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Autore: SweetPaperella    09/06/2019    5 recensioni
{CaptainSwan e outlawQueen AU}
Regina ha 38 anni ed è un famoso avvocato di Storybrooke, vive con la sua migliore amica Emma e il figlio di quest’ultima, Henry, che considera come suo. Non ha avuto un’infanzia facile e si nasconde dietro la maschera di “regina cattiva” per non soffrire. Ma se un un nuovo caso, quello di Robin Hood, scombinasse tutte le sue certezze e l’uomo riuscisse a vederle dentro come nessuno mai?
Emma, 18 anni e con un figlio di 4, lavora in un pub per mantenersi e non sa ancora cosa fare della sua vita. Può l’incontro con un ragazzo dagli occhi azzurri come il mare aprirla nuovamente all’amore? E Robin Hood il famigerato fuorilegge che è entrato nella vita di Regina, come può aiutarla a capire quale sia il suo futuro?
Incontri, scontri, un caso da seguire, nuovi amori e scomodi segreti del passato.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills, Robin Hood
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo ventuno
 
È tutto il giorno che sta dietro al computer a scovare una traccia, una minima traccia che le possa dire dove si trovi il rifugio di Gold e di conseguenza Robin, ma non riesce a trovarla, sente di essere molto vicina alla verità. Sa, che è molto vicina a scoprirlo, ma non ne è ancora venuta a capo e la cosa la manda completamente fuori di testa, testarda com’è poi, non vuole smettere di cercare, di indagare, è convinta di poter trovare la verità.
È solo in ufficio quella mattina, Booth è fuori città, mentre Graham è a una riunione a cui non si è potuto sottrarre, essendo il vicesceriffo, è lui a dover fare le veci dello sceriffo in sua assenza.
È sola, ma Graham le ha detto di chiamarlo alla minima difficoltà che sarebbero venuto ad aiutarla. Non le dispiace essere sola a dire il vero, riesce a concentrarsi molto meglio, non che i due uomini fossero invadenti, ma spesso li ha sentiti parlare di calcio, sport e cose varie, tipici discorsi da uomini. Graham da poco ha anche una nuova fiamma e ne ha parlato con Emma, distraendola dal suo lavoro, per farsi dare consigli in merito. Tra loro si sta istaurando proprio una bella amicizia.
Con la cartina davanti agli occhi dei punti in cui di solito ha lasciato una traccia di sé Gold, e con quella indicativa tracciata grazie ai software per individuare il punto in cui è stato spedito il messaggio di Peter Pan, Emma cerca di unirli per trovare il famoso covo in cui si nascondono. Ha decisamente gli occhi che le fanno male, sta per alzarsi dalla sua sedia girevole per prendersi una pausa caffè, quando qualcosa risalta ai suoi occhi tramite Google maps, che ha aperto giusto per scrupolo, senza pensare che quel dispotico potesse aiutarla davvero, ma invece... Una casa che dalle ricerche catastali non figura, eccola che invece spicca in bella vista sulla mappa di Google. Lascia perdere la sua intenzione di prendere il caffè è si risiede velocemente alla scrivania, ingrandendo il quadrante del suo pc per vedere bene la casa. È una villetta, situata nei pressi di un bosco, non lontano dal confine della città e scorgendo il punto preciso, ne individua le distanze che coincidono perfettamente con quelle precedenti... Afferra velocemente il telefono e le chiavi della macchina per andare nel luogo indicato, è sicura che Gold si trovi lì e di conseguenza anche Belle e Robin. Chiama Booth ma lo sceriffo ha il telefono non raggiungibile e chiama Graham, ma anche lui non ha il telefono irraggiungibile. Il primo essendo fuori città non può raggiungerla sicuramente, ma il secondo si, quindi insiste nel chiamarlo ma niente. Il suo telefono risulta sempre spento o non raggiungibile, così decide di andare da sola sul posto, non potendo perdere altro tempo prezioso e intanto continuare a chiamare il suo collega. Ha la pistola con sé e ha imparato ad usarla andando al poligono con Booth, il quale è un ottimo insegnante e si è preso a cuore Emma, un po’ come se fosse una figlia o al massimo una sorellina. Ha visto le sue notevoli potenzialità e vuole far si che vengano fuori, che lei veda di che cosa possa essere capace.
Con la pistola nella fondina e il cellulare con cui chiama ormai ripetutamente il vicesceriffo, si reca alla villa indicata da Google maps. É stata giorni a individuare il covo, quando le bastava cercare sul dispositivo Google. Non riesce ancora a crederci.
Quando arriva sul luogo indicato, non è ancora riuscita a rintracciare il suo collega e decide di lasciargli un messaggio in segreteria.
«Graham, sono Emma, appena senti questo messaggio, guarda subito la foto che ti ho mandato per sms, è come raggiungere il covo di Gold.» dice e poi scende dal suo maggiolino che ha nascosto in mezzo al bosco per non farlo scoprire, anche perché per il colore non passa di certo inosservato. Si avvia a piedi per l’ultimo tratto che divide l’abitazione dal bosco.
Una volta arrivata, si affaccia da una delle finestre lasciata mezza oscurata, piegandosi a terra per guardare meglio al suo interno e nota subito Robin, il quale è legato a una sedia. Prova a fare il giro per cercare altri indizi, o comunque un modo per entrare e poi andare nel bosco ad attendere l’arrivo di Graham e avere tutto pronto per l’irruzione, ma non fa in tempo a fare niente di tutto quello che si è prefissata.
Si accorge troppo tardi che qualcuno è giunto alle sue spalle e la blocca mettendole un fazzoletto bagnato di cloroformio per farla addormentare. Ha provato a divincolarsi, ma le braccia dell’uomo glielo hanno impedito. É decisamente più forte di lei.
 
Killian, è rientrato da lavoro prima del tempo con l’intento di fare una sorpresa alla sua meravigliosa fidanzata. È passato prima alla Jolly Roger a farsi una doccia veloce, per poi passare in ufficio da lei, sapendo che è sola. Sa che è molto impegnata a lavorare, ma lui vuole davvero solo tenerle compagnia, senza disturbarla in alcun modo, magari solo facendole fare una breve pausa, con la cioccolata calda che ha pensato di prendere da Ruby.
Passa, infatti, prima da Granny’s, saluta la sua ormai amica Ruby, la quale è la loro prima sostenitrice e con cui Killian si trova benissimo a parlare di qualsiasi cosa; per poi recarsi a passo spedito verso la centrale dello sceriffo. Prova a spingere la grande porta con sopra scritto a chiare lettere “Sceriffo” ma non si apre, così bussa pensando che forse Emma si possa essere chiusa dentro, se pur ne dubita, è da sola ma i casi di routine non mancano mai in città, quindi non sarebbe professionale chiudersi dentro e non è da lei farlo... Pensa che possa essersi presa una pausa allora, ma guardandosi intorno non vede nemmeno il suo maggiolino, che di solito parcheggia sempre nei dintorni. Non sa più che pensare a quel punto, il suo terzo pensiero è che lei possa essere tornata alla nave, per lavorare lì invece che in ufficio, ma anche questo non è molto credibile come ipotesi, perché si ricollega alla prima, essendo sola, non può andare via così presto e lasciare l’ufficio incustodito. Prontamente e anche un po’ preoccupato a questo punto, afferra il telefono per chiamarla.
Non raggiungibile.
Non è da lei sparire in quel modo, sapendo soprattutto che tiene il telefono sempre acceso se dovessero chiamare dalla scuola di Henry.
La quarta ipotesi che gli viene in mente è che possa essere andata a prendere proprio Henry a scuola, ma, sa pure che in realtà quel giorno dovesse andare a prenderlo David, per portarlo con sé in ufficio e poi andare a dormire da Regina, insieme al suo amico Roland.
A quel punto inizia a pensare che qualcosa davvero non torni.
Con ancora il cellulare in mano prova nuovamente a richiamare la ragazza.
Ma niente.
Ancora irraggiungibile.
Chiama Regina, magari lei sa qualcosa, magari ha deciso improvvisamente di chiarire con sua madre, ne dubita, ma è l’unica alternativa che gli viene in mente.
«Jones, dimmi» esordisce la donna dall’altra parte del telefono.
«Emma è da te?»
«Jones, mi prendi in giro? Lo sai benissimo che non verrebbe da me nemmeno sotto tortura, poi Henry è già qui, l’ha preso David a scuola.» risponde un po’ piccata da quella sua domanda, come se non sapesse che sono ancora in freddo e che Emma le parla ancora a stento, sennò per informarla delle indagini, visto il rapimento di Robin.
«Lo so, ma sei l’unica persona che mi è venuta in mente. Ruby non la vede da stamattina, sono passato da lei poco fa, so che Henry lo andasse a prendere David, in ufficio non c’è, ha il telefono staccato... Sono preoccupato.»
Regina lo sente davvero agitato dall’altra parte dell’apparecchio telefonico e non può negare che inizia a esserlo pure lei, non è da Emma sparire in questo modo, considerando soprattutto il fatto che tiene sempre il cellulare accesso nel caso succede qualunque cosa al suo bambino.
«Aspettami lì davanti alla centrale, arrivo. Tu intanto chiama Graham.»
Graham, ma certo. Non ha pensato a chiamare lui. Non era sua intenzione far preoccupare Regina, perché ha sentito dalla voce che si è agitata.
Compone il numero del vicesceriffo che trova scritto davanti all’ingresso della centrale, ci sta sia quello di Booth, che quello del giovane, in caso di d’emergenza così le persone possono contattarli.
Il telefono del vicesceriffo squilla e risponde prontamente al primo squillo, credendo che fosse finalmente Emma a chiamarlo. Ha sentito il suo messaggio in segreteria ed è preoccupato, anche perché non gli è giunta nessuna foto invitatole da lei sul telefono e quindi non sa proprio come fare a capire dove si trovi. Forse il luogo in cui si trova il cellulare non prende benissimo, ed è per questo motivo che non è riuscita a inviare la foto, convinta di averlo fatto. Anche il messaggio in segreteria l’ha sentito male, la sua voce era gracchiante e distante. Ha solo capito che si era messa in un grosso guaio ad andare nel covo di Gold completamente sola e lui si maledice di aver lasciato per sbaglio il caricabatterie in macchina e quindi alla riunione il suo cellulare si è spento, non sentendo di conseguenza le chiamate della ragazza.
Pensa che sia lei, ma sente invece una voce maschile. Killian Jones.
«Dove sei Killian? Sto arrivando in centrale e ti dico tutto.» gli dice il vicesceriffo, dopo che il pirata gli ha chiesto di Emma.
«Sono qui in centrale, sta arrivando anche Regina.»
«Okay, forse è meglio che ci sia anche lei.» risponde prima di chiudere la telefonata con “ci vediamo lì.” Vuole chiamare prima anche Booth e informarlo di quanto accaduto, magari così riesce a rientrare prima in città, vista l’emergenza.
Regina e il vicesceriffo arrivano in contemporanea davanti all’ufficio.
 Un impaziente Killian cammina avanti indietro, potrebbe addirittura fare una buca, visto quanto appoggia i piedi pesantemente sull’asfalto, la sua agitazione é palpabile. La voce di Graham non gli è piaciuta per niente e poi quel “meglio che ci sia anche lei” non prometteva davvero niente di buono. La sensazione che sta succedendo qualcosa si fa sempre più spazio in lui e più cerca di calmarsi e più quel senso di angoscia gli attanaglia il cuore. Prova a richiamare Emma ancora una volta, ma niente. Irraggiungibile o forse a questo punto spento. E se è spento significa che è successo qualcosa.
Alza lo sguardo sui due solo quando gli ha praticamente a un palmo di naso, fermandosi nel camminare e guardare costantemente il suo cellulare nella speranza di vedere comparire il nome di “Emma” sul display.
Graham apre la porta della centrale e fa a comodare gli altri due. Prima di iniziare a parlare si precipita alla postazione di Emma sperando che lei abbia lasciato il suo portatile acceso con la ricerca effettuata, ma esso è spento e riaccenderlo, per via del fatto che si è scaricato, tutto è andato perso, dovrà cercare nella cronologia e vedere se riesce a ricavarne qualcosa, in attesa che magari il suo cellulare si riattiva e riesca a inviare la foto.
Il vicesceriffo espone ai due i fatti e quindi, cosa ormai certa, Emma è nel covo di Gold, non si sa se in pericolo o meno, ma a questo punto, visto che non risponde e il suo cellulare è spento, lui pensa proprio di sì.
«Tu dove cazzo eri in tutto questo vicesceriffo da due soldi? Perché non hai risposto alle sue chiamate eh? Lei non sarebbe stata rapita se tu le avessi risposto.» Killian si avventa sul ragazzo con forza prendendo per la camicia.
Graham toglie la mano che lui gli ha messo addosso e lo guarda altrettanto male, capisce perfettamente che sia sconvolto, ma non può prendersela con lui. Non è lui che ha mandato Emma da sola, ed è ovvio che sarebbe corso da lei, se avesse potuto.
«Calmati Jones, tengo anch’io a Emma esattamente come te e non le avrei mai permesso di fare questa cosa da sola... Ero a una riunione con il telefono scarico.»
Regina in tutto ciò, per un primo momento non ha saputo che cosa replicare, troppo sconvolta per emettere alcun suono, prima Robin, ora Emma... Le due persone più importanti della sua vita sono prigioniere di Gold e lei è impotente davanti a tutto ciò, che cosa può fare? Niente, lei non può fare niente. Rischia di perderli e non può fare niente per salvarli. Vorrebbe solo correre da loro e metterli in salvo a costo della sua di vita. Sacrificherebbe la sua vita in seduta stante se ciò che le garantirebbe che i due si salvino.
«Non me ne faccio niente delle tue giustificazioni, Emma è stata rapita da Gold, da un pazzo psicopatico, che ha come complice un altrettanto psicopatico... Quindi non mi calmo per niente.» urla ancora il pirata contro il vicesceriffo.
«Killian ha ragione. Sapendo che Emma fosse da sola in ufficio, avresti dovuto portarti in caricabatterie dietro.» esplode anche Regina, accusando Graham di essere stato così incompetente e non aver pensato minimamente ad Emma. Ed è anche ovvio che non è colpa sua se si è imbarcata da sola in questa avventura suicida, ma sapeva che stesse lavorando a ciò, quindi una parte di colpa è anche sua.
Il vicesceriffo si sente già abbastanza in colpa, sentire i due accusarlo non fa altro che sentirsi peggio. Ed è ovvio che se succede qualcosa a Emma è solo colpa sua. L’ha lasciata sola, ha sbagliato, ma non vuole arrendersi, non vuole credere che Emma non sappia cavarsela e spera davvero che non le succeda niente o non potrebbe mai perdonarselo.
«Lo so, mi dispiace.» ammette.
«Non ci facciamo niente con le tue scuse. Mia figlia è in pericolo e mi auguro che tu, sotto specie di agente, riesca a trovarla quanto prima e spera che non le accada niente di brutto o tu farai la stessa fine.» lo minaccia Regina, trasformandosi completamente in un’altra persona. Quando è arrabbiata diventa veramente terribile.
«E io l’aiuterò, stanne certo. Quando torna lo sceriffo?» non si fida minimamente di lui dopo questo errore commesso.
«Sta rientrando in questo momento, l’ho già avvisato.»
Graham in attesa che torni il suo superiore si mette a lavoro, vuole capire che ricerche stesse facendo Emma, per fortuna ha tutti i suoi appunti a disposizione, ma non c’è scritto molto, dovrà ricominciare da capo. Ha fatto una ricerca ad ampio spettro, quindi non sarà facile individuare la zona in cui è tenuta prigioniera ma non vuole arrendersi.
Killian che non ha nessuna intenzione di andarsene dall’ufficio, lo guarda in cagnesco, vorrebbe tanto sferrargli un pugno, ma sa che non può farlo... È una forza dell’ordine, finirebbe dentro, se pur per un giorno, per aggressione e in questo momento lo vorrebbe proprio evitare. Inoltre, se torna a casa sa già che non smetterebbe di tormentarsi, di preoccuparsi e immaginare la sua Emma in pericolo. Preferisce di gran lunga tenersi occupato così, aspettando che arrivi anche Booth.
Regina nemmeno vuole tornare a casa, in realtà lei dovrà farlo, visto che il piccolo Henry andrà dormire a casa sua e che ha Roland pure di cui occuparsi. Vorrebbe lasciare entrambi a Mary Margaret, ma non sarebbe giusto e poi vuole stare personalmente vicino a Henry, non sa ancora come dirgli la verità, se in grado di dirgliela... Con Roland non ci è riuscita, con Henry sarà ancora più difficile, ma lo sarà ancora di più anche mantenersi calma e tranquilla. Chiama David chiedendo intanto di portare lui Henry a casa e di chiamare anche sua moglie e raggiungerla poi un attimo alla centrale dello sceriffo, ha bisogno di parlare con lui e non vuole farlo per telefono.
Un David preoccupato, perché ha sentito perfettamente il tono agitato di Regina, chiama immediatamente sua moglie dicendogli di andare a casa Mills, che sta portando sia Henry che Roland, i quali erano tutti e due a giocare nello studio.
Arriva alla centrale di polizia trafelato. Dalle facce dei presenti si convince ulteriormente che non è nulla di buono. Regina ha gli occhi lucidi, Killian è nero in volto, non l’ha mai visto così furioso e Graham ha lo sguardo triste e affranto. Ma di Emma non c’è nessuna traccia... È la prima cosa che ha notato. Chiede già intuendo la risposta dove si trovi sua figlia e quando Regina gli spiega cosa sia successo, l’uomo si avventa sul vicesceriffo e lo colpisce con un pugno. Non gli interessa che sia un pubblico ufficiale, lui è furioso. La sua Emma è in pericolo, ed è colpa sua.
«Ha 18 anni, è una ragazzina, sta ancora imparando che cosa ti è venuto in mente di lasciarla sola eh?» la sua Emma rapita non riesce a crederci. È in gamba, determinata, intelligente, ma è comunque troppo piccola per affrontare una situazione del genere, poi è ancora alle sue prime armi per poterla gestire lucidamente. Non può affrontarla da sola, Gold e Pan sono due pazzi.
Il vicesceriffo si porta la mano dove è stato colpito, sentendo subito il sangue entrargli nella bocca, essendo stato colpito al labbro. Fa un male cane, ma sinceramente si aspettava che il padre della ragazza lo colpisse, in realtà si aspettava che lo facesse il suo fidanzato.
 «Lo so, infatti se per favore mi fate lavorare, troviamo prima Emma. Stare qui non mi farà trovare prima la verità.» dice alzando il tono della voce, si merita pure il pugno, ma ora lui è un pubblico ufficiale e non ha bisogno di loro tre che gli mettono pressione addosso, non è così che troveranno prima Emma.
«Andatevene a casa, vi chiamo se ci sono novità.» continua Graham con tono sempre autoritario.
«Io finché non viene Booth non me ne vado» ribatte Killian rimanendo esattamente dove si trova.
«Anch’io! Non mi fido.» David dà subito manforte al pirata per la prima volta.
È Regina, che per quanto sconvolta, arrabbiata e triste, cerca di far calmare i due uomini e far capire loro che Graham ha ragione.
«Ha sbagliato e credimi David che l’ho già minacciato a dovere... Ma adesso andiamo, lasciamolo lavorare. Booth è fuori città, arriverà sicuramente domani mattina. Ci chiamano appena hanno novità. Andiamo da Henry che ha bisogno di noi.» pensa al piccolo, che sicuramente ha bisogno di una spiegazione, visto che è abituato a chiamare sempre la sua mamma, anche quando dorme fuori, per darle quanto meno la buonanotte, quindi almeno per quella sera dovranno inventare una scusa credibile.
«Vi prometto che vi farò sapere subito» dice ancora Graham, ringraziando che la donna abbia capito, anche se non lo sta facendo per lui, ma per il piccolo Henry.
I due uomini non sono ancora convinti, ma si lasciano trascinare fuori da Regina, la quale invita anche Killian a restare, ma lui declina l’invito, decidendo di andare da Granny’s e parlare con una persona amica come Ruby. Non vuole dover passare la serata con il padre della sua fidanzata e magari subirsi un terzo grado, non è per niente dell’umore adatto, si sente sotto un treno.
Non riesce a smettere di pensare alla sua Emma.
 
Emma si risveglia legata a una sedia, nella stessa stanza che ha intravisto dalla finestra, infatti, riaprendo gli occhi la prima persona che vede è proprio Robin. Sente ancora la testa girarle e avverte senso di nausea, ma può sopportarlo.
Robin la guarda e nel momento in cui la vede riaprire gli occhi, prontamente si preoccupa per lei, perché è chiaro che sia lì per salvare lui, ciò che non capisce è come mai la ragazza stia da sola.
Lei cerca di rimettere insieme i pezzi, visto il suo stato ancora di confusione, per poi raccontare tutto all’uomo di ciò che è successo e gli chiede ulteriori spiegazioni a sua volta, per capire come lui sia finito lì.
«Pan vuole costringermi a fare un lavoro per lui, ovvero recuperare un video di Scarlett. Ho rifiutato, mi ha detto che mi avrebbe costretto con la forza a tempo debito, non so che cosa ha in mente, sono qui da una settimana ormai.» le dice e la ragazza sospetta che non sia nulla di buono, deve assolutamente scoprire cosa i due hanno in mente.
«Belle?» chiede poi, ricordandosi della donna e del suo stato di gravidanza. Ha bisogno del suo aiuto se vuole escogitare un piano.
«Lei non è coinvolta in tutto questo, vuole uscirne l’ho capito subito dal suo modo di porsi, credo che sia costretta da Gold, in qualche modo lui la tiene legata a sé.» si è fatto un’idea in quella settimana di come possono essere andate le cose.
Emma annuisce, immaginando perfettamente che Belle non c’entri nulla con tutta questa storia, ma che è costretta in qualche modo da Gold a rimanere. Forse l’ha minacciata con suo figlio, le ha detto che glielo avrebbe tolto e che ci sarebbe riuscito in qualsiasi modo e lei, si è lasciata influenzare, non volendo mettere in pericolo il suo bambino.
Ma ciò che è certo che la donna possa aiutarla, se viene ogni volta a portare loro da mangiare, sfrutterà quei pochi momenti per parlare con lei.
Ha paura. Ha una paura pazzesca che qualcosa vada storto, che lei non sia in grado di gestire una situazione così grande, essendo che è solo una tirocinante, ma sa anche che non può farsi sopraffare da essa e deve rimanere lucida.
Non è facile, ma ci deve provare. Non può stare ferma ad aspettare che Graham la salvi, a questo punto non è nemmeno sicura che lui abbia ricevuto il suo messaggio.
Il suo pensiero va a Henry, al suo piccolo Henry che ha ancora bisogno di lei, come lei ha bisogno di lui. Non vuole lasciarlo senza mamma.
E a Killian, il suo meraviglioso fidanzato, che ama con tutta sé stessa anche se non gliel’ha ancora detto.
E con il pensiero a loro cerca di farsi forza e di scacciare via la paura.



Spazio autrice: Ciao a tutti, buona domenica. Oggi il capitolo giunge di domenica, ma è eccezionalmente solo per oggi (visto che ieri sono stata impegnata), ma da settimana prossima torno a metterlo regolarmente di sabato. 
Allora, ecco svelato chi viene fatto prigioniero oltre al nostro fuorilegge. Emma. La nostra Emma. Perchè questa scelta? Se pur mi è stato chiaro fin dall'inizio che dovesse essere lei a essere rapita, con il tempo mi sono giunte nuove idee e quindi, a magior ragione è rimasta la nostra protagonista la vittima. Ha voluto fare l'eroina, e nonstante abbia chiamato il collega, senza successo, ed è andata da sola nel covo, è stata piuttosto ingenua e avventata, ma infatti ciò porterà delle conseguenze. Serie conseguenze. si è lasciata trascinare molto dal lato emotivo e ha fatto una cavolata. 
Ma non vi dico altro, era giusto un piccolo assaggio per dirvi che ancora non si è risolto nulla. La storia avrà la bellezza di 32 capitoli totali, quindi c'è ancora un bel po' da raccontare. :P
Detto questo vi auguro ancora una volta una buona domenica e alla prossima.

 

   
 
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