Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: DvaKyan    27/05/2019    1 recensioni
"Un sogno. O forse non era un sogno?
Sono morta? O sono viva?
Non riesco a capire cosa sta succedendo, è ancora tutto così confuso. Non so come spiegarmi, ma ci provo partendo dall’inizio. Ma qual è l’inizio? Com’è iniziato tutto questo?"
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Un sogno. O forse non era un sogno?
Sono morta? O sono viva?
Non riesco a capire cosa sta succedendo, è ancora tutto così confuso. Non so come spiegarmi, ma ci provo partendo dall’inizio. Ma qual è l’inizio? Com’è iniziato tutto questo?
Ricordo soltanto che stavo leggendo un libro, un fantasy credo. Questo credo di ricordarlo, amo le storie sulla magia e fin da piccola ne ho lette un sacco.
Ricordo poi che mi sono addormentata, ho sognato di ritrovarmi in un altro mondo. Un mondo uguale al mio, ma allo stesso tempo diverso. Il sogno stava diventando così vivido, al punto di essere diventato reale.
Poi mi son svegliata, ero nella mia stanza. Stessi mobili, stesse pareti, stesso odore. Eppure, c’era ancora qualcosa di diverso. Mi avvicinai alla finestra e mi affacciai: il paesaggio era diverso. Sembrava un istituto scolastico, dalla mia finestra potevo vedere il cortile e un edificio simile al mio di fronte.
Ma era tutto deserto, non c’era nessuno.
Apro la finestra, un estremo e strano silenzio.
Provo a prendere il telefono, nessun segnale.
Poi provo ad accendere la tv: quella funziona. Stessi programmi, stessi film.
E poi un suono improvviso, mi spavento per un attimo ma poi realizzo che era un suono molto simile, lo avevo già sentito da qualche parte. Era il suono di una campanella di una scuola, il quale proveniva dall’edificio di fronte. Torno ad affacciarmi alla finestra, vedo dei ragazzi vestiti in modo strani uscire in cortile, il quale si riempie sempre di più.
Ma poi qualcos’altro di strano. Non sembravano persone normali e comuni, tutti iniziarono a fare dei movimenti strani, vedevo dei disegni strani apparire nel terreno. Anche se dal secondo piano, riuscivo a vedere quei segni colorati, ma non riuscivo a capire cosa fossero. Sembravano delle rune magiche. Mi stavo spaventando, quando all’improvviso vedevo uscire da quelle rune mostriciattoli. Poi vedo dei ragazzi maneggiare il fuoco e l’acqua, tutto stava improvvisamente diventando strano. Mi sembrava di ritrovarmi in uno di quelle storie che ho sempre letto da piccola.
 
Torniamo quindi al presente, al punto in cui mi trovo ora. Confusa, spaventata, voglio urlare, ma allo stesso tempo ho paura di farlo.
A un certo punto mi sento osservata. Giro lo sguardo e due ragazzi guardano verso la mia finestra. Beccata. Si incamminano verso il mio edificio, lì inizio a spaventarmi di più. Mi ritraggo dalla finestra per non farmi vedere da altre persone.
Cosa mi faranno? Penso.
Forse non dovevo essere lì. Forse quel posto non doveva nemmeno esistere.
Bussano alla porta, riluttante vado ad aprire.
Due ragazzi. Estremamente affascinanti, uno l’opposto dell’altro. Da una parte un ragazzo dai capelli corvini e gli occhi neri come le tenebre, pelle bianca, vestito in nero, molto elegante. Dall’altra un ragazzo biondo, occhi azzurri, anche lui pelle bianca come il latte, ma vestito di bianco, sempre elegante.
Non riesco a pronunciare parola, mi sento come pietrificata dai loro sguardi.
Iniziano a fare domande.
“Chi sei?”
“Da dove vieni?”
“Come sei finita qui?
Stavo cercando di dare una risposta, ma cosa potevo dire?
Ah, pensai, mi son dimenticata di spegnere la televisione. Era ancora sul notiziario, quando una notizia cattura il mio sguardo.
“Incidente mortale sulla strada ****, città di *****, padre e madre feriti gravemente, ma la figlia morta”
Quella figlia sono io.
Ero morta, dunque. O meglio, sono morta.
Anche quei due ragazzi capiscono cosa sta accadendo. Quello dai capelli corvini si avvicina e mi prende la mano, rassicurandomi e dandomi parole di conforto.
E inizia a spiegarmi tutto.
Sono morta e son finita in un altro mondo, un mondo dove la magia esiste e tutto è diverso dal mio mondo, ma uguale allo stesso tempo.
Ma posso dire di essere di nuovo viva, dunque?
Era vita quella?
Non lo so.
Non ho altra scelta se non quella di seguire quei due ragazzi e conoscere quel nuovo mondo, qual è e quale sarà il mio ruolo. Insieme a loro.
 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: DvaKyan