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Autore: Nini1996    07/06/2019    0 recensioni
Lilì e Freddie si conoscono nel lontano 1977. lei è una giornalista, lui il frontman della band rock più famosa al mondo. Sarà la nascita di una bellissima amicizia e di qualcos'altro.
A CAUSA DI UN ERRORE SI E' CANCELLATA TUTTA LA SERIE, HO DECISO DI RIPOSTARE LA STORIA DA CAPO. SCUSATE. Nini
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< Perché sei così nervosa? > domandò Freddie quasi divertito da quella scena, lasciando da parte il menù.
Lilì arrossì tutta:< Beh non saprei. Forse perché sono al pub con Freddie Mercury e lui mi ha appena offerto da bere. >
Fred fece mezzo sorriso:< Nessuno ti ha mai offerto da bere? >
< Sì ma non era una star mondiale! > replicò la ragazza abbozzando un sorriso.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Freddie Mercury, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Come avrete già letto dall'introduzione sfortunatamente tutti i capitoli si sono cancellati ma la storia di Lilì e Freddie è sempre la stessa.
Condividete a tutti se volete darmi una mano grazie <3
Nini


Lilì era seduta da ore, iniziava a farle male la schiena.

Il suo capo l'aveva chiamata per parlare di un articolo su una nuova band molto famosa al momento, non aveva aggiunto altro. Salvo che doveva presentarsi al più presto in redazione.
Lilì si era fatta un sacco di idee in testa.
Forse erano i Wings, band del celeberrimo Paul McCartney, l'ex Beatles.
Oppure i Pink Floyd o gli Abba.
Ad ogni modo era seduta su quella stramaledettissima sedia da troppo tempo.
Si alzò a fatica e andò alla finestra.
Nevicava anche se l'inverno era ormai agli sgoccioli.
Con un lungo sospiro tornò al suo posto.
Finalmente la segretaria, la signorina Faure, la fece entrare.
Lilì prese la sua borsa di pelle ed entrò.
Ovunque per lo studio erano appesi dischi celeberrimi come Abbey Road e The dark side of the moon.
Si avvicinò proprio ad Abbey Road. Aveva incontrato, sempre per una breve intervista, Ringo Starr.
Era stato molto cortese come sempre e l'incontro era andato magnificamente.
Sfiorò appena il vinile, convinta che quello era e sarebbe stato il punto più alto della sua carriera di giornalista musicale.
< Ragazzina! > tuonò una voce.
Lilì sobbalzò e si voltò.
< Non OSARE toccare quel disco! Vale più di te. >
Lei annuì e si sedette davanti alla scrivania su una poltrona di raso rosso.
L'uomo le offrì una sigaretta ma Lilì rifiutò.
< Signor Fabre sono stata contattata dalla segretaria per un servizio speciale, ma non mi ha detto molto. > disse mentre lui si infilava una sigaretta in bocca.
Il signor Fabre annuì.
< È vero. >
< Di che si tratta? >
Lui sorrise a metà.
< Qui non si parla dei soliti servizi Angeline. > fece lui:< Non si tratta di Ringo Starr o Aznavour. Questo è un gruppo sfuggente e ci hanno concesso una brevissima intervista. >
< Un cosa? >
< Concedono raramente interviste e noi siamo stati fortunati. Siamo uno dei pochi giornali musicali dell'intera Francia ad avere ottenuto questa cosa. >
< Beh, ottimo direi. > disse contenta.
< Eccellente. Se la cosa va a buon fine il nostro giornale non resterà di nicchia molto a lungo. > disse lui sbuffando fumo.
< Perché me? > domandò la ragazza.
Sapeva di essere una giornalista atipica. Non era pronta a tutto, anche a scopare con un cantante, per ottenere quello che voleva.
Era educata, gentile. Mai una parola fuori posto, non era offensiva o irritante come altri suoi colleghi.
< Perché a Freddie Mercury non piacciono i giornalisti ecco perché. >
La ragazza spalancò la bocca dalla sorpresa.
< Ebbene sì. >
< Cosa? Ma perché io? > balbettò lei.
< Angeline tu sei la nostra miglior giornalista. Sei gentile e tutti sembrano amarti. > parlò Fabre:< I Queen sono schivi. Concedono poche interviste, e in queste il signor Mercury raramente partecipa. >
< Quindi voi volete un intervista a Freddie Mercury. Non ai Queen. >
< Ad entrambi. >
< Mi chiede l'impossibile! > fece la ragazza sapendo bene come si sarebbe comportato Freddie.
Era fan dei Queen dal 1976. Conosceva la loro musica e l'apprezzava. E conosceva Freddie, come la sua tendenza a scappare dai giornalisti.
< Angeline Rocher sei una delle poche giornaliste decenti che ho. E l'unica speranza di questo giornale per crescere. >
< Non potete mandare qualcun'altro? Qualcuno con più esperienza? > domandò la ragazza.
< No. > fece lui secco:< No. Odette è in Italia a seguire Sanremo e Jacques è in America nel tentativo di intervistare Lennon. >
< Ci sono ancora Marie e Anais. Per non parlare di Marius. >
< Basta lamentele! Tu farai quella dannata intervista. > fece lui dando un pugno sul tavolo.
Lilì annuì. I due parlarono ancora un po'. Poi lei ringraziò il suo capo e se andò.
A quanto pare aveva circa un quarto d'ora, massimo venti minuti, con i Queen.
Tutto questo il 2 marzo 1979. Ovvero fra otto giorni.
Sulla strada di casa pensò a cosa avrebbe significato fallire nell'impresa.
Fabre non era il tipo da lasciar correre.
Marie aveva pubblicato un articolo un po' di anni prima intitolato "una notte con Mick Jagger" che aveva fatto alzare le vendite alle stelle. In compenso Mick se l'era leggermente presa e aveva minacciato di far chiudere il giornale.
Marie era stata licenziata in tronco.
Era tornata da poco e si dedicava ad intervistare le bande brufolose di adolescenti che suonavano nei pub locali. Non esattamente quella che si chiama una grande ascesa.
La ragazza aprì la porta ed entrò in casa.
Non c'era nessuno.
Mamma era all'ospedale per dei controlli, papà era al lavoro e suo fratello era andato a studiare da un amico.
Lilì salì in camera sua.
Buttò la borsa sul letto e prese un foglio bianco.
Cosa avrebbe potuto chiedere a Freddie Mercury?
Lola, il suo gatto, salì sul letto con un agile salto.
Forse potrei chiedergli dei suoi duemila gatti... pensò ridendo sottovoce accarezzando il manto pezzato di Lola. Lilì si alzò presto e fece un abbondante colazione a base di latte bollente e fette biscottate alla marmellata.
Dopo aver salutato il fratello maggiore Luis, di tre anni più grande di lei, uscì a fare due passi.
Mentre era sulla strada del ritorno incontrò Sophie, la sua migliore amica.
Loro erano diverse quasi in tutto.
Lilì era timida. Una ragazza di un metro e sessantacinque, bionda, magrina e con due grossi occhiali tondi sul naso.
Sophie invece era grossa come un armadio a due ante. Coraggiosa e senza troppi peli sulla lingua.
< Ho saputo di quell'articolo! > urlò quasi ridendo.
Lilì arrossì:< Come scusa? >
< L'articolo dei Queen! > gridò dandole una fin troppo rigorosa pacca sulla schiena:< Intervisterai Freddie Mercury, eh? >
La ragazza viola per l'imbarazzo cercò di zittire Sophie ma con scarso successo.
< Shhhh è un segreto! > disse lei.
Sophie scoppiò a ridere:< Fra qualche giorno non lo sarà più e il Paradiso del Vinile diventerà famoso in tutta la Francia! >
Lilì sorrise:< Scommetto che non aspetti altro Sophie. Il negozio della tua famiglia e il giornale sono soci da anni. >
< Già. Pensa quanti soldi ci posso essere in ballo! >
Lilì sospirò:< Non ci penso. Almeno non quanto di pensi tu cara. >
Sophie si mise a ridere e le due fecero un pezzo di strada assieme.
< Hai pensato a cosa chiedergli? > domandò a un certo punto Sophie.
Lilì scosse la testa.
Sophie sospirò:< Sono delusa. >
< Ci ho pensato tanto in questi sette giorni, forse troppo. > confessò la ragazza fermandosi davanti a un negozio di ciambelle che Sophie aveva adocchiato:< Ma non riesco a trovare domande interessanti. >
< In che senso? > chiese Sophie comprando una ciambella al triplo cioccolato.
Lilì sospirò:< Non lo so. Sono solo domande scontate che ti fanno venire al latte alle ginocchia tipo: di cosa parla il vostro nuovo album in uscita nei prossimi mesi? Freddie sei gay? Cosa potete dirmi delle nuove sonorità che avete inserito nell'album? >
< Quella delle sonorità non è malaccio. >
< Fabre mi ha chiesto di rompere le scatole a Freddie. >
< Sulla sua sessualità? >
< Relazioni, sesso, musica. Sesso, sì. È pieno di domande su una sua ipotetica orgia. > fece Lilì irritata dalla cosa:< Non gli chiederò MAI quelle cose. >
< Perché non chiedi invece una mano ad Armand? Lui è un genio in queste cose. > propose Sophie dando un morso alla ciambella.
< Armand? >
< Non fare la finta scema. So che vi sentite al telefono. È lui che mi ha detto di Freddie. >
< Bel cugino che hai! > commentò scherzosamente Lilì.
Sophie finì la ciambella e gettò la carta in un cestino.
< Non è esattamente bello ed atletico quanto Luigi, ma tu gli piaci. E a te piace lui. > replicò Sophie.
La ragazza sospirò:< Forse. Ma mi imbarazzo troppo a parlargli direttamente; al telefono è tutt'altra cosa. >
< Troppo tardi donna. Siamo davanti al negozio. Entriamo. > e la trascinò letteralmente dentro il locale.
Il paradiso del vinile, così si chiamava il negozio, si era rinnovato molto nell'ultimo periodo.
Aveva cambiato aspetto riempiendo le pareti di luci al neon che rendevano bene l'atmosfera da discoteca e attiravano molti più clienti, specie fra i giovani.
< Ehi Sophie! > fece Armand venendo incontro alle due.
Lilì, che stava rovistando fra i vinili alla ricerca di qualche album vecchio dei Queen, arrossì prepotentemente.
< Ciao cugino. Come va l'attività? > domandò lei.
< Molto bene direi. In questo periodo sta spopolando il disco dei Bee Gees. >
Sophie alzò un sopracciglio, segno che non aveva capito.
< I tre fratelli americani. > poi visto che non aveva ancora capito:< Uno canta come se gli avessi tirato un calcio nelle palle. >
< Ooohhh... > fece lei capendo finalmente a chi si stava riferendo il cugino.
< E a tuo padre? Organizza eventi e catering per qualche grande artista? >
< Non abbiamo grandi ordinazioni al momento. A parte Bowie la settimana prossima. >
< David Bowie? > ripeté lui sconcertato.
< Quanti Bowie conosci? >
< Uno ed è... viene davvero Bowie in Francia? > domandò ancora incredulo.
< Forse. Non ha ancora confermato. >
< Cavolo! Che figata! > esclamò tutto contento.
Lilì nel frattempo cercava di nascondersi in mezzo agli scaffali, continuando però a cercare i dischi dei Queen.
< Ad ogni modo io devo andare o mia madre mi uccide. Lilì ha bisogno di una mano. > disse Sophie facendo per andarsene.
< Ok. Cosa le serve? >
< Le domande a Mercury. È un po' incasinata. Dalle due dritte. > fece prendendo la porta e uscendo dal negozio.
Lilì non fece in tempo a salutarla che si trovò Armand alle costole.
< Sophie ha detto che ti serve una mano. > esordì lui sorridente.
Lilì arrossì tutta:< Ecco... sì. Cioè, sì. Le domande... non so se vanno bene. >
Armand sorrise:< D'accordo. E quali sarebbero queste domande? >
Lilì spiegò la situazione, Armand gli diede qualche dritta tecnica su come funzionava la realizzazione di un album.
Poi Lilì con la scusa che si stava facendo tardi comprò un disco a caso e sgattaiolò via.
Cavolo. Era così difficile per lei parlare faccia a faccia con Armand.
Perché doveva essere così timida e impacciata?!
Tornò a casa e si rifugiò in camera sua.
Prese il blocco degli appunti e iniziò a scrivere finché non le fece male la mano.
Guardò il foglio.
Erano un bel po' di domande. Chissà se avrebbe avuto il tempo di chiedere tutto al gruppo. E a Freddie.
La ragazza si infilò sotto le coperte. Erano le tre di notte, mancavano sette ore all'appuntamento.
Chiuse gli occhi scuri e sperò di svegliarsi in tempo.
   
 
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