Anime & Manga > Inuyasha
Ricorda la storia  |      
Autore: RodenJaymes    22/05/2019    2 recensioni
*Fanfiction partecipante al contest "Gara di flash" indetto dal gruppo Facebook "Takahashi Fanfiction Italia".
Dal testo:
"Grazie a quel dono amaro, aveva visto cose che nessun comune mortale avrebbe potuto immaginare, neanche volendo; aveva ben chiara la fine di quel mondo corrotto e devastato dal caos e dalla guerra, ne aveva chiaro ogni movimento, ogni azione che lo avrebbero portato alla fine; certo, conosceva anche come evitarla, quella fine."
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sorpresa
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'I'm the bad guy, duh!'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Fanfiction partecipante al contest “Gara di flash” indetto dal gruppo Facebook “Takahashi Fanfiction Italia”.

Tipologia: Flashfiction (massimo 500 parole).
Coppia: //
Rating: Giallo.
Prompt assegnatomi: “Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi: navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione, e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia. È tempo di morire.”, monologo finale dal film Blade Runner.


 

La Sacra Vergine

 

Giappone, Periodo Heian

Sul Monte delle Vergini tirava un forte vento – incessante, insistente, sembrava quasi avrebbe scombinato il mondo intero. Eppure, nonostante il luogo impervio, nonostante le condizioni sfavorevoli, adesso quei due giovani erano lì, al suo cospetto, a chiedere un responso.
 «Sacra Vergine, siamo qui per chiedere il tuo aiuto. Il nostro popolo è decimato e prostrato dalla guerra», la voce di donna si bloccò. «Imploriamo risposte!»
Midoriko sorrise lievemente, ma non replicò. Sapeva chi fossero i giovani che le stavano di fronte, se pur non potesse vederli; li stava aspettando ancora prima che scegliessero di giungere da lei. Sentiva anche un piagnucolio indistinto, una terza persona – l'offerta.
Non vedeva ma conosceva. Era cieca, ogni Sacra Vergine lo era. Croce e delizia dell'Oracolo caro agli Emishi*: gli dèi donavano la divina vista del futuro e prendevano in cambio la vista mortale*, che, in confronto, era ben poca cosa. Grazie a quel dono amaro, aveva visto cose che nessun comune mortale avrebbe potuto immaginare, neanche volendo; aveva ben chiara la fine di quel mondo corrotto e devastato dal caos e dalla guerra, ne aveva chiaro ogni movimento, ogni azione che lo avrebbero portato alla fine; certo, conosceva anche come evitarla, quella fine. E sapeva anche che non sarebbe stata lì per goderne – non sarebbe stata lì a festeggiare sulla distruzione che avrebbe posto punto a tutto o sulla sua eventuale disfatta.
Sentiva la vita abbandonarla, soffio dopo soffio, respiro dopo respiro. Per lei, era tempo di morire. Ma avrebbe portato a termine il suo ultimo compito, Midoriko. Avrebbe preso ciò che gli dèi volevano, ciò che quegli uomini portavano; un altro tassello nell'enorme rompicapo del Cosmo.
 «Sango del clan Natsu e Bankotsu del clan Fuyu, i vostri padri chiedono risposte agli dèi e gli dèi per mia bocca concedono», proclamò dall'alto del suo scranno in pietra, lì, dentro quella grotta pietrosa e lontana da tutti. «Cosa offrite per sdebitarvi?»
Midoriko udì i lamenti di poc'anzi farsi più acuti mentre qualcuno veniva piegato al suo cospetto. Il suono di uno schiaffo, poi un altro ancora. I gemiti cessarono e il giovane uomo prese la parola.
 «Per gli dèi del cielo e del mare, offriamo la vita di Rin dei Kawamura. La promessa sposa dell'Imperatore».
 «Lasciatemi andare, bestie immonde!», sentì una nuova voce femminile protestare, la voce del sacrificio. «Egli giungerà e raderà al suolo i vostri villaggi, ucciderà le vostre genti e non ci sarà scampo per voi. Ogni cosa perirà per sua mano».
 «Non osare esprimerti in questo modo dinanzi alla Sacra Vergine!»
Si udì il suono di un nuovo schiaffo e un urlo soffocato.
 «Votarvi a questa cieca pazza non vi salverà. Risparmiatemi, se avete cara la vita».
Midoriko si indispettì ma non lo diede a vedere. Si sollevò in piedi e discese i gradini rocciosi che sapevano separarla dai suoi interlocutori.
Era in grado di muoversi tranquillamente e non aveva mai avuto bisogno di un'ancella a condurla, al contrario di molte Vergini prima di lei. Si chinò su quella che sapeva essere la figura di Rin inginocchiata e legata al suo cospetto e fece per imporre le mani sul suo viso, a tentoni, e lo strinse.
 «Tu ignori, fanciulla, le cose che ho visto, le cose che vedrò, le cose che posso vedere. Alcune di queste non riusciresti ad immaginarle, non potrebbero popolare neanche i tuoi incubi peggiori. Arriveranno navi e arriveranno uomini, arriveranno creature dai mille arti e volti e tutto ciò che adesso viviamo, tutto ciò di cui gioiamo, diventerà soltanto cenere calpestata dal tempo».
Sentì del bagnato arrivarle sul viso – la giovane le aveva sputato. Non si scompose. Si alzò e rivolse gli occhi bianchi e spenti oltre chi le stava innanzi mentre la fanciulla subiva nuove percosse di rimprovero e monito.
 «Adesso non credi, ma crederai. In questa vita o nell'altra», proclamò con tono ora aspro. «Gli dèi del cielo e del mare prendono la sua vita e promettono riscatto per chi saprà scovarlo».
 «Le tue ultime parole, ragazzina?»
 «Sesshomaru avrà vendetta e la pagherete cara. In questa vita o nell'altra», proclamò con astio.
Il suono della spada che lenta cadeva e della testa della giovane che rotolava, si mescolarono alle risa di Midoriko per quelle parole.
E rise mentre sentiva gli schizzi di sangue ricoprirle il viso, rise quando i giovani la videro accasciarsi davanti ai loro occhi. E rise prima di esalare l'ultimo respiro.

 

 

Note autrice
*Emishi: furono un popolo del Giappone che viveva nella parte nord-est dell'isola di Honshu. Alcune tribù di questa popolazione, durante i periodi tardo Nara e primo Heian,si opposero al dominio dell'Imperatore, non riconoscendone l'autorità. Ovviamente, accuratezze storiche a parte, è tutto terribilmente romanzato.
*Cecità dell'oracolo: vi sono molte leggende che collegano la cecità alla capacità di predire il futuro. Si dice, infatti, che gli dèi concedano un bene maggiore – la vista dell'oltre – sottraendo però qualcosa.

 

 

Angolo autrice
Salve a tutti! Dato che il Giappone medieval-strano e i suoi Emishi continuano a darmi ispirazione, io continuo a sfruttarli. Stanno venendo fuori flash tutte nella stessa “lore” (senza volerlo per altro) e questa cosa mi fa chiedere se dovrei metterle tutte insieme... ci penserò concretamente, a questo punto. Intanto, abuso della loro ispirazione. XD
A questo giro è stata più ostica dei broccoli, ma spero di aver inserito il prompt degnamente. L'idea che fosse un oracolo a sapere cose che voi umani non potreste immaginarvi (cit.) è stata la prima cosa che mi è venuta in mente e mi è sembrata calzante; un oracolo con divinità richiedenti sacrifico per altro – perché se non muore qualcuno, ormai non mi sento realizzata. XD
Scherzi a parte, Midoriko l'ho sempre vista come una figura moooolto interessante e farle fare l'Oracolo morente di una popolazione antica e “selvaggia” (alla quale mi sono immotivatamente affezionata), mi è piaciuto. E il responso degli dèi, così come il ruolo dell'uccisione di Rin, rimane un misssshtero. 'Nsomma, questo è quanto. Penso di aver sforato vagamente, ma è stato un po' difficile. ç.ç Grazie a chiunque abbia letto e sia arrivato fin qui! Un bacio.
RJ.

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: RodenJaymes