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Autore: SkyMe    24/05/2019    1 recensioni
Ero cosi' tanto vicina alla sua bocca che dio solo sa cosa gli avrei fatto. La voglia di urlare al mondo il mio male era troppa e vomitare tutte le mie emozioni su di lui non mi sembrava il caso. Decisi di stare seduta e guardalo scrivere, mentre io morivo dentro.
Quando troverò la mia cura, forse , tutto cambierà.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti
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"IT COMES AND GOES IN WAVES, IT ALWAYS DOES"
 

Da: Ian P. Ian.P@psicologydott.com
A:Sky strcolour.Sky@gmail.com
Oggetto: Ti racconterò di me


Ti parlerò di me come non ho mai fatto in vita mia a nessuno. La mia vita prima di te era una stupida monotonia tra il mio lavoro e il sesso con qualche ragazza che cadeva nelle mie braccia. Non è mai stato difficile ed ho sempre ottenuto quello che cercavo senza fare il minimo sforzo. Poi sei arrivata tu.Quel giorno mi è crollato tutto addosso. Le mie convinzioni, il mio modo di vivere, la mia professione si è logorata come mi sono logorato io dal primo momento che hai alzato gli occhi su di me. Quando ho conosciuto mia moglie avevo 18 anni, testa di cazzo, cervello nei pantaloni. Lei ne aveva 17, abitava vicino la casa dei miei nonni in Astoria. Ti sarebbe piaciuta la loro casa. Aveva un caminetto che faceva luce in tutta la sala e delle poltrone così vecchie che non ti ci potevi sedere senza alzare la polvere. Ma era la loro storia, le loro sedie intrinse del loro amore. Megan abitava in una casa affianco, i suoi genitori avevano un negozio molto umile di cianfrusaglie e utensili per la pesca e suo fratello si era appena diplomato come me e stringemmo una bella amicizia. Francis si chiamava, e con Megan erano inseparabili. La portava ovunque , così ha imparato a conoscermi e io ascoltavo tutto quello che aveva da dirmi. Passavamo le serate al molo, ci ubriacavamo come se non ci fosse un domani, prendevamo in giro le smanie romantiche di Megan verso un ragazzo del posto ed io diventavo ogni giorno più geloso. Una sera, pensa quanto eravamo scemi, abbiamo rovesciato un cartone intero di birre in acqua solo con lo scopo di fare a gara a chi ne riprendesse di più. Vince Francis ovviamente. Poi arrivò l’autunno, io dovevo andare all università e Francis voleva a tutti i costi entrare nella marina militare. Nella mia indecisione scelsi psicologia, ma quello che ho sempre voluto fare è il veterinario. Mio padre aveva per me grandi aspettative ma io al suo contrario non ho la stoffa per fare quello che fa lui. Mia madre in realtà era italiana, si chiamava  Beatrice e credimi non assomigliava per niente alla Beatrice di Dante. Una cameriera, una delle tante che hanno a casa, l’aveva soprannominata la Strega e sono convinto che era un soprannome azzeccato. Mio padre ha sempre vissuto a Los Angeles, e la sua famiglia era abbastanza umile. Loro due sono stati una forza della natura. Hanno creato un impero, dalle loro mani, hanno saputo mandare avanti un azienda e crearne un patrimonio gigantesco grazie soprattutto all’aiuto di mio nonno Mario, il papà di mia mamma. Quando sono venuto al mondo mia madre è morta dandomi alla luce. Mio padre non ci ha pensato due volte ed ha sposato una compagna di mia madre, e quasi un anno dopo è venuta al mondo Iris. Oh, ringrazio qualcuno che è lassù perché mia sorella ha sempre dato filo da torcere a mio padre che poi non ha più calcolato le mie scelte. Iris è sempre stata contraria alle scelte che volevano per lei mio padre e sua madre, io ho sempre appoggiato le sue e sono fiero di come è diventata. Lei adesso ha un bambino, un marito e un cane e vive da dio. Io ho rivisto Megan 5 anni fa. Avevo 24 anni, mi dovevo laureare e lei era così bella. Era in visita a Washington con delle amiche e io ero li per un tirocinio. Non so se fosse stato il fato, o se gia tutto era stato programmato, ma quando la rividi non le diedi neanche il tempo di dirmi qualcosa che posai le mie labbra sulle sue sigillando quello come il primo nostro vero bacio. Un anno dopo avevo la fede al dito. La nostra casa era stata interamente arredata da lei, che nel frattempo era diventata interior design. L’ho sempre adorata, come una Dea. Era la mia Dea. Era disponibile al confronto, amante della bella musica e credimi un ottima amante nel letto. Non te lo sto dicendo per offenderti Sky, Voglio che tu sappia cosa mi ha spinto ad essere così diffidente nel prossimo e cosa invece mi hai risvegliato tu. Il mondo attorno si era annullato con lei, avevo tagliato i ponti con tutti i miei amici stronzi con cui cercavo sempre ragazze per fare sesso, avevo rivisto la mia famiglia e mia sorella si era appena fidanzata, Avevamo degli amici, con cui passavamo delle belle serate. Un giorno mi mostrò un test di gravidanza. E’ stato il mio inizio e la mia fine. Di tutto. Passavamo le domeniche a fantasticare il nome perfetto per quella creatura, alternavamo giorno in cui facevamo delle belle scampagnate a casa dei suoi genitori e delle scorpacciate di vestiti e cose che potevano servire in futuro e non desideravo altro. Non ti so dire cosa è effettivamente successo ma un giorno la mia creatura ha smesso di vivere. E con lei anche io. E anche il mio matrimonio. Ogni cellula dei nostri corpi si decomponeva, vivevamo spinti dalla frenesia di non fermarci a pensare. Facevamo sesso quasi ogni sera, per dimenticare, per abbattere con il piacere il dolore che ci stava schiacciando. Non ha funzionato, lei si è arresa al dolore. Ad oggi ci combatte ancora, ed io con lei. Io sono un uomo diverso, quella creatura ha scatenato in me un fuoco ardente e l’ha spento il giorno in cui è volata via. Io dal quel giorno aiuto gli altri a superare le perdite, perché la mia ancora vive dentro di me. Ho trovato nel mio lavoro fin ad adesso un motivo per odiarmi di meno, per odiare la vita di meno. E poi sei arrivata tu. Con la tua perdita che per me è diventato un macigno. Megan è il motivo per cui sono scappato via. Perché tu mi sei entrata talmente dentro che è difficile persino controllare le email tutti i giorni sperando che non ce ne sia una tua. Quello che ho letto fin adesso mi ha devastato, ma mi hanno convinto che avevo fatto bene ad andarmene. Tu non puoi lasciarti coinvolgere in qualcosa che neanche io so cos’è. Tu sei un’anima così bella che devi essere portata in salvo dalla mia. Megan è ricoverata in un istituto psichiatrico. Ha smesso di parlare da un lunedì di due anni fa , ed io mi sto prendendo cura di lei. Quando sono scappato via è perché voleva raggiungere la nostra creatura ma per fortuna è ancora qui. Non ti so spiegare bene quello che provo per lei, ma quello che ho provato per te non eguaglia neanche lontanamente quello che ho provato per lei prima. E tutto questo mi spaventa cazzo. Da quando Megan è in quell’istituto io non ho fatto altro che abbandonarmi al mondo del lavoro e del sesso. Ho cominciato a trastullarmi in questi covi dove tutto era possibile anche piangere quando si provava piacere. Ho provato esperienze che mi davano la forza di non disperarmi ancora. Poi tu. Ho iniziato a immaginarmi con te e tutto si alleviava. Quel giorno nel parco, volevo tanto baciarti, ma tu sei scappata via. Aveva ragione su di me, ti avrei fatto del male. La scelta di allontanarmi da te è stata una delle più difficili che io abbia preso. La scelta invece di prendermi cura di quei tre marmocchi non devo spiegartela. Oh Sky, non sono qui per supplicarti di amarmi. Per quanto è una della cose che desidero di più al mondo, tu devi permettermi di vederti. Vienimi a trovare. Fatti ripetere queste parole e guardami negli occhi. Ci vedremo un’ultima volta, poi devi promettermi che ti rifarai una vita. Quella che meriti. Lontano da me. Ti ho amato dal primo sguardo. Non ho smesso ma devo. Non posso trascinarti con me nel mio uragano.
 
  
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