Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: soliloquia    29/05/2019    0 recensioni
Ed anche gli spazi tra le mie dita sono sempre vuoti.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
A quello che posso solo immaginare. 
Grazie.
 

Hai lasciato delle orme sulla mia pelle, segni indelebili che non andranno mai via.
Infatti, le mie labbra bruciano per quel bacio che non hanno mai ricevuto ma che si ostinano a bramare.
Infatti, la mia pelle ha quell'odore particolare che solo chi non ha mai sentito potrà capire.
Infatti, c'è ancora spazio tra le dita della mia mano destra. 
Ma probabilmente tu non colmerai mai quello spazio, vero Louis?
Probabilmente resteremo amici. Si, amici. 
Quel tipo di amicizie che non sono mai inziate e che non devono nemmeno finire. Saremo quel tipo di amici che si pensano sempre, costantemente, che si vogliono per poco e che si salutano a stento se si rivedono per le strade affollate di una grande metropoli. 
Saremo quel tipo di amici che, tra un paio di anni, si riconosceranno e si ignoreranno, perché tu avrai tra le dita una nuova ragazza ed io un nuovo passatempo.
Scommetto che ci sono ancora i miei accendini per la tua stanza, quelli che ho minacciato di non usare mai, e scommetto che c'è ancora quel cassetto pieno delle mie cose sotto il tuo letto. 
Tua mamma non l'ha mai spostato e credo che non lo farà mai.
Non ricordo nemmeno più cosa c'è dentro.
Probabilmente tutto. 
Probabilmente niente.
Ricordi di una vita passata che non ci appartiene, che, forse, non abbiamo mai vissuto.
"È lei, vero?"
Non è mia quella voce. 
Io non ho mai parlato in questo modo, così calmo, così pacato. 
Forse tu nemmeno mi stai sentendo parlare, sono solo parole inutili, giusto? Ti pare che io stia, per un solo istante, muovendo le labbra. Stai scuotendo il capo, le mani nei capelli e gli occhi più accesi.
"Non lo so.." stai borbottando. Allora mi hai sentito, Lou! Mi stai sentendo? Stai sentendo il mio cuore martellare? Stai sentendo la mia voce tremare? Stai sentendo questo rumore?
"Crack".
Io non sento più niente.
"Sei confuso?" ti sto chiedendo e le mie labbra non sono mai state così secche come adesso. Forse dovresti idratarle con tuo bacio. Che tanto so, che non arriverà a spazzare tutto il resto.
"Lasciamo le cose così" mi stai ripetendo. Scuoto il capo, non posso. Non posso lasciare le cose così. È tutto tremendamente strano e spigoloso e la rabbia mi appanna e mi fa finire gli aggettivi per descrivere questa situazione di merda. Non possiamo lasciare le cose così. Perché le cose devo cambiare posizione, come gli astri, perché non posso restare bloccata in mille pensieri, mille paranoie e mille paure.
Io non sono i miei accendini, Lou. Non sono le mie cose nel tuo cassetto. 
Tu, con loro, puoi far finta di niente. Puoi lasciarle dove sono a marciere, tra la polvere e la disperazione, ma non me. 
Non puoi lasciarmi marciere, non puoi lasciarmi appesa ad un filo invisibile.
"Hai detto di amarmi" forse hai mentito o forse no. Ma tu non sei bravo a mentire, non lo sei mai stato. E allora perché quello sguardo basso? Perché la paura dipinta sul tuo volto? 
Me l'hai detto sorridendo, ma eri serio. Io ero un po' brilla, tu mi hai preso la mano e hai cercato di portarmi lontano. Lontano da quel casino, da quell'odore di vodka e di vomito, lontano da quella festa e lontano da me stessa.
"Credo...credo di amare anche lei"
I occhi blu mi stanno fissando, non ho mai pensato a come potessi morire, con alcune semplici parole. 
Non lo stai pronunciando, non lo pronuncerai mai. Ma, tra il credo di amare anche lei ci sono altre parole che io non voglio sentire e che tu non vuoi pronunciare.
"Credo di amare anche lei. Credo di amare di più lei"
Ed è quel 'più' che cambia le cose, è quel 'più' che mi permette di muovermi. Perché se tu avessi amato entrambe non mi sarebbe importato, io avrei anche potuto far finta di niente. Avrei potuto continuare a giocare a calcio con te, avrei potuto continuare a dormire nel tuo stesso letto, a mangiare la pizza ai quattro formaggi insieme, avrei potuto continuare a toccarti i capelli. 
E avremo potuto, per un solo istante, amarci. Ma quella parolina millimetrica non ce lo permette. Perché tu adesso ami di più lei, e l'amerai di più anche tra tre anni, tra dieci e tra mille.
"Anche io amerò di più te"
Dico prima di allontanarmi.



 
Ci sono almeno tre pacchetti di sigarette, uno vuoto, uno mezzo pieno e l'altro mezzo vuoto. C'è la maglietta dei Nirvana, completamente malridotta. C'è una nostra foto insieme che non so quando è stata scattata. C'è un pezzo di cartone dove abbiamo disegnato un sole ed una luna. C'è un pennarello indelebile nero, quando, a sette anni, ci disegnavamo i tatuaggi su tutto il corpo. C'è la mia barbie, senza capelli perché a te i capelli biondi non piacciono. C'è un mio anello d'oro che mia madre sta ancora cercando. C'è una carta rovinata dove il mio nome e il tuo si legano. C'è un mio rossetto che non ho mai messo perché "ti copre il neo sul labbro superiore". C'è il bracciale di Leah, ci sono le perline della collana che mi hai fatto e che poi hai rotto. Ci sono i lacci delle mie vans. Gli acquerelli, il nuovo album dei Red Hot Chili Peppers e una pietra che abbiamo preso dal fondale. 
Ci sono pezzi di me che non verranno mai spostati da sotto al tuo letto. Parti della mia pelle e del mio essere che non avrai mai il coraggio di allontanare. 

Sono passati tre anni e tu la ami ancora, la ami di più. Sono passati tre anni e tu non hai spostato il cassetto sotto al letto. Anche gli accendi sono sempre lì. 
Ed anche gli spazi tra le mie dita sono sempre vuoti.
 
A C. che per insegnarmi ad amare mi ha prima spezzato il cuore
 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: soliloquia