambe le mani sul suo viso.
- Sono cretinate queste, non ti caccerebbero mai di casa e poi anche se dovessero farlo ci sono io non dimenticarlo mai. Prometto di restarti accanto e di offrirti vitto e alloggio a Boston fin quando non diventerai uno spiccato medico di successo. Mettiti in testa una cosa sorellina ok? Tu non sarai mai da sola! - l'abbracciai - Posso guardare adesso? - le indicai il test poggiato sul lavandino.
- Non... non so se voglio saperlo. - ignorai la sua ultima risposta è mi affrettai a prendere il test tra le mani. Lo fissai per qualche secondo dopodiché lo misi a confronto con quello che c’era scritto sulle istruzioni per essere maggiormente sicura di quello che avevo davanti. 
- Voglio saperlo? - mi chiese impaurita. 
- Forse... forse è meglio se tu faccia anche l’altro che dici? Giusto per essere sicuri non per altro. - Il test che avevo tra le mani era positivo ma non avevo il coraggio di dirglielo. 
- PERCHEEEEEEE??????? - Vidi il terrore piu totale nel suo sguardo.
- Per essere più sicuri tesoro te l'ho appena detto. - provai a restare vaga ma in realtà è che volevo sperare in tutti i modi possibili che il test che avevo davanti fosse semplicemente un falso positivo. - Sta tranquilla ok?
- Sono... sono... no Leila ti prego dimmi di no! Oddio non posso esserlo. Non voglio esserlo. No no no Leila no! No no no io... io mi ammazzo! - cominciò a dare i numeri, lo aveva capito anche senza dire nulla che quello che avevo davanto non era esattamente il risultato che speravamo. 
- ohi ma ti vuoi calmare???? Ti ho detto di fare un secondo test solo per essere sicure che il primo risultato sia giusto.
- Si ma se non mi dici che esito ha dato significa che.... - scoppiò in lacrime
- No, no Chloe ti prego non fare così... - che accidenti potevo fare per calmarla? Niente... chi ci sarebbe mai riuscito a stare calmo in una situazione del genere?  - Ha dato esito positivo è vero ma non significa necessariamente che tu sia incinta scimmietta. Potrebbe aver sbagliato il test. Esistono i falsi positivi. 
- Non... non sbagliano quasi mai però!
- Quasi.... ma magari questo è il caso! - le asciugai le lacrime dagli occhi e solamente dopo altri venti minuti di chiacchiere inutili riuscii a convincerla a fare il secondo test. L’attesa fu davvero snervante, forse anche più lunga di quella precedente, avevamo messo il timer sul telefono ma il tempo sembrava non voler scorrere. Ero preoccupata per lei... era ancora una bambina non poteva di certo mettersi a fare da mamma quando a lei ancora serviva una mamma. Pregai che il primo test fosse sul serio un falso positivo e attesi di leggere il responso del secondo. Quando il cellulare squillò la vidi sobbalzare, il momento sella verità era vicino. Rispetto alla prima volta corsi a leggerlo all’istante, senza chiederle il permesso ma rimasi un po’ perplessa da quello che vidi. C’era una striscia rosa ben definita e una seconda appena leggibile, bisognava farci proprio caso perché era davvero in trasparenza. Poteva essere un buon segno no?
- Ho paura a chiedertelo. - mi disse con un filo di voce non riuscendo a leggere il mio sguardo criptico. 
-Siamo da capo a dodici tesoro... non si capisce bene cosa dica questo coso - glielo mostrai
- Una striscia! Una sola Leila non la vedi? Non sono incinta... NON SONO INVINTAAAAA! - strillò tutta felice. 
- Calma...non saltare a conclusioni affrettate, guarda bene, qui c’è qualcosa! Lo vedi? - le mostrai il test incriminato. 
- Mmmh no! - si affrettò a rispondere.
- Chloe...
- E va bene una minima cosa la riesco a vedere ma non è come l’alta quindi non...
- Quindi non sappiamo dire con esattezza cosa sia. Non hai più scusanti, devi parlare con la mamma di questo. - scosse ripetutamente la testa - Andiamo Chloe, me l’hai promesso!
- Io ti ho promesso di farlo solo nel caso fosse stato positivo. Non ne siamo ancora sicure, il secondo test potreppe non esserlo. Non ho intenzione di parlarne con lei fin quando non ne sarò sicura al cento percento. - esclamò senza diritto di replica.
- E quindi? Dovrei correre in farmacia un’altra volta secondo te? - annuì - Scordatelo tesoro! Ho provato ad aiutarti ma come vedi non sono in grado di farlo. Non ti abbandonerò questo è certo ma hai bisogno di parlarne con un adulto. 
- Non voglio parlarne con mamma!
- Ma dai chicca... Non ti lascerò sola, le parleremo insieme ok?
- No no e no! E non provare a dirglielo tu! - disse alterata.
- Più che arrabbiarsi cosa potrebbe mai fare è? E’ la nostra mamma, ci vorrà bene in ogni caso! Qual'è la cosa che ti spaventa di più nel dirglielo è?
- Ho paura che il mio meraviglioso rapporto con lei finisca, non voglio diventare per lei una semplice delusione, non mi accetterà come figlia e io... io non voglio non essere accettata da lei. Per favore Leila aspettiamo ancora un po, troviamo un’altra soluzione. - mi supplicò
- Le tue paure sono infondare tesoro mio ma se proprio insisti... Ti concedo un giorno ma sarai te a trovare la soluzione, se non la troverai entro le prossime 24 h ne parleremo con la mamma! - dissi decisa - Ora va di sopra, ci penso io a mettere in ordine qui prima che Liam o papà facciano ritorno.
Presi i test e andai a nasconderli in camera mia, feci appena in tempo che nonno riaccompagnò Liam a casa. Controllai, come chiesto da mamma, se avesse fatto tutti i compiti dopodiché andai in camera mia a rilassarmi magari con un bel film. Mi ci voleva proprio dopo la litigata con quel cretino. Ne scelsi uno per nulla romantico, onde evitare lacrime inutili e mettendomi comoda sul mio enorme letto provai a guatarmelo. Si certo come no.. neanche un quarto d’ora dopo avevo già perso la concentrazione. La situazione di mia sorella mi rimbombava nella mente come un martello pneumatico. Dai test non ero riuscita a capire se fosse incinta o meno ma una buona probabilità c’era... eccome se c'era. Come riusciva a tener segreta una cosa del genere a nostra madre? Io non ci sarei mai riuscita... aveva paura che la ripudiasse ma io ero convintissima che non sarebbe mai stato così. Per sicurezza però, e per poi trovare modo per convincere quella capocciona a parlarle,  scrissi un sms a nostra madre.
     
Come volevai dimostrare avevo avuto ragione fin dall'inizio: nostra madre l'avrebbe perdonata in qualsiasi caso. A causa di questo sms però adesso mi sare dovuta sorbire io una bella chiacchierata con lei .... accidenti! Questo non era decisamente nei miei programmi. Sapeva leggermi benissimo dentro, ero un libro aperto per lei, come avrei fatto a non far trapelare nulla? Un incantesimo forse? Mmmh no, con lei questi trucchetti non hanno mai funzionato. La scusa della mia amica non stava in piedi secondo quello che aveva detto quindi forse era meglio parlare di me... che ne so magari dell’esame che avevo deciso di non sostenere per stare accanto a Chloe? Mmmh si,  forse se lavoravo un po’ sulla storia avrebbe potuto funzionare.
***
POV EMMA
Per tutto il pomeriggio pensai e ripensai al messaggio inaspettato di Leila. Ormai la scusa dell'amica che aveva bisogno d'aiuto era superata. Non ci cascava nessuno già ai miei tempi, cosa le faceva credere che me la sarei bevuta? Non lo so, quello che so è che non è mai dovuta ricorrere a mezzucci del genere  per parlarmi, l'ha sempre fatto liberamente a prescindere dal fatto che mi sarei arrabbiata o meno ed è per questo motivo che non mi capacito di come mai abbia provato ad inventare una scusa simile. Fui tentata più volte di chiamarla durante la giornata ma non lo feci, le avevo detto che avremmo parlato quella stessa sera e così avrei fatto. Tornai ad occuparmi delle mie scartoffie e rimasi li, a trascrivere il tutto sul pc, fino all'ora di chiusura dopodichè presi la mia giacca ed uscii dall'uffucio: Il momento della verità era finalmente arrivato. Mi misi in viaggio verso casa ma prima di giungere a destinazione ricevetti la chiamata di Killian che mi informava che sarebbe rimasto al porto per tutta la notte per via di un guasto alla Jolly. Di solito quando questo accadeva trovavo il modo di raggiungerlo anche se solo per una mezz'oretta...era impossibile per me trascorrere una notte senza di lui, quella sera però dovetti rinunciare alle coccole del mio maritino. Mi dispiaceva non averlo a casa ma forse era un bene che non ci fosse: con lui fuori casa sarebbe stato ancora più semplice riuscire a parlare con mia figlia. 
- Ciao ragazzi, sono tornata! - dissi a gran voce per farmi sentire da tutti e tre. Gridai inutilmente... erano già tutti in cucina e per di più stavano collaborando, le donne piu che altro, alla realizzazione della cena. Liam si era sforzato semplicemente di apparecchiare. - Ma guarda guarda che bella squadra che ho messo su. - dissi orgogliosa di loro - Che si mangia di buono?
- Abbiamo provato a cucinare il salmone in crosta di patate ma non credo uscirà mai come quello che fa papà. - spiegò Leila mettendosi a ridere. - Speriamo non ci ripudi come figlie.
- Sono sicura che sarà delizioso ma aimè non credo che vostro padre possa assaggiarlo: resterà a lavoro questa notte. - spiegai
- Ok, vorrà dire che gliene metteremo un pezzetto da parte. - mmmh... di solito sono sempre dispiaciute quando Killian non rientra a casa...come mai questa volta no? Che sia a causa di quella cosa che Leila deve dirmi? "Troppe paranoie Emma, goditi la cena e poi si vedrà" pensai. 
Ci mettemmo a tavola subito, il piatto cucinato dalle ragazze fu a dir poco meraviglioso, al pari se non anche meglio di quello di Killian  dopodichè una volta riordinata la cucina, mentre Chloe e Liam tornarono di sopra nelle loro rispettive stanze, richiamai l'attenzione della maggiore.
- Vieni a sederti qui con me - dissi indicando il tavolo. - Allora... cosa c'è che devi dirmi? Mi hai fatto preoccupare per tutto il giorno sai? Non è da te mettere scuse del genere...
- Mamma... non ho nessun tipo di problema sul serio. C'è solo una cosa che mi preoccupa ma non è per questo che ti ho scritto. - confessò.  Allora vedi che avevo ragione? Amica o non amica aveva sul serio qualcosa da dirmi. - Ho rinunciato a sostenere l'esame... quell'esame. - specificò. 
- E come mai? Non ti sentivi abbastanza preparata forse? Potevi provarci ugualmente, magari sarebbe andato comunque bene. - desiderava farlo da una vita, era un vero peccato rinunciarvi.
- Non è questo è che ho preferito venire qui per chiarire con Chloe. Quando mi hai chiamata mi sono sentita in colpa per come l'ho trattata e ho subito deciso di venire qui. Non sapevo di preciso quanti giorni mi sarei trattenuta così, per correttezza, ho chiamato la segreteria e ho disdetto. - non sembrava essere per nulla dispiaciuta della cosa. 
- Hai fatto un gesto meraviglioso nei confronti di tua sorella ma la prossima volta vedi di non trascurare le tue esigenze. Era il tuo sogno dopotutto, forse avresti dovuto tentare e provare a fare entrambe le cose. - le esposi il mio punto di vista. Era una ragazza in gamba sarebbe di sicuro riuscita a portare a termine tutto con ottimi risultati.
- Preferisco di gran lunga concentrarmi su una cosa e farla bene piuttosto che su due e farle male entrambe. Non mi pento della decisione presa, spero solo che tu non sia delusa da me. 
- Io delusa? E perchè mai sciocchina? - mi alzai per andare ad abbracciarla. - E' solo questo quello che volevi dirmi per telefono? - domandai ancora una volta per esserne sicura.
- Non volevo dirti nulla per telefono mamma... anche se forse un'altra cosuccia c'è, ma non voglio parlarne, non mi sento ancora pronta a farlo. 
- Posso almento solo sapere di cosa si tratta?
- Ecco... Ho lasiato Gideon... - cosa?!?
- Hai fatto cosa? E perchè mai tesoro? - mi cadde la terra sotto i piedi a sentire quell'affermazione. Non che mi fossi particolarmente affezionata al ragazzo, ma era pur sempre il suo primo amore e la delusione per un primo amore è difficile da mandare giù.
- Mamma... ti prego, te l'ho detto un secondo fa... non adesso... - era comprensibile che non ne volesse ancora parlare. Potevo capirla bene.
- Hai ragione, scusami... - le baciai la fronte - immagino tu voglia elaborare prima la cosa da sola - annui - Bene, aspetterò che tu sia pronta allora. - le sorrisi. - Tornando a prima, se non dovevi dirmi altro perchè mettere in scena tuttsa quella scusa dell'amica in difficoltà?
- Perchè che tu ci creda o meno mamma questa è la verità... una mia carissima amica è in difficoltà e non sa cosa e come fare.
- E come mi hai accennato ha paura a parlare con sua mamma... - annui di nuovo. - Chi è questa ragazza, la conosco?
- Mamma... sei peggio della CIA oggi! 
- Sei te che sei stranamente misteriosa... andiamo dimmi chi è, forse posso parlare io con sua madre, se conosco lei di conseguenza conoscerò pure sua madre non trovi?
- Mamma non insistere ok? - era troppo strana questa cosa. Leila non mi aveva mai taciuto nulla... un nome poi... cosa c'era sotto? 
- Perchè? Che c'è di male a conoscere un nome. Non mi stai mica spifferando il suo segreto... . Perchè non vuoi dirmi di chi si tratta? - chiesi un'ultima volta.
- Sono io mamma... - ed ecco arrivare anche Chloe in cucina. - Sono stata io a dirle di non dirti nulla, in realtà non sapevo neanche ti avesse mandato quel messaggio. - Chloe? la ragazza che aveva paura di affrontare chissà quale argomento con sua madre era in realtà mia figlia? 
- Tesoro... mah...  - non potevo crederci, io e lei abbiamo sempre avuto un rapporto invidiabile, cos'era cambiato?
- Ho un problema... un problema un po' particolare ad essere onesti e ho un po' di paura a parlartene... non so come potresti reagire. - confessò a testa bassa.
- Andiamo Chloe ma che dici è? Lo sai che con me puoi parlare di tutto! Posso arrabbiarmi se combinate qualche guaio ma poi mi passa lo sapete... sono anni che andiamo avanti così, perchè dovresti avere paura di me adesso? Mi hai forse tenuto nascosta un'altra cosa? - la scrutai attentamente, occhi dentro occhi. 
- Ho mentito su una cosa e ne ho omesse due. - "Iniziamo bene" pensai, ma cercai di non dar emozione ai miei pensieri o si sarebbe bloccata sul serio. Lo vedevo che si stava sforzando di stare li, sarebbe voluta fuggire a gambe levate in realtà, dovevo quindi cercare di non metterle piu ansia del dovuto. 
- Ok... che tu sia qui ad ammetterlo è già una buona cosa. - sorrisi cercando di incoraggiarla - Parti da doce vuoi tesoro. Sono tutta orecchie.
- Parto dalla cosa più semplice allora... - la vidi alzarsi la manica della felpa che portava indosso. - Ho un tatuaggio mamma! - esclamò senza giri di parole facendomi quasi prendere un colpo. - Ero arrabbiata per essere stata segregata in casa così ho trovato il modo di fuggire e ho fatto questa piccola pazzia. Sentivo il bisogno di trasgredire. 
-Piccola pazzia... piccola Chloe? Ti sei fatta un tatuaggio??? Ha quindici anni! Ma che accidenti ti è passato per la testa è? Senza chiedere il permesso, senza informare nessuno di noi tu prendi e vai a farti un dannatissimo tatuaggio? - i miei buoni propositi di restare calma erano tutti andati a farsi benedire.  - Chi è quel disgraziato che ti ha fatto questo coso? Dimmelo perchè è da denuncia. Un tatuatore che fa una cosa del genere ad una bambina senza il consenso di un adulto merita una denuncia. Avanti, fuori il nome!
- Mamma le ho dato io il permesso. - si intromise a quel punto Leila. - E ad essere onesti insieme a lei l'ho fatto anche io. - mi mostrò anche lei il suo bel "capolavoro". Non potevo credere ai miei occhi... stavo sognando. - Voleva farlo, così per cercare di posticipare la cosa le confessai che io avevo intenzione di farne uno insieme a lei al compimento dei suoi 18 anni e poi.... beh non chiedermi come ma ci siamo ritrovate a farlo subito. E' stata una pazzia mamma lo sappiamo, lo abbiamo fatto con la consapevolezza che lo fosse. - Pure? Ma che accidenti avevo fatto di male per meritarmi due figlie così ingenue... 
- Mamma ti prego non dare i numeri adesso... devo ancora dirti altro e non credo che.... beh non credo ti piacerà. - aveva detto che sarebbe partita dalla cosa più facile e se il tatuaggio per lei era una cosa di poco conto non credo proprio che ne saremmo usciti indenni. 
- Devo prepararmi ad un discorso sulle droghe? - dissi sarcastica sperando vivamente che la risposta fosse no.
- Certo che no mamma, mi fai così scema? - beh... in realtà non sapevo più cosa pensare. - Quello che devo dirti però non ti piacerà ugualmente. Ti prego solo di non interrompermi e di lasciarmi parlare fino alla fine. 
- Non girarci attorno, avanti parla. - la incitai 
- Vi ho mentito sul fatto della gita... non è vero che io e Erik siamo partiti separatamente...siamo andati tutti e due in settimana bianca. - rimasi a bocca aperta - Noi volevamo passare una settimana insieme, senza impedimenti nel poterci vedere e senza nasconderci da voi genitori. - Dovetti reggermi al tavolino per non cadere. Mia figlia mi aveva mentito spudoratamente e con quella faccia da finto angioletto era partita per la gita d'istruzione con quello che era il suo fidanzato? O mio Dio...
- CHLOE TU HAI....
- Mamma lasciami finire per favore... è già difficile da confessare in se, se mi metti anche l'ansia...
- TI METTO ANSIA? IO TI AMMAZZO CHLOE E' DIVERSO! NON C'E' BISOGNO CHE TU AGGIUNGA ALTRO... NON C'E' BISOGNO DI UNA SCIENZA PER CAPIRE COSA HAI FATTO IN GITA CON QUELLO LI... O SBAGLIO PER CASO? - Avevo un diavolo per capello, non so cosa mi stava trattenendo da non prenderla a schiaffi. Era stata così stupida anche da andarci a letto? 
- Lo abbiamo fatto è vero ma non era la prima volta. - o merda! Ma che diamine stava succedendo? In un secondo mi si era completamente ribaltata la giornata. 
- Tu e lui... TU E LUI COSA CHLOEEEEEEEEE? VUOI FARTI AMMAZZARE PER CASO? NO PERCHE' SE E' COSI' BASTA DIRLO, NON C'E' BISOGNO NENACHE CHE CONTINUI.
- Al mio compleanno mamma... è stata la sera del mio compleanno la nostra prima volta. Da quel giorno fino alla gita però non l'abbiamo mai piu fatto! - e dovevo essere felice di questo? 
- NON MI IMPORTA NULLA DI QUANTE VOLTE CE STATO QUALCOSA TRA DI VOI... NON DOVEVA ESSERCI NULLA E BASTA! PASSI PURE IL TATOO MA QUESTO PROPRIO NO CHLOE, NON LHO ACCETTO! NON PUOI A 15 ANNI APPENA COMPIUTI VENIRMI A DIRE CHE HAI FATTO LA TUA PRIMA ESPERIENZA SESSUALE E SPERARE CHE IO NON TI DICA NULLA LO CAPISCI VEROOOO? RIESCI A CAPIRE QUANTO È GRAVE? - ma come accidenti le era venuto in mente?
- Mamma... - disse a mo di supplica.
- MAMMA UN CAZZO CHLOE!!!! PENSAVI CHE TI AVREI DETTO BRAVA? CHE TI AVREI INCORAGGIATA A FARLO ANCORA? HAI SBAGLIATO DI GROSSO! HO PASSATO UN’ADOLESCENZA SCHIFOSA, SONO CRESCIUTA IN UN ISTITUTO, SONO STATA MALTRATTATA, HO FATTO ERRORI CHE VOI NENACHE IMMAGINATE MA MI SONO RIPROMESSA DI FARE IN MODO DI NON FARVI RIPETERE I MIEI STESSI ERRORI. VI HO LODATO, VI HO RIMPROVERATO, NON VI HO MAI FATTO MANCARE NULLA... PER COSA? - respirai e cercai di darmi una calmata, non avrei resistito ancora per molto gridando in quel modo - Per nulla! Ho fallito miseramente... tze... ci manca solo che una di voi un giorno di questi torni a casa con il pancione e allora sì che avremo proprio toccato il fondo. - A quelle parole vidi Chloe scoppiare a piangere e Leila, non aspettando neanche un secondo, correrle incontro per confortarla.
- Ssshhhh... scimmietta non dice sul serio sta tranquilla, va tutto bene, è solo arrabbiata - le disse. Non dicevo sul serio? Ero solo arrabbiata? Quello non era nulla in confronto a come sarei potuta diventare.
- Io non... io...  - non riusciva a dire nulla e sua sorella ancora una volta provò ad aiutarla. 
- Glielo dico io se non te la senti va bene?
- NOOOO! - rispose con il terrore negli occhi. Doveva dirmi ancora altro? Cosa poteva esserci peggio dell’ultima confessione fatta? La mie mente tornò indietro di qualche minuto, precisamente al momento esatto in cui era scoppiata in lacrime. Avevo appena finito di dire che ci mancava solamente che una delle due tornasse a casa incinta quando la disperazione prese vento su di lei. Oh no... oh no no no no no. Ma che accidenti andavo pensando? Mi stavo lasciando condizionare un po troppo da tutto quel clima di tensione. Non poteva essere come avevo immaginato, doveva esserci un’altra spiegazione.
- Cos'altro c'è che devi dirmi Chloe? - Domandai sul chi va là.
- Ni... niente... - rispose tenendosi aggrappata fermamente a Leila, le sarebbero rimasti i segni se non avesse allentato un pochino la presa.
- Dimmelo.... - ripetei un seconda volta con tono calmi ma decisamente spazientita.
- N... niente. Non ... non devo di... dirti nulla.
- DIMMELO DANNAZIONE! -  Scoppiai e in risposta la vidi piangere ancor di più di quello che stava già facendo. 
-  Scusami manma.... non pensavo che... si insomma io non... non volevo che accadesse... non... - Non riuscì a dire altro. Si alzò da tavola e correndo provò ad uscire dalla cucina... stava fuggendo. Bloccai con la magia porte e finestre e resi la stanza a prova di magia impedendole così di allontanarsi. Erano forti a livello magico ma non riuscivano ancora a contrastare la mia magia.
- E' inutile che provi a scappare, stiamo parlando, non puoi andare via a tuo piacimento signorina. Allora,che stavi cercando di dirmi ??? Cosa non volevi che succedesse? -ve lo giuro provai in tutti i modi a restare calma.
- Dai diglielo! - la invitò sua sorella capendo che tanto non avrebbe avuto altra scelta - Ti libererai la coscienza una volta per tutte. Prendi un respiro e diglielo. Ci sono io con te. - Quelle parole di conforto non mi dicevano nulla di buono. Improvvisamente iniziai a tremare per la paura di sentirle pronunciare dalla sua bocca le uniche due paroline che non avrei mai voluto sentire.
- Ho.. ho un ritardo! Un ritardo di un mese e mezzo... e poi quel virus che... che non va via... io.... - avrei voluto morire all’istante. Sperai con tutto il cuore che un mostro entrasse in casa e mi frantumasse il cuore, avrei sicuro sentito meno male di quello che stavo provando in quel momento. Il mio cuore batteva ad una velocità disumana... l'infarto era vicino.
- Non... non dici sul serio, stai scherzando vero? - Portai la testa sul tavolo e nascosi il viso tra le braccia - Ti prego Chloe dimmi che non sto capendo quello che penso tu mi stia dicendo...
- sc... scusami.... - E invece no... era propio quello che mi stava dicendo. Non risposi per un po', dovevo prendere atto della cosa e calmarmi un pochino. Riuscii nel primo intendo ma nel secondo proprio no anzi, diedi il peggio di me. Senza proferire parola mi alzai da tavola e mi avvicinai a lei... le diedi un ceffone sul viso in piena regola.  Non l'avevo mai schiaffeggiata in viso, questa era decisamente la prima volta e fu talmente forte che mi feci male io.
- Ti sei fatta mettere incinta... TI SEI FATTA METTERE INCINTA?????? - strillai.
- Mamma per favore calmati! Ti sentirai male così. - provò a dirmi Leila vedendomi letteralmente fuori di me. 
- CONE POSSO CALMARMI È? COMEEEEEEEEEE?
- Non è detto che sia incinta mamma... abbiamo fatto due test. Uno è risultato positivo l’altro invece non si capisce... c’è una linea marcata e l’altra si vede in trasparenza... è quasi impercettibile.  Dovrebbe essere negativo giusto? - non potevo credere di stare a parlare di test di gravidanza con le mie figlie. Non volevo neanche vederle le prove di quello scempio ma senza avere diritto di replica Leila me li mise davanti agli occhi. Aveva ragione uno dei due non era uscito perfettamente.
- La sapete la percentuale d'errore di un test di gravidanza qual'è? - presi quello con risultato positivo - Ve lo dico io: L’1%! Sapere cosa signora quindi? SAPETE CHE ACCIDENTI SIGNIFICA QUESTO? CHE SEI NELLA MERDA CHLOE!
- Mamma ma questo? - continuò Leila indicandomi l’altro test.
- Una seconda linea si vede ugualmente lo hai detto anche tu e questo basta....
- E quindi che si fa adesso? Cosa possiamo fare per aiutarla? - aiutarla? sul serio? Dopo tutto quello che mi aveva nascosto avrei anche dovuto aiutarla?
- CHE SI FAAAAA???? Io non farò proprio nulla! Spetta a tua sorella adesso. Lei si è messa in questa situazione, lei l’affronterà. Addio sogni, addio uscire, addio la tua bella vita Chloe! Mi sono spaccata la schiena per farti vivere una vita felice e non farti mancare nulla e tu?  Hai vanificato tutto. - feci una pausa - Da una parte sono felicissima che ti sia capitata questa cosa sai? Almeno forse con il tempo capirai che tutte le cose che ho sempre fatto, ma che hai sempre odioto, le ho fatte per te, per il tuo bene. - dissi facendole sentire tutto il mio rammarico. 
- Tu pensi che sia davvero sicuro che sia incinta mamma? Non potrebbe trattarsi di un falso allarme? - Leila nonostante l'età a quanto pare non aveva ancora smesso di credere nelle favole. 
- Un falso positivo è possibile... due è molto raro però! - spiegai. 
- Ma... mamma... sc... Scusa. - le si era incantato il disco.
- Scusa, scusa, scusa... chiedere scusa non basta a risolvere questo casino Chloe e poi non devi chiedere di certo scusa a me... dovresti chiederlo a te stessa. Ma come hai fatto ad arrivare fino a questo punto è? Quante volte ti ho parlato di precauzioni e sesso sicuro? Come puoi esserti comportata come se non sapessi nulla in materia?
- Erik... lui mi ha detto.... si beh... che ci avrebbe pensato lui. 
- E tu come un’allocca ci sei cascata! ma sei stupida o che sei? Fai quello che dicono gli altri? Segui la massa? Di un po:  se uno dei tuoi compagni decide di buttarsi giù da un ponte tu che fai? Lo segui a ruota libera perché è la moda del momento? Roba da pazzi.
- Mamma...
- Vattene in camera tua e preparati ad affrontare tuo padre!
- Mamma no no no no ti prego papà no.... mi ucciderà... uccidera Erik! - caspita le era addirittura tornata la voce. 
- È il minimo per quello che avete fatto! Ora va! Sparisci dalla mia vista prima che te le dia di santa ragione! - la guardai con sguardo duro dopodichè posai gli occhi su Leila - Vai anche tu di sopra, voglio restare da sola.
***
Gridai, sbraitai... distrussi mezza cucina a suon di magia tanto era la rabbia ma poi mi chiusi in bagno e piansi tutte le lacrime che avevo in corpo. Mi sentivo un fallimento: come madre, come amica... in tutto. Ma come accidenti avevo fatto a non accorgermi che era cambiata, i segnali c’erano tutti ma io ero stata cieca o non volevo credere che questo fosse possibile. Aveva insistito per partire con lui, avrei dovuto capire da subito il motivo di tale insistenza e avrei dovuto parlarle... forse non sarebbe cambiato nulla ma forse avremmo evitato questo casino. Ho sempre voluto essere una mamma perfetta per loro, un’amica perfetta... beh a quanto pare non sono niente di tutto questo. 
Me ne rimasi li, nel bagno del piano di sotto, per tutta la notte, fu Killian a trovarmi, non mi aveva vista in camera tornando da lavoro ed era corso a cercarmi. Mi trovò in condizioni pietose e si preoccupò all’istante. Gli dissi che mi sentivo male e che avevo bisogno di essere abbracciata e di dormire. Non era una bugia, mi sentivo davvero uno schifo e l’unica cosa che volevo in quel momento era chiudere gli occhi e svegliarmi direttamente il mattino seguente con la speranza di aver solamente vissuto un incubo. Purtroppo però, quando mi svegliai nulla era cambiato, non avevo sognato... la discussione avvenuta la sera precedente era pura realtà: mia figlia Chloe aveva buone probabilità di essere rimasta incinta. Mi feci sostituire da mio padre a lavoro e rimandai l’appuntamento consuetò da Granny che avevo con Regina sia quel giorno che quello seguente. Non volevo vedere nessuno se non il retro delle mie palpebre. Alternavo stadi di ira a stadi di calma assoluta e molte volte, lo ammetto, fui tentata addirittura di correre da Erik e spaccargli la faccia. Non lo feci... era stato incoscente e stupido è vero, ma mia figlia lo era stata ancor di più.  A proposito di Chloe, tentò di parlarmi molte volte durante quei due giorni cercando di chiedermi scusa;  per tutto il primo giorno non riuscii neanche a guardarla negli occhi, mi aveva enormemente deluso quella ragazzina,  Il secondo giorno invece, non so come, forse perché ormai mi ero rassegnata, riuscii ad avere una conversazione più che civile con lei.
- Ho... ho seriamente paura mamma, capisco che tu sia arrabbiata  con me e che non voglia aiutarmi ma davvero io ho paura! - disse mostrandosi ancora una volta mortificata.
- Avevo paura anche io... - mi ritrova a risponderle così, senza pensare - Sai... quando era nella tua stessa situazione... ero spaventata a morte anche io.
- Io non sono come te però... io non so fare la mamma... non voglio fare la mamma... io non... non lo voglio questo bambino. - E cosa avrei dovuti dirgli adesso? L’ira stava riprendendo possesso del mio corpo. Non lo voleva??? Ci poteva pensare quel maledetto giorno no????? No, non potevo fare scenate, non più. Una mamma perfetta non le farebbe giusto? Presi un respiro profondo e provai a non impazzire.
- Cosa posso dirti è? Lo sai già... dovevi pensarci prima di aprire le gambe al primo che passava da quelle parti. Ormai non si può tornare indietro... se sei incinta dovrai tenerlo perché scordato di abortire o darlo in adozione... l’ho fatto io e ti posso dire che sarebbe il peggiore errore della tua vita, anche più grande dell’errore appena commesso. Se non fossi incinta invece, cosa molto rara, beh allora dovresti seriamente ringraziare la tua buona stella e trasformarti in una figlia super obbediente.
- Devo... devo fare un altro test quindi? - chiese. Era una ragazzina dopotutto non sapeva sul serio come comportarsi. Fino a ieri pensava ai cantanti, agli attori e adesso? Adesso è costretta a pensare a cose molto più grandi di lei.
-No... niente test. Ti ho prenotato una visita ginecologica per domani... saprà dirci di più.
- Dirci? - ripetè la mia ultima parola. - Al plurale?  Allora mi vuoi aiutare? - le brillarono gli occhi, vidi in lei un briciolo di speranza riaffiorare e sinceramente chiamatemi pappa molle ma non resistetti e l'abbracciai. - Vieni qui, credo di aver gridato abbastanza questi giorni.
- Non... non sei più arrabbiata con me?
- Certo che sono arrabbiata con te ma credo di averti strigliata per benino. - sorrisi leggermente - Veniamo a capo di questa  situazione e poi vedremo come comportarci ok? Non escudo altre urla. - dissi convinta.
- E io sarò ben felice di ascoltarle mamma perchè se mi urli è perché ci tieni a me!
- Allora lo sai? E io che credevo di averti fatta senza cervello. - provai a sdrammatizzare la situazione. Ero ancora arrabbiata ma ne avevamo tutti bisogno. - Torna di la adesso, tuo padre è di sotto e salirà a momenti, di sicuro vorrà parlarmi di una cosa. 
- Di cosa? - rieccola sbiancare dalla paura - Lui sa che.... glielo hai detto? - non era paura.. era puro terrore il suo. 
- Se glielo avessi detto secondo te sarebbe sceso al piano di sotto a mangiare senza prima averti detto le peggio parole? - scosse la testa - Glielo dirò o glielo diremo insieme a mente lucida e solamente dopo aver visto il medico.
- Grazie mamma... ti voglio bene
- Per quanto si possa ridire, visto la sceneggiata di due giorni fa.... anche io te ne voglio.
- Lo so.
Tornò in camera sua e mi lasciò con Killian il quale, come immaginavo,  insistette nel  voler sapere cosa mi stesse succedendo. Non aveva creduto alla storia che mi sentivo poco bene e voleva cercare di capire cosa fosse successo per ridurmi così in modo da potermi aiutare. Mi rifiutai di dirglielo mettendo come scusa il fatto di voler restare da sola perché avevo mal di testa ma questo non lo fermò di certo.  Mentre uscì dalla camera per lasciarmi riposare lo vidi smanettare con il suo cellulare e neanche cinque minuti dopo ecco che la mia migliore amica mi mandò un sms. Non potevo crederci... le aveva detto di scrivermi?
 
 
In un primo momento pensai di non andare, non mi piaceva l'idea di dover sbandierare i miei segreti e quelli della mia famiglia a tutti, ma poi decisi di accettare l'invito di Regina. Erano già due giorni che non la vedevo, non volevo destare altri sospetti... e poi per essere onesti avevo seriamente bisogno di parlarne con qualcuno o non ne sarei uscita viva. Mi preparai a gran velocinà per essere puntuale e lasciando Leila a supervisionare i suoi fratelli, Killian a breve sarebbe andato a lavoro, uscii di casa per recarmi da Granny. Non feci neanche in tempo a sedermi che Regina iniziò subito con le domande. Feci un po' la vaga, cercando di sviare le sue domande e parlare di altro, ma il giocò durò poco.
- Che accidenti hai si può sapere? Killian è preoccupato e tanto.. pensavo esagerasse per telefono ma basta vedere la tua faccia per capire che che non è così. Cosa accidenti è successo? - chiese diretta senza giri di parole. 
 - Ok c'è una cosa che dovrei dirti ma Regina credimi, non siamo nel luogo adatto per parlare di questo. E' una cosa fin troppo personale e ci sono troppe orecchie indiscrete qui per i miei gusti. - Le feci notare la nostra amica Ruby che con la scusa di servire ai tavoli allungava l'orecchio nella nostra direzione intenzionata ad origliare la nostra conversazione.
- Vuoi vedere come risolvo il problema? Ehi tu lupacchiotta - oltre a Ruby fece voltare l'intero locale, un vero e proprio imbarazzo. - Vedi di farti un giro ok? - le disse senza mezzi termini facendola allontanare colpevole. - Ecco fatto, hai visto? Problema risolto. - rise orgogliosa di se. - Se non ci sono altri impedimenti ti dispiacerebbe dirmi che cosa sta succedendo adesso? 
- Beh vedi... preferirei ugualmente parlarne in un luogo un po più isolato... è una questione davvero delicata credimi.
- Ci risiamo vero? - alzò gli occhi al cielo a mo di esasperazione. - Problemi con Killian vero? Che è successo stavolta? Non dirmi che sospetti ancora che lui abbia una relazione extraconiugale vero? Ma è una fissazione questa! Ormai lo avranno capito anche i muri: Killian non ti tradirebbe mai Emma! Quel pirata ti ama follemente non gli passa proprio per la testa l'idea di...
- Non si tratta di Killian questa volta e non si tratta neanche di tradimenti. Killian centra ma in maniera indiretta. - le spiegai.
- Non ti seguo... 
- Beh... ho scoperto una cosa... una cosa un po' delicata e... e non so assolutamente come dirgliela. Ho paura della sua reazione perchè già so che non la prenderà affatto bene. 
- Voi due avete questa malsana idea di dirvi sempre tutto... è ammirevole ma delle volte può essere un'arma a doppio taglio non trovi? Io e Robin parliamo di tutto è vero ma qualche piccolo segreto lo abbiamo anche noi. Niente di grave naturalmente, sono solo cose personali, ma un po' di mistero nella coppia ci vuole non credi? -in quel momento sarei stata davvero molto felice di tenere quel segreto per me. - Comunque dimmi... questa cosa che hai scoperto: è qualcosa di fondamentale importanza o è una cosa che sa o non sa non fa differenza?
-  Direi che è una cosa piuttosto.... "vitale"! - confessai.  La vidi strabuzzare gli occhi per  poi farmi segno di continuare. - Non posso dirti altro, non qui almeno. Te l'ho già detto preferirei parlarne in un luogo un po piu.... - detto fatto, con un gesto della mano ci ritrovammo direttamente nel suo ufficio. 
- Pensi che questo posto vada bene? 
- Regina mah... - chiesi completamente sorpresa.
- Te l'ho detto: sono giorni che ti vedo strana, preoccupata più che altro e ora che mi hai confessato di essere a conoscenza di una cosa.... com'è che l'hai definita? Vitale? Beh... vorrei saperne di più. - avrebbe mai smesso di indagare? No, certo che no, la conoscevo fin troppo bene... non si sarebbe mai arresa, tanto valeva raccontarle tutto. Chissà magari sarebbe addirittura riuscita a farmi calmare. 
- Ok, ma prima voglio un bicchiere del tuo ottimo sidro di mele! - sorrise vittoriosa e si avvicinò all'angolino bar per prepararlo - Facciamo due... ne ho un disperato bisogno. - ammisi con sincerità ricevendo in cambio un'occhiataccia. - Che c'è? Ho bisogno di bere... è un reato?
- D'accordo, ma facciamo così: ne preparo due, uno per te e uno per me, ma porto anche la bottiglia... non si sa mai. - annuii - Comincia a parlare intanto che preparo. 
Bene... era giunto il momento di alleggerirmi la coscienza e di condividere con qualcuno questo enorme segreto.  - Beh... è una cosa che mai mi sarei aspettata se devo essere onesta, non ci stavo assolutamente pensando eppure... eppure è successa, sotto ai miei occhi e senza che me ne rendessi conto. - sospirai - E' incredibile che io non mi sia accorta di nulla: nessun segnale, nessun campanello d'allarme... niente di niente eppure pensavo di saperne abbastanza in materia. Che stupida... avrei giurato che sarei stata in grado di accorgermene nel caso in cui fosse successo e invece niente... è stata come ricevere una vera doccia gelata. - Non avevo ancora detto nulla, avevo girato molto alla larga da quello che era il vero nocciolo della questione, eppure la vidi irrigidirsi. Smise di preparare i cocktail e guardandomi negli occhi mi disse:
- Sei sicura che vuoi bere?
- Che c'è ti sembro forse già ubriaca? Sbrigati a portarmi quel drink se vuoi che continui... non credo di farcela senza. - risposi decisa. 
- Forse mi sono espressa male, riformulo la domanda: puoi bere? -che accidenti di domanda era. 
- Perchè non dovrei? 
- No è che... beh dalle tue parole sembrerebbe che.... e poi prima hai detto che la cosa che hai scoperto è "vitale"... forse quello che stai cercando di dirmi è che.... - la vidi respirare profondamente. - Non è che sei di nuovo incinta?  - spalancai la bocca tanto fu lo stupore per quella domanda - Ho indovinato vero? Aspetti un altro bambino e sei agitata di dirlo a Killian non è così? Ooooh Emma, sarà pure inaspettato dopo 12 anni dall'ultimo, mah.... ma è una notizia grandiosa! Killian ne sarà felicissimo vedrai. - la vidi riporre la bottiglia e venire verso di me senza il mio tanto atteso cocktail. - Non credo che bere ti faccia bene nelle tue condizioni.  - mi sorrise mentre io, al contrario, la fulminai con lo sguardo -  Non guardarmi così e fatti abbracciare avanti: voglio congratularmi con te. Che bellooooo! Avrò un altro nipotinooooo!  - non potevo credere alle mie orecchie... ma come accidenti le era venuta in mente una cosa del genere? Certo, quello che le avevo detto poteva forse essere un po frainteso ma davvero credeva che mi sarei fatta mettere incinta così, come se niente fosse, dopo ben 12 anni dall'ultima volta? 
- Guarda che ti dico bene: se non mi porti subito quel dannato cocktail me ne andrò senza darti nessuna spiegazione in merito mia cara. - la minacciai.
- Ma Emma non puoi bere nell tue... 
- Posso bere senza nessun problema sta tranquilla! Non sono incinta Regina. - ammisi 
- Ma allora quello che hai...
- EHI.... il mio drink prima! - Dissi categorica. Non la vidi molto convinta di cedere. - Niente drink, niente spiegazioni... e poi mi fai davvero così stupida? Dopo 4 figli credo di aver imparato la lezione. Solo sesso sicuro per me. - mi scrutò a fondo per capire se stessi dicendo la verità e alla fine mi credette. Tornò al suo angolo bar e tornò ad armeggiare con i drink. Mi riempì di domande e alla fine, non potendone più, decisi di confessarle la cosa anche senza alcol tra le mani. - Tua nipote ha perso la verginità! - esclamai senza troppo giri di parole. Mi aspettavo restasse sconvolta dalla cosa ma non fu così: non fece neanche una piega. 
- E ti stupisci? Ha 19 anni, vive lontano da casa e ha un fidanzato da quando... tre anni? Mi stupirei se ancora non ci avesse fatto nulla con Gideon. - ammise - E' questo che vorresti dire a Killian ma non sai come fare? Ti do un consiglio: non dirglielo. Queste sono cose che devono rimanere tra mamma e figlia, Killian non capirebbe... per lui Leila potrebbe anche avere 50 anni suonati, resterà sempre la sua bambina e non vedrebbe mai di buon occhio una cosa del genere. Lascia correre ok? - sorrise - Comunque è stata davvero molto matura nel volertene parlare, significa che hai fatto un buon lavoro con lei, dovresti essere molto orgogliosa. - disse mettendo su un vassoio i due bicchieri con la bottiglia per poi portarli verso il tavolino.
- Me ne ha parlato un po' di tempo fa ormai, è una cosa vecchia questa e sono orgogliosissima di lei e che si sia fidata di me. Non parlavo di Leila infatti... è tua nipote Chloe che ha perso la verginità! - fu un attimo, neanche un secondo dopo mi ritrovai completamente con i vestiti bagnati. Alla mia affermazione Regina, tanto lo stupore,  si fece sfuggire il vassoio tra le mani, o meglio... lo lanciò,  facendomi letteralmente la doccia con il suo sidro di mele. Forse dopotutto non era stata una buona idea chiederle un drink. 
- Chloe ha fatto cosa? No... non può essere, devi aver capito male, quella ragazzina alla sua età non può pensare al... e con chi??? Ho bisogno di un drink! - esclamò per poi recarsi verso il mini-bar personale ed estrarre una bottiglia di martini con altri due bicchieri. - è la cosa più forte che ho al momento... dobbiamo farcela bastare! - disse venendosi a sedere e versando il liquido nei due bicchieri - Avanti continua, dimmi: chi è questo depravato... da quanto lo conosce? Noi lo conosciamo? Quanti anni ha? Tu sei proprio sicura che...
- Regina... ho bisogno di un'amica con cui parlare non di una persona che vada nel panico insieme a me ok? E' stata lei a confessarmi la cosa, è per questo che sono così sicura. 
- Te... te l'ha detto lei? E tu?
- Si me l'ha detto ma non l'ha mica fatto perchè voleva fare una chiacchierata tra mamma e figlia... certo che no... sarebbe stato troppo da persona matura... - iniziavo nuovamente ad alterarmi. - L'ha fatto perchè è stata costretta! - ammisi. 
- E' stata costretta? L'hanno costretta? Chi... chi è stato? Dimmelo Emma perchè devo andare a spaccare la faccia a quel maniaco. E' piu grande di lei scommetto vero? Disgraziato... gliela faccio passare io la voglia di importunare mia....
- Erik! - risposi io prima che finisse la frase. Rimase a guardarmi incredula, aveva sempre avuto un ottimo pensiero su quel ragazzino, proprio come tutti noi del resto. - E' lui il ragazzo con cui ha fatto questa pazzia e no, non l'ha costretta in quel senso. Lei era d'accordo a quando pare... è stata costretta a dirmelo perchè c'è dell'altro...
- Altro? E cosa mai potrebbe mai esserci di peggio? - domandò non riuscendo a capire cosa intendessi.
- Forse è incinta! - ammisi con rancore. 
- A...asp...aspetta un attimo! COSAAAAA? Chloe... tua figlia quindicenne, la mia piccola nipotina forse è cosaaaaa????? Emma se è uno scherzo ti garantisco che è di pessimo gusto. 
- E secondo te scherzerei su una cosa del genere??? Regina!!!! - l'ammonii, come poteva anche solo pensare una cosa del genere. - Me l'ha confessato...Leila è tornata per sostenerla, sapendo già che io mi sarei infuriata come una bestia e le ha fatto fare anche dei test di gravidanza...
- E?
- Uno è positivo e l'altro... beh non si legge benissimo ma una seconda striscia c'è! - ammisi con delusione, tristezza, rancore...
- Cavolo! - Igurgitò il contenuto del suo bicchiere tutto d'un fiato e io feci altrettanto. - Ma come è possibile?  Ai giorni d'oggi ci sono le peggio inventive per evitare ciò, come accidenti ha fatto a...
- Non ha usato nulla... - mi guardò sconvolta - Ho già dato i numeri io, non c'è bisogno che lo faccia anche tu! - una di noi due doveva restare lucida e di certo non potevo essere io. Avevo ancora nelle vene istinto omicida da vendere. 
- E ora? Che hai intenzione di fare? Se fosse sul serio... si beh... hai capito no? Hai intenzione di fargliela portare avanti la gravidanza? - chiese. Era davvero strano parlare di questo. Non riuscivo ancora a prenderne totalmente atto.
- Certo, lei ha fatto il danno, lei ne risponderà! Sono stata abbastanza chiara anche su questo. L'aborto non esiste, sono assolutamente contraria mentre per l'adozione se la può anche scordare. Ho fatto il peggiore errore della mia vita con Hery non le permetterò di fare lo stesso. Le ho preso per domani una visita dal un ginecologo a new york... mi ha seguita con la gravidanza di Leila, quando ancora non mi fidavo di Whale. E' in gamba e spero possa ribaltare la situazione. - sarebbe stato un miracolo... i test, almeno uno dei due parlava chiaro, non era di certo un ginecologo a poter risolvere quel gran casino ma dentro di me ancora ci speravo. 
- Killian lo sa? - domanda retorica.
- Secondo te Chloe sarebbe ancora viva se lo sapesse? Ha già rischiato di fare una brutta fine con me, con suo padre non avrebbe possibilità di sopravvivenza. - presi un respiro - Aspetterò i risultati definitivi per parlargliene anche se... si beh se non aspettasse nessun bambino non so davvero se dirglielo o no. E' una cosa grave quella che ha fatto, alla sua età poi... dovrebbe saperlo ma nonostante ciò sento il dovere di proteggerla. Non sarebbe una passeggiata per lei affrontare le ire di suo padre... il loro rapporto si spezzerebbe per sempre già lo so. 
- E tu in quel caso non dirglielo! - rispose come se fosse la cosa piu facile di questo modo. 
- Non lo so... non so assolutamente cosa fare. - ammisi per poi scoppiare in lacrime. Quella situazione era decisamente troppo grande per le mie figlie ma di sicuro era piu grande anche di me. Non sapevo sul serio se ce l'avrei fatta ad affrontarla.  Regina mi fece sfogare per tutto il tempo che ne ebbi bisogno dopodichè con la promessa di rivederci il giorno seguente ognuna andò per la sua strada. 
*** 
Il mattino seguente come concordato precedetemente io, Leila e Chloe salimmo in macchina e ci mettemmo in viaggio verso New York. Partimmo molto presto onde evitare il traffico e questo ci portò ad arrivare a destinazione con largo anticipo. Ci recammo ugualmente in ospedale, compilai, in quanto minorenne, i moduli di Chloe dopodichè nell'attesa della visita vera e propria, l'infermiera che ci aveva accolte ci mandò subito in sala prelievi per farle fare le analisi. Gliele avrebbe fatte fare la dottoressa una volta in studio ma visto che eravamo già li era meglio avvantaggiarci. Fatto il prelievo attendemmo il nostro turno in sala d'attesa e alla fine ci fecero accomodare.
- Emma Swan? Ma che piacere rivederla. Non ci vediamo da quanto? dieci anni? Come sta la bambina - disse la dottoressa vedendomi.
- Diciannove anni a dire il vero... - sorrisi nel vedere la sua faccia sbigottita. - E la bimba di cui mi stai chiedendo è lei. - indicai Leila la quale regalò un gran sorriso alla donna e le strinse la mano. 
- Wow... è incredibile quanto tempo sia passato. Ti trovo benissimo, sembri non essere invecchiata di un solo anno. Il tempo è un elisir della giovinezza per te? - avevo una figlia di diciannove anni e sembravo ancora una trentenne a causa di Neverland. che avrei dovuto dirle? Sparai la prima cavolata che mi venne in mente. 
- Magari fosse un  elisir... il segreto è la mia crema da notte - sorrisi - niente di piu. 
- Dovrai dirmi il nome di questa crema allora. - ridemmo ancora una volta - Parlando di cose serie, cosa ti ha spinto a venire qui? - domandò.
- Sono venuta per lei in realtà - indicai Chloe - è l'altra mia figlia, ha quindici anni e si trova in una situazione un po spiacevole. - spiegai in grandi linee quello che era accaduto, in quanto Chloe non proferì parola, dopodichè la dottoressa si occupò di lei: la pesò, controllò l'altezza, le misurò la pressione e per finire le fece la visita e un'ecografia per escludere anche altre patologie oltre la possibile gravidanza. Eravamo arrivati fin li era giusto essere scupolosi e controllare tutto. Ci volle più tempo del previsto, Chloe era spaventata e non aveva nessuna intenzione di collaborare ma alla fine, con i suoi modi gentili, la donna riuscì a farsi dare ascolto. Una volta terminata la visita tornarono da noi che eravamo rimaste in dispare per dare a Chloe un po di privacy e aspettammo il risultato delle analisi per avere un quadro più completo.
- Bene... dalla visita effettuata ho escluso ogni genere di infezione possibile quindi su questo punto di vista possiamo stare tranquilli. - sorrise - Per quanto riguarda il fattore gravidanza dobbiamo fare un discorso un po' più ampio. - la cosa non prometteva nulla di buono. - Dai risultati delle analisi i valori del beta- HCG sono abbastanza elevati e anche i test fatti a casa l'hanno rivelato, infatti sono usciti entrambi positivi anche se uno dei due non è poi così chiaro. - gli occhi di mia figlia iniziarono ad in umidirsi... aveva sperato fino alle fine, come tutti noi, che fosse semplicemente un falso allarme. La dottoressa la vide pronta ad una crisi di pianto e si affrettò a finire la sua diagnosi. - Non spaventarti c'è un però a tutto questo. Le analisi e i test indicano una gravidanza ma l'ecografia fatta lo esclude categoricamente. Non avrai avuto le mestruazioni ma sembra che tu sia comunque in fase di ovulazione e questo escude al 100% una gravidanza. - cosa? sul serio? 
- E come si spiegano i risultati delle analisi allora? Come mai i suoi valori sono così alti? - chiesi io non capendo come fosse possibile una cosa del genere. Avevo sempre saputo che le analisi non sbagliano mai. 
- Mi hai accennato durante la sua anamnesi che sta prendendo dei medicinali per il problmea cardiaco avuto in passato giusto? - Annuii - Sai dirmi il nome del farmaco che sta prendendo? - non ricordavo il nome esatto ma per sicurezza mi ero portata dietro direttamente il medicinale. Lo cercai in borsa e glielo consegnai. - Come volevasi dimostrare. E' questo medicinale la causa di tutto. Ci sono dei principi attivi che alterano i livelli del beta- HCG e questo medicinale contiene proprio uno di questi principi attivi. Le nausee anche sono dovute a questo, è uno degli effetti colaterali piu frequenti e queste nausee eccessive hanno portato all'eccessiva perdita di peso che ha intaccato il normale ciclo mestruale. Chloe stai benissimo, non c'è nulla che non va in te. Parlerò con il mio collega e vedrò di farti dare una cura più leggera. Gia dal prossimo mese non dovresti avere piu problemi. - Un miracolo... era appena avventuto un miracolo. - Rilassati e sta tranquilla ma per quanto riguarda una prossima volta.... stai più attenta, non si gioca con queste cose. - come se non glielo avessi già detto io. 
Ringraziammo la donna dopodichè con gli animi decidamente più sollevati uscimmo dall'ospedale. Non feci neanche in tempo ad arrivare alla macchina che Chloe mi saltò letteralmente addosso.
- Mamma ti voglio bene! Grazie per essermi stata vicino...  - le ero stata vicino? E come? Se non avevo fatto altro che sgridarla. Ricambiai comunque l'abbraccio e cercai di dimostrarle con quel gesto che nonostante la rabbia le volevo comunque un gran bene. - Prometto che non lo farò mai più... non mi metterò mai più in un guai del genere.
- Lo spero Chloe... lo spero sul serio. 
- Non... non lo dirai a papà vero? Mamma io.... 
- Non lo so Chloe... io ancora non lo so. - con queste ultime parole tornammo a Storybrooke. 
Il tempo di lasciare entrambe a casa che eccomi nuovamente varcare la soglia dell'ufficio di Regina.
- Allora? - mi disse non appena mi vide arrivare - com’è è andata la visita?- potevo leggerlo chiaremente nei suoi occhi: era preoccupata. 
- Mmmh.... bene e male allo stesso tempo. - risposi creandole ancora più ansia.
- Oh oh... male perché è... oddio fammi sedere che mi sento male.. mia nipote è incinta a 15 anni? - porto entrambe le mani sul viso e se non fosse stato per la poltrona che aveva accanto a se molto probabilmente sarebbe svenuta sul serio.
- No, fortunatamente non lo è. Ho passato le 48 ore peggiori della mia vita ma alla fine almeno questo fatto si è risolto. Non aspetta nessun bambino fortunatamente ma abbiamo scoperto le cause per cui ha questi sintomi così simili alla gravidanza. - nonostante fosse decisamente più sollevata non disse nulla, mi fece semplicemente segno di continuare. -Il suo ciclo si è bloccato a causa di un calo di peso eccessivo dovuto alle pesanti cure somministrate per il problema cardiaco. 
- E le continue nausee? Come ha spiegato questo sintomo?
- La cura che le è stata somministrata come ti ho appena accennato è molto forte e ha tra i vari effetti collaterali anche questo: la nausea. Ha consultato un suo collega, un esperto in materia e le ha cambiato cura, dovrebbe iniziare a star meglio già da subito. Per sicurezza ho anche chiamato Whale e mi ha confermato la cosa. 
- Ho capito... - fece una pausa cercando di riprendersi dallo spavento che entrando le avevo fatto prendere - Emma mah... non che non sia felice che sia tutto ok, non fraintendermi, ma com’è possibile che entrambi i test siano risultati positivi?
- Me lo sono chiesta anche io sai? A quanto pare ci sono dei principi attivi in alcuni medicinali che alterano i valori del beta-HCG e a quanto pare uno di questi principi attivi era proprio all’interno delle medicine che stava assumendo Chloe. - spiegai.
- Insomma tutto bene quel che finisce bene no? - annuii - E allora perché hai detto che durante la visita ci sono stati anche aspetti negativi?
- Perché è ancora sotto peso nonostante mangi come un piccolo bufalotto. - ero seriamente preoccupata per questa cosa.
- Pensi che possa essere legata a qualcosa in particolare modo? Ad esempio un disturbo alimentare?
- No... non credo arriverebbe a tanto e poi se mi ha confessato di sospettare una gravidanza, di essere andata in gita con l’unica persona con cui glielo avevano vietato e che si è addirittura fatta di nascosto un tatuaggio, me l’avrebbe detto non trovi?
Un tatuaggio, Chloe ha un tatuaggio? - Sbarrò gli occhi. Se continuavo di quel passo credo che l’avrei mandata ai matti nel giro di trenta minuti.
- Eh già, e indovina un po’? L' ha fatto con sua sorella...
- Con Leila???? Ma che accidenti sta succedendo alle mie nipotine?
- Non chiedermelo, sarebbe da metterle in punizione a vita... tra segreti, bugie e chi più ne ha ne metta non si capisce più niente in casa, ma credo che per questa volta farò la mamma moderna e non dirò nulla, credo che si siano già abbastanza spaventate da sole a dover portar un segreto così grave... mi limiterò a dire loro, soprattutto a Chloe, come poi ho già fatto in più di un’occasione che tutto quello che è successo le resti di lezione per una prossima volta. Speriamo solo sia la scelta giusta.
- Hai fatto la scelta giusta tranquilla, lo so! - appoggiò la mia idea di graziarle. - E insomma..... Hai scampato il rischio di diventare nonna! - passata l’agitazione tornò ad essere la solita Regina di sempre - Non ti ci vedevo sai? Sei ancora troppo bionda e giovane per diventarlo.
- Credo proprio che tu abbia ragione... 
- Mmhhh che hai? Non ti vedo ancora tanto della quale. Hai ricevuto una bella notizia no? Tua figlia sta bene che cos’è che ti fa star così? - in effetti c'era ancora qualcosa che mi turbava. 
- È una sciocchezza in confronto a tutto questo casino ma si, qualcosa che mi turba ancora c’è: Killian! - ammisi facendola rimanere di sasso. Potevo leggere nei suoi occhi la classica domanda “e ora che c’entra suo marito?” Continuai a spiegarle senza darle modo neanche di formulare la domanda - è che non so come comportarmi con Killian in merito a tutta questa vicenda. Si è accorto che qualcosa non va e non fa altro che tartassarmi di domande. Vorrei dirglielo, dovrei dirglielo... in pratica è anche sua figlia, ma so per certo che se gli dicessi che la nostra piccolina è andata a letto con qualcuno...
- Si arrabbierebbe fino a morire di crepacuore.
- Esattamente. Li ha visti mezza volta in atteggiamenti poco casti e per poco non moriva d’infarto... questa volta ce lo giocheremo sul serio.
- Lasciatelo dire: è un pirata un po’ fragilino il tuo! E io che pensavo che i pirati fossero uomini tutti d’un pezzo.
- Scema, non scherzare, non so davvero come comportarmi con lui. - ero combattuta. Da un lato volevo proteggere nostra figlia e la sua, di Killian, incolumità, dall’altro lato però mi sentivo in dovere di raccontargli quanto successo o almeno in parte.
- Si da il caso allora che io sappia esattamente come tu ti debba comportare. - a si? - Come ti accennavo l’altro giorno non sempre due coniugi devono dirsi tutto, qualche segreto per salvaguardare la vita familiare e di coppia ci vuole. - riecco quella storia. La faceva facile lei...
- Hai detto bene: piccolo segreto. Questo non è poi tanto piccolo.
- Ok... vero anche questo ma posso assicurarti che il tuo lui un piccolo non proprio piccolissimo segreto lo tiene ben custodito nell’armadio; perché tu non dovresti fare altrettanto? - cosa cosa cosa? Che aveva detto? Killian aveva un segreto?
- Frena un secondo!  Killian, mio marito, ha un segreto? E tu che ne sai? - lei sapeva qualcosa che io non sapevo e questa cosa non mi piaceva per niente. Avevo appena smesso di preoccuparmi per Chloe adesso dovevo preoccuparmi di mio marito?
- Ho le mie fonti cara e posso assicurarti che sono più che affidabili. - ammise con un piccolo ghigno vittorioso.
- Stai scherzando vero? - disse di no con un cenno della testa - Killian mi tiene sul serio nascosto qualcosa? - questa era la volta buona che lo avrei preso sul serio a calci nel sedere.
- Stai tranquilla, non è nulla di grave... non adesso almeno. Lui si è semplicemente comportato come gli hanno chiesto di fare. - ora lo giustificava anche?
- Non girarci intorno, va avanti.
- Me l’ha detto Henry una sera mentre era a cena.
- Henry? E lui che ne sa? - aveva messo in mezzo anche mio figlio quel cretino?
- È con lui che aveva questo segreto. Lo sapevi che il nostro figliolo ha chiesto consigli amorosi al tuo bel pirata?
- Si, qualcosina sapevo... Killian non si è mai sbilanciato in proposito, diceva che non c’era nulla di grave da sapere. è questo il segreto di cui parli? - tirai un sospiro di sollievo - Mi hai fatto prendere un accidenti Regina!
- No Emma, non non è questo! - fece una pausa giusto per farmi morire ancora più di curiosità - Sapevi che la storia con Violet è stata una storia molto seria che è sfociata a 17 anni in qualcosa di ben più spinto di un semplice bacio come abbiamo sempre creduto? - spalancai la bocca per nulla preparata ad ascoltare una cosa del genere. 17 anni per un ragazzo andavano più che bene ma per il mio ragazzino proprio no. E poi perché non me lo avrebbe detto? Lui con me parlava di tutto. - Mi viene da ridere sai? Hai avuto esattamente la mia stessa reazione quando Henry se l’è fatto scappare. Ha preferito parlarne con lui piuttosto che con noi. Dice che è stato molto paterno e che gli ha dato consigli che gli sono stati, e capisci al volo ti prego, “molto utili”
- Henry è mio figlio.... perché diamine Killian non è venuto subito a dirmi quello che quel disgraziato stava combinando? Quando mi vede vedrai che cosa gli farò.
- Aspetta, non saltare già alle conclusioni, è stato Henry a chiederglielo.
- Sapessi quanto mi interessa! Era un ragazzino e di conseguenza quel cretino di un pirata doveva parlarne con la diretta interessata.
- Pensaci però... forse è un bene se lui ha taciuto. Puoi ripagarlo con la stessa moneta e non sentirti in colpa non trovi? Lui ha tenuto per se un segreto su tuo figlio, tu puoi tenere per te un segreto, per altro molto simile, su sua figlia. - Mmh non era poi male come idea, se solo un giorno si fosse lamentato per averglielo taciuto gli avrei rinfacciato il fatto che lui per primo aveva taciuto una cosa a me.
- Hai ragione sai? - sorrisi compiaciuta - Sei un geniaccio Regina mi hai risolto ogni problema.
- Felicissima di esserti stata d’aiuto. - sorrise - Che ne dici ora, caffettuccio da Granny?
- Caffettuccio alle due meno un quarto del pomeriggio? Eheheheh no grazie devo scappare adesso, è ora di prendere Chloe da scuola. - la salutai, la ringraziai ancora una volta per il piccolo aiuto dato riguardante il fattore ammettere o no con Killian che ci sia stata una sorta di rivoluzione famigliare a sua insaputa dopodiché uscii dal suo ufficio e mi recai a scuola per riprendere quella peste. Mi stava aspettando davanti al cancello e accanto a lei indovinate un po’ chi c’era? Erik. Presi un respiro profondo onde evitare sceneggiate in pubblico e aspettai che Chloe salisse in macchina
- Di al tuo amichetto di salire in auto. - dissi categorica. 
- Mamma... non... hai... hai detto che non gli avresti detto nulla!!! 
- Fai salire Erik in macchina.
- Ma perderà l’auto per tornare in convitto. - mmmh ci voleva tanto ad obbedire?
- Lo riaccompagno io ora sbrigati a farlo salire. Ah passa dietro, fallo sedere davanti. - la vidi sbiancare, sapeva già cosa stavo per fare. Mi aveva pregato in tutte le linque del mondo di non dirgli nulla e di lasciarlo in pace ma se fino a quel momento avevo deciso di assecondarla ora non potevo più... dovevo fare quattro chiacchiere con lui o sarei esplosa.
- Signora Jones... buon pomeriggio. - disse non appena salì in auto.
- Erik... - risposi a mo di saluto.
- Sono nei guai vero? - chiese titubante
- Fino al collo credo. - risposi facendolo deglutire a fatica. 
- Le chiedo scu...
- Alt! Parlo io! Ti ho difeso davanti a mio marito, ti ho elogiato con belle parole pensando fossi sul serio un ragazzo con la testa sulle spalle... e invece? Vengo a scoprire che sei addirittura più scemo di questa qui - indicai Chloe. - Mi hai seriamente deluso lo sai? Pensavo davvero fossi venuto a casa mia per chiedere a Killian scusa per il tuo comportamento poco consono avvenuto qualche tempo prima. Aveva ragione lui invece, mi sono fatta abbindolare dal tuo bel faccino.
- Signora...
- Non ho finito! Come ti è venuto in mente di portarti a letto una ragazzina di soli 15 anni? - stentavo ancora a crederci ve lo giuro. 
 - Mamma ti prego! Smettila per favore, mi metti in imbarazzo così. - disse lei ma la ignorai completamente.
- Anche io ho 15 anni...
- E con ciò? Tu puoi avere anche la sua stessa età ma questo non giustifica sai? Della tua vita puoi fare quello che vuoi, a me non interessa, ma la stessa cosa non vale per la vita di mia figlia. Avresti dovuto rispettarla di più. - abbassò lo sguardo - Ora parliamo di quello che è successo in gita! Tralasciando il fatto che siete partiti insieme, cosa del tutto ingiustificabile a mio avviso e poco rispettosa nei confronti miei e di mio marito, ti chiedo: come accidenti hai fatto ad essere così stupido? Se ti sei portato dietro determinate precauzioni penso anche che tu sia a conoscenza degli eventuali rischi che potrebbero venirsi a creare in mancanza di queste giusto? - annuì - e allora per quale assurdo motivo hai deciso di non utilizzarle? - alzai la voce - Hai quindici anni come hai tenuto a sottolineare poco fa, e di conseguenza non credo che tu abbia chissà quanta esperienza in materia, lo spero almeno. Gente adulta rimane fregata per fare lo stesso stupido giochetto che hai provato a fare tu, come pensi non possa sbagliare un ragazzino alle prime armi? Hai rischiato grosso Erik, lo sai cosa sarebbe successo se fosse stata sul serio incinta?
- Avrei avuto vita breve lo so. - disse convinto che mi riferissi al fatto che Killian lo avrebbe ucciso seduta stante.
- Queste sono le classiche frasi che si dicono ipotizzando una cosa del genere ma fidati non ti avrebbe ucciso nessuno, perché ucciderei quando quello a cui saresti andato in contro era addirittura ben peggiore? Ti saresti dovuto far carico di due persone Erik: la tua fidanzata e tuo figlio, avresti dovuto smettere di studiare per cercarti un lavoretto che ti permettesse di mantenerli entrambi, avresti dovuto rinunciare ad ogni tuo sogno per occuparti di tuo figlio ma sopratutto non avresti potuto più fare errori perché ci sarebbe stato qualcun altro a cui risponderne. - stavo decisamente esagerando, ne ero consapevole. Nessuno gli avrebbe mai permesso di rinunciare agli studi, i suoi genitori, ai quali avevo prontamente raccontato tutto, si sarebbero fatti carico delle eventuali spese e lo avrebbero aiutato in tutto e per tutto come di conseguenza avremmo fatto anche io e Killian con Chloe, ma lui non doveva saperlo. Sarebbe dovuto uscire da quella macchina talmente spaventato che ci avrebbe pensato due volte adesso prima di sfiorare mia figlia.
- Ho capito l’errore commesso signora Jones deve credermi e le prometto che non succederà mai più una cosa del genere.
- Voglio ben sperare Erik, siete giovani avete tutta la vita davanti per affrontare il sesso e tutto ciò che esso comporta... non bruciate le tappe, adesso potrebbe rivelarsi una cosa divertente, un qualcosa che vi fa sentire grandi, ma a lungo andare, quando sarete grandi sul serio ve ne pentirete amaramente e non avrete più la possibilità di tornare indietro. Eravate a tanto così - feci un gesto con le dita della mano - per cadere da un burrone ma siete stati presi in tempo, non avvicinatevi nuovamente a quel precipizio o questa volta potrebbe non esserci nessuno a tirarvi su e portarvi in salvo.
- Ha perfettamente ragione signora Jones, non si ripeterà più glielo posso assicurare. - era palesemente una bugia e non fu solo il mio super potere a dirmelo ma anche la faccia che fece a Chloe quando pensava che non lo stessi guardando. Dall’altro canto però vidi anche mia figlia e lei non ricambiò il suo sguardo anzi... lo imbruttì. Forse almeno con lei il discorso fatto sia qualche giorno fa, che adesso aveva funzionato. Fermai il maggiolino davanti il convitto in cui viveva Erik dopodiché, dopo aver aspettato che Chloe passasse davanti, mi incamminai verso casa. Restammo in silenzio per tutto il viaggio ma prima che scendesse dall’auto ne approfittai che fummo da sole per dirle un’ultima cosa.
- Chloe aspetta un secondo! - si girò verso di me per poi richiudere la portiera. - Vorrei dirti una cosa e preferirei farlo qui onde evitare il solito caos che c’è in casa - sorrise pensando a quanto avessi ragione, casa nostra non era di certo una casa come si suol dire “ tranquilla” - Pensavo davvero quello che ho detto poco fa, sul fatto di vivervi l’adolescenza e ne sarei davvero felice se tu decidessi di darmi ragione ma è anche vero che ti conosco come le mie tasche e l’idea che tu te ne stia buona buona senza fare danni non mi convince per nulla. Come ho fatto con tua sorella qualche anno fa credo sia arrivato il momento di fare lo stesso discorso anche con te.
- Dopo l’esperienza appena vissuta mamma credimi, anche se non avessi capito determinate cose prima adesso le so. Non sarò mai più così ingenua e quando ricapiterà, ormai credo in una prossima vita, starò super attenta. - disse convinta. 
- È proprio di questo che vorrei parlarti, dello stare attenta. Io spero che come dici tu sarà in una prossima vita, ma potrai ben capire che non posso metterci le mani sul fuoco. Vorrei che fossi chiara con me d’ora in avanti.
- Lo sarò mamma. Te lo prometto, ho capito la lezione. Stavolta giuro, l’ho capita sul serio.
- Bene allora ascoltami attentamente: ho bisogno di sapere se devo prenderti un nuovo appuntamento dal ginecologo per parlare con uno specialista dell’eventualita di prescriverti la pillola. Non frantendermi , non è un invito a fare sesso sia chiaro, vorrei che tu stia lontana dal sesso il più possibile ma se proprio non riuscissi a tenertici lontana vorrei che almeno fossi tutelata da eventuali rischi come quello appena passato.
- Mamma... mi imbarazza questa cosa ma voglio essere sincera con te. Per il momento non ho bisogno di nulla, dico sul serio. Mi sono spaventata a morte e credo che ne passerà di tempo prima che io mi riaffacci in quel tipo di relazione.
- Devi essere sincera, non voglio bugie, non più!
- Sono più che sincera mamma! Non ho intenzione di buttarmi nuovamente a capofitto in qualcosa di fisico.
- Sono orgogliosa di te per questo, spero sia seriamente così e ti avviso che in qualunque caso tu decida di... beh vieni da me che ti darò una mano a stare lontana dai guai.
- Grazie mamma, sei la numero uno! - mi abbracciò e di conseguenza ricambiai. L’aveva fatta grossa ma era pur sempre la mia bambina. - ora che torniamo dentro... lo dirai a papà vero?
- Dovrei dirglielo si... sarebbe la cosa migliore ma visto che le acque si sono decisamente calmate ho decisio che per adesso resterà un nostro piccolo segreto. Non farmi pentire di ciò. - la minacciai
- Mamma ti adoroooooooooo! - mi riempì di baci. 
- Si sì ok! Basta smancerie però, rientrano in casa adesso.
Quel pomeriggio, poche ore dopo essere rincasati, Leila ripartì per Boston, il suo aiuto era stato fondamentale per Chloe e anche io non potei far a meno di ringraziarla per esserle stata vicino. Non tutti al suo posto avrebbero fatto lo stesso. Ogni tanto mi da dei grattacapi anche lei, come la storia del tatuaggio ad esempio, ma nonostante ciò sono molto orgogliosa di com’è venuta su, spero che dopo questo spavento anche Chloe decida di cambiare testa e diventare più responsabile. Poco ci credo ma non fa mai male sperare un po’.
- A cosa pensi? - disse Killian venendo a sedersi sul divano accanto a me per poi iniziare a farmi, con la sua unica mano, un bel massiaggio.
- mmh... niente... ero semplicemente dirstratta. Non c’è niente di interessante alla tv. - risposi posando il telecomando.
- Beh... non ci sarà nulla di interessante nella scatola magica ma tu hai me e io sono molto interessante non trovi? Potremmo fare qualcosa d’interessante non so... in camera da letto magari? - rieccolo tentare un approccio. 
- No... oggi no tesoro, ho bisogno di fare una dormita lunga come minimo otto ore! - lo rifiutai. 
- Due giorni fa no... ieri no... oggi no! Si può sapere che hai?
- Non ho nulla amore, davvero! - era la verità. Forse un paio di giorni fa ero emotivamente distrutta ma ora stavo bene, mi ero tranquillizzata.
- Forse adesso ma in questi giorni sei stata strana, oserei dire preoccupata. È forse successo qualcosa che non so? - chies eguardandomi negli occhi. 
- Mmmh forse! - risposi ridendo.
- Che risposta è forse... mi stai per caso tenendo allo scuro di qualcosa?
- Mmmh forse.... - lo stavo stuzzicando di proposito e lo vidi iniziare a capire che forse davvero era successo qualcosa.
- Ti odio quando mi rispondi così! Avanti dimmi: che è successo?
- Non mi odi.. mi ami e comunque no, non ti dirò nulla, non questa volta. Sono riuscita a gestire tutto con l’assoluta lucidità.Ti basti sapere questo. 
- Eddai ci siamo sempre detti tutto! Niente segreti ricordi?
- Mmh si ricordo e andava tutto alla grande fin quando tu non hai deciso di tenermi nascosto un piccolo segreto amore mio. 
- Chi io? Ma che dici! Non ti ho mai mentito. - rispose prontamente. 
- Non ho detto che hai mentito... solo che non mi hai riferito una cosa.
- Ma quando? Chi ti ha detto una cosa del genere?
- Anni e anni fa e sai chi me l’ha detto? Regina ... glielo ha detto Henry.
- Henry??? - ci pensò un po’ su ma sembrò non arrivarci. Incredibile lo aveva addirittura dimenticato.
- Una casetta diciamo... sentimentale!
- Senti... ahhhhhhh e che sarà mai! Ho pensato io a tutto! Era una cosa tra uomini.
- Rispetto la tua decisione e mi riservo il diritto di fare lo stesso per questa volta.
- Ma non è giusto! - si lamentò
- Tranquillizzati, se fosse una cosa grave te la direi. Considerala una piccola vendetta per non avermi parlato di Henry. Se tu non mi nasconderai più nulla allora anche io non ti nasconderò più nulla. 
- Ok! Ma dimmi almeno di chi si tratta:  di te?
- Acqua!
- Liam?  Non ha studiato immagino.
- Ancora acqua. 
- Leila???
- Fuochino....ma no!
- Ho paura a chiedertelo.... Chloe????
- Bingo!
- Tanto per cambiare! Che ha fatto? Devo preoccuparmi? No aspetta aspetta... pensi che io voglia saperlo?
- Non è nulla di preoccupante ma no! Non credo che tu lo voglia saperlo.
- Ok ho cambiato idea.... dimmi immediatamente che ha combinato! - la curiosità era troppa soprattutto dopo la mia ultima affermazione.
-  Puoi scordartelo amore mio... non te lo dirò mai! - Mise il broncio. - Oooooh non guardarmi così, ti sto facendo un favore sai? 
- Ah si? E quale sarebbe? - rispose per nulla convinto. Mi avvicinai a lui, lo abbracciai, gli diedi un tenero bacio sulle labbra dopodichè facendogli un occhiolino e sussurrandogli all'orecchio gli diedi il colpo di grazia. Non avrebbe dormito sonni tranquilli per giorni.
- Ti sto semplicemente salvando la vita amore!
 
Note dell'auore:
Ci sono volute tre capitoli ma alla fine ce l'abbiamo fatta. Ne sono successe di tutti i colori in quest'ultimo capitolo e posso assicurarvi che se continuerete a seguirmi molte altre ne succederanno. Volete qualche anteprima? Ci sarà il rinnovo delle promesse di Emma e Killian  innanzitutto, ma vedremo anche ( e torneremo nel futuro) la delusione del primo amore di Leila, che qui non abbiamo potuto approfondire e non per ultimo ci sarà una sorpresina per tutti voi. Quale sarà? a voi le ipotesi eheheheheheh. Vi mando un grande bacio e vi auguro un buon inizio settimana... A prestooooooo. 
 
 
  
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