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Autore: Neko    02/06/2019    1 recensioni
Si ritrovò in un posto oscuro. Un buio così pesante da poterlo quasi toccare. Si sentiva accapponare la pelle. Si abbracciò come a cercare conforto e chiamò a gran voce i nomi delle persone che amava. Nessuna voce rispose però al suo richiamo.
Tutto continuava a essere avvolto dall’oscurità. Poi dei lamenti si alzarono nell’aria, interrompendo quel silenzio innaturale che la circondava, ma che rimpiangeva nel sentire quei gemiti di disperazione e di dolore… Si svegliò di soprassalto, con la fronte ricoperta di sudore e una tremenda sensazione di angoscia.
Genere: Avventura, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 44

 

Avevano tutti il fiatone dopo la lunga corsa fatta per evitare di essere acciuffati da dei demoni. Dovettero ringraziare qualcuno al di sopra di loro se erano ancora vivi. O almeno così credevano. Emma, Regina ed Henry giunsero ad un bivio della foresta, dove le strade erano molto differenti tra loro. Tutte e due spettrali, ma una sembrava silenziosa e tranquilla, mentre dall’altra si sentivano provenire dei ruggiti e si poteva intuire che vi era qualcosa al suo interno. Senza pensarci due volte, scelsero la strada più tranquilla, senza mai però abbassare la guardia. Furono sorpresi nel constatare che veramente in quella strada non vi era niente…o almeno così sembrava fino alla sua fine.

Senza accorgersene i tre, si ritrovarono di fatto circondati in un battibaleno da numerosi demoni rosso scuro, muscolosi, con corna lunghe un metro e con degli artigli che avrebbero infilzato chiunque come uno spiedino.

Avevano capito che negli inferi vi erano varie specie di mostri, dai più stupidi ai più arguti, dai predatori normali a quelli che ideavano trucchi per non far sospettare minimamente alla loro preda che si stavano dirigendo direttamente tra le loro fauci ed erano questi ultimi che avevano incontrato.

Emma, Regina ed Henry videro che non solo loro erano cascati nella loro trappola. Vi erano infatti numerosi resti di persone e animali e stavano vedendo la fine che presto avrebbero fatto anche loro, se non avessero ideato presto un piano. Quella calma che avevano incontrato lungo la strada era solo un’esca per dei topolini come loro. Chiunque infatti avrebbe scelto la strada meno pericolosa per giungere a destinazione e i demoni lo sapevano. Dovevano avere e una certa influenza sugli altri mostri, se le strade da loro percorsa non era invasa da altri nemici. Infondo non sembravano comportarsi in modo tanto diversi dagli animali, anche loro si stavano dimostrando territoriali e con una loro zona di caccia e quello era il loro metodo per acciuffare le loro prede. Un po’come il ragno tesse la sua tela e aspetta che siano gli insetti a volarci dentro, Emma e co. erano appena rimasti intrappolati nella loro “ragnatela, perché cercare di scappare era impossibile. Qui demoni non avevano lasciato loro possibilità di scampo.

“Mi sembrava troppo bello per essere vero!” disse Emma, mettendosi in allerta.

“Si anche a me. Mi domando come riusciremo a tirarci fuori di qui! Qualcuno ha qualche idea?” chiese Regina.

“Prima di tutto dobbiamo pensare positivo, secondo combattiamo!” disse Henry, sfoderando la sua spada.

“Vorrei avere anche io il tuo ottimismo Henry!” disse Emma, vedendo che un demone aveva fatto un balzo alto diversi metri, proprio verso di loro.

La salvatrice subito alzò le mani e chiuse gli occhi e richiamò a sé la sua magia.

Il demone ancora in volo caricò un pugno e con potenza lo sbattè contro la barriera magica che Emma aveva eretto.

Fece non poca fatica a reggere il colpo, ma si soprese quando vide che riuscì a resistere alla sua potenza.

“Wow, mamma sei stata fantastica!” disse Henry, vedendo la difesa di Emma.

“Direi che a furia di contrastare sti mostri, sto sviluppando una certa resistenza!” disse Emma, piuttosto orgogliosa di sé stessa.

“vi dispiace concentrarvi qui? Non so se lo avete notato, ma non siamo in una bella situazione!” disse Regina.

Un altro demone imitò il primo, ma questa volta dalla parte del sindaco e sebbene cercò di imitare le gesta di Emma, non ebbe lo stesso risultato. Infatti il colpo ruppe la barriera e Regina fini a terra. Emma intervenne subito in difesa dell’amica. Scagliò un colpo di energia che fece volare il demone per decina di metri.

“Tutto bene mamma?” Chiese Henry aiutando Regina ad alzarsi.

“Si, solo ferita nell’orgoglio al momento!”

“Ragazzi, credo che gli altri non abbiano gradito l’aggressione al loro amichetto!” disse Emma, vedendo che tutti i demoni erano partiti all’attacco in simultanea.

Regina ed Emma si spalleggiarono come ormai avevano imparato a fare negli anni e ricorrendo ai loro poteri,  cercarono di resistere agli attacchi nemici. Henry non fu da meno. Non aveva poteri magici, ma aveva sviluppato una grande tecnica nella spada e l’agilità non gli mancava e schivando gli attacchi con vari fendenti.  colpiva il nemico. Il problema era che  questi rimanevano a terra  solo per poco tempo.

“Ma questi non muoiono mai!” disse Henry, colpendo un altro nemico.

“Sono già morti tesoro!” disse Regina, vedendo un altro demone  attaccare.

“Ora mi avete stufato!” disse la donna, caricando un altro colpo e colpendo il mostro dritto in faccia, facendolo cadere a terra dolorante e non rialzandosi poi così in fretta.

“Il loro punto debole è la faccia!” disse Regina.

Cominciò così una dura lotta a centrare il viso dei nemici. Per Emma ed Henry sarebbe stato quasi come giocare ad un video gioco se non ci fossero state le loro vite in gioco.

Cominciavano tutti a essere stanchi e lo si poteva vedere da come spesse volte mancavano il nemico ed Emma comprese che doveva fare qualcosa per uscire al più presto da quella situazione. Fino a quel momento non erano stati colpiti, anzì erano riusciti a difendersi piuttosto bene, ma sarebbe bastato un solo colpo andato a segno e sarebbe stata la fine. Di certo loro non avevano la stessa resistenza agli urti di quei demoni.

“Emma, qui la situazione si sta facendo grave. Siamo sfiniti e non riusciamo a liberarci di questi mostri abbastanza a lungo per scappare. Colpirli in faccia non è sufficiente se non colpiti tutti simultaneamente. Non so ancora quanto potremo reggere!” disse Regina.

“Dovranno pur avere un altro punto debole, qualcosa che li sfinisca una volte per tutti!” disse Emma.

bhe non so se quello che si è sempre pensato sia corretto, ma  qui sotto c’è poca luce… potrebbe funzionare!” disse Henry poco chiaramente.

“Spiegati…meglio…Henry!” disse Emma tra un attacco magico e l’altro.

“la solita storia tra male e bene,  cattivo e buono, sbagliato e giusto e ombra e …”

“Luce!” disse Emma “Ma certo. Henry sei un genio! La luce  è il loro punto debole! Il male è allergico alla luce simbolo di bontà. Come ho fatto a non pensarci prima. Regina, Henry riuscite a tenerli a bada  per un po’, mi devo concentrare!”  chiese Emma, chiudendo gli occhi.

“Cosa hai intenzione di fare?” chiese Regina preoccupata “Niente colpi di testa. L’ho promesso alla bambine!”

Regina ed Henry fecero quello che Emma aveva chiesto loro. La protessero il più a lungo possibile finché qualcosa li fermò e con loro anche i demoni si quietarono.

Il corpo di Emma cominciò a brillare, sempre di più, una luce talmente forte che solo una volta l’avevano vista sprigionare dal suo corpo.

“è la stessa luce che ha sprigionato quando è stata trafitta da Gideon!” disse Henry coprendosi gli occhi, così come Regina, sebbene servì a poco perché quando Emma fece scoppiare quella luce, nemmeno le palpebre e le mani sugli occhi riuscivano a mantenere il buio.

Si sentirono delle urla mostruose e solo per questo Emma comprese che stesse funzionando, ma sentiva anche che la sua energia cominciava  a venirle meno, ma volle tentare un'altra cosa. Non ci aveva pensato prima perché non aveva mai provato a fare una cosa del genere prima. si era teletrasportata sempre e solo pensando a un luogo che conosceva e solo da signora oscura solo pensando un luogo anche se non sapeva dove si trovasse, ma decise di provare a pensare a lui, di pensare direttamente a Killian. Di utilizzare il loro legame per trovarlo e per questo si concentrò ulteriormente, fino a sentirsi pronta per teletrasportarsi nella spazio  includendo anche Regina e Henry.

Quella luce che li avvolse si spense e Regina ed Henry si trovarono un attimo spaesati, ma il secondo si riprese in fretta quando vide la sua madre biologica ondeggiare e subito dopo rischiare di crollare a terra. Riuscì ad afferrarla in tempo e subito Regina le fu accanto.

“Mamma, cosa ti succede?” chiese Henry scuotendola per svegliarla. Invano.

“Che cosa hai combinato Emma?” disse il sindaco spostando una ciocca dal viso della salvatrice. Scosse la testa “Non riesci mai a stare tranquilla, devi sempre fare la spericolata!”

“Cosa è successo mamma?” chiese Henry a Regina.

“non le è bastato stordire i nemici, ha usato la magia per portarci a destinazione!” disse Regina, indicando la pianta di fagioli che si estendeva in tutta la sua imponenza.

“La pianta di fagioli. Ma se poteva portarci qui fin da subito, perché non lo ha fatto prima?” chiese Henry logicamente, in quanto avrebbero risparmiato un sacco di strada e soprattutto guai.

bhe il nostro intento non è solo quello di recuperare gli elementi simbolici di questa terra, ma anche di trovare Killian e se ci spostiamo così, di sicuro non lo troveremo mai, a meno che non si trovi, guarda caso, proprio in uno di questi luoghi.

“Ok, ma ora che facciamo? Dobbiamo salire sopra quella pianta e la mamma non sembra volersi svegliare!” disse Henry.

“meglio lasciarla riposare, ne ha veramente bisogno!” disse Regina sospirando “ma perché le bambine mi hanno voluto rivelare il loro segreto?” disse la donna esasperata.

“Che segreto?” chiese Henry curioso.

“Uhm niente di cui tu ti debba preoccupare. Basto io! Allora facciamo una cosa. Qui sembra che gli inferi non siano ancora arrivati, quindi dovreste essere abbastanza al sicuro. Tu occupati di tua madre, mentre io mi faccio un viaggetto lassù!” disse Regina.

“No mamma, vado io. Potrebbe essere pericoloso e…” cominciò Henry.

“Appunto per questo tu rimarrai qui. Io ho la magia e posso usarla sia per salire lassù, sia per difendermi nel caso ci sia qualche nemico. Cosa che spero non ci sia dato che non dovrebbero più esserci giganti!” disse Regina.

“In teoria non ci sono nemmeno fagioli eppure ci siamo diretti qui!” disse Henry.

“Dove è il tuo ottimismo? Troverò qualcosa. Anche solo un seme andrà bene!” disse Regina convinta.

“Mamma, per favore, lascia andare me…ti prometto che starò attento e…”Henry provò ad insistere, ma Regna lo interruppe “Henry, adulto o meno sono ancora tua madre e comando io, intesi?”

Henry alzò gli occhi al cielo  e sbuffò “D’accordo. Cercherò un luogo riparato nei d’intorni. Fai attenzione, mi raccomando!”

Regina annuì e facendo ricorso ai suoi poteri, cominciò la scalata.

Quando arrivò in cima, si sorprese di trovare terra in cielo. Non era mai salita li sopra e pensava di trovare un castello tra le nuvole o qualcosa del genere come spesso le favole raccontavano, ma non aveva tempo per lo stupore, si armò di determinazione si incamminò in quel castello che la faceva sentire piccola come una formica, dato le dimensioni imponenti.

Non si pose nemmeno il problema di come entrare al suo interno, dato che la porta in legno, logorata dal tempo, nonostante fosse chiusa, permetteva il passaggio a piccoli animali dalle sue crepe e in questo caso a lei.

Non sentiva rumori al suo interno, cosa che le fece pensare che non vi fosse nessuno, ma le  fiaccole accese a illuminare l’interno del castello, non le fecero sperare troppo in questa sua idea. Qualcuno avrebbe dovuto pur accenderle.

Arrivò in quello che era il salone. Era parecchio malandato e con pochi mobili al suo interno. Vi era un tavolo con delle sedie, qualche scaffale con diverse assi penzolanti e qualche cianfrusaglia qua e là rannicchiato negli angoli.

“Dove posso guardare per cercare qualche fagiolo?” si domandò Regina, prima di cadere a terra a causa di una scossa di terremoto.

La donna comprese subito che non poteva trattarsi di un sisma, terra o meno, si trovavano in cielo, quindi l’unica cosa che poteva aver provocato quello smottamento, era il camminare di un essere gigante.

Di fatto, dovette aggrapparsi a un oggetto a terra, per non cadere ogni volta che quell’essere calpestava il terreno.

Finalmnte il gigante si fece vivo e Regina fece una smorfia. Era proprio mostruoso, non era semplicemente un essere umano troppo cresciuto. Sembrava più un troll gigante che un gigante e basta. Era pelato, e con la gobba, i denti storti e un naso grosso e pronunciato con porri che lo contornavano. Inoltre aveva un occhio solo funzionante. La cosa strana sembrava che l’altro occhio fosse stato ferito di recente, vedendo la benda che lo contornava con del sangue sopra.

Regina cercò di spostarsi in un'altra stanza per continuare la sua ricerca, sarebbe stato più sicuro per lei, in quanto sembrava che il gigante stesse per mettersi a tavola, ma prima di fare un solo passo, notò qualcosa che le fece accapponare la pelle.

Il gigante aveva in mano qualcosa, un filo teso che reggeva qualcosa alla sua estremità. Era un essere umano appeso per le braccia, che ancora cercava di scappare, perché aveva ben inteso che sarebbe presto finito nelle fauci di quell’essere.

Solo una parola uscì dalle labbra di Regina “Killian!”

 

  
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