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Autore: deminamylove    31/05/2019    0 recensioni
In ogni liceo esiste una piramide sociale, grazie alla quale molti giovani credono di avere successo, ma per Lauren non è quello ciò che conta. Lei ama la sua vita, non perchè è considerata la ragazza più adorata della scuola, ma perchè ha tutto ciò che un adolescente può desiderare: degli amici fantastici, un'ottima media scolastica, una famiglia agiata.
Cosa succederà quando il suo mondo calmo e perfetto verrà turbato dall'arrivo della ragazza, invece, più problematica dell'istituto? Quali saranno le sue scelte quando inizierà a provare sulla propria pelle la realtà infernale di Camila?
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Ally Brooke, Altri, Camila Cabello, Dinah Jane Hansen, Lauren Jauregui
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le ultime due sembrarono le ore più lunghe della sua vita. Lauren voleva sapere come stava Camila, cosa fosse successo con Nick, ma, soprattutto, voleva comprendere il motivo di tanta preoccupazione per una persona che conosceva da così poco tempo.
 
Finalmente la campanella suonò e tutti gli studenti iniziarono a dirigersi verso l’uscita, compresa Lauren. Vagò con lo sguardo in ogni direzione per riuscire a scorgere quel corpo minuto che, tuttavia, non trovava.
 
“Lauren, cerchi qualcuno?” chiese improvvisamente Normani.
 
“No, cioè sì, cioè… non importa.” Agli occhi dell’amica, Lauren sembrò decisamente più strana del solito, come fosse agitata. Voleva sapere cosa la tormentasse tanto, non era il tipo da stressarsi in questo modo per qualcosa, ma allo stesso tempo aveva paura di intromettersi. Fu mentre rimuginava su ciò che avrebbe dovuto fare che si accorse che Lauren non era più accanto a lei, ma stava correndo verso l’uscita dell’edificio
 
“Lauren aspetta!” urlò Mani, rincorrendola, ma era ormai troppo distante per sentirla.
 
 
“Camila!” La ragazza minuta si fermò di colpo sentendo il proprio nome. Quando si girò vide la figura di Lauren correrle incontro “eccoti qui, ti ho cercata ovunque” continuò la corvina, piegata in due col fiatone per la fatica.
 
“Mi hai cercata?” chiese Camila con lo sguardo piuttosto confuso.
 
“Sì, volevo accertarmi tu fossi arrivata in aula sana e salva, sai, non mi fido molto di Nick” rispose Lauren, leggermente imbarazzata. Camila poté giurare di aver intravisto del rossore sulle sue guance.
 
“Ah, ecco, le ultime due ore non mi sono sentita tanto bene e ho preferito riposare in infermeria” rivelò Camila, quasi a disagio. Perché si sentiva così? Come se guardare ora quel viso preoccupato di Lauren la rendesse la colpevole di un crimine, una delusione, una bugiarda, perché infondo lo era, le stava mentendo.
 
“Mi dispiace tanto, in effetti sembri un po’ pallida”
 
“Ora sto bene” affermò Camila, con lo sguardo basso. Fu in quel momento che Mani le raggiunse.
 
“Finalmente ti ho trovata!” urlò, coprendo le spalle di Lauren col suo braccio “non sparire così all’improvvi…” quando alzò lo sguardo e vide Camila in piedi di fronte a loro due, quasi le venne un colpo.
 
Ecco chi stava cercando, e brava Lauren…
 
“Senti Mani, ti dispiace farti riaccompagnare da Ally? Vorrei dare un passaggio a Camila, oggi non si è sentita bene e non vorrei che…”
“No!” l’urlò che provenne dalla piccola ragazza le fece spaventare, e Camila si accorse velocemente di aver esagerato “cioè, voglio dire…” non trovava le parole “non importa, ora sto bene, non devi scomodarti per me” non voleva che la accompagnasse.
 
“Domani è domenica, non ho niente da fare ora, non mi sto scomodando, tranquilla” le sorrise Lauren, un sorriso che scombussolò il cervello di Camila, un sorriso che, non sapeva come, in qualche modo scaldò il suo corpo.
 
“Tranquilla!” le disse Normani, anche lei sorridente “Ally sarà più che felice di accompagnarmi, anzi, vado a cercarla prima che torni a casa, ciao!” urlò alla fine, ormai lontana da entrambe.
 
Erano rimaste sole, e quella consapevolezza colpì Lauren.
 
E ora?
 
Camila guardava per terra, a disagio.
 
Forse ho insistito troppo, forse non voleva stare con m…
 
Ecco… grazie allora” bisbigliò Camila, continuando ad avere lo sguardo basso, ridestando Lauren dai propri pensieri.
 
“Figurati! Ho la macchina nel parcheggio, andiamo?” cercò di mantenere la voce più calma possibile e di allontanare l’imbarazzo. Non voleva far sentire Camila in soggezione, doveva essere amichevole ma non invadente, gentile ma non troppo.
 
Smettila di farti tanti problemi!
 
Intanto si avviarono alla macchina dopo un assenso silenzioso di Camila. Nessuna delle due parlò più finché non si trovarono di fronte al veicolo.
 
“Eccoci qui.” Quando la ragazza minuta sollevò finalmente lo sguardo da terra, quasi le venne il panico. Dava l’aria di essere una macchina davvero costosa, non poteva permetterle di guidarla nel suo quartiere, ma non voleva nemmeno spaventarla.
 
E ora, che faccio?
 
Era tanto preoccupata che non sentì la voce di Lauren chiamarla più e più volte.
 
“Camila, stai bene? Che succede?” quando se la ritrovò di fronte ad un soffio da lei, finalmente si rese conto di ciò che stava accadendo attorno a sé. Fece un passo indietro istintivo, forse con troppa enfasi, e si rese conto che dopo aver fatto ciò, il viso di Lauren assunse un’espressione diversa, forse offesa, forse triste, non sapeva dirlo. Un dispiacere nacque dentro di lei, non voleva renderla triste, per questo da un lato non voleva lasciarla entrare nella propria vita. Troppi problemi da gestire, troppi pensieri e preoccupazioni che non dovrebbero appartenere al mondo di un’adolescente, eppure lei era lì, la guardava ora con uno sguardo interrogativo così dolce e carino che la sua determinazione ad allontanarla vacillò.
 
“S-sono solo sorpresa, non sono mai entrata in una macchina del genere” cercò di tranquillizzare Lauren mentendo sul motivo, banalizzandolo, e funzionò perché finalmente quel sorriso che Camila aveva imparato ad apprezzare, ritornò sul volto della corvina.
 
“Beh, c’è sempre una prima volta” rispose Lauren, più tranquilla, girando intorno all’auto per entrarvici dal lato del conducente. Aprì poi lo sportello per Camila dall’interno, notando che non accennava a muoversi.
 
“Dai su, entra”
 
“O-okay.” All’interno di quella macchina così grande, Camila si sentì ancora più piccola del solito.
 
“Bene, dimmi pure dove devo andare”
 
“Sì…” e fu così che, finalmente, le due partirono.
 
 
“Ascolta… posso chiederti una cosa?” fu Lauren a rompere il silenzio.
 
“Credo di sì”
 
“Ecco… volevo chiederti… tu e Nick state insieme?” in quel momento l’auto si fermò ad un semaforo rosso, così Lauren ne approfittò per guardare Camila e ciò che vide la sorprese: la bocca e gli occhi di Camila la fissavano, completamente spalancati, come scioccati, insieme ad un rossore sulle guance che non aveva mai visto su di lei.
 
Com’è carina…
 
“N-no, io e Nick non stiamo insieme” il suo sguardo si voltò velocemente, come se non riuscisse a sostenere a lungo quello di Lauren, e in effetti era così. Quella ragazza la destabilizzava ed era una cosa nuova per lei, completamente. Dopo tutto ciò che aveva passato, si sorprendeva a sentirsi così disorientata per un motivo tanto stupido.
 
 “Perché questa domanda?” L’auto intanto era ripartita.
 
“È che ho notato quanto tu sia… distante… con tutti tranne che con lui, per questo… ma non importa, non pensarci più” cercò immediatamente di concludere quel discorso, come fosse inappropriato.
 
“Comunque siamo arrivate, puoi lasciarmi qui” affermò Camila dopo qualche minuto di silenzio totale.
 
“Qui? Ma qui non c’è niente.”
 
“Non preoccuparti, casa mia dista poco.”
 
“Fatti accompagnare con la macchina allora.”
 
“Non puoi portare un’auto del genere lì.” Quell’affermazione confuse profondamente Lauren. Possibile fosse un luogo tanto degradato? Questo pensiero non fece altro che far aumentare la premura della corvina nei confronti di Camila.
 
“Allora ne approfitto per fare due passi” annunciò Lauren alla fine, senza fare altre domande, dopo aver fermato l’auto nel luogo dove le aveva indicato Camila.
 
“Come?”
 
“Forza scendi, ti accompagno a piedi fino a casa tua.” Perché quella ragazza teneva così tanto a non lasciarla sola?
 
Sarà davvero preoccupata per me?
 
Camila non riusciva a spiegarselo. La conosceva poco e niente, non le era mai capitata una cosa del genere, ma ne fu stranamente felice. Scese, così, dall’auto, come fosse un assenso silenzioso, e si incamminò verso casa, con Lauren accanto.
 
Durante il tragitto, la corvina comprese la preoccupazione di Camila per la sua auto: non era esattamente un bel quartiere, o almeno, non sembrava passarsela granché bene. Le case non avevano una bella faccia, così come le persone sedute sui gradini esterni delle abitazioni che la fissavano con fare minaccioso.
 
“Non preoccuparti, non è gente cattiva, semplicemente non ama i visitatori” la rincuorò Camila non appena ebbe notato l’espressione agitata che aveva Lauren mentre esplorava la zona con lo sguardo. A quell’affermazione gli occhi della corvina si posarono immediatamente nei suoi, occhi che la colpirono in qualche modo, ma che non riuscì a decifrare. Aveva paura? Era sorpresa?
 
Non dovevo farla venire.
 
Ad un certò punto, Camila si fermò accanto ad un cancelletto in legno ricoperto da una vernice bianca che aveva sicuramente visto giorni migliori.
 
“Siamo arrivate, grazie per avermi accompagnata” annunciò Camila, guardando Lauren negli occhi. Era difficile per lei farlo, ma era il minimo, dopotutto l’aveva seguita fin lì.
 
“Oh, figurati…” Un leggero rossore colorò il viso della corvina, decisamente impreparata a quello sguardo “…hai una casa carin…” non riuscì a terminare la frase che il portone dell’abitazione alle spalle di Camila si aprì, rivelando una ragazza alta dai capelli lunghi, biondo scuro, sicuramente una tinta fatta parecchio tempo addietro data la ricrescita evidente. Questa si fermò di colpo non appena notò degli occhi verdi guardarla.
 
“Ehm… Mila, già sei a casa?” chiese la ragazza bionda, evidentemente sorpresa, avvicinandosi alle due.
 
“Ecco… Lauren mi ha dato un passaggio” rispose timidamente, anche solo dire il suo nome la agitava tremendamente. La cosa non sfuggì alla ragazza alta, che iniziò a spostare freneticamente il suo sguardo divertito da Camila a Lauren.
“Io sono Dinah, piacere di conoscerti” affermò alla fine, con un sorriso sul volto, allungando la mano verso Lauren. Sembrava piuttosto felice agli occhi di Lauren, forse troppo. Chi era? Possibile fosse la ragazza di Camila? Erano troppo diverse per essere sorelle.
 
Ma che vai a pensare!
 
“Piacere mio” disse lievemente a disagio, stringendole la mano.
 
“Mila vado a lavoro, ci vediamo dopo” affermò subito dopo, girandosi verso Camila per abbracciarla e darle un bacio sulla fronte. Vedere la ragazza minuta ricambiare l’abbraccio le fece male al cuore. Si faceva toccare da altri, persino da quell’idiota di Nick, ma da lei no.
 
Allora sono io a non andarle bene
 
si ritrovò a pensare.
 
“Ciao!” Persa nei suoi pensieri, le parve di sentire l’urlo di Dinah, ormai lontana.
 
“T-tutto okay?” A quella voce, tuttavia, si risvegliò dalla lieve trans.
 
“Sì sì, tutto bene” si affrettò a rispondere la corvina, ma con un tono di voce che a Camila parve diverso, un po’ buio.
 
“Ti va di entrare?” chiese poi, timidamente, al che l’espressione di Lauren mutò completamente.
 
Mi ha davvero chiesto di…
 
“Se non vuoi, non importa.”
 
“Certo che voglio!” quasi urlò la corvina, con un’enfasi che fece spalancare gli occhi a Camila dallo stupore “C-cioè, voglio dire, m-mi farebbe piacere” la sua voce era talmente imbarazzata che balbettare le fu inevitabile, come le guance che divennero accaldate sempre di più e la mano che iniziò a smuovere freneticamente i suoi capelli. A quella scena, Camila non riuscì ad intrappolare in sé la piccola risata che si era formata dentro di lei, sorprendendo non solo se stessa, ma anche Lauren. La ragazza minuta non ricordava nemmeno l’ultima volta che aveva riso in maniera tanto spensierata, tanto che dovette puntare gli occhi in quelli della corvina, sconvolta del fatto che era stato proprio grazie a quella ragazza.
 
Il sorriso che le donò non sapeva nemmeno di essere ancora in grado di farlo.
 
“Vieni, entriamo.”
 
 
 
Salve!
Ecco un nuovo capitolo, la storia sta andando decisamente a rilento nella mia testa, ciononostante spero di aggiornare più spesso d’ora in poi. Fatemi sapere cosa ne pensate lasciando  una recensione,
a presto!
Mary
 
 
 
  
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